Date
al dolore la parola. Il dolore che non parla
sussurra
al cuore oppresso e gli dice di spezzarsi.
Titolo:
Pink Lady
Autrice:
Benedetta Bonfiglioli
Editore:
San Paolo
Numero
di pagine: 150
Prezzo:
€ 14,00
Sinossi:
Anna ha diciassette anni e, di fronte all'apatia e alla depressione
in cui sono sprofondati i suoi genitori alla morte della sorella
maggiore, reagisce solo con la rabbia. Verso di sé, verso i suoi,
verso la sorella morta: ne sente la mancanza, vorrebbe non
dimenticarla mai, nutrire il ricordo di lei con il suo dolore e nello
stesso tempo vorrebbe ricominciare a vivere. Riuscirà a farlo tra i
palazzi antichi di Belmonte, cittadina della Pianura Padana, dove
deve ricominciare tutto da capo. Qui conosce l'amore: quello tra Ete
e Paolo, quello gratuito di Silvia, quello di Marco e riscopre quello
dei uoi genitori. Qui impara che il passato non si cambia e che non è
una colpa lasciare che il dolore si plachi per tentare di essere
felici. Età di lettura: da 12 anni.
La recensione
“Una
cosa è starsene lì, ai bordi del dolore, a guardare una famiglia
sgretolarsi pian piano; un'altra è volerne raccogliere un po',
conviverci ogni giorno, provare a contenerlo e capire che è
impossibile perché non finisce mai.”
Una
succosa mela rossa su uno sfondo di ghirigori bianchi e grigi,
allegri e intricati come la vita e le sue inevitabili dissonanze. Un
frutto croccante, dalla scorza dura e dal cuore tenero e dolce. Il
simbolo della seduzione e del peccato originale che, al servizio di
una scrittura limpida, appassionante e personale, diventa il simbolo
di un' adolescente – uguale a tante, ma speciale a modo suo – che
con la sua corazza di ingombranti piercing e rabbia si scava un
angolino piccolo e inaspettato nel tuo cuore. “Smettila
di guardarmi, vorrei dirgli, se mi guardi mi costringi a esserci.” Si
chiama Anna; ha diciassette anni, capelli rosa, tre buchi sulla
faccia e un cuore arido, senza lacrime a amore da dare o ricevere. Fragile
e mingherlina, nel suo metro e sessanta, è un concentrato di furia,
dolore, energia e paure. Una Lisbeth Salander della periferia
milanese, dalla chioma color confetto e dal corpo irto di invisibili
spine. Un cactus solitario, poco amichevole: all'apparenza ostile. Un
deserto nel quale, inaspettato come la neve ad Agosto, fiorirà un
bellissimo e delicato fiore. “Non
sono una dura. Sono un mucchio di briciole.”
E'
lei la Pink Lady del titolo. La protagonista di un romanzo
straordinario nella sua ordinarietà che, seppur semplice e
prevedibile, mi ha accompagnato con sorpresa e gioia durante l'inizio
di una settimana non proprio felice, regalandomi prima tormento, poi
nuovi motivi per andare avanti. Negli
ultimi mesi si sono susseguite letture internazionali, caratterizzate
da uno stile sempre privo di sbavature, scorrevole, lineare: quasi
impersonale nel suo minuzioso ed estremo lavoro di labor limae. La
scrittura dell'esordiente Benedetta Bonfiglioli è stata un uragano
di sensazioni e un vulcano di sentimenti familiari e ignoti. Un
piccolo gioiello ancora grezzo, in cui erano incastonate frasi
talmente vibranti e belle da indurmi a leggere più volte determinati
passaggi e ad appuntarli ordinatamente su un taccuino ancora intonso
pur di assimilarne ancora e ancora la delicata e spiazzante
sincerità. Benedetta
è un'adulta che parla agli adulti con con il
linguaggio segreto degli adolescenti, risultando capace di
destreggiarsi tra sentimenti filtrati da Sms mai inviati e tra le
pagine gialle e arricciate di una cronaca che, come una finestra a
forma di cuore, si affaccia timidamente sulla soglia del dopoguerra,
all'epoca dell'amore impossibile tra l'innocente Ete e il bel Paolo. Pink
Lady è una storia tutta
italiana che non ha bisogno di tante parole per essere consigliata e
descritta. Più breve del solito, quindi, lascerò che siano le
parole del romanzo stesso, disseminate per la recensione, a parlare
per me. Fidatevi, se a fine lettura, come mi era capitato al termine
di La custode di mia sorella,
mi sono avvicinato a quella bestiaccia di mio fratello e l'ho
abbracciato fino a fargli male, ancora stordito dalla delicatezza e
dalla grazia di una voce rotta dal senso di colpa di “chi resta”,
vuol dire che questo piccolo grande romanzo può grandi cose.
Uniche
note dolenti? Il prezzo, leggermente alto, che giustifica un'edizione
di deliziosa foggia, anche se al servizio di un volume molto breve. E
il font utilizzato per distinguere la voce di Ete da quella della
protagonista, parti di due storie al prezzo di un unico romanzo. E' utilizzato
un corsivo particolare, affascinante e ipnotico, ma che spesso causa
qualche problema durante la lettura, mettendo a soqquadro la vista
- già intaccata - dei poveri miopi come il sottoscritto. Travasando le parole dei protagonisti, paragono questo romanzo a un
temporale. E' bello come un temporale. Perché... “Perchè
mi sorprendi, mi rinfreschi, esplodi all'improvviso nel mio cuore, ne
illumini la notte, ne riempi il silenzio. Non c'è niente di più
bello di te. Non c'è niente al mondo che io ami più di te. Felicità
perfetta. Sei tu”.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Katy Perry – The one that got away
le tue recensioni sono sempre fantastiche!
RispondiEliminaChe bella recensione Mik e non posso che essere d'accordo! Anche a me questo libro è piaciuto tanto nella sua semplicità, ci sono stati momenti in cui ho sentito quel nodo in gola soprattutto alla fine .. l'incontro con Paolo ç__ç mi ha commosso veramente!
RispondiEliminaRecensione bellissima...
RispondiEliminaNon conoscevo questo libro ma vi porro' rimedio presto!
Ciao^_^
Bella recensione, Mik! Complimenti :)
RispondiEliminaSarà una delle mie prossime letture...
Ho scoperto da poco la collana per ragazzi della San Paolo, e me ne sono innamorato... promettono tutti (o quasi) letture interessanti. Staremo a vedere ^^
Mik, mi invogli sempre a leggere la qualunque! Ce l'ho già in libreria, ti farò sapere che ne penso *__*
RispondiEliminasemplicemente fantastico come colei che lo ha scritto!!! G.R
RispondiEliminaMi hai incuriosito.
RispondiElimina... e la lista di acquisti in libreria continua a crescere!
Annamaria
Ciao Mik... io ho finito da pochi minuti di leggere Pink lady e non pensavo che mi sarebbe piaciuto tanto. E' una storia semplice ma mi ha emozionata e coinvolta più di un romanzo dai molti intrecci. Sarà per la qualità della scrittura dell'autrice, sarà perché voglio bene alla forte, dolce e spinosa Anna... sarà perché è impossibile non ritrovarsi tra le pagine di questo libro!
RispondiEliminaHai scritto una recensione perfetta ^^