Avevo
messo, prima, data, due punti e “incontro con Donato Carrisi” tra
virgolette, ma faceva troppo temino. Già così sembra il resoconto
della gita al caseificio in quarta elementare, ma potevo forse non
parlarvene?
1. Da me non viene mai nessuno; 2. Sono passato da "da me non viene mai nessuno" a "mamma, da me è venuto un autore tradotto in non so quanti paesi"; 3. L'ho recensito qui, qui e qui e sapete che lo adoro. Da oggi di più.
1. Da me non viene mai nessuno; 2. Sono passato da "da me non viene mai nessuno" a "mamma, da me è venuto un autore tradotto in non so quanti paesi"; 3. L'ho recensito qui, qui e qui e sapete che lo adoro. Da oggi di più.
Correva
il mese di ottobre. Tempo di belle uscite e di belle notizie. Dopo la
parentesi estiva, dopo le ferie e il mare, era tempo di tornare a
lavoro. Io in realtà non avevo mai smesso di scrivere. Ma scrivere
non è un lavoro e quando non scrivo aspetto. Impazientemente,
aspetto. Posta, email, annunci importanti. Aspettavo l'ultimo libro
di Donato Carrisi, e poi il momento era arrivato; poi l'avevo letto.
In due giorni frenetici, in cui non c'ero stato per nessuno: neanche
per il mondo. Lo avevo concluso in tarda serata e, in cucina, con la
lavastoviglie che gorgliova, avevo iniziato a scrivere da zero una
recensione che avesse un senso. Io ci tengo sempre – ai sensi,
dico, a alle recensioni fatte col cuore e il cervello connessi – ma
questa volta un po' di più. Donato Carrisi mi aveva scritto, l'anno
precedente, e speravo lo facesse ancora. Così scrivevo che era quasi
notte; così pensavo a un post che dicesse tutto, però senza svelare
niente.
Finisco, vado a dormire. Il mattino successivo rileggo, invio
il pezzo alla Longanesi e il buon Tommaso, che quando escono Carrisi
e la Gazzola tormento puntualmente, mi ringrazia
(lui che è uno dei pochi addetti stampa a leggere sul serio ciò
che i blogger scrivono) e mi anticipa una cosa bellissima. L'autore
verrà dalle mie parti a presentare Il cacciatore del buio.
Correva il mese di ottobre, allora, e all'incontro mancavano due
mesi. Scrivevo la data e l'ora sui post it, tra le bozze del
cellulare, sul calendario: aspettavo. Ma questa volta qualcosa di
più grande. Quando per strada hanno iniziato a fare capolino le luci
e i Babbi Natale armati di trombetta, mi sono accorto che c'eravamo
quasi. Il sei dicembre era alle porte. Quel weekend non sarei tornato a
casa. Ho passato la festa dell'Immacolata in solitario, ma con una
pila di libri autografati sul comodino, ché sono meglio delle lasagne
di mamma e del presepe coi parenti. Quelli ci sono ogni anno, e da
vent'anni. Quando mi ricapitava Donato Carrisi?
Salto indietro. Zoom
su di me.
Causa università, vivo a Chieti da un anno e mezzo –
Chieti è provincia, anche se nessuno lo sa, quindi non vi posso dire
in provincia di dov'è: Chieti Chieti, insomma – ma non la conosco.
O meglio, non c'è niente da conoscere. C'è un paese da raggiungere
sul cucuzzolo di una montagna con il filobus, l'università, quattro
case tutt'intorno e il Megalò, l'unico pregio di una città in cui
piove sempre e a dirotto. Una Londra sfigata. L'incontro non era al Megalò, ma al Centro
Commerciale D'Abruzzo. Qui non ho una macchina, rubarne una per
l'occasione mi sembrava troppo, quindi c'era una cosa sola da fare:
studiarsi gli orari dei mezzi pubblici, anche se era sabato e nei
giorni festivi è un macello più del solito. Il giorno prima,
venerdì, il mio febbricitante fratello minore – che accusa per la
febbre la circolare strapiena e la gente malata di ebola, dice, che
tossiva; non le sigarette fumate in pigiama sul balcone, ad orari
assurdi – decide di venire a trovarmi. Mi avventuro verso questa
misteriosa meta con lui, dunque, anche se io non so bene dove andare
e anche se lui non è troppo convinto. Non è un lettore: libri uguale noia. La
circolare ci ferma nel bel mezzo della zona industriale. Dieci minuti
a piedi, il rischio costante di essere stirati dalle macchine, il
centro commerciale all'orizzonte come un miraggio. Fratello va in
giro a fare compere, io aspetto in libreria. Sfoglio qualcosa
nell'attesa, ma non compro niente: nello zaino ho La donna dei
fiori di carta, L'ipotesi del male, Il cacciatore del buio. Gli
altri due non entravano in valigia e avevo un po' di vergogna a
portare le mie copie, ormai rovinate per il troppo uso. Aspetto,
sfoglio altri libri, mi rigiro i pollici e Donato Carrisi non arriva.
Giusto farsi aspettare, ma non troppo. In quel momento mi dicono che
sto aspettando a vuoto, perché l'incontro non è lì. Sono un dannato genio incompreso.
Hanno messo una specie di tendone all'esterno, tra nastri colorati e
nodi di luci natalizie che sembrano parte di una scena del crimine
nel bianco covo di Babbo Natale e della Befana. Arrivo io e tutte le
sedie sono piene. Cavolo.


Alza
lo sguardo dalla carta e mi guarda. Noto come un lampo di riconoscimento e mi dice che
certo, se ne ricorda. Non so se è vero o no, ma io sono contento.
Ringrazio. Per l'autografo; la forse bugia che però mi ha fatto tornare a casa più soddisfatto ancora; la foto che abbiamo
dovuto rifare due volte, perché c'era una signora incapace nel
pubblico che, al posto di scattare, si era messa di impegno e aveva
spento il cellulare. Motivo valido per un omicidio, dico, e lui
ridacchia. Dico grazie ancora, perché io faccio sempre a gara di
grazie, in caso non fossero sufficienti. Lui ringrazia me; mi chiama
per nome.
Prima o poi devo vederla anch'io una presentazione di Carrisi, sia perché è pugliese come me sia perché è il mio scrittore italiano preferito :) poi tu che sei amico me lo puoi presentare :P
RispondiEliminaE certo, vi invito a casa a Natale :-)
EliminaE' vero, lui è pugliese. Vergognoso che ancora non l'hai stalkerato. Non sei un vero fan!
Caspita, quanto cuore c'è qui dentro. :-) Sai che alla faccenda di Albano non ci avevo mai pensato?!
RispondiEliminaOh, ti ringrazio. Era meglio del resoconto della gita al caseificio?
EliminaMa che cavolo di gite mi facevano fare...
Uuuu che bello! Capisco l'emozione di incontrare un autore che stimi!
RispondiEliminaSpero che non sia l'ultima!
Io adoro le presentazioni e un po' ti capisco: abito in un paesino sfigato di provincia, dove ogni libro preso in biblioteca è una conquista. Quest'anno, inspiegabilmente, sono stata miracolata: sarà stato un premio per i 18 anni che dovevano arrivare o qualcos'altro, non l'ho ancora capito e me lo godo e basta.
RispondiEliminaOrmai ci ho preso gusto,i miei sono dello stesso parere e anche se non conoscono gli autori che presentano il romanzo sono sempre disponibili ad accompagnarmi.
Nel tuo post c'è tutta l'emozione che ho sentito quando, insperatamente, mi sono trovata davanti la Gazzola a Luglio o la Agnello Hornby giusto lunedì scorso, ed è meraviglioso, meraviglioso davvero, poter stringere un contatto reale con qualcuno che conoscevi solo tramite quello che ha scritto.
Ti auguro di ripetere presto l'esperienza; sai che pensavo che Chieti fosse più vivace? La mia migliore amica vorrebbe iscriversi lì, magari dovrei provare a dissuaderla :P
No, non è vivace neanche un po', ma almeno ti annoi così tanto che puoi prendere in considerazione l'idea di studiare. :P
EliminaAwwwwww, Michele!!! Mio Dio dev'essere stato un incontro pazzesco, un pò pazzo nel vero senso della parola ma semplicemente una bella esperienza, di quelle che si ricordano insomma! Io, ok lo dico senza vergogna, non ho mai letto niente di Carrisi e forse grazie a te che me lo hai fatto conoscere, quel poco che basta, beh inizierò qualcosa di suo! E poi non è vero che in foto sfiguri! Con quel ciuffo sei proprio figo! Uahauahuah scherzo tesoro, so di aver scambiato i fratelli Del Vecchio :P Ah, stavo per dimenticarmene, adoro il titolo di questo post! Un abbraccio
RispondiEliminaMa no, io mi accontento, però in quella foto non è proprio cosa, ahahah :-)
RispondiEliminaUn abbraccio a te e, quando sarà, buon Carrisi.
Che bel resoconto Mik! E che invidia.... ;)
RispondiEliminaGrazie mille, Dani. Be', dalle tue parti queste presentazioni ci saranno sempre ^^
EliminaDany alla prossima ti ci porto ok? XD Informiamoci!!!!
EliminaMagari mi faccio ammaliare anch'io da Carrisi!
Mik il tuo resoconto me lo fa già amare un pochino, perché sei davvero bravissimo a scrivere!
Ti ringrazio, Michy ^^
EliminaEh. Capisco. Quando sono andata alla presentazione de L'Ipotesi del Male non volevo più andarmene, oppure sì, potevo andarmene, ma con lui. Lo voglio a casa a leggermi le favole della buonanotte, è il mio desiderio proibito!
RispondiEliminaMarito non sarà felice...
RispondiEliminaahahhah sono sempre belle esperienze e sono felice che tu non abbia ucciso la Sig.ra incapace (potevo tranquillamente essere io!!!) ;)
RispondiEliminaNo, tu saresti stata così gentile da dirmi di aver spento il cellulare. Io, convinto, stavo andando alla fermata della circolare, poi me ne sono accorto D:
Elimina*O* oddio allora una botta in testa ci poteva anche stare XD
EliminaEh già! Sono stato buono... Era quasi Natale :)
EliminaTu sei bello Michele. Ecco. Pure io ti chiamo per nome. E forse non avrò la barba, non avrò la camicia bianca, non avrò scritto dei libri e non mi chiamerò Donato, ma ti do del tu e ti chiamo per nome e forse la mia opinione conta di meno, ma ti lovvo lo stesso.
RispondiEliminaE poi niente, ti leggo sempre anche quando mi spammi la homepage ^_^
Oh, grazie mille! Hai presente quei link su Facebook: Se mi avessero dato un euro tutte le volte in cui hanno detto che sono bello, avrei esattamente un euro? Quando parlo con te la quota sale! :3
EliminaHai anche rischiato il linciaggio delle groupie per me.
Non farti dare passaggi: qualcuno potrebbe prendersela col guidatore!
Be', stimo tanto Donato, ma sono più contento se me lo dici tu. L'hai visto? Sarebbe imbarazzante se avesse espresso la sua opinione in merito alla mia presunta beltà. Come dico sempre, in realtà: da lontano faccio una bella vicinanza. :-D
Aww ma che bella la cronaca di questo incontro :D fantastica! E deve essere stata davvero una bellissima esperienza... ti invidio Y.Y ho visto tramite facebook che Carrisi era a zonzo per l'Italia... ma vicino da me non c'è passato purtroppo :| o meglio... è stato a Bologna che non è tanto lontana, ma nemmeno troppo vicina (un'ora abbondante di macchina) XD
RispondiEliminaSpero prima o poi di avere occasione di partecipare a un incontro come questo *-*
E secondo me ti ha riconosciuto davvero dai :D
P.S. tu e tuo fratello vi somigliate un sacco!
Sei una delle poche a dircelo, sai? :-D
EliminaBe' se si mettono da parte i suoi capelli e i tuoi occhiali secondo me si può fare il giochino "trova le differenze" :P
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