domenica 29 dicembre 2013

Recensione: Losing it - Credevo che il cielo fosse azzurro, di Cora Carmack

Ciao a tutti, amici miei, e buon pomeriggio! Oggi, la recensione di un libro veloce veloce e semplice semplice che ho letto in un giorno o poco più. Sto parlando di Losing it, un new adult arrivato in libreria appena qualche settimana fa. Discreto, non del tipo “Che orrore, al rogo!”, ma nemmeno “Entrerà nella mia Top10 di quest'anno”, insomma. Estivo, quasi. Augurandovi una splendida domenica e buona lettura, vi do appuntamento ai prossimo giorni. Non preoccupatevi, ci sarà ancora occasione per farci gli auguri. Baci.
Sediamo tra il pubblico e pensiamo a come avremmo recitato noi quella parte. Vogliamo quello che non possiamo avere. E' la natura umana.

Titolo: Losing it – Credevo che il cielo fosse azzurro
Autrice: Cora Carmack
Editore: Edizioni Anordest
Numero di pagine: 269
Prezzo: € 13,90
Sinossi: Bliss Edwards ha ventidue anni e le manca solo un semestre per finire il college. È intelligente e carina, ma tremendamente timida e insicura. Questa sua insicurezza la rende goffa e in particolare con i ragazzi non sa davvero come comportarsi. In più c'è un problema: è l'unica tra le sue amiche ad essere ancora vergine. Anzi, per lei non è esattamente un problema, però quando lo confessa a Kelsey, la sua migliore amica, questa non le lascia scelta: la situazione dev'essere risolta a tutti i costi. E il modo più veloce e semplice per perdere la verginità è l'avventura di una notte. Ma il suo piano si rivela tutt'altro che semplice. Quella sera Bliss incontra Garrick, un ragazzo stupendo con cui scatta subito una forte attrazione, ma arrivata al dunque, Bliss scappa via con una scusa a dir poco strampalata. Come se la cosa non fosse stata già abbastanza imbarazzante, il giorno dopo, a lezione, scopre che in realtà Garrick è Mr. Taylor, il suo nuovo professore di teatro...
                                                        La recensione
Avrei odiato dare inizio al mio 2014 con un libro lasciato a metà, sospeso tra l'anno vecchio e quello nuovo. Mi sono fiondato, quindi, su qualcosa che, sapevo, avrei portato a termine in una manciata di giorni; anche in un solo pomeriggio di nuvole, magari, lasciando da parte per un po' schemi, appunti e tomi universitari che, ahimé, non erano ben disposti a prendere polvere sulla scrivania. Ad aspettare, ad aspettarmi. La mia scelta, quindi, è ricaduta su questo Losing it, uno dei tanti – troppi? - new adult di ultima generazione, di cui ho letto, in questi mesi, poco e niente: trama simpatica, copertina coloratissima, un sottotitolo stranamente poetico, poche pagine e capitoli - proprio come piacciono a me - svelti e piuttosto brevi. Nessuno chiedeva all'esordiente Cora Carmack un capolavoro e lei, con tanto divertimento e leggerezza, ha scritto una di quelle storie semplici semplici, che leggi piacevolmente, ma che già sai – e dalla primissima pagina – che non ti cambieranno la vita, né rischieranno di metterere radicalmente a soqquadro la lista dei migliori romanzi che, in un anno di letture, ti hanno fatto beatamente compagnia. Tutti sono sempre in attesa del libro perfetto e, se è vero che la vita è un battito di ciglia, a nessuno piace perdere tempo prezioso. Nessuno vuole un romanzo da leggere, riporre sullo scaffale, dimenticare. Perché l'indimenticabile, si sa, è la meta più ambita. Il fattore x. Eppure Losing it, nonostante non sia tra quei romanzi destinati a restare, nonostante si lasci terminare tranquillamente, senza un brivido o la certezza di un lungo ricordo, non mi ha disturbato. Leggibile, senza far rima con imperdibile. E nemmeno un po'. Però lo leggi, e non provi la rabbia che un'amara delusione sa dare. Che è un libro senza infamia e senza lode lo sai da sempre, eppure lo leggi, sorprendendoti anche un po', in fondo, che abbia saputo restituirti il poco che prometteva. Come una di quelle sit-com che guardi così, per riempire ore vuote, perché sai che, pur guardando gli episodi a vanvera, in disordine, non ti perderai granché: non c'è un filo da mantenere, non c'è un'attenzione da tenere viva. Come uno di quei film per la TV, che danno nel tardo pomeriggio – in orari morti – con il bollino verde e con lo scontato avvertimento che, senza interruzioni e pubblicità, si potrebbe correre il solito rischio glicemia. Prodotti con il marchio Lifetime, ma che, pronto a metterti comodo in poltrona e a criticarli a fine visione, guardi ugualmente, perché sei troppo stanco per cambiare canale o perché, nel cast, c'è quell'attrice che trovi simpatica. E non ci vuole un'intercessione divina per trovare la ventiduenne Bliss Edwards simpatica. E' ancora vergine e, secondo la sua vispa amica Kelsey, potrebbe ritrovarsi, un giorno non lontano, sola e con sette gatti a carico. Una notte, quindi, trascinata in un pub da quella Barbie in carne e ossa che vorrebbe, a tutti i costi, accasarla, incontra un ragazzo che – nel trambusto generale – legge Shakespeare. Si piacciono, si baciano, vanno a casa di lei. Sono nudi, vicinissimi... e niente. Il giorno successivo, la protagonista si ritroverà con un gatto che la odia e a cui ha dato il nome di Amleto, con un migliore amico che le ha dichiarato il suo grande amore, con una parte da prima donna nello spettacolo di fine anno e con una cotta imbarazzante per lo sconosciuto della notte prima che - segreto dei segreti - si è rivelato essere il suo nuovo professore di recitazione: in preda a una crisi di nervi, alle prese con un'importante scelta sentimentale, sempre vergine. Ho trovato Bliss a dir poco carinissima: una reginetta di sbronze, melodrammi, figuracce e cattivi pensieri semplicemente adorabile. La immaginavo, in alcuni passi, trasformarsi in uno di quei personaggi da fumetto, con gli occhi a fessura, le guance fucsia e una gocciolina di sudore gigante sulla fronte increspata. La sua creatrice è stata tanto sveglia da non fare di lei, fortunatamente, un caso umano o, peggio ancora, uno di quei miracolosi e miracolati brutti anatroccoli, che – con un po' di trucco, le lenti a contatto, lo shampoo e la scoperta della ceretta e dei reggiseni imbottiti – passava da “la mia vita è un disastro!” a “sono una bella figliola, sì: prendete un numero, e avanti il prossimo!”.
Non ha consacrato il suo corpo a un uomo leggermente più grande, nato nel Natale di appena 2013 anni fa – Gesù – e, al dito, non ha un anello della parrocchia che sbandieri al mondo la sua castità. Bliss è bella, ha avuto qualche ragazzo, ma, semplicemente, non c'è stato quel momento; quello giusto. Ah, quando è felice balla da sola. Originalissima, sincera e ben resa la sua naturale passione per il teatro, proprio come lo è stato l'inserire questa sua storia d'amore tardo-adolescenziale sullo sfondo della Fedra di Racine. Ma nessuno è perfetto e nemmeno la cara Bliss fa eccezione: quando si tratta di lei, la fastidiosa espressione “roteare gli occhi” viene utilizzata in continuazione e a sproposito – diciamo che lei rotea gli occhi più di quanto abbia fatto la testa di Linda Blair nell'Esorcista – e tutto, nei suoi deliri d'onnipotenza d'attrice, tende ad assumere toni melodrammatici, quasi patetici, soffiando via quella patina di brio e allegria che la trama prometteva. Come ogni drama queen degna di questo nome, lei esagera, sempre e troppo: la sua settimana a casa, con la mononucleosi, viene descritta con una drammaticità e un pathos da far temere al lettore un cancro al cervello, un attacco di peste nera, una malattia senza cura. In alcune descrizioni, si perde: un bacio passionale, ok, ma un bacio e basta, finisce per durare così pagine e pagine. Mentre il personaggio di Cade, il suo migliore amico, mi ha convinto, decisamente meno lo ha fatto Garrick, il prof - alias, Sverginator. Bello, biondo, giovane, con una moto al seguito e un accento inglese con cui potrebbe ingravidare le sue studentesse. La tipica star del liceo cresciuta, con il diploma, la laurea e una cattedra in recitazione. Interessante all'inizio: poi scopri che odia Shakespeare per farsi l'alternativo e che, al primo incontro, già chiama Bliss "dolcezza”. I protagonisti sono adulti, teoricamente, e mi è piaciuto leggere di persone più grandi di me, per una volta; ma la verità è che o non si cresce mai per davvero o che la linea tra young e new adult, in casi come questo, non esiste proprio. Ho trovato gli stessi pensieri, gli stessi intrecci, le stesse esperienze, gli stessi temi contenuti nel più ingenuo, tipico e inflazionato romanzetto adolescenziale: uno di quelli in cui il sesso c'è, ma è descritto senza volgarità alcuna. Un po' commedia romantica per la tv, un po' fiaba, dunque, l'esordio di Cora Carmack: un'opera prima non indispensabile, ma scritta bene e tradotta anche meglio. Ci sono lati buffi, lati interessanti, lati sinceri e alcuni lasciano intendere che il new adult, per la Carmack, sia un piacevole hobby, ma solo un lato della medaglia: volendo, saprebbe fare anche altro, e meglio.
Il mio voto: ★★ ½
Il mio consiglio musicale: Madonna – Like a Virgin (Sono originale, amatemi.)

32 commenti:

  1. Questo libro non l'ho letto, non ancora. Leggendo la sinossi però mi è venuta in mente una cosa.. Aria e Ezra non so se è stata solo una mia impressione :)

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  2. Non è proprio il mio genere, ma su questo titolo ci 'contavo' . L'ho perfino regalato. Ma quante volte precisamente rotea gli occhi? A questo punto sarei curiosa di saperlo ;)
    Ne approfitto per farti buon anno, qui, che domani parto. Divertiti. E, mi raccomando, balla!

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    1. Ho letto che l'hai regalato, Bianca. Magari piacerà: non è un romanzo malavagio. Gli occhi li rotea innumerevoli volte, troppe per poterle contare :P
      Allora buon anno anche a te, ci sentiamo al tuo ritorno. Eh sì, ci proverò!

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  3. Il genere New Adult non mi convince per niente, forse anche a causa delle trame, che non mi ispirano granché ;)
    Questo, ho notato, non è particolarmente lungo. Magari una possibilità gliela posso dare, se mai mi capiterà sotto mano.
    Recensione molto utile, che mi ha permesso di inquadrare bene questo romanzo.
    A presto :)

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  4. Bella recensione, hai reso bene l'idea del romanzo è che come hai detto all'inizio è uno dei tanti (troppi) young adult al momento e devo dire che al momento non ce la farei a sopportare la descrizione di un bacio che dura pagine e pagine ;-) Magari gli darò una chance più avanti ^^

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  5. Nonostante mi piaccia il genere, non leggevo un NA da un po' di mesi, ma questo libro mi ha subito incuriosito. Dopo aver concluso la lettura mi sono trovata ad apprezzare moltissimo il personaggio di Bliss che, come tu stesso hai definito, non è un caso umano.
    Un saluto e buon anno! :D

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  6. Non è il mio tipo di libro, non lo conoscevo, e dopo la recensione credo che non lo leggerò mai. A volte è confortante sapere che non leggerai qualcosa.

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  7. Bella recensione!
    Ancora non l'ho letto, ma ho intenzione di farlo, sopratutto perché alcune lettrici hanno dato a questo libro ben cinque stelline e quindi la mia curiosità è salita alle stelle..
    Sono sicura che però le mie aspettative saranno smontate appena lo leggerò. Quando trovo recensioni troppo positive di libri ya o new adult di solito poi risultano deludenti o discreti!

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    1. Dipende dai generi che si amano, immagino. Questo non è evidentemente tra i miei preferiti, ma anch'io posso dire tranquillamente che è un libro carino. Cinque stelle sono un po' troppe, a mio parere: è una tipica commedia americana e - nemmeno se si trattasse di un film - arriverei a un voto così alto :)

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  8. A me i libri d'amore piacciono, ma in questa particolare declinazione new adult non riesco a reggerli :/ Non ne ho ancora letto uno che mi sia piaciuto.

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    1. Anche a me piacciono, ma sono più uno alla Sparks o alla Musso :)
      Questi, per me, sono l'equivalente delle commodiole!

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  9. non ho letto la recensione ma.. like a virgin?
    Ahah

    Torno quando ho finito di leggere la recensione u.u

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    1. Letta la recensione, mi sa che mi basta questa, mi evito il libro. Peccato perché a me le storie tra prof e studente mi piacciono sempre (ho qualche problema mentale? Maybe. Fatto sta che i miei prof sono sempre stati URENDI, e quindi mi rifaccio su un prof fighissimo e inesistente :D) Ma uno che chiama la tizia dolcezza al primo incontro proprio NO.
      Tra l'altro io e questo libro non ci dobbiamo incontrare, il corriere passa da casa mia quando non ci sono e, casualmente, si dimentica di lasciare il fogliettino per richiamare. -.-

      Bella recensione, aspetto di vedere il post dei migliori del 2013 :D curiosa!

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    2. La canzone è azzeccatissima, no? Più scontata non si poteva scegliere, ahahahahah :')

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  10. Bella recensione Michele :) Ho questo libro nel mio ereader che attende di essere letto. La copertina e la trama mi avevano attratta e incuriosita quindi credo proprio che lo leggerò. Mi terrà compagnia qualche giorno dai...

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    1. sì sì, Claudina. Ti terrà buona compagnia per qualche giorno :)

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  11. Io come new adult al momento ho letto solo Il confine di un attimo della Redmersky e Non lasciarmi andare della Sorensen e me ne sono innamorata. Questo potrebbe piacermi, anche perchè adoro le storie leggere e divertenti in stile Higgins. Non vedo l'ora di leggere i due della Hoover. A quanto pare ha fatto innamorare l'intera Italia.

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    1. Della Hoover, in casa, ho quello edito per la Leggereditore: vedremo! :)

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  12. Letto anche io, mi aspettavo un bel libro, ma non mi è piaciuto!!
    Boh troppo freddo, troppo... non ti so spiegare neanche che cosa, ma non mi ha per niente conquistata!!

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    1. Ciao Mary, e ben trovata :) E' piaciuto un po' a tutti, sono felice - quindi - ti sentire una voce cha canta fuori dal coro!

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  13. Non mi sono ancora stancata dei new adult e mi aspetta sul comodino... anche se con la tua recensione ho già intuito che non sarà un romanzo indimenticabile (così lo lascio attendere ancora un po'). Grazie come sempre per le tue utilissime recensioni Mr Ink ;)

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  14. ciaooo Mr. Ink, io lo sto finendo e devo dire che mi è piaciuto molto in particolare sono molto legata a Bliss ma odio Kelsey....cmq è stato un piacere conoscerti anche per mail spero di risentirti presto per adesso mi butto ( dopo Cora) su per una volta nella vita... auguri di buon anno Mr. Ink a presto enrica

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    1. Ciao, Enrica, a me sono piaciute entrambe; meno i personaggi maschili.

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  15. Non capisco come mai i romanzi new adult riescano a essere più impersonali e freddi dei romanzi young adult. Si alza il target e si abbassa il coinvolgimento? Dov'è il nesso? Comunque stavolta non mi sono lasciata incantare :P

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  16. Ciao Ink! Anche io ho questo libro che mi aspetta sullo scaffale... dovrò leggerlo senza troppe fisime per riuscire ad apprezzarlo credo. Come dici tu, non penso che mi cambierà la vita però mi aspetto qualcosa di leggero e simpatico.... che ogni tanto non ci sta nemmeno male no?!

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