Più
a lungo soffrirai, più a lungo mi penserai.
Titolo:
Follia Profonda
Autore:
Wulf Dorn
Editore:
Corbaccio
Numero
di pagine: 428
Prezzo:
€ 17,60
Sinossi:
Un mazzo di bellissime rose rosse senza biglietto. Un inquietante
disegno sotto il tergicristallo dell'auto... Lo psichiatra Jan
Forstner è l'oggetto delle attenzioni insistenti di una sconosciuta.
All'inizio pensa si tratti semplicemente dei sentimenti innocui di
una paziente. Ma quando un amico giornalista, che stava per fargli
delle rivelazioni sconvolgenti che lo riguardavano da vicino, viene
trovato barbaramente ucciso, Forstner comincia a temere di essere il
bersaglio finale di una pazza omicida. Una stalker che non si ferma
davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole. E ciò che vuole è
lui, Jan, per sempre...
La recensione
Lei
non ha mai guardato nella tenebra, veramente. Sembra che lì sia
tutto nero su nero, ma più a lungo la si fissa più si vede meglio.
Sono
tanti i piccoli gesti capaci di far sorgere il sole su una giornata
di pioggia. Un
fiore regalato senza un perché, qualche parola d'amore espressa in
una lettera commovente, un disegno - trovato ad attenderci sotto il
tergicristallo – appeso tra sorrisi e calamite colorate. Vivere per
qualcuno ci fa sentire utili. Sentirsi amati può renderci i
protagonisti di una romantica canzone pop passata tante volte alla
radio. O di un incubo senza fine. E' quello che accade nell'ultimo
romanzo del superbo Wulf Dorn, autore che, qualche anno fa, galeotto
fu il suo impeccabile romanzo d'esordio, divenne un nome di spicco
nel impervie lande del giallo. Pur condividendone le origini
nordiche, Dorn era riuscito ad allontanarsi dall'incombente eredità
lasciata dal compianto Stieg Larsson, scrivendo un thriller privo
delle gelide atmosfere e degli scandali che avevano caratterizzato la
trilogia di Uomini che odiano le donne e
distante dalla consolidata banalità onnipresente nei paranormal
americani. Non c'erano violenze efferate, scottanti intrighi
familiari, visioni o demoni. C'era questo e altro. L'eterna battaglia
tra bene e male combattuta sul più fragile dei terreni. La mente
umana. Dicono che non ci sia niente di più delicato e caduco di
essa, ma Dorn, maestro annunciato di colpi di scena, fa vacillare
ancora una volta le nostre certezze. Pensateci. La risposta la
troverete proprio lì, rumorosa e innegabile che batte tra le pareti
della nostra gabbia toracica. Il nostro cuore.
Ha
la grandezza di un pugno e una forma un po' goffa che i bambini
scarabocchiano ovunque arrivino le loro manine paffute. Così
piccolo, è la casa dei sentimenti più imponenti. Così indagato, è
l'enigma più contorto. E cosa può esserci di più complesso del
cuore di una donna? Nel suo terzo romanzo, l'autore della Psichiatra
s'imbarca in un viaggio a senso
solo tra le ombre più fosche dei sentimenti femminili e in una trama
impenetrabile che affronta una delle tematiche più attuali, discusse
e affascinanti di sempre: lo stalking. Una casa che diventa una
prigione di paure, il pericolo ad ogni angolo, l'amore che regredisce
in bramosia, un paio di tacchi slanciati che arrivano a calpestare
qualsiasi intralcio ne ostacoli l'avanzare, un rossetto sgargiante
che maschera il colore del sangue e le tenebre di una mente deviata.
Nel thriller Attrazione fatale,
il regista Adrian Lyne aveva analizzato per primo, tra scene
conturbanti e violenza, i motivi che portavano una donna tradita a
trasformarsi da regina del focolare a carnefice, da principessa a
mostro. Dopo Hush e
Obsessed, film che ne
avevano seguito la sinuosa scia, pensavamo di averne viste
abbastanza. Ma ci sbagliavamo ancora. La
violenza perpetrata da un uomo è fisica, brutale: un livido violaceo
su un volto tumefatto. Quella di una donna non lascia spazio all'ira.
E' studiata, sottile, subdola. Non ci sono improvvisazioni, tutto è
studiato nel dettaglio come se si trattasse dei preparativi di un
matrimonio in grande stile. Come se la formula “finché morte non
ci separi” , in tutta la sua sibillina sentenziosità, dovesse
realizzarsi alla lettera.
Coloro
che, tra le pagine o sul grande schermo, l'hanno preceduto
nell'impresa non avevano la stessa perizia e raffinatezza di
quest'autore le cui splendide referenze fanno di lui una vera
garanzia. Sulla copertina di Follia Profonda,
la sua ultima fatica, spicca in perfetto rilievo sullo sfondo nero
una rosa rossa. Il simbolo della passione per i colori
dell'ossessione più radicata. Gli amanti del disegno concorderanno
con me sul fatto che - con le sue mille sfumature, i petali flessuosi
e leggiadri e un nucleo nascosto da una frusciante nuvola vermiglia –
la rosa sia uno dei soggetti più difficili da rendere sulla
bidimensionalità della carta.
L'abilità di Dorn è come quella di
un artista che non ha paura di perdersi nei labirinti più intricati,
di osare e di tentare di dare concretezza a quello per cui le parole
non bastano. Ha uno stile asciutto e scorrevole, scattante e ricco di
dialoghi. I capitoli scorrono talmente veloci da non concederti
scampo, eppure tra un colpo di scena che lascia sconcertati e il
furore di un'indagine a colpi di sconvolgenti rivelazioni si trova
spazio per racchiudere un giro di vite in tutta la loro dolorosa e
incomprensibile completezza. Le case della città immaginaria di
Fahlenberg, come i capitoli di un romanzo corale.
L'animo
umano vive nascosto e, quando si spezza, avviene in silenzio. Non ci
sono schianti né tintinnii come la porcellana o il vetro. Solo
quando è già troppo tardi, si vedono le schegge.
Nell'arco delle
pagine che lo compongono, Follia Profonda si
mostra un thriller poliforme e di sconvolgente umanità. Nell'orrore
di gesti scellerati che fomentano l'angoscia più insidiosa, le
pagine trovano modo per parlarci di un quarantenne con la sindrome di
Peter Pan, di un arzillo vicino di casa che – pure essendo in là
con gli anni – cerca l'amore in chat, di un'ambiziosa segretaria
tormentata dall'insicurezza, di una valente dottoressa che cerca in
rapporti fugaci quello che il divorzio le ha sottratto, della
perpetua di turno affamata di pettegolezzi e, ovviamente, di loro.
Una lucida assassina dall'identità misteriosa e Jan, il suo
salvatore, il suo oggetto del desiderio. Il protagonista, già noto
ai lettori de Il Superstite,
è uno psichiatra che, da un momento all'altro, si scopre vittima del
male che da anni cerca di combattere.
I volumi che ha studiato lo
fanno apparire meticoloso e sicuro di sé, ma le sue notti sono piene
di solitudine e inquietudine – perennemente in attesa della
chiamata di una donna che ancora non impara ad amarlo come fa lui e
ancorato alla volontà di una schizofrenica il cui volto non è altro
che una cascata di capelli biondi in un banco di pioggia.
Grazie
al convincente alternarsi dei punti di vista, l'autore disegna una
grata nella prigione della sua mente interrotta. Ce la mostra
fragile, sottomessa, in attesa della chiave – stretta nel pugno
dell'affascinante Jan – in grado di liberarla dai suoi demoni. La
sua identità, come nel migliore dei thriller, rimane un dubbio
assillante fino alla resa finale, ma i suoi gesti vengono narrati in
presa diretta in capitoli essenziali e incredibilmente cupi in cui la
penna si sofferma sul suo tocco mortale, sulle sue mani tremanti. Come nei film del Dario Argento dei tempi migliori, il suo volto
rimane un'incognita, ma le sue mani, accompagnate da un'immaginaria e
raggelante ninnananna, sono al centro di scene da brivido. Spezzano
gli steli di un mazzo di papaveri, impugnano un gessetto impegnato in
disegnini infantili, stringono una puntura letale, si uniscono in
preghiera. Veramente impossibile non rimanere a bocca aperta dinanzi
all'analisi di un disegno che non immaginavamo nemmeno potesse avere
tanti significati occulti, o sussultare dinanzi a una confessione in
cui è rivelato il più mortale dei peccati: l'omicidio. La grata di un
confessionale come la veletta di una dark lady. Ambigua; vicina,
eppure inviolabile. Unico neo di un thriller altrimenti sublime, i capitoli finali. Ricordo ancora che,
da bambino, prima di leggere un romanzo di tal genere ero solito accertarmi che
l'epilogo fosse dei più felici. Ma questo è uno dei tanti segni
che, crescendo, sono cambiato un po'.. Il
più abusato dei temi, rielaborato e approfondito ineditamente, utilizzato per omaggiare in sordina il più celebre dei film. Un dialogo silenzioso tra un
valente allievo e uno dei suoi più importanti maestri. Un consiglio
spassionato: leggetelo. In attesa del suo prossimo romanzo da brivido, provvederò a
recuperare Il superstite. E' doveroso.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Luz Casal - Un año de amor
Un'analisi molto attenta e approfondita la tua. Follia profonda merita sicuramente di essere letto, ma secondo me dal punto di vista del thriller e del brivido, non introduce novità sostanziali. Il finale poi ribalta tutto quanto di originale era stato fatto nei capitoli iniziali, presentando poi lacune narrative se lo si analizza alla luce dei nuovi fatti:) ma riguardo a ciò meglio non svelare nulla;)
RispondiEliminaadoro le tue recensioni, sono approfondite e mai scontate e poi le immagini... ♥
RispondiEliminasei un attentato al portafogli, però, fa venire troppa voglia di leggere! xD
E' inutile continuare a ripeterti che le tue recensioni sono eccezionali... ma lo sono davvero! Non avevo minimamente calcolato questo libro finora, ma adesso mi intriga un sacco: sentiti in colpa per avermi fatto aggiungere un altro titolo alla lista acquisti ;)
RispondiEliminaNon conoscevo né il libro, né l'autore! :) Se riesco a trovarlo in giro, potrebbe essere una buona occasione per la mia prima lettura "non a sfondo sovrannaturale" da parecchio tempo a questa parte! :D E' sempre una gioia leggere le tue recensioni! ^^
RispondiEliminala trama mi aveva attirata da subito, è un genere che da sempre mi affascina, sia per i film che per i romanzi!!
RispondiEliminaVi ringrazio! Sono il vostro diavoletto tentatore, ragazze :P
RispondiEliminaComplimenti come al solito per la recensione, scrivi davvero benissimo :) Hai proprio ragione, "Follia profonda" mi intriga e potrebbe essere davvero una bella lettura. Non ho mai letto nulla di questo autore, anche se mi ispira. Mi sa proprio che rimedierò. Grazie per la dritta! :)
RispondiEliminaLibro molto interessante che sai di iniziare a leggerlo e vorresti già arrivare alla fine xché i colpi di scena non mancano... un libro consigliato alla grande
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