mercoledì 10 settembre 2014

Recensione a basso costo: La diciottesima luna, di Kami Garcia e Margaret Stohl

Ti amerò fino al giorno dopo l'eternità.

Titolo: La diciottesima luna – Beautiful Chaos
Autrici: Kami Garcia e Margaret Stohl
Editore: Oscar Mondadori
Numero di pagine: 545
Prezzo: € 10,50
Sinossi: Quando Ethan pensa di essersi abituato alle stranezze della cittadina in cui vive e ai misteriosi poteri di Lena, la sua ragazza, l'antica maledizione che incombe sulla famiglia di Lena, si abbatte su di loro e sulla città. Mentre sciami di locuste, uragani e siccità sconvolgono Gatlin, Lena perde i propri poteri soprannaturali ed Ethan inizia a dimenticare nomi, numeri di telefono, ricordi e interi periodi della sua vita. L'Ordine delle Cose sta per essere sovvertito e man mano che la Diciottesima luna si avvicina, una domanda si fa sempre più chiara tra gli abitanti della città: cosa - o chi - bisogna sacrificare per salvare Gatlin?
                            La recensione
Quante cose cambiano in due vite, tre romanzi, milleseicento pagine.
Quante cose, invece, non cambiano. Immagino sia così che dev'essere. Ci sono alcuni ingredienti che mutano e altri che restano. Rassicuranti, invariati, fissi. Affidabili, e completamente, sono lì quando noi li cerchiamo: a portata di mano, quasi. Quante sono le cose che cambiano in un anno e in un mese – il tempo tra un capitolo e l'altro, tra la luna vecchia e quella nuova, tra il verde e l'oro, tra i diciassette e i diciotto? Pochissime, quando Kami Garcia e Margaret Stohl sono le autrici con cui tu lettore – ventenne, quindicenne, dodicenne - hai l'onore di avere a che fare. Quando, in testa, hai una saga bella come lo è quella di The Caster Chronicles e il tempo si cristallizza: fermo immagine che la tua personale volantà domina e scoglie un po' quando le pare. In tutta sincerità, pensavo che, in tredici mesi, il mio gusto si fosse affinato di botto. Mi scopro infatti ogni giorno più stanco delle mode, e esigente, e rompipalle, e mi accorgo che, spesso, la fretta generale minaccia di togliere la magia di un tempo alle mie letture. Grosso sbaglio. Diventare un automa di lettore, intendo, e pensare che nell'arco di quella pausa di riflessione lunga un inverno e un'estate il sortilegio che mi univa alla gotica Gatlin si fosse rotto. Poi ecco. Eccomi, eccoci. 
La notte non mi ha portato consiglio, né l'ha fatto La diciottesima Luna. Scrivo - tutto gongolante, stordito, scriteriato, soddisfatto - che questo terzo romanzo, come i precedenti, mi è piaciuto da impazzire. Tra le cose che non sono cambiate, la fascinazione che la fortunata collaborazione tra le due autrici americane esercita nei miei confronti. Mi ammaliano, con trucchetti che conoscono solo e soltanto loro. Mi attirano con l'odore di torte peccaminose, limoni gialli, rosmarino profumato e imbottigliano la mia anima da eterno Peter Pan nelle bottiglie di Coca-Cola vuote che Amma ha legato a testa in giù sui rami dei meli, in giardino. A Gatlin succedono cose come quelle. Gli spiritelli vengono intrappolati nella casa di vetro della bibita più famosa e zuccherosa che c'è; i geni della lampada sono liberati nelle stanze da letto di inumane diciassettenne sexy; le zie in panciolle hanno portali segreti che portano nelle misteriose tombe di New Orleans o nel Futuro, proprio accanto allo scaffale delle conserve fai da te. Tra le cose che sono tutte diverse, invece, la vita in una cittadina a lungo condannata all'immobilismo in cui improvvisamente succede quello che ogni adolescente medio sperava: il cambiamento. Ma attenzione ai desideri, ché sono dispettosi e imprevedibili! Ethan Wate voleva per il suo ultimo anno di liceo una sana ventata di novità, non di certo l'Apocalisse. 
Voleva fuggire via e adesso vuole restare e basta. Per cambiare le cose. Per Lena. Ci sono equilibri che si sono spezzati, nel Mondo Sotterraneo, quando la prima e ultima ragazza che mai amerà si è rivelata essere una Maga, ha spezzato in due la luna, ha reclamato se stessa. Quello spigolo bruciacchiato d'America, afflitto da piaghe da antico testamento, sta marcendo dall'interno. Una putrefazione inevitabile che, dal fondo della tazza, ha conquistato la cima di latte e cioccolato. Niente ha lo stesso sapore. Si confondono lo zucchero e il sale, l'acre e il delicato, la destra e la sinistra. Si ci dimentica il proprio numero di telefono. Ah, e dove mettiamo la trasformazione di Link che è diventato Linkbus; quella di un'ammiccante Sirena che è diventata umana e si è anche immatricolata; il trasferimento delle Zie e delle loro cianfrusaglie polverose in una casa stretta e dalla privacy inesistente; il tenero che nascerà tra l'inglesina Olivia e quel satanasso impunito di John Breed? La diciottesima luna è uno spasmodico ed emozionante conto alla rovescia verso un avvenimento che ci priverà delle parole. Un pasticcio divertente e con la caratteristica eleganza, tutta merletti e orli, sermoni e imprecazioni, del Sud. Un meccanismo infallibile di causa-effetto, scandito dai rintocchi del Selenometro, dai colpi di scena, da indovinelli criptici e musicali che – come nel Macbeth – sono da interpretare. Presagio di agrodolci catastrofi. Squadra che vince non si cambia. Struttura che vince non si cambia. Guai, altrimenti. Le amiche scrittrici – amiche tra loro, un po' amiche mie – assimilano la lezione e aprono le porte ai classici flashback e, questa volta, alle segrete verità della spietata Sarafine: il risultato è un urban fantasy di quelli che piacciono a me, che sembra un percorso sottile, eppure costellato di polvere di stelle, in mezzo al meglio della letteratura americana – Il crogiuolo, Il buio oltre la siepe, le raccolte poetiche di Emily Dickinson e Edgar Allan Poe. Perché mi piace non lo so, o forse sì. Si parla di una di quelle storie che avrei adorato da bambino – con gli amori ostacolati, le maledizioni, i sacrifici – ma con lo stile pieno ed evocativo che apprezzo ora. Al bambino la magia, all'adulto i dettagli. Dico sempre che non sono uno di quelli che ai personaggi dei libri ci si affeziona. Non mi è mai capitato di soffrire talmente tanto, appresso a loro, da non volere leggere per giorni altro. Non posso prendermi a cuore la vita di ogni protagonista di cui mi trovo a leggere. Sono un blogger e un lettore bionico. Sono come un medico. Un po' di distacco è consentito; è vitale. A Ethan e Lena, in barba alla prassi, tengo eccome. Il potere delle eccezioni, vedete, mi rende miope davanti agli eventuali difetti di fabbrica.
Il mio voto: ★★★★½
Il mio consiglio musicale: Florence + The Machine – Spectrum


24 commenti:

  1. Io devo apprestarmi a leggere ancora il secondo. Il primo xò mi aveva davvero affascinato.

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    1. Anche a me. E' un favoloso libro introduttivo. Io odio le saghe, odio le storielle d'amore adolescenziali, ma qui c'è qualcosa che mi rende il tutto molto più che... sopportabile. Le autrici mi piacciono moltissimo, il caso è chiuso. Questo, con qualche cenno a Supernatural e American Horror Story: Coven, è molto divertente. Vedrai che, pian piano, la saga acquisirà tratti sempre più suoi. :)

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    2. Guarda, anche a me recentemente le saghe stanno cominciando a dare sui nervi, xkè le stanno allungando a dismisura. Non riesco mai a finirle, poi succede che magari i primi libri mi piacciono ma la saga la proseguo a distanza di anni, dopo ke nn mi ricordo neanche più i precedenti, xkè ovviamente le pubblicazioni vanno al rallenty e magari uno nel frattempo ha già riempito la wish di altre letture. E concordo sulle storielle d'amore adolescenziale, alcune sono davvero irreali e tirate trp x le lunghe.

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    3. Se fosse per me, solo libri autoconclusivi, guarda.

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  2. Devo ancora leggere il primo! Spero di riuscirci presto! ;)

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    1. Ah, spero ti piaccia! Non preoccuparti: nella recensione, tra l'altro, non c'erano spoiler. Piccole cose che solo chi conosce i personaggi già può cogliere :)

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  3. Basta, devo iniziare questi libri a tutti i costi!

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  4. Io ho letto solo il primo e mi era piaciuto ma non così tanto da continuare la serie....forse era il momento sbagliato, proverò a riprenderla.

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    1. E' anche vero che io ho sempre aspettato i momenti giusti, questo sì. Oltretutto, La diciottesima luna è uno dei pochissimi (l'unico?) urban fantasy letti quest'anno, quindi mi ha lasciato una bella sensazione addosso. Voglio leggere l'ultimo, e allo stesso tempo no.

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  5. Io ho letto di recente la diciottesima luna e mi ha deluso moltissimo.... troppe ripetizioni e non succede niente degno di nota inoltre i presonaggi, per quanto siano carini, sono rimasti fermi alla diciassettesma luna..ho trovato che l'originalità dei primi due libri sia scomparsa quasi del tutto purtroppo :(

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    1. Questo è un po' più macchinoso e soprattutto l'ingresso dei flashback è ripetitivo, ma mi ha fatto compagnia in maniera unica, davvero. Ho una cotta per questa saga, quindi i difetti nemmeno li vedo, con gli occhiali a cuore: c'è da dire che agli altri due, l'anno scorso, ho dato cinque stelle piene piene. :P

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    2. io credo di aver dato tre stelline e mezzo ai primi due che mi erano piaciuti e 2 scarse a questo...ci sono rimasta parecchio male, anche per il finale monco. Credo che leggerò la diciannovesima luna a breve perché sono rimasta decisamente appesa per l'unico avvenimento degno di nota del libro.
      A breve pubblicherò anche io la recensione XD

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    3. Capito, neanche gli altri ti avevano entusiasmata. Questo, per me, non è neanche inferiore, ma ha senza dubbio più pecche e elementi ridondanti. Il finale mi è piaciuto molto, se non avessi il seguito alla mano potrei sbarellare, probabilmente, e mi ha emozionato il gesto estremo, pure sbagliato, di Amma. Il suo personaggio lo adoro.

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  6. Ho letto il primo e non ero riuscita a farmelo piacere, per cui dubito che continuerò la serie :(

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  7. Devo ancora leggere il primo però mi ispira molto, quasi quasi :D

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    1. L'atmosfera invernale, se aspetti un po', sarà molto suggestiva ;)

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  8. Non vedo l'ora di leggerlo, l'ho preso in versione oscar ed è ancora lì che mi aspetta... poi adoro quella canzone, ottima scelta! *-*

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  9. Perché non diciamo le cose davvero importanti? Ragazzo che legge, le tue recensioni hanno i colori luminosi dei boschi dopo la pioggia, quando esce il sole e sembra tutto più vivido.

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    1. Non ti conosco, ma ti ringrazio tanto.
      E sono sicurissimo che fosse tuo anche il commento anonimo lasciato, un annetto fa, sotto la recensione di Una stanza piena di sogni. Quel "ragazzo che legge" è un marchio. :-D

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  10. Io ho letto solo il primo, ma ho già il secondo che aspetta sugli scaffali.
    Il primo non era riuscito a convincermi del tutto, anche se comunque le potenzialità le ho notate. Per il secondo ho aspettative più basse, ma sapere che il terzo ti è piaciuto così tanto, mi fa ben sperare :)

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    1. Però mi è sempre piaciuto meno del secondo, Ale. Ha i suoi difetti, ma a me questa saga piace tanto tanto, per motivi che solo io conosco. *mi faccio il misterioso* :P

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  11. Peccato che con l'ultimo romanzo si perda anche la bellezza dell'intera saga...
    Il primo è meraviglioso, il secondo bellissimo, il terzo bello, il quarto...tremendo.
    E te lo dice una che ha passato un'intera estate 4 anni fa leggendo e rileggendo "La Sedicesima Luna" come se non ci fosse un domani, arrivando a saperlo a memoria :)
    Aspetto con curiosità il tuo giudizio:)
    Sofi

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    1. Oh, felice di aver trovato una fan e infelice perché l'ultimo non ti è affatto piaciuto.
      Ti saprò dire, ma tremo e temo...

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