Con
una videocasetta tutta consumata della Bella e la Bestia scoprii che per i film si poteva piangere. Il
capolavoro Disney è tra quelli che ho visto e rivisto fino a distruggere il nastro. A ventidue anni, perciò, faccio parte di quei nostalgici che,
sospirando, dicono: ai miei tempi le favole erano tutte un'altra
cosa. Con la scusa pronta ho seguito quelle
stesse storie farsi film. Nella moda del retelling ci ricasco volentieri. Ultima ma non ultima, è arrivata la trasposizione del mio cartone preferito. Restano le battute, perfino le
canzoni, e il minutaggio sfiora le due ore con l'aggiunta di nuove
sequenze – il passato dei protagonisti svelato in flashback, quel LeTont omosessuale che ha fatto scattare la censura
in paesi da cancellare dalle carte geografiche. La
Bella e la Bestia vorrebbe porsi sulla
scia dell'incanto di ventisei anni fa. Gotico e
opulento, è un conto alla rovescia che spiega il valore del tempo,
l'importanza della bellezza interiore, il temperamento di un'eroina
femminista venuta prima di qualsiasi Moana.
Lo fa cantando e ballando, e con una morale
nascosta prima dei titoli di coda. Purtroppo, però, il film di
Condon ha difetti che lo rendono godibile il minimo. La pochezza interpretativa di Emma
Watson: una Belle con un cachet stratosferico e la perenne
espressione da prima della classe, in quel di Hogwarts. I consueti
disastri che combina l'edizione italiana quando si parla di musical, tra una metrica sconosciuta e un doppiaggio che
cancella le prove vocali degli interpreti (con immenso disappunto,
della partecipazione della Thompson, McKellen e McGregor non resta
quasi traccia).
La sostanziale inutilità di copie carbone come questa. Nella
prima parte lo si guarda con un occhio sì e un occhio no, disturbati
dalle modifiche dei ritornelli più memorabili. Qualcosa, poi, cambia nella
seconda, complice un ottimo Luke Evans e i passi dello
storico valzer. Ma nel castello della Bestia ci si innamora in fretta
e senza un vero perché. La rosa sfiorisce. Si bruciano le tappe -
quel significativo sono amici e poi, uno dice un noi - e la
poesia, il senso, si perdono in un compitino copiato al compagno di banco. Quanto impiego di mezzi e figuranti, quanta
attesa mal riposta, per una costosissima recita scolastica e poco più. (5,5)
Puntualmente,
quando la Marvel torna al cinema, ci pensa la critica a presentare il
film di turno come fosse l'eccezione alla
regola. Ed eccomi lì a parlarne sempre nei soliti termini,
sempre con gli stessi pregiudizi. Applauditissimo in un clima festivaliero, Logan è
l'ultimo capitolo della saga del mutante di Jackman. Ho accompagnato mio
padre a vederlo più per scommessa che per voglia. Neanche troppo a
sorpresa, sono uscito dalla sala toccato e convinto. I mutanti sono costretti a
vivere come clandestini. Appartengono a una razza dai giorni contati,
o così credono. La piccola Laura è una di loro. Tocca caricarla in macchina verso
un Eden che non c'è. Dei supereroi che il mondo conosce non sono
rimasti che gli albi. Wolverine pensa al suicidio e fa da badante a
Xavier – un Patrick Stewart commovente –, che ha bisogno di aiuto
per sedersi sulla tazza. Il suo cervello è un'arma di
distruzione di massa, eppure ha i segni debilitanti dell'Alzheimer. Ne viene fuori un western on the road splatter e tenerissimo, che
mescola polvere e malinconia. Un Léon che
passa il testimone a una nuova generazione. In due ore, botte da orbi e l'introspezione che ti piace.
Tempo necessario affinché i personaggi non si affrettino nel momento
dei saluti. Mi ci sono affezionato nel
mentre, io. Cose che suggeriva il titolo,
perfino, con quel nome di battesimo che è sintomo di
maggiore intimità. Jackman è granitico, ma
mostra delle crepe. Si comporta da figlio e ricerca in sé l'istinto paterno. Vive e fa più in queste poche ore che
in una vita eterna, testimone di un tempo qualitativo e non
quantitativo. E quando il nostro insieme a lui finisce, calati i
titoli di coda, si è incerti se abbandonare la sala o meno. Ci si assiepa alla
porta, un piede dentro e uno fuori. E Logan
è così che mi piacerà
ricordarlo. Con un
assurdo senso di attesa, Johnny Cash e l'usciere spuntato dal nulla. Un
omino olivastro, straniero, che ci assicura: finisce qui, così. (7,5)
Per
anni io e Xavier Dolan ci siamo studiati a distanza.
Poi è successo Mommy. Una visione è bastata
per trasformarlo in uno dei film del mio cuore. Come tornare al cinema dopo una epifania?
Il sesto film del regista franco-canadese è ispirato alla pièce di
Jean-Luc Lagarce. La mia tesi faceva tappa anche lì. Louis fa ritorno all'ovile in punta di piedi.
Lo accolgono Léa Seydoux, sorella minore che pende dalle sue labbra;
una remissiva e farfugliante Cotillard; Vincent Cassel, prepotente capobranco; infine, l'appariscente mamma chioccia di Nathalie Baye. E' Gaspar Ulliel, il
viso spigoloso e la fronte imperlata di sudore, a guardarsi intorno
spaesato e a cercare spesso l'orologio. C'è chi vuole fare colpo,
chi mostra il lato peggiore. Nel bel mezzo di una guerra in corso, il
protagonista deve dire loro che ha l'Aids. Meglio
aspettare il dessert per stemperare l'amarezza?
Un profumo, il vento, una canzone – l'improponibile Dragonstea
Din Tei, che eppure il montaggio
sa incasellare a regola d'arte – lo
portano lontano stando fermo. Ulliel fa da testimone muto, da padre confessore, a questo cast di
comprimari in stato di grazia. A tavola siede
l'incomunicabilità, il non detto, e le parole sperperate, dette a
sproposito, ti prendono a schiaffi in faccia. Fedele alla natura del
testo, Dolan realizza un dramma che bello lo
è, ma non nella tipica maniera clamorosa. L'impianto è
collaudato e il regista, castigato, ci si
muove piano. Il suo ego, tra quattro mura, non ci sta. E a
volte, sotto la sua pressione, la casa esplode in parentesi
suggestive in cui trovi il solito guizzo. Altre, invece, Xavier si
stringe nelle spalle, addomestica la vanità, e cela al meglio il
disagio di chi ama troppo qualcosa per stravolgerla, ma intanto
scalpita nel vestito della domenica. Come a dire: vedete, sono un
ragazzo educato se mi applico. Non datemi più del bambino prodigio. Però ora mi chiudo la porta alle
spalle, c'è Moby in cuffia, e da domani vado a raccontare a modo mio le famiglie infelici a modo loro. (7)
Mai
avuto paura delle apparizioni di Samara. La bambina con i capelli in
faccia non esercitava timore su un ottenne dei
primi anni Duemila. Ho visto il primo The Ring quando
non avevo l'età. Lo ricordo con affetto, ma senza brividi. Il
cerchio sembrava essersi chiuso con la riscossa di Naomi Watts. Si
riapre, inatteso, più di qualche anno dopo. Nel mentre sono
cresciuto, i videoregistatori si sono estinti e la mania del sequel a
tutti i costi impazza. Ne è passata di acqua sotto i ponti e nei
pozzi sperduti. Incurante, ci riprova Javier Gutiérrez. La storia
di Rings vede la classica coppia di innamorati –
la lei del duo è l'italiana Matilda Lutz, di cui abbiamo visto il
potenziale e gli occhi da cerbiatta nell'ultimo Muccino – cercare
un'altra via di fuga dalla maledizione. La tecnologia favorisce la
scoperta di una traccia segreta: un video nel video. La protagonista,
guidata dalle visioni, si lascia condurre dove tutto ha avuto inizio.
Teen ma non troppo, Rings ha protagonisti più
freschi e una struttura schematica che non si allontana dai sentieri
passati. Le svolte non sono tra le più imprevedibili, ma la ricerca
non annoia, il mistero irretisce e la regia curatissima offre pochi
spauracchi, al solito, ma immagini interessanti: il prologo in volo,
la pioggia che scorre al contrario, gli spezzoni mai visti del
filmato originale. Rings, come da previsione, non è
indispensabile, ma in un panorama di seguiti tanto brutti da non
crederci – il pensiero va proprio a Blair Witch – la
spunta facile. Diverte e intrattiene l'essenziale, soprattutto se
l'effetto nostalgia e i primi piani della bella Matilda possono più
dello sguardo che uccide dello spettro orientale. La morte correva
sul filo del telefono. Colpiva in sette giorni. La sentenza, persasi
nei bombardamenti dei call center e nella progressiva comparsa dei
telefoni wireless, si fa perdonare con poco e niente il ritardo. E, a
sorpresa, non suona come la morte dell'horror. (6+)
la favola de La bella e la bestia è molto carina; il film non l'ho ancora visto, più che altro perhè non è il mio genere, e onestamente non so se lo vedrei... ^_^
RispondiEliminaE' solo la fine del mondo è quello che potrebbe interessarmi di più, anche se probabilmente pure Logan merita.
Molto carino l'header del blog *_*
Ti ringrazio!
EliminaE' solo la fine del mondo merita ma, se non hai mai visto Dolan, non ti consiglio di partire da questo. Che è interessante, ma non il migliore. ;)
Sono imperdonabile, non ne ho visto nemmeno uno!
RispondiEliminaOvviamente "Rings", nonostante il dubbio che come tutti i sequel possa essere un flop totale, non posso perdermelo. Il tuo 6,5 mi rincuora!
Le pellicole Marvel invece a me non fanno impazzire, per niente, ma non lo so... sarà che si sono giocati bene la carta del trailer ma "Logan" mi incuriosisce.
La bella e la bestia, vittima della nostalgia, ho pensato di andarlo a vedere anche se le critiche lette sul web (compresa la tua) mi stanno un pò scoraggiando. :)
Rings lo devi guardare con gli occhi giusti, aspettandoti pochissimo. Da non fan della serie originale - né di quella giapponese, né di quella di Verbinski -, simpatizzante verso gli horrorini simpatici, mi sono accontentato del poco che offriva. Io odio notoriamente i cinecomic, fa eccezione solo il Daredevil a puntate della Netflix. E, da oggi, anche Logan. Scontato, con un finale inevitabile, ma molto solido. :)
Eliminanel weekend conto di andare a vedere la bella e la bestia anche se già da tempo la scelta dell'attrice proprio non mi quadra. Logan lo vedrò con calma in tv, non sono fan degli xmen anche se mi hanno detto che è una storia basata molto sul lato umano. Quando andai al cinema a vedere the ring ne uscii perseguitata da samara, che mi guardava nello specchio del bagno e nella tv datata che faceva csssssss in bianco e nero. Ancora adesso se ci ripenso me la immagino dietro le spalle! (brrr) XD non ho visto il sequel perché mi sembrava una boiata tirata fuori giusto per proseguire una storia che a mio avviso aveva già una degna conclusione. Questo rings ammetto che mi ispira per l'adattamento tecnologico anche se la scenda dei capelli tirati fuori dalla bocca mi fa dar di stomaco ogni volta!XD
RispondiEliminaA me il secondo è piaciuto più del primo, all'epoca, sarà che non ero propenso ai finali sospesi. Ero rigorosamente per il lieto fine, poi sono cambiato strada facendo. Questo è oggettivamente inutile e fuori tempo, ma mi è piaciuto (mio padre conferma). Degli X-Men, invece, ho visto solo la trilogia dei primi anni Duemila e di Wolverine, mi pare, solo il primo, ma Logan lo si può vedere anche a sé stante. Emotivamente è una bomba.
EliminaVisto solo "Rings" e scusa, sarà che ormai sono piuttosto smaliziata, l'ho trovato bruttino. Noiosetto assai e decisamente poco spaventoso (ma io ho dormito anche con il primo) peccato perché la scena iniziale sull'aereo faceva davvero ben sperare...
RispondiEliminaBe', le medie del 4,5 dovevano farti pensare.
EliminaPartito negativamente prevenuto, con quel primo film che non è mai piaciuto neanche a me (sono il solo al mondo a preferirgli il seguito?), l'ho trovato una compagnia carinissima per una domenica mattina di noia annunciata. Gli horror spaventosi, ormai, non esistono più e mi accontento di poco (tipo della Lutz). ;)
Come ben sai, andrò a vedere LA BELLA E LA BESTIA oggi pomeriggio e chissà se sarà odio o amore. Dopo averti letto, però, mi è salita una voglia matta di tornare alle atmosfere di The Ring.
RispondiEliminaCome sempre la tua scrittura seduce in modo preciso e incomparabile.
Grazie mille, cara Anita!
EliminaSpero davvero che La Bella e la Bestia possa piacerti. E' un film che consiglio, soprattutto a chi ha amato il cartone quanto me, soprattutto per sapere come sarà percepito. C'è da dire che sul doppiaggio italiano e sul grosso impiego di computer grafica, di mio, sono purtroppo molto puntiglioso. La bellezza del Cenerentola di Branagh, invece, era il realismo (magico) del tutto. Gli effetti speciali, tra scenografie pastello e costumi straordinari, c'erano e non c'erano. :)
Logan supera Dolan?
RispondiEliminaQuesto non l'avrei mai detto.
A me E' solo la fine del mondo è piaciuto parecchio, anche se meno del clamoroso Mommy.
Non avendo consumato il VHS de La Bella e la Bestia animato non è che abbia aspettative enormi nei confronti del remake. Mi incuriosisce più che altro per la da te tanto criticata Emma... ;)
Il primo The Ring invece era tra i miei cult personali e la tua promozione di questo sequel mi fa ben sperare. E poi c'è Matilda Lutz. :)
Logàn è più sorprendente di Dolàn, sì. Sarà che conoscevo la versione teatrale e Xavier, di suo, ci aggiunge pochissimo. Sarà che è il primo film, credo, non scritto direttamente da lui. Deve avere amato troppo la pièce per stravolgerla.
EliminaGrossomodo, ma con una protagonista un po' cane, succede lo stesso anche in La Bella e la Bestia. Ma do una possibilità, più in là, alla versione in lingua. Tanto so a memoria il cartone, appunto: non capirò tutto, con l'accento tutto sospiri degli inglesi, ma vado a gomito e a memoria.
Rings è teen il giusto e c'è tanta Lutz (in fondo al tunnel). Ti piacerà sicuro, nel suo piccolo-piccolissimo.
Su La Bella e la Bestia ne sto leggendo di ogni, io che non avevo il VHS a casa e l'ho visto solo un paio di volte ormai due decenni fa, ci proverò visto che al cinema lo ripropongono in v.o. anche settimana prossima, son fortune, o forse no... staremo a vedere ;)
RispondiEliminaTralasciando Wolverine e horror, ottima analisi di Dolan, non conoscendo l'originale teatrale, me ne sono stata chiusa e asfissiata in quella casa, e ci sono stata un gran bene. Ulliel, bellissimo e bravissimo, e anche se finisce fuori dal mio podio, anche questo Dolan merita.
E, nonostante il senso di colpa iniziale, probabilmente non sarebbe rientrato neanche tra i miei primi dieci. Non me ne vorrà Xavier, dopo l'eccezione fatta per Mommy (inserito sul podio con un anno di ritardo). A proposito di teatro: prima o poi inauguro una rubrica, così ciarlo un po' delle commedie lette per scrivere la tesi. :)
EliminaLa Bella e la Bestia, magari, in lingua è un'altra cosa. Anche se l'auto-tune, in quella Watson troppo cristallina, a sentire Spotify, ci ha messo lo zampino. Non ricordare troppo il cartone è senz'altro un bene. In generale, pur nella sua freddezza, la versione con la Seydoux e Cassel - barocchissima - mi aveva affascinato di più.
Di questi ho visto solo Logan, e come sai concordiamo.
RispondiEliminaMa sono in pieno recupero su Dolan, ormai mi manca solo questo. ;)
Ah, bravo!
EliminaSe non adori Mommy mi deludi, te lo dico. Gli altri di Xavier, tutti molto gay e tutti molto simili tra loro, autoreferenziali, stilisticamente mi erano piaciuti ma emotivamente non erano pervenuti. Qui il tema è quello, ma la sessualità del protagonista e di Dolan è secondaria. Mi è piaciuto, ma non so. Speriamo che crescere non significhi conformarsi del tutto. :)
Rings lo promuovi quindi.
RispondiEliminaIo sono un po' restio a spenderci dei soldi, magari aspetto di vederlo più in là anche se la curiosità c'è tutta.
No, non ci spendere soldi.
EliminaIo mi sono accontentado della qualità cam. Un po' quella, un po' la bella Matilda, mi hanno distratto dalla pochezza della trama e, aguzzando un po' gli occhi, mi sono discretamente divertito. Gli diranno malissimo (ma io, con il genere, faccio il bastian contrario: vedasi la bocciatura dell'incensato Split), ma a me è piaciucchiato. :)
Ho visto solo Logan, mentre ho La Bella e la Bestia in lista :)
RispondiEliminaLogan mi è piaciuto veramente tanto, e non posso fare a meno di pensare a cosa non sarebbe stata la trilogia di Wolverine se tutti i film fossero stati a questo livello ç_ç (il salto qualitativo è tale che preferisco considerarlo uno stand alone).
Davvero bello.
Io, pensa un po', ho visto solo il primo ai tempi (che comunque non mi era troppo dispiaciuto). E nella mia ignoranza da profano, nei miei pregiudizi non sempre infondati, questo addio mi ha colpito tanto. Fossero tutti così i cinecomic.
EliminaSu Logan sono d'accordissimo, ho finito per vederlo ben due volte al cinema! ;-)
RispondiEliminaLa bella e la bestia l'ho appena visto. Non è che quel che dici è sbagliato e lo condivido, ma in realtà il film regala qualcosa agli amanti del cartone, non si può dire di no. Il lavoro fatto sulla servitù, sugli oggetti animati, è spettacolare e mi sono ricordata della me bambina che già si stupiva a vederli come animazione 2d. Poi ne hanno fatto un buon musical, vero che sarebbe sicuramente stato meglio in originale, ma non tradurlo sarebbe stato un suicidio!
E io sono un amante del cartone, però mi ha regalato poco e niente. I musical mi piacciono tantissimo, anche i più pesanti come Les Misèrables o Il fantasma dell'opera, ma questo l'ho trovato davvero statico. Eppure il regista ha fatto Dreamgirls. Mi è mancato, appunto, l'elemento "cinema". E ho già detto, poi, che la Watson ha l'emotività dell'armadio a muro nel mio corridoio? Come ti faccio odiare Belle, la ragazza perfetta. :)
Eliminanon ho visto nessuno dei tre, Logan ormai ho capito che è piaicuto a tutti e Dolan è in rampa di lancio. Strano che Rings abbia strappato un 6, mi sembrava una saga in fase di stanca ...
RispondiEliminaE ti sembrava bene, in realtà, ma una sufficienza se la becca. Mi ha divertito il giusto, e quel giorno non chiedevo di meglio. Dolan e Logan, secondo me, ti piaceranno. ;)
EliminaLa bella e la bestia lo vedrò più per curiosità che per altro. L'ultima trasposizione vista, quella del 2015 (?), mi aveva fatto storcere il naso. E poi sono del parere che questo cartone non possa rendere bene come film..vedremo!
RispondiEliminaCon la serie X-men mi sono persa, perciò al momento dovrò rinunciare alla visione di Logan, anche se sono parecchio intrigata *-*
Io non ho visto neanche un X-Men, vai tranquilla! E' un film completamente a sé stante.
EliminaLa bella e la bestia di qualche anno fa, il francese, almeno si discostava dalla Disney riproponendo una versione della favola parzialmente sconosciuta. Che senso ha rifarla, come in questo caso, scena per scena, quando il cartone non invecchia?
Ah bene ahahah
Eliminacomunque la versione francese ricordo che era interessante, però boh, l'insta-love e la lentezza lo avano reso un tantino noioso. E in effetti non ha nemmeno senso fare una copia del cartone, perché anche in questo caso potrebbe risultare noioso. Se non ricordo male della versione francese avevano preso qualcosa del racconto originale!
"La bella e la bestia" l'ho recuperato su costrizione della morosa di allora a 22 anni, a questo credo che posso rinunciare...
RispondiElimina"Logan" incredibilmente mi manca, ma in un periodo in cui ho chiuso coi cinefumetti mi sta facendo ritornare voglia.
Ok, credo di essere uno dei pochi che ha amato l'ultimo Dolan...
A me "La bella e la bestia" è piaciuto tanto Y-Y sì, è vero, le canzoni modificate non si potevano sopportare... però per il resto non l'ho trovato niente male! Ma forse avevo il prosciutto sugli occhi u.u tutto è possibile... probabilmente non riesco nemmeno a essere imparziale XD troppo amore incondizionato!
RispondiEliminaHo passato due ore al cinema con un sorriso stampato sulla faccia talmente grande che... bambini, levatevi!
come avevo anticipato su facebook ieri ho visto la bella e la bestia con le figlie. condivido appieno il tuo giudizio. pessimo doppiaggio, una Watson che nelle espressioni facciali più di una volta mi ha tristemente ricordato Isabella Swan/Kirsten stewart. però mi sono divertita ugualmente, soprattutto nel vedere mio marito (alla fine ce lo siamo trascinato dietro senza scampo - Logan sarà al prossimo giro) dormire della grossa sulla poltrona del cinema :D
RispondiEliminaLa bella e la bestia lo devo ancora vedere. Su Logan concordo con te, però mi ha dato molto fastidio il doppiaggio italiano delle voci dei bambini :/
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo con te su tutto quello che hai detto sul film della Bella e la Bestia peccato perchè le premesse erano buone...ma vogliamo parlare anche del RUGGITO?? ahahahah
RispondiEliminaHo visto solo la Bella e la Bestia perchè non ho fatto in tempo a vedere Logan (aspetterò la disponibilità di un formato in cui si veda bene). Che dire de "La bella e la bestia"? Io, che ho qualche anno più di te, il cartone l'ho visto al cinema, avevo addirittura l'album di figurine, da adulta ho comprato il dvd 3D. Potevo non andare a vedere il film? Personalmente sono rimasta delusissima. Condivido quanto scrivi della Belle-Watson:pare non riesca ad uscire dal ruolo di prima della classe-Hermione. Belle era sì amante della lettura e diversa dagli abitanti del villaggio, ma era anche dolce. Nel film, è stata la nota più stonata. Non mi è bastato l'unico aspetto diverso rispetto al cartone, ossia lo svelare parti del passato dei protagonisti. Io ho lasciato una favola che ti fa sognare e ho ritrovato un film pieno di effetti speciali, ma senza anima. Per riprendermi, vado a vedere di nuovo il cartone (che è meglio! cit. Quattrocchi)
RispondiElimina