mercoledì 30 marzo 2016

I ♥ Telefilm: Daredevil II | Younger II

Io odio i supereroi. O, più correttamente, dovrei dire che li odiavo? Li odiavo un po' meno già qualche settimana fa, con il nostro Lo chiamavano Jeeg Robot in sala, e la conversione è stata definitiva e fatale, pare, con la seconda stagione di Daredevil. Non che lo scorso anno, contro ogni pronostico, il paladino di Hell's Kitchen non mi avesse fatto suo del tutto, imponendosi sul podio di 365 giorni di attento zapping. Erano forse un caso i dialoghi densi, le performance di un cast  amalgamato, l'uso modico della a me ostile computer grafica e i corpo a corpo ripresi in piano sequenza? Domanda retorica con risposta negativa, la mia, però io sono come San Tommaso. Sapete già. Preferisco tenermi il dubbio e, appena posso, ci metto il naso, il dito e tutto l'impegno del mondo, per guardare tredici episodi in due giorni e qualcosa. Perché alte aspettative generano cocenti delusioni, la stampa estera non ne scriveva con toni accalorati e il pericolo pasticcio toglieva a me il sonno e agli sceneggiatori, tra i più valenti, l'equilibrio conquistato. Di questi tempi, è affollata la Grande Mela. Con il caldo insostenibile delle estati newyorkesi, la frutta va a male – tenendomi ben stretta la metafora -, il crimine prolifera e sui tetti, all'ombra dello skyline, Daredevil, suo malgrado, recluta aspiranti apprendisti e violenti antieroi. Avevamo conosciuto Matt Murdock, cieco dall'infanzia, e i suoi collaboratori, il simpatico Foggy e la curiosa Karen, con un galante tiranno ad aizzare contro di loro il male e le sue propaggini. Con Kingpin - magnifica nemesi - in galera, qualcuno si preoccupava e qualcuno meno. Personalmente, ero tra coloro che si domandavano quanto avrebbe perso la serie senza il suo fiore all'occhiello. Altri bramavano la novità: nuove gatte da pelare e, magari, una dose di ritmo aggiunta. In realtà, non atteso, farà anche qui una significativa comparsa delle sue – no, l'arancione dei galeotti non lo sfina –, ma al suo tanto parlare si contrapporranno le sparatorie di The Punisher e i seducenti raggiri di Elektra. Più azione, ma non troppa da lasciarmi un passo indietro. Ombre sull'idillio tra Murdock e Nelson e scottanti dilemmi sul fronte sentimentale: Karen Page, sveglia e bellissima solo come Deborah Ann Woll sa, non vuole essere solo un'amica né una semplice segretaria, proprio mentre dal passato di Matt torna una fiamma che non si è estinta. Seduta in salotto, spregiudicata e con l'accento “posh” delle classi alte, una Elektra con le fattezze della francese Elodie Yung: l'indiscreto fascino di una sociopatica che conosce tutti i punti deboli, perfino quelli per fare breccia in un cuore. Non bisogna mettersi comodi, però, con Frank Castle in libertà: il braccio violento della legge ha una tragedia familiare che conosciamo a fondo e le medaglie di una missione in Afghanistan. In un granitico Jon Bernthal, però, trova l'umanità, il timore e le smorfie di un De Niro “toro scatenato." I toni e le suggestioni sono senza fine: un legal thriller, con The Punisher sul banco degli imputati e un vigilante in borghese a difendere la sua innocenza; le missioni quasi bondiane, con una femme fatale doppiogiochista che ci trascina a party che richiedono il papillon e l'abito da sera; le risse e il sangue a fiumi di un dramma carcerario alla Cella 211. Infine, una spruzzata del paranormal che non ti aspetti. Ricordate Spider-Man 3, inconsapevole di quanto il troppo stroppiasse, che pastrocchio fosse? Un po', temevo quello. Il ritorno di un Daredevil pragmatico, adulto e dinamico non smentisce però attese e buoni propositi e, anche se è presto per tirare le somme, si conferma una spanna superiore a tutto quello che in tre, quattro mesi abbiamo visto in tivù. Merito di un marchio che miete consensi su consensi e che, in equilibrio perfetto, pensa personaggi e situazioni davanti ai quali non sapresti cosa scegliere, nell'evenienza che qualcuno ti domandasse: ma tu, di questa stagione affollata, chi hai preferito? E merito, in parte, di un Charlie Cox perfetto, con gli occhi buoni e il fisico scolpito, raro mix, che inciampa contro i pugni degli avversari e lungo la strada che porta a un bivio cruciale: il suo amore di gioventù lo esorta ad affacciarsi sul lato oscuro, il suo furente alter-ego gli instilla il dubbio che tra la loro natura non ci sia poi differenza. Predicherà bene e razzolerà male, e quel famoso bivio susciterà nell'eroe che sanguina e piange, prega e osteggia la violenza, una riflessione a confine tra l'etica e la morale: è giusto uccidere, e quando? Occhio per occhio, e il mondo divenne cieco. Al buio, ascoltiamone il respiro, il battito del cuore. Badiamo allo sguainare delle spade. E se i parametri vitali mancassero, nel momento in cui la giustizia – e l'umanità – sembrerebbe perduta e il dato tratto, preparati a parare colpi proibiti. Li ricambierai: sì o no? (8)

Di solito, dalle mie parti, comedy come questa hanno vita breve: il tempo del pilot e via nel dimenticatoio. Ma Younger, innocua e freschissima, lo scorso anno è stata più fortunata di serie a essa simili. Con New York, gli ambienti patinati, le svolte così paradossali da divertire a colpo sicuro. Anche quest'anno, in primavera, è tornata a farmi compagnia. Anche quest'anno non ha grossi meriti o grosse pecche – è cambiata poco, il che non è un male – e se la cava con un sei e mezzo e un arrivederci all'anno venturo o, se non altro, a quando avrò bisogno di sciogliere quel famoso nodo tra cuore e stomaco. Il titolo, tradotto alla lettera, dice tutto: il dramma di Liza è quello di non essere giovane abbastanza. Occasioni lavorative che scarseggiano, i giovani che con le milf non vogliono una storia importante, gli Stati Uniti che non sono un Paese per vecchi. Una bugia a fin di bene per sistemarsi perciò: Liza ha ottimi geni, un fisico snello, buone referenze. Fingersi ventiseienni è un attimo. Quindici anni in meno le assicurano il lavoro e il ragazzo che sognava, un appartamento a Brooklyn e più di qualche grattacapo. L'avevamo lasciata con lei che rivelava al toy boy la sua verità e con una specie di lieto fine: amor – e trucco abbandonate – omnia vincit. Il creatore di Sex & The City e 90210 ci dice, però, che nella vita della sua protagonista c'è ancora qualcosa da sistemare. Kelsey, una rediviva Hilary Duff, sta per sposarsi. La figlia, ribelle e in Erasmus, è tornata all'ovile: come presentarle Josh, quel fidanzato che ha praticamente la sua stessa età? E dove collocarlo, Josh, in un triangolo che coinvolge un ex marito tornato con la coda tra le gambe e un maturo direttore editoriale? Le domande di Liza fanno sorridere, al solito, e al solito Younger ci propone l'happy ending, amicizia e amori al tempo dei Social e uno sfondo stimolante. In casa editrice, infatti, ci sono nuovi titoli da lanciare – e tutti strizzano l'occhio a quello che effettivamente troviamo sugli scaffali: gli erotici da strapazzo, i memoriali della star di Instagram, le saghe in cui gli autori – onnipotenti, barbuti, erotomani – fanno fuori tutti i personaggi possibili. Qualche serie come Younger, ogni tanto, ci sta: sì. Un riempitivo quando non si ha a disposizione qualcosa di meglio, lo scacciapensieri tra un impegno e l'altro, la comedy che passa e va, e tu non la senti. Vola, con i suoi venti minuti canonici, i toni soft, le situazioni mondane in cui tutti sono forse un po' troppo belli ma, stranamente, ti risultano simpatici lo stesso. Quante serie come Younger ci sono però? Né brutte né belle, carine, che ogni anno ti promettono – chi più e chi meno – lo stesso pacchetto, ora con accessori inclusi e ora esclusi nel prezzo? Tante, e qual è il trucco nello sceglierne una? In realtà, il trucco non c'è. Ti capita davanti e non la molli, per abitutine, inerzia o quel che vi pare. Per i libri e la città che non dorme. (6,5)

24 commenti:

  1. Ottima analisi, sai come la penso sulla serie, I super eroi sono come gli Zombie, non ci si stanca mai se sono un elemento all’interno di una buona storia (come in questo caso) e la sovraesposizione che li frega ;-) Cheers

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  2. Bell'analisi davvero, quella su Devil.
    E' in lista, appena riesco a liberarmi da Mr. Robot e finisco Hap e Leonard, attacco con il diavolaccio.

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    1. Ti ringrazio! Hap e Leonard non lo guardo senza prima aver recuperato i romanzi. E Mr. Robot, dopo tanti rimandi, lo sto seguendo anch'io: sono al settimo, più o meno.
      Ci capisco poco, ma tra la regia freddissima e Rami Malek, assurdo, prende. ;)

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  3. Nemmeno io sono un'amante del cinecomic ma sto recuperando pian piano in vista di Civil War e a questo Daredevil ho promesso di dare una possibilità per far felici delle amiche fan sfegatate. Younger dura davvero 20 minuti? Ha alta priorità, adesso, che di leggerezza c'è sempre bisogno ed è dai tempi di Manhattan Love Story che non becco una comedy breve e carina.

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    1. Sì, venti minuti.
      E, rispetto a Manhattan Love Story, ha maggiore continuità e più seguito. C'è anche il romanzo, uscito con la Piemme, ma non fa per noi. Civil War? Passi al lato oscuro? :-D

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    2. Del romanzo avevo letto ma pare non sia indispensabile quindi passo. Eh sì, stavolta mi tocca anche se non sembra esserci nulla di nuovo tra il povero Captain bullizzato da quel pallone gonfiato di Stark, Thor e Loki non pervenuti e Spider Man che fa una capatina schierandosi dalla parte sbagliata. Staremo a vedere :)

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    3. Ah, vero. L'ho confuso con l'altro di Batman V Superman, pensa un po'. Quello lo guarderei solo per Spider-Man che, insieme a Daredevil, in tutte le salse, è il supereroe che fa eccezione. Sempre piaciuti, i suoi film. ;)

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    4. Io sono ferma a quelli dove Spider Man era Maguire, Garfield e la Stone non mi stanno troppo simpatici, quindi li ho evitati.

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    5. Invece io li adoro particolarmente. Un po' meno Maguire, anche se il secondo Spider-Man resta il migliore.

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  4. Già finito Daredevil?
    Io sono ancora troppo indietro.
    Per ora della stagione 2 ho visto giusto il primo episodio, e tra l'altro non è che mi abbia entusiasmato particolarmente. Comunque di certo proseguirò.

    Younger invece, per quanto carino, l'ho abbandonato già da tempo...

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    1. Daredevil ingrana dal terzo, più o meno. E con tutti quei personaggi in ballo non c'è tempo di annoiarsi.
      Younger carino, sì, ma non indispensabile.
      Oggi, invece, finisco Thirteen!

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  5. Stavolta sono impreparata su tutto. Come già sai, Daredevil se ne sta lì, e viste le serie infinite che stanno per finire/iniziare, dubito di recuperarlo a breve, o semplicemente di recuperarlo. Se sono riuscita a resistere al Tennant di Jessica Jones, nulla può il diavolo rosso :)

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    1. Lì c'era Tennant e okay... ma c'era, tutt'intorno, anche una serie che pareva Grey's Anatomy in salsa Marvel. Buuu. :)

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  6. Ahimé non sono ferrato su nessuna dele due! :)

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  7. Devo recuperare"Daredevil", adoro i supereroi!
    gattaracinefila

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    1. E se ti dico che è bello io, che invece li odio... ;)

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  8. a bene, sono alla S02E05 di Daredevil e mi sta piacendo più della stagione 1 :-)

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    1. Per me, alla fine, sono sulla stesso piano, ma questa ha senz'altro più ritmo. Fammi sapere. ;)

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  9. Younger non lo vedo e dIn Daredevil sono al quinto epuisodio e per me é giá meglio della prima stagione, per ora.

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    1. Meglio no, un filino troppo caciarone per i miei gusti nel finale, però resta un gran bel prodotto.

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  10. Io ho visto da poco la prima stagione di Daredevil e l'ho adorata! Non me lo aspettavo proprio, che fosse così bello :D già per la seconda avevo aspettative altissime... adesso dopo aver letto la tua opinione, lo sono ancora di più! Non vedo l'ora :3

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