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Parlarne tra amici, di Sally Rooney. Einaudi, € 12, pp. 286
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In
un’altra vita voglio nascere privilegiato. Con sincera invidia,
l’ho pensato leggendo le (dis)avventure delle amiche di Sally
Rooney. Sfaccendate, altolocate e ciarliere, frequentano le case dei
personaggi dello star system e tracannano vino rosso da bicchieri di
cristallo. Tra feste per pochi eletti, presentazioni e vernissage,
fanno anche tappa in uno splendido casolare immerso nella campagna
francese.
Frances
e Bobbi hanno fatto coppia per un po’. Aspiranti poetesse, sono
rimaste in ottimi rapporti e si spalleggiano: nella buona società così come
sul palcoscenico. Se la prima è una ventunenne pallida e insicura,
che per paura di non farcela si accontenta di
vivere della luce riflessa dell’ex fidanzata, la seconda è al
contrario ricca di famiglia e sempre a proprio agio. È la
sfrontata Bobbi a possedere il lasciapassare per la casa di Melissa,
fotografa, e del marito Nick, attore da copertina: la fascinazione
verso i coniugi è fortissima.
Siamo a Dublino, ma sembra di essere nella New York di Noah Baumbach e della sua musa Greta Gerwig: discorsi allegramente letterari, poligoni sentimentali degni di una commedia francese, generazioni agli antipodi inquadrate tra ammirazione e irritazione.
Siamo a Dublino, ma sembra di essere nella New York di Noah Baumbach e della sua musa Greta Gerwig: discorsi allegramente letterari, poligoni sentimentali degni di una commedia francese, generazioni agli antipodi inquadrate tra ammirazione e irritazione.
Si può amare più di una persona, ha detto lei. Perché
dovrebbe essere diverso dall’avere più di un amico? Tu sei mia
amica e hai anche altri amici, vuol forse dire che non mi consideri
davvero?
Diciamolo
subito: se i sentimenti Persone normali sono memorabili perché
ordinari, quelli di Frances sono fuori dalla nostra portata. E
proprio per questo incuriosiscono un po'. In lotta contro il capitalismo e
il patriarcato, stagista non pagata presso un’agenzia letteraria,
la protagonista non vuole essere più la banale ragazza di campagna
che passa inosservata alle feste popolose. Cerca la sfrontatezza, la
risposta ammiccante, la relazione clandestina. E in mezzo a una
compagnia frivola, aperta e bellissima incrocia così lo sguardo di
Nick: uomo nell’ombra di una donna talentuosa e volitiva, che
nonostante il fisico scolpito nasconde in realtà un carattere
fragile. Attratta dalle debolezze di quest’ultimo, Frances spera di
nascondere le proprie. E benché anticonformista, suo malgrado,
finisce per interpretare un cliché: quello dell’amante. Desidera
segretamente quel tenore di vita oppure lo disprezza? La seconda
parte, spezzato l’idillio snob, finisce per dilungarsi
sulle paturnie di una giovane immatura e contraddittoria, difficile
da amare, che si rivela essere la protagonista imperfetta di un
esordio imperfetto.
Sono
solo una persona normale, ha detto. Quando a te piace qualcuno, lo
fai sentire come se fosse diverso da chiunque altro.
Sbilanciato.
Interessante a momenti alterni. Ma personale, generoso, onesto:
pervaso da una specie di magnetismo irresistibile. Nel romanzo
successivo, per fortuna, ci saranno meno seghe mentali e più cuore.
Dopo trecento pagine, dopo mille intrighi, voltafaccia e cambi di
ruolo, questa volta si ha l’impressione di non venirne mai a capo.
Frances, eternamente indecisa, potrebbe trasformare tutto in un nulla di fatto da un momento all’altro. E andare avanti all’infinito, con le sue chiacchiere, con i suoi dubbi esistenziali, tagliandoci fuori dalla sua cerchia un attimo prima dei ringraziamenti.
Non è tutto oro ciò che luccica: anche i ricchi piangono. Privilegiati sì, ma con zone d’ombra pronte a essere rivelate negli scavi psicologici della seconda parte, i personaggi di Sally Rooney hanno i loro momenti storti: ripensamenti sui pro e i contro delle coppie aperte; rapporti burrascosi con il proprio corpo e con il prossimo; momenti di debolezza non sempre curabili con il paracetamolo. Onestamente continuo a preferirli nella prima parte: una dissertazione sull’insostenibile leggerezza dell’essere giovane, bisessuale e radical chic, infarcita di chiacchiere alcoliche sugli uomini e le donne, la sessualità e il futuro.
Frances, eternamente indecisa, potrebbe trasformare tutto in un nulla di fatto da un momento all’altro. E andare avanti all’infinito, con le sue chiacchiere, con i suoi dubbi esistenziali, tagliandoci fuori dalla sua cerchia un attimo prima dei ringraziamenti.
Non è tutto oro ciò che luccica: anche i ricchi piangono. Privilegiati sì, ma con zone d’ombra pronte a essere rivelate negli scavi psicologici della seconda parte, i personaggi di Sally Rooney hanno i loro momenti storti: ripensamenti sui pro e i contro delle coppie aperte; rapporti burrascosi con il proprio corpo e con il prossimo; momenti di debolezza non sempre curabili con il paracetamolo. Onestamente continuo a preferirli nella prima parte: una dissertazione sull’insostenibile leggerezza dell’essere giovane, bisessuale e radical chic, infarcita di chiacchiere alcoliche sugli uomini e le donne, la sessualità e il futuro.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Gaia – Coco Chanel
Credevo gli assegnassi un voto più alto. Però resta sempre il fatto che della Rooney sono sempre più curiosa, e smaltita qualche lettura la leggerò anche io ☺️☺️
RispondiEliminaPurtroppo il fastidio verso le scelte sentimentali della protagonista mi ha spinto alle tre stelle, però una lettura piacevole.
EliminaMi attira e non mi attira. Nel dubbio me lo segno, per quando vorrò allargare gli orizzonti letterari.
RispondiEliminaLa Rooney, che piaccia o meno, ha una voce incredibilmente contemporanea. Secondo me, è da provare.
EliminaL'avevo visto ed ero curiosa, sembra carino alla fin fine anche per il tuo voto. E' in lista e forse ci resterà, vedremo ;)
RispondiEliminaVorrebbe essere ben più che carino, e questo è il pregio, questo è il difetto.
EliminaCon la Rooney ho un rapporto molto strano: mi attira ogni volta che mi compare davanti un suo romanzo, però "Persone normali" è uno di quelli che ho iniziato ed accantonato. Ora come ora, ho un po' di timore per cui passerei :)
RispondiEliminaTi consiglierei di riprovarci, Persone normali in particolare mi è molto piaciuto. Forse questione di momenti!
EliminaPenso che se dovessi accostarmi a questa autrice, partirei da Persone normali, più che da questo.
RispondiEliminaBuon fine settimana :)
Sì, parti dall'altro!
EliminaQuesta Sally Rooney, con i suoi livelli di radical-chicchismo che mi fanno impallidire, potrei amarla oppure odiarla...
RispondiEliminaUn confronto che mi incuriosisce, ma mi spaventa anche. :)
Eh, Sally oscilla tra i due opposti.
EliminaMa secondo me fa al caso tuo.