martedì 20 agosto 2013

Recensione: La risposta è nelle stelle, di Nicholas Sparks

 Se non ci fossimo mai conosciuti, credo mi sarei reso conto che la mia vita non era completa. E avrei vagato per il mondo in cerca di te, senza sapere che cosa stessi cercando.

Titolo: La risposta è nelle stelle
Autore: Nicholas Sparks
Editore: Frassinelli
Numero di pagine: 425
Prezzo: € 19,90
Sinossi: Una strada coperta di neve, un'auto che perde il controllo e va a sbattere. Alla guida il vecchio Ira, che ora è incastrato, ferito, intirizzito dal gelo, e così solo. Il dolore lo immobilizza e rimanere cosciente è uno sforzo indicibile, almeno fino a quando davanti ai suoi occhi prende forma una figura, prima indistinta, poi dolcemente nitida: è l'immagine dell'amatissima moglie Ruth. Che lo incalza, gli impone di resistere, lo tiene vivo raccontandogli le storie che li hanno uniti per più di cinquant'anni: i momenti belli e quelli tristi, le passioni e i rimpianti, e sempre l'amore infinito. Lui sa che Ruth non può essere lì, ma si aggrappa ai ricordi, alle emozioni, alle parole di loro due insieme. Poco distante da quella strada, la vita di Sophia sta per cambiare per sempre. L'università, l'ex fidanzato traditore e violento, le feste e le amiche scompaiono nella notte di stelle in cui incontra Luke. Innamorarsi di lui è inevitabile, immaginare un futuro diverso diventa un sogno possibile. Un sogno che solo Luke può rendere reale. Purché il segreto che nasconde non lo distrugga. Ira e Ruth. Sophia e Luke. Due coppie che apparentemente non hanno nulla in comune, divise dagli anni e dalle esperienze, ma che il destino farà incontrare, nel più inaspettato ed emozionante dei modi. Ricordandoci che anche le decisioni più difficili possono essere l'inizio di un viaggio straordinario, perché i sentimenti e i segreti degli uomini percorrono strade impossibili.
                                                    La recensione
Una macchina vola giù da un burrone. Il rumore è attutito dal tappeto di neve bianca che copre tutto, ma non il dolore dell'anziano intrappolato nella vettura. Ha novant'anni, è un uomo d'altri tempi e sa che, probabilmente, morirà lì, da solo. Il suo nome è Ira e, con la cocciutaggine di tutti i vecchi come lui, si è messo alla guida anche in una serata da lupi. Non ha una casa a cui tornare, qualcuno con cui parlare, una persona che si stia domando dove si sia cacciato. Ha una casa piena di opere d'arte moderna, ma non ha né figli, né nipotini urlanti. E Ruth – la sua compagna, la sua migliore amica, sua moglie – è morta nove anni prima, fulminata da un infarto mentre lui stava sonnecchiando in poltrona davanti alla Tv. E' morta, lo sa. E' stato lui a cullare il suo cadavere fino all'arrivo dell'ambulanza, a combattere il silenzio e la voglia matta di raggiungerla lasciandosi a sua volta morire, a custodire le sue lettere e i suoi sogni segreti, eppure lei – in quegli ultimi attimi – è lì, accanto a lui. Quella deve essere la fine, perché, come dicono sempre nei film, nell'istante in cui muori tutta la vita sembra scorrerti davanti, riflessa sulla falce di un angelo nero. 
Con lo spettro di Ruth accanto – un riflesso di una notte d'inverno – Ira rivive in prima persona tutti i momenti della loro lunga storia d'amore. Un amore ordinario e straordinario, sopravvissuto alla Grande Guerra, ai drammi, alle tenerezze mancate di un bambino mai arrivato. Lei gli stringe la mano e, con i suoi baci, gli asciuga le lacrime; lui continua a raccontarle di loro; la neve – fuori – continua a cadere. Non lontano dai guai del poetico e malinconico Ira, due giovani si stanno innamorando, come seguendo le stesse tappe di quel vecchio amore che, parallelamente, la voce ruvida dell'anziano sta rievocando. Luke e Sophia s'incontrano a una festa in campagna: lui che festeggia la sua ultima vittoria, lei che si nasconde da un ex violento e possessivo. Quel cavaliere con il cappello di paglia e gli stivali da cowboy, sotto un cielo opaco solcato da stelle abbaglianti, salva quella dama del New Jersey dai libri sempre sottobraccio e dagli occhi incantevoli. Capisce che sarà la donna della sua vita al primo ciao. Anche se vengono da mondi diversi, anche se il futuro è un'incognita e lui, forse, potrebbe non averne nemmeno uno. Quando si parla di sentimenti, sono pochi gli scrittori a cui i lettori di ognidove affidano le chiavi che aprono le fragili serrature dei loro fragili cuori. Nicholas Sparks, che lo si ami oppure no, è innegabilmente uno di quelli. In tanti anni di carriera, ha conquistato la fiducia di un vasto pubblico che, a poco a poco, ha imparato a conoscerlo. Piace ad adulti e ragazzi, nonni e mamme, uomini e donne: i primi hanno scoperto quando sia bello leggere le parole di un uomo che parla di sentimenti universali e relazioni umane; i membri del gentil sesso, invece, inizialmente piene di ritrosia, si sono affidate a parole e frasi che scorrono dolci come carezze maschili: se spesso, tra fidanzati idioti e amici indelicati, hanno nutrito ragionevolemnte qualche dubbio, Sparks è la prova diretta che gli uomini, da qualche parte, lungo le strane linee del cromosoma Y, nascondano buonsenso, sensibilità, cuore. Leggendo i ringraziamenti di uno qualsiasi dei suoi ormai numerosissimi titoli, lo vediamo stillare una lista incredibilmente lunga di colleghi, amici, parenti e non ci soprenderemo nemmeno poi tanto nel trovare, un giorno o l'altro,  il nostro nome tra quei tanti, sinceri grazie. La verità è che lui sembra stranamente conoscere ognuno di noi: prende il meglio delle nostre vite e, con i miei e i tuoi ricordi, con i miei e i tuoi rimpianti, struttura piccole e grandi storie di cui noi tutti sembriamo i mattoncini, il collante, i singoli paragrafi. Io ho visto molti dei film che ha ispirato – alcuni riusciti, altri inevitabilmente meno – ma avrò letto giusto una manciata dei suoi romanzi. 
Non lo conosco bene e riconosco che, a lungo andare, le sue storie potrebbe risultare un po' tutte uguali, ma, nonostante tutto, una volta ogni tanto, devo ritornare da lui, a farmi aggiustare le giunture cigolanti del cuore o a farmele mettere a soqquadro come lui e pochi altri sanno fare. Mi fa un'immensa simpatia e ho... fede in lui: è una persona bella e semplice e scrive storie belle e semplici. 
In La risposta è nelle stelle dà conferma della sua sensibilità e della sua bravura, di essere umano e scrittore. Oggettivamente, non è il migliore dei suoi romanzi, ma la storia – così ampia e semplice – scritta da lui, regala autentici picchi di emozione. Riesce a districarsi perfettamente tra voci e generazioni tanto diverse, tra presente e passato, gioventù e vecchiaia, ma, come sempre accade quanto i punti di vista sono diversi, il lettore finisce per preferirne più uno rispetto ad un altro. E, aspettare che il nuovo capitolo segni l'ingresso, in un coro caleidoscopico di prospettive, della voce che noi abbiamo immediatamente riconosciuto come nostra, potrebbe diventare stressante, logorante, noioso. La voce che aspettavo continuamente di risentire era quella dell'anziano e debole Ira: un uomo che per tutta la vita ha amato la stessa donna. Lui ha saputo emozionarmi e cogliermi impreparato, incantarmi con le lunghe e romantiche lettere scritte alla sua Ruth e distruggermi con il racconto di quando, nove anni prima, la morte gliel'ha strappata dalle braccia, ma non dalla mente.  
Lui è il vero amore. Quello che, in una lettera di San Paolo, ripresa in I passi dell'amore, era descritto come sempre paziente e gentile, mai presuntuoso o pieno di sé, mai scortese o egoista. Mi ha ricordato quello dei mie nonni, che, dopo mezzo secolo, litigano come bambini capricciosi e si scambiano continuamente battute sardoniche, ma che – noi nipoti lo sappiamo bene - non riuscirebbero a sopravvivere se uno dei due venisse a mancare prima dell'altro. Ira e Ruth sono dei titani, dei combattenti nati: ebrei in terra straniera, sono sopravvissuti allo sterminio dei loro parenti sotto il regime nazista; genitori nell'anima, ma sfortunatamente sterili, fanno della loro grande casa un ritrovo di artisti sconosciuti e di bambini tristi a cui Ruth fece un po' da maestra, un po' da mamma, un po' da musa. Titani e combattenti come lo sono i giovani Luke e Sophia, che, nonostante l'ampio spazio a loro dedicato, non catturano cuori e attenzione come lo fa Ira – quasi un aedo d'altri tempi. Sono carinissimi e affiatati alle prese con il loro amore lampo, ma la storia parallela alla loro è un mondo a parte: sofferta, vera, antica. Sparks è sempre stato capace di fare fuochi d'artificio con la più banale delle storie sentimentali, ma quella di Luke e Sophia, anche se piacevole, è poco spettacolare, ecco. 
Non ci sono quei momenti da puro, stupidissimo batticuore che lui è tanto generoso a regalare: il passionale abbraccio sotto la pioggia di Le pagine della nostra vita, il ritrovamento del messaggio in bottiglia di Le parole che non ti ho detto o della foto di una donna sconosciuta in Ho cercato il tuo nome, le passeggiate in bici sul mare di Vicino a te non ho paura, le veglie notturne intorno a piccole uova di tartaruga di L'ultima canzone. E' la più normale delle storie, nel senso negativo e positivo del termine. Una storia vagamente new adult – ma senza sesso e le consuete volgarità aggiuntive - che non mi ha entusiasmato – sarà per lo sfondo di corse a cavallo, fattorie da riscattare, confraternite e rodei – ma che raccontata da lui ha il suo discreto motivo d'essere. Una scintilla (se cogliete il gioco di parole, vi adorerò!) vitale. Bello e positivo il finale, carico di ottimismo, fiducia e speranza. Fatto strano, penseranno in molti. Io per primo, quando mi trovo a guardare un film tratto dai romanzi questo autore, mi sento tanto uno spettatore degli Hunger Games, con le mie scommesse scherzose su chi morirà, su chi verrà lasciato e così via. Nonostante il velo di tragedia calato su quasi tutte le sue storie, però, trovo che il messaggio finale sia sempre positivo. E questo di La risposta è nelle stelle – tra l'altro, trovo il titolo abbastanza inadatto – lo è, eccome. Prova che alle belle persone, a volte, possano capitare, per una volta, belle cose. Due generazioni e due amori sotto la lente d'ingrandimento. Giovani irruenti e avventati; anziani – come Ira, Ruth e la simpatica e burbera mamma di Luke – con senno e anima. Un romanzo piacevole, anche se non bello come avrei invece voluto, che fa sì che due storie intense come quella di The Notebook e The Last Song si incrocino delicatamente, ma senza una violenta e commovente collisione. Ma emoziona, questo sì. Sparks è Sparks. Sempre.
Il mio voto: ★★★★ -
Il mio consiglio musicale: Ellie Goulding – I need your love (Acoustic Version)

16 commenti:

  1. Ho portato questo libro - insieme a molti, troppi altri - qui con me in vacanza ma fino ad ora sono stata richiamata da altro!
    Ho comunque molta curiosità di leggerlo che sicuramente aumenta viste le tue quattro stelline!
    :)

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  2. Che recensione bella bella bella :) Sarà che a parlare di Sparks diventiamo tutti un po' sentimentali! Sono d'accordo con te su tutto :)

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  3. Mmm sembra carino, però non abbastanza da essere messo in wishlist o di essere una priorità... di sicuro se ne faranno un film lo vedrò LOL però per il libro questa volta mi sa che passo :)

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  4. Io ho un rapporto difficile coi libri di Spark... mi piacciono di più i film di solito :P e nonostante la bellissima recensione hai detto due o tre cose che mi fanno credere che anche questo titolo confermerà la mia solita teoria ^^

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  5. Bello, ne ho sentito parlare benissimo di questo libro.
    Io e Nicholas non abbiamo un buon rapporto, avevo giurato di non toccare più un suo libro, ma dopo aver visto il film "Le pagine della nostra vita" sto cambiando idea.
    Metterò anche questo in lista, però 19,90, manco avesse le pagine di oro!

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  6. Io adoro Sparks: ne conosco la biografia, letti tutti i libri e visti tutti i film. Quest'ultimo mi è piaciuto come tutti gli altri d'altronde. Sicuramente sono di parte ma non riesco mai a dargli meno di 5 stelline. A differenza tua, io ho preferito la storia di Luke e Sophia. La fine è stata spettacolare.

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  7. Ciao, Miky! Splendida recensione, come sempre. Quando parli d'amore, il tuo stile diventa poetico e vibrante.
    A rileggerti!

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  8. Che bella recensione Mik, veramente splendida!
    Il libro me lo son fatto spedire perché sono una grande amante dei film, ma purtroppo non ho mai letto i libri, quindi mi devo rifare in qualche modo.
    So già che amerò Ira, non vedo l'ora di leggerlo a questo punto :D

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  9. Sparks è un romanticone, questo si sa, ho letto tutti i libri e alcuni li ho amati (aka Dear John e Le pagine della nostra vita) ed altri invece li ho snobbati. E' un po' poco originale, ci sono sempre morti e robe varie, ma ho pianto quasi in tutti libri ahah. Alla fine sa emozionare, questo sicuro :')

    La recensione è come solito FAVOLOSA !

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  10. *__* Sparks... Lo adoro quell'uomo, vorrei incontrarlo solo per dirgli "grazie" per i suoi magnifici libri e "stronzo" per tutti i pianti infiniti che mi ha fatto fare!!!! Non vedo l'ora di leggerlo, questo è l'unico che mi manca poi avrò finito e devo aspettare un nuovo libro O.O nooooo.... cooomunque ho recuperato Safe Haven in inglese con i sottotitoli ;_; bellissimo!

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  11. Bella recensione, vibrante d'emozione, decisamente in tono col libro :)
    purtroppo Sparks non fa (ancora) per me!

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  12. Non ho ancora letto nulla di Nicolas Sparks. Mi sa che devo rimediare immediatamente. u.u

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    1. Dimenticavo. Bellissima recensione! (Vabbè, come sempre!) ;)

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  13. Perchè io non riesco ad amare questo autore?

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  14. Ho voluto tornare oggi a leggere la tua recensione su questo libro, dopo aver pubblicato la mia recensione e dopo averlo letto ormai da qualche settima, per confrontare il mio pensiero con il tuo! Accidenti...ho avuto il tuo stesso pensiero...su tutta la linea!!! :)))))))

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