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Per chi è la notte, di Aldo Simeone. Fazi Editore, € 16, pp. 280
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Alcune
estati, alcune guerre, non finiscono mai. È l’impressione che deve
aver Francesco, dodici anni, vivendo immerso nella natura della Garfagnana e all’ombra del secondo
conflitto mondiale. Fra i monti, in mezzo agli alberi, le notizie dal
fronte arrivano smorzate. Mussolini è stato arrestato. Significa forse che la guerra è finita? Mentre
i soldati tedeschi invadono le piazze del paese e le case, il
protagonista sogna di costruire un fortino sull’albero e di sconfiggere
una paura inconfessabile. Quella verso il famigerato Bosco delle
Sorti. Un dedalo infido e pericoloso, in cui rovi e sentieri sembrano muoversi da sé come succede alle scale di Hogwarts:
anche lì, inoltre, sembrerebbe esserci lo zampino del paranormale. La nonna di Francesco, tenera dispensatrice di leggende
folkloristiche,
gli ha parlato della presenza degli streghi. Spiriti senza pace, con
una candela fra le dita scheletriche, che in cerca di una via d’uscita fagocitano tutti i malcapitati: la conta delle vittime
comprenderebbe anche il capofamiglia, considerato però un
disertore dal resto della comunità. Che suo padre sia rimasto davvero prigioniero? Francesco
rispetta rigorosamente il coprifuoco e guarda a quel confine con un
misto di ansia e speranza: varcarlo significherebbe lasciarci le
penne, e soprattutto crescere. Se in una storia di formazione vecchio
stile, con più di qualche debito dichiarato verso i bambini di
Stephen King, il nostro piccolo eroe non potrà che avere due compagni d’avventura
per fronteggiare le proprie paure: da un lato Secondo, piantagrane
manesco e bellicoso che vorrebbe raggiungere il fratello maggiore in
battaglia diventando l’ennesimo soldato fanfarone; dall’altro lo
sfuggente Tommaso, accolto in segreto nella canonica di Don Dante – che sia un
comunista allora o, peggio, un ebreo?
«Non
è mica possibile». «Cosa?».
«Smettere
di avere paura». «Sì, invece. Si sceglie anche quello».
«Si
sceglie tutto per te?». Mi sorrise.
Erano
anni disperati: per sfamarsi si uccidevano cani e gatti e nei pozzi
scoperti potevano essere rinvenuti resti umani, sangue a secchiate.
Erano anni, di conseguenza, in cui cercare la magia dappertutto:
davanti allo sfacelo dello Stivale, meglio fantasticare di case
stregate, fate, orchi e caproni demoniaci; meglio concentrarsi su uno
scontro parallelo che opponeva forze umane e forze soprannaturali alla
resa dei conti fra nazifascisti e partigiani. L’esordiente Aldo
Simeone, con una scrittura emozionata ed evocativa, punta tutto sulla suggestione delle atmosfere e sulla caratterizzazione dei protagonisti.
Nato nella notte di San Giovanni, allergico all’incenso e per di più mancino, il cagionevole Francesco scambia la sua attrazione per l’ignoto per una propensione al male, quando calarsi dalle grondaie, violare le regole e inciampare in misteri e morti ammazzati è soltanto un diritto dei suoi spericolati dodici anni. Gli fa da spalla Tommaso, che parla già come un adulto e lo invita a osare con i mignoli intrecciati stretti: dopo tanto indugiare, violeranno insieme la soglia che li separa dalla radura incontaminata e dal diventare uomini?
Nato nella notte di San Giovanni, allergico all’incenso e per di più mancino, il cagionevole Francesco scambia la sua attrazione per l’ignoto per una propensione al male, quando calarsi dalle grondaie, violare le regole e inciampare in misteri e morti ammazzati è soltanto un diritto dei suoi spericolati dodici anni. Gli fa da spalla Tommaso, che parla già come un adulto e lo invita a osare con i mignoli intrecciati stretti: dopo tanto indugiare, violeranno insieme la soglia che li separa dalla radura incontaminata e dal diventare uomini?
Ogni spettro è un ostinarsi
affannoso nell’impossibile, è un atto mancato che si ripete non
per risolverlo o riscattarlo, ma per ripetere il proprio errore.
Dalla morte ci si salva morendo, dalla colpa accettando la colpa.
Questo, probabilmente, era il male degli streghi: non volersi
rassegnare, continuare una guerra già persa in partenza, accanirsi
in quell’unica direzione. Per la prima volta, ne provai pietà.
Qualcosa non torna, purtroppo, in un finale a corto di colpi di scena e
aperto a un brusco flashforward. Fatti di lungaggini e ripetizioni,
fra ritorni, fughe e ricerche continue, gli angosciosi ultimi
capitoli colgono il protagonista troppo impegnato a infangarsi le
scarpe nella scorribanda definitiva per partecipare alla
vita dei personaggi secondari. Le cose, perciò, hanno il difetto di
accadere fuori scena: quando Francesco non c’è. Ma se non tutto
torna, se non tutto si spiega, è perché così domanda in fondo la ricca tradizione del realismo magico. A metà fra Il buio oltre la siepe
e Io non ho paura, confinante anche coi toni dell’ultimo
Fabio Bartolomei giunto in libreria, Per chi è la notte è un
amaro compendio di generi ed esistenze.
Una rievocazione color seppia, inquieta e malinconica, che guarda tanto alle ferrovie dei romanzi del Re quanto ai sacrifici di sangue dei nostri patrioti sconfitti. Alla storia di un dodicenne coraggioso, se ne affianca quindi un’altra: quella con la lettera maiuscola. Stringiamo le dita, intanto, sperando che almeno una delle due si concluda lietamente.
Una rievocazione color seppia, inquieta e malinconica, che guarda tanto alle ferrovie dei romanzi del Re quanto ai sacrifici di sangue dei nostri patrioti sconfitti. Alla storia di un dodicenne coraggioso, se ne affianca quindi un’altra: quella con la lettera maiuscola. Stringiamo le dita, intanto, sperando che almeno una delle due si concluda lietamente.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Marlene Kuntz + Skin – Bella ciao
Francamente non so se lo leggerò... Anche io, come te, ho così tanto da leggere che credo questa volta passerò 🤗🤗
RispondiEliminaLa curiosità per gli esordi, bel mio caso, c'è sempre. :)
EliminaIl realismo magico ha un fascino tutto suo; sembra bellino, anche se non lo metterei in cima alla lista dei libri da leggere a breve, per ora :))
RispondiEliminaNon mi ha entusiasmato, ma non lo sconsiglio, anzi.
Eliminaquesto proprio invece lo salto XD
RispondiEliminaSai che potrebbe piacerti? Le atmosfere sono quelle adatte a te. :)
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