Sono
i nostri desideri a plasmarci. In un minuto scarso di accese, inconfessabili
fantasie ho desiderato di diventare scrittore e di fare sesso con
Miss Frost, non necessariamente in quest'ordine.
Titolo:
In una sola persona
Autore:
John Irving
Editore:
Rizzoli.
Prezzo:
€ 20,00 € 10,00
Numero
di pagine: 552
Sinossi:
Quando
Billy, a tredici anni, entra per la prima volta nella biblioteca
della sua cittadina del Vermont, è in cerca di libri su ragazzi che
si sono presi "una cotta per la persona sbagliata": nel suo
caso il futuro patrigno Richard, il crudele compagno di scuola
Kittredge e la stessa bibliotecaria Miss Frost, statuaria, con le
spalle larghe, i bicipiti robusti e un seno da adolescente. Figlio di
un crittografo da cui la madre si era subito separata, cresciuto in
una famiglia di uomini eccentrici e donne puritane, circondato da un
cast di amici, amiche, amanti, travestiti, transgender che rifiutano
di farsi incasellare in una categoria o in uno schema, Billy racconta
oltre mezzo secolo di avventure tragicomiche alla ricerca di sé (e
del padre). Attraverso le sue parole, John Irving mette in scena una
toccante epopea sul terrore di essere diversi, sulla profonda verità
delle passioni che ci abitano, sulla felice impossibilità di essere
altro da sé.
La recensione
L'incipit
è mezza bellezza, ho scritto qualche giorno fa, postando una foto con
le prime righe di In una sola persona. Se l'artefice è il
magistrale John Irving, incrociato spesso al cinema – suoi,
infatti, Le regole della casa del sidro e The Door in the
Floor – e solo adesso in libreria, quanto di vero c'è nel
luogo comune così caro ai lettori di ogni dove? Ho lasciato questo
romanzo in attesa per un anno buono. Preso a metà prezzo tra i Remainders, aspettava
me e il momento propizio. Il destino dei tomi corposi e dall'aria
impegnativa, che incastro come posso nei rari giorni che si
frappongono tra la fine della sessione invernale e l'inizio del
secondo semestre. Quest'anno, però, di giorno ne ho avuto uno
soltanto. E passando più tempo sull'autobus che a casa, come vi
dicevo, temevo di aver fatto la scelta sbagliata. Le quasi
seicento pagine di Irving erano la compagnia che volevo dopo una
giornata di pasti veloci, ombrelli rotti e sbadigli nei quaderni?
A sorpresa, non ne ho sentito il peso. Anzi, ho letto il
romanzo in sei giorni, sulla scia di quell'inizio splendido, da
manuale. Basta poco per capire i toni – tutt'altro che
pruriginosi, ma senza peli sulla lingua – e l'affascinante
mondo interiore del protagonista, Billy.
La sua prima cotta, confessa, risale a quando aveva tredici anni. Allora sognò di diventare scrittore e di andare a letto con la chiacchierata Miss Frost, la bibliotecaria del suo paesello nel Vermont. Ad aprirgli le porte dell'ambizione e della modesta biblioteca comunale, il suo patrigno: un attore amatoriale che Billy guardò, per un certo periodo, con occhi adoranti. Infatuato anche del genitore acquisito, farà presto i conti con i suoi sentimenti e si angustierà con letture di intramontabili classici a tema: dalle sorelle Bronte a Flaubert, su consiglio di una bibliotecaria che ricorda la Fenech, esplorerà in lungo e in largo gli amori impossibili e le cotte per le persone sbagliate (sempre, appunto, che esistano). Billy cresce in una famiglia a metà, divisa tra donne bigotte – compresa una mamma amareggiata per via del dongiovanni che la sedusse e la abbandonò – e uomini sensibili, in pace con loro stessi. Un nonno tragicomico, ad esempio, che di giorno gestisce una segheria e la sera fa furore a teatro, en travesti. I seni posticci, i lustrini e le parrucche, però, rispondono alle esigenze di copione o a inclinazioni rinnegate, lasciate poi in eredità al nipote?
Con l'ironia e l'eleganza di chi ci è già passato, il narratore si mette a nudo e tappa dopo tappa racconta disordinatamente la difficoltà dell'essere accettati e dell'accettarsi. Tra gli Stati Uniti e l'Europa più libertina, abbozzondo epitaffi per i caduti in Vietnam e per le innumerevoli vittime dell'Aids, In una sola persona racconta a distanza di sicurezza la sessualità e le disavventure di un accademico attratto parimenti dagli uomini e le donne, destinato a un mare più ampio in cui pescare e, per questo, a doppi dolori. A Billy piacciono le signore mature e i ragazzi vulnerabili. Perde l'innocenza con Miss Frost, divide il letto ora con la sua migliore amica Elaine e ora con il bisognoso Tom, si strugge appresso a un giovane lottatore (Kittredge, bullo conteso da tutte le sue compagne di corso) che renderà un inferno e un paradiso i suoi anni liceali. Le pagine di John Irving sprizzano intelligenza, tolleranza, armonia. Scorrono come fossero un film. S'intravedono i boa di piume, i reggiseni di pizzo sganciati con più di qualche difficoltà, le lenzuola sfatte in cui si sono rotolati gli atleti, le poetesse e le drag queen. La bisessualità è una leggenda? La teoria del gender è tabù? In una sola persona, paragonato al più noto Middlesex, è l'autobiografia fittizia di un romanziere settantenne, che si guarda alle spalle e fa una rocambolesca conta degli amanti, delle perdite, dei personaggi veri o presunti che l'hanno segnato. Il sesso è nella testa, suggerisce Irving, e non nel corpo, che a una certa età si risveglia a comando. Ognuno è a modo suo. Ognuno, in un mondo bello perché vario, è perfetto così. La vita è lunga per stabilire in anticipo chi diventerai. Forse troppo, per illuderti di trovare te stesso - e il dolce e il salato, e il sesso e l'amore - in una sola persona?
La sua prima cotta, confessa, risale a quando aveva tredici anni. Allora sognò di diventare scrittore e di andare a letto con la chiacchierata Miss Frost, la bibliotecaria del suo paesello nel Vermont. Ad aprirgli le porte dell'ambizione e della modesta biblioteca comunale, il suo patrigno: un attore amatoriale che Billy guardò, per un certo periodo, con occhi adoranti. Infatuato anche del genitore acquisito, farà presto i conti con i suoi sentimenti e si angustierà con letture di intramontabili classici a tema: dalle sorelle Bronte a Flaubert, su consiglio di una bibliotecaria che ricorda la Fenech, esplorerà in lungo e in largo gli amori impossibili e le cotte per le persone sbagliate (sempre, appunto, che esistano). Billy cresce in una famiglia a metà, divisa tra donne bigotte – compresa una mamma amareggiata per via del dongiovanni che la sedusse e la abbandonò – e uomini sensibili, in pace con loro stessi. Un nonno tragicomico, ad esempio, che di giorno gestisce una segheria e la sera fa furore a teatro, en travesti. I seni posticci, i lustrini e le parrucche, però, rispondono alle esigenze di copione o a inclinazioni rinnegate, lasciate poi in eredità al nipote?
Con l'ironia e l'eleganza di chi ci è già passato, il narratore si mette a nudo e tappa dopo tappa racconta disordinatamente la difficoltà dell'essere accettati e dell'accettarsi. Tra gli Stati Uniti e l'Europa più libertina, abbozzondo epitaffi per i caduti in Vietnam e per le innumerevoli vittime dell'Aids, In una sola persona racconta a distanza di sicurezza la sessualità e le disavventure di un accademico attratto parimenti dagli uomini e le donne, destinato a un mare più ampio in cui pescare e, per questo, a doppi dolori. A Billy piacciono le signore mature e i ragazzi vulnerabili. Perde l'innocenza con Miss Frost, divide il letto ora con la sua migliore amica Elaine e ora con il bisognoso Tom, si strugge appresso a un giovane lottatore (Kittredge, bullo conteso da tutte le sue compagne di corso) che renderà un inferno e un paradiso i suoi anni liceali. Le pagine di John Irving sprizzano intelligenza, tolleranza, armonia. Scorrono come fossero un film. S'intravedono i boa di piume, i reggiseni di pizzo sganciati con più di qualche difficoltà, le lenzuola sfatte in cui si sono rotolati gli atleti, le poetesse e le drag queen. La bisessualità è una leggenda? La teoria del gender è tabù? In una sola persona, paragonato al più noto Middlesex, è l'autobiografia fittizia di un romanziere settantenne, che si guarda alle spalle e fa una rocambolesca conta degli amanti, delle perdite, dei personaggi veri o presunti che l'hanno segnato. Il sesso è nella testa, suggerisce Irving, e non nel corpo, che a una certa età si risveglia a comando. Ognuno è a modo suo. Ognuno, in un mondo bello perché vario, è perfetto così. La vita è lunga per stabilire in anticipo chi diventerai. Forse troppo, per illuderti di trovare te stesso - e il dolce e il salato, e il sesso e l'amore - in una sola persona?
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Rocky Horror Picture Show – Don't Dream It
Bene, segnato anche questo...ormai non so se è più lunga la lista dei film dà vedere o quella dei libri da leggere
RispondiEliminaEh, non saprei dirti nemmeno io.
EliminaCon i film, però, sono molto più flessibile. Guardo anche le monnezze a cuor leggero. Con i romanzi, invece, col tempo che inizia a mancare, ora tendo a scegliere un po' meglio. :)
Interessante per il tema trattato!poi i libri cicciotti mi attirano :-D
RispondiEliminaInteressante, sì, e originale soprattutto per una cosa: si parla di sesso non senza una certa malizia, ma anche con un'eleganza rara. Si fa, ecco, ma non si dice. O si dice bene, andando oltre. :)
EliminaIo vorrei il tuo tempo, che in sei giorni leggi 600 pagine, ultimamente è tanto se ne leggo un paio alla sera, e l'aver aperto la rubrica del lunedì non aiuta.
RispondiEliminaComunque, questo è già segnato, che il pruriginoso e fluviale Irving mi aveva già convinto con Garp :)
Ti direi come faccio, ma in realtà non lo so.
EliminaOggi ho scoperto che ho vinto il mal d'auto e posso leggere tranquillamente anche sul bus in corsa. Ogni occasione è buona... :)
Credo che prima o poi lo leggerò, sia perché di John Irving ho già letto un libro che mi era piaciuto (del quale non ricordo il titolo,ma potrebbe essere Vedova per un anno) e soprattutto perché non posso perdermi la bibliotecaria Fenech. A parte tutto sai cosa mi ha convinto della tua recensione?
RispondiElimina"Le pagine di John Irving sprizzano intelligenza, tolleranza, armonia."
Direi che ne abbiamo bisogno e forse chi non legge certi libri, ne avrebbe più bisogno di altri che lo fanno, ma pazienza.
Lea
Di Vedova per un anno ho visto il film anni fa, The Door in the floor, ed è in lista da allora. C'erano la Basinger e Bridges. Bello, ma s'intuiva che erano state tralasciate moltissime cose. La scusa buona per acquistarlo presto... ;)
EliminaLo leggerò anch'io, di Irving ho amato Le regole della casa del sidro (che nella versione cinematografica mi aveva commossa assai), questo sembra un buon romanzo per "riscoprire" un grande scrittore!
RispondiEliminaVedrò di recuperare il recuperabile.
EliminaE' davvero una bellissima scoperta. ;)