mercoledì 19 settembre 2018

I ♥ Telefilm: Disincanto | Rick e Morty | Final Space

C'era una volta una principessa ribelle che, come le colleghe femministe Elsa e Merida, rifiuta velo nuziale e corona. Solitaria e coraggiosa, con una mamma morta misteriosamente e un papà presto convolato a nozze con un rettile di matrigna (letteralmente!), si sottrae al destino prestabilito di moglie e sovrana, si impunta, ma non sa quali alternative la aspettino. Giusto un po' più brilla, ma non per questo più audace delle recenti colleghe Disney, cerca sé stessa e un posto nel mondo con i classici viaggi non lontani dalle classiche metafore esistenziali. Non si imbatte né in un lieto fine né nella morale dell'ultimo rigo, ma in due strani aiutanti – un buffo elfo alle prese per la prima volta con la vita vera e un demone custode, che qualche volta la induce in tentazione – che le fanno da spalla comica nell'ultima creazione dell'autore cult dei Simpson e Futurama. Nonostante le aspettative inizialmente alle stelle, le novità scarseggiano. Meglio i rutti rumorosi dell'orco Shrek, meglio le principesse a New York di Come d'incanto, meglio le gustosissime variazioni sul tema dello sfortunato Galavant. Disincanto, infatti, lo si segue ma non brilla di luce propria. Avrebbe potuto prendere e modificare canzoni e motivetti, per farsi beffe della stucchevolezza delle favole per l'infanzia. Avrebbe potuto in alternativa calcare la mano con gli intrecci, il sangue e il sesso, se Il trono di spade è diventato il fantasy per antonomasia. Purtroppo non giovano la durata ingiustificata degli episodi, i ritmi dilatati; situazioni e personaggi abbozzati, in vista di una compattenza narrativa riscontrabile appena dall'ottavo episodio in avanti. No, non ci si lascia incantare a colpo d'occhio. Questo Disincanto poco omaggia, non parodia affatto e, almeno per ora, diverte l'indispensabile. (6)

Prendete un nonno inventore che ritorna all'ovile; una figlia adorante e un genero scettico, noioso, che della famiglia risulta il più sacrificabile; due nipoti più curiosi che intimiditi, in particolare, da traviare nell'arco di tre folli stagioni. Si parla di animazione e fantascienza, due delle cose che meno mi piacciono, ma senza grandi sorprese l'abbinamento non è di quelli letali. Si parla, in ritardissimo, di Rick e Morty: il disimpegno e la leggerezza di una sit-com, sangue e parolacce a fiumi, un amore infinito per il nonsense che si nutre di scenari fantastici, missioni impossibili, paradossi logici e citazioni alte. La serie che, appunto, piace anche a chi su carta il genere non lo digerisce. La serie che vince agli Emmy, per esempio, grazie all'episodio in cui l'irresponsabile Rick si trasforma in un cetriolo pur di non affrontare una riunione familiare che si preannuncia sgradevole. C'è del genio, non lo si può negare mica, in questo Ritorno al futuro col bollino rosso: ma è sufficiente? Troppo sopra le righe ed eccessivo affinché la riuscita sia perfetta o equilibrata, è la dimensione umana, quella interpersonale, che gli manca: soprattutto allontanandosi dalla prima stagione, girata più in piccolo e per questo migliore delle successive, si sente la mancanza degli improperi, in seguito camuffati da un bip strategico; degli interni domestici, delle dinamiche intergenerazionali, a cui si preferiscono i cannibali di Mad Max, mondi alternativi retti dal femminismo imperanti, cloni e deflagrazioni in grande stile. I difetti, forse, stanno in un budget che cresce esponenzialmente; in una serie rinnovata per stagioni e stagioni sulla fiducia, che fa di tutto per stupirci e non ripetersi. Spessissimo ci riesce. Altrettanto spesso, però, rischia di rendere i personaggi semplici macchiette – fa eccezione un Rick che, dopo aver messo in pericolo il nipote e la nostra realtà, di tanto in tanto si ravvede a suon di esami di coscienza –, con copioni di freddure e cattiverie che avvincono e divertono, ma ti impediscono di affezionarti a loro nonostante una compagnia lunga trenta episodi. Non è Bojack Horseman, nichilista e dissacrante. Non è Big Mouth, colorito e sincero. Piuttosto, è un'altra faccia dell'intrattenimento per adulti: a tratti la più fine a sé stessa, ma anche la più audace, la più scatenata. Su questo e altri pianeti. (7)

Siamo sempre nello spazio, sempre in uno sci-fi, sempre a cartoni. Questa volta, però, in una serie animata Netflix di cui poco ho letto in giro, vista su consiglio prima di mio fratello Diego, poi di un coinquilino che ha preferito rivederla con me anziché aspettarmi. La storia è quella di Gary, delinquente da poco ed eroe per caso, condannato a scontare cinque anni di detenzione in solitaria in una prigione galattica su misura in cui patisce la mancanza di altri esseri umani – ad animare le sue giornate, soltanto l'irritante robot Kevin e un'intelligenza artificiale che lo guida e lo consiglia con benevolenza – nonché la crudele penuria di biscotti al cioccolato. La sorte e la sceneggiatura lo chiameranno ad affiancare una bella Guardia dell'Infinito di cui è innamorato perso e a sabotare i pianti del temibile ma cagionevole Lord Comandante – in lingua originale, doppiato da un eccezionale David Tennat –, che vorrebbe aprire un varco per liberare i leggendari Titani, diventando così uno di loro. La chiave sembra essere l'insospettabile e dolcissimo Mooncake: pallina tutta sorrisi, verde e fluttuante, con una fama improbabile di distruttore di pianeti. Finale Space ha musiche indovinate, disegni pieni di colori che accolgono volentieri più di qualche guizzo artistico di CGI e un equipaggio francamente adorabile che intrattiene per dieci episodi, strappa sorrisi e perfino lacrime. Con i suoi sacrifici d'obbligo. Con le canzoni che sottolineano gli stati d'animo loro e nostri. Con un'irresistibile mascotte da proteggere, una coraggiosa ribelle da far sospirare, qualcuno di importante da vendicare sporcandosi le mani di sangue e qualcosa di buono, di vero, da imparare di puntata in puntata. Ci sono ingenuità grandi e piccole; troppi abbracci e troppi discorsi di incoraggiamento; una struttura, a lungo andare, ripetitiva. Ma uno spunto abusato, mai come in questo caso, si rivela vincente con poco senza scontentare né gli appassionati – riconosceranno all'interno l'ironia e la bontà dei Guardiani della galassia – né gli aspiranti nerd dell'ultima ora. Gli si vuol bene all'istante, e Gary e gli altri li si riconosce amici a un primo sguardo, come succedeva a ricreazione, a scuola: benché teneri e sfortunati, i protagonisti provano a fare la differenza – a salvare l'universo –, o almeno ci provano. Dalla nostra, li ringraziamo per il tentativo. (6,5)

24 commenti:

  1. Avevo scritto un commento lungo e articolato, ma la connessione a criceti di casa mia l'ha ucciso ç_ç
    Concordo con quanto hai detto su Disincanto: io l'ho abbandonata dopo tre episodi per noia, e quando penso che probabilmente avrà vita più lunga di Galavant mi sento morire un po' dentro.
    Rick e Morty io invece la adoro XD sangue, follia e nonsense senza fine, l'unica cosa che vorrei è una trama orizzontale più solida (tipo che le conseguenze di quanto accaduto alla cittadella dei Rick le vorrei vedere prima della venticinquesima stagione).
    Invece Bojack non riesco a guardarlo: è davvero troppo depresso e nichilista per me :(
    Final Space è adorabile, anche se come sai ho trovato Gary un po' eccessivo, oltre che il punto debole del cast.

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    1. Confidiamo, allora, in una maggiore incoerenza in casa Sanchez, dove si vive troppo spensierati (e scollegati) per i miei gusti. Bojack mi fa sempre malissimo, non a caso sto aspettando un periodo migliore per iniziare la quinta stagione, ma resta comunque la migliore seduta psicoanalitica che potrei desiderare!

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  2. Pienamente d'accordo sul primo anche se il mio parere su "Disincanto" lascia il tempo che trova: non sono mai riuscita a vedere una puntata per intero, mi addormento a metà episodio XD
    Rick & Morty come sai è una delle serie che amo di più: spassosa, rude, esilarante, no sense... crea dipendenza!
    L'ultima mi manca, rimedierò!

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    1. Meno male che c'è Elfo...
      Qualcosa mi dice che apprezzerai la sottovalutata Final Space. 😉

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  3. Io sono sempre restia ad iniziare le serie animate, non mi intrigano tanto, però adoro i Simpson e Futurama, quindi non potevo non fare un pensierino a Disincanto! L'ho trovata molto carina e piacevole (seppur certi aspetti non siano così originali come dicono in giro).
    Di Final Space ho visto due episodi che non ho trovato maluccio, solo che non mi sento molto ispirata :\
    Di Rick & Morty avevo visto un episodio tempo fa e mi ero ripromessa di continuarla, cosa che non ho più fatto ;__;

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    1. Per me, Bojack a parte, sono tutte intrattenimento da pranzo e cena. In altre occasioni, non mi metterei seduto a guardarle. Resto dell'idea che non mi perderei poi troppo, ma tanto di guadagnato se si parla di sorrisi e leggerezza.

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    2. Sono comunque una svolta però. 😊

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  4. Disincanto lo vedrò presto, aspettavo di finire arretrati e di avere un giovine a farmi compagnia, anche se le aspettative le ho abbassate nel mentre. Stessa cosa per Final Space, esaurite le comedy da cena, troverà spazio.
    Rick e Morty per me è stato vero amore, assurdo, folle ma a suo modo profondo, sarà che la struttura è quella di Doctor Who (in versione decisamente più sboccata) ma anche gli episodi fini a se stessi, me li sono goduti.

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    1. Anche tu hai le tue comedy da cena, allora? Che grande scoperta che sono, è grazie a questa scusa che mi sono dato ai cartoni. Per me Groening non farà breccia, ma per Mooncake... Solo occhi a cuore, nonostante i difetti.

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    2. La durata è perfetta per mangiare in compagnia, sono mesi che a farci da sottofondo sono i medici di Scrubs e ora che li abbiamo salutati posso darmi a tutta l'animazione Netflix... era ora!

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    3. Io, in ritardissimo, vado invece di Kimmy!

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  5. A me "Disincanto" non è dispiaciuto: l'ho trovato un po' diverso da come mi aspettavo, ma comunque intelligente, diverso, e divertente al punto giusto (anche se non sempre, e di sicuro non in maniera omogenea). E forse mi è anche parso di intravedere una sorta di evoluzione, nel senso che dal primo episodio all'ultimo, mi pare che lo show nel complesso sia molto migliorato...
    "Rick e Morty" lo adoro, ma ci sono stati episodi (compreso quello del cetriolo che hai citato) di cui preferirei di gran lunga estirparmi per sempre il ricordo dalla testa, giuro XD
    "Final Space" è da provare! :D

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    1. Disincanto effettivamente non dispiace ed è in crescita, ma era lecito aspettarsi più di qualche trovata migliore, dato l'autore, e forse anche la metà degli episodi. Quelli utili, alla fine, sono pochini. Confidiamo nella seconda metà, se torna la voglia di vederlo. 😁

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  6. Ma ciaoooo come stai? :-)
    Ho visto solo qualche puntata di Disicanto e sinceramente non mi ha fatto per niente impazzire :-(

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    1. Ciao, Sonia. Così così, purtroppo, ma non mi lamento. E tu? Bentrovata.😁
      Disincanto non convince, no, ma ti assicuro che la seconda metà non è malvagia.

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  7. In effetti Final Space non lo conoscevo, e mi hai incuriosito, anche se il voto è giusto sufficiente.
    Rick e Morty lo conosco, mentre su Disincanto leggo qui un'altra recensione tiepidina... insomma, buco nell'acqua per Matt?

    Moz-

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    1. Ciao, Miki! Ma Final Space su Imdb ha medie di tutto rispetto, purtroppo ammetto di essere io un po' tirato davanti ai cartoni, soprattutto se sono gigioni (ma riuscitissimi).
      Matt tasto dolente, guarda: è parso non all'altezza perfino a me, che poco lo conosco.

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  8. Rick & Morty l'ho adorata.
    Final Space l'ho trovato davvero bellissimo ( anche se Gary è piuttosto irritante ).
    Disincanto decolla nella seconda parte e gli ultimi due episodi mi sono piaciuti molto, ma a sensazione mi sembra una serie che non abbia molto coraggio.
    Troppo innocua.

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  9. Disincanto lo vorrei vedere solo per completezza con Simpson e Futurama ma già mi aspetto un livello inferiore. Final Space mi ispira tantissimo! Mentre Rick e Morty non ci ho nemmeno provato XD

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    1. Inverti le tue priorità, Saya! Rick e Morty hanno una fantasia che Groening, stavolta, neanche si sogna. 😁

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  10. Disincanto è davvero una poracciata.
    Citando qualcuno - non ricordo più chi - su Twitter: che brutta fine ha fatto Matt Groening.

    Meglio, come dici tu, Shrek e Galavant. Come d'incanto, nonostante l'adorata Amy Adams, anche no... :)

    Rick e Morty anche a me non ha entusiasmato troppo e non mi sembra la genialata totale considerata da molti. A me veramente è piaciuto ancora meno. Per ora mi sono fermato tipo ai primi 5 episodi.

    Considerando che, BoJack e Big Mouth a parte, faccio fatica a esaltarmi con le serie animate, mi sa che la troppo sci-fi Final Space me la posso risparmiare del tutto.

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    1. E anche Bojack, quest'anno, non mi esalta al solito, ma sono a metà...

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