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Ottanta rose mezz'ora, di Cristiano Cavina. Marcos y Marcos, €
17, pp. 197 |
Dicono
sia il mestiere più antico, in questo mondo in cui gli uomini
smaniano per la brama di possesso e le donne, loro malgrado, hanno
imparato presto a fare di necessità virtù. Sarà la storia più
antica del mondo, di conseguenza, quella di cui si legge nell'ultimo
romanzo dell'apprezzato Cristiano Cavina: lì dove esiste una donna
di tutti e di nessuno, infatti, c'è un uomo alle corde pazzamente
innamorato di lei. Basti pensare al cinema, magari alle commedie
romantiche, piene zeppe di prostitute dal cuore d'oro sulla via della
salvezza. Julia Roberts trasformata in gran signora da Richard Gere,
Melanie Griffith tentata dalla vita di provincia per il bene del
figlio di Ed Harris, Monica Bellucci riscatta da un mite impiegato
dal gangster Depardieu. Accanto a loro, da oggi, mettete Sammi. Che
forse una scelta alternativa l'aveva, a ben vedere, ma che in nome di
un orgoglio tutto femminile ha decretato di unire il dovere al
piacere, messa alle strette dalle incombenze. Se a letto è
disinibita, libertina, generosissima, perché non farsi pagare? Se
troppo formosa per diventare in gioventù una ballerina
professionista, perché non sfruttare quelle curve a gomito a proprio
vantaggio?
Siete
mai stati innamorati di una puttana? Non una facile, come intendono i
maschi frustrati: voglio dire, siete mai stati innamorati di una che
va con gli uomini per soldi? Una normalissima ragazza italiana con i
capelli neri e le fossette in fondo alla schiena, che riceve fra un
turno di lavoro e l'altro in un monolocale che sa di umido e
dell'odore morente di un falso gelsomino? Io sì. Che Dio mi
maledica, io sì. Ed è stata la storia più pura e innocente di
tutta la mia fasulla vita di merda.
Con la coda di cavallo dondolante, le punte dei piedi all'infuori e due irresistibili
fossette sul sedere, la donna – insegnante di danza classica che
paga il mutuo a volte improvvisandosi barista, altre commessa in un centro
commerciale – attira disastri e sguardi lussuriosi a bordo della sua
Vespa sgangherata. La nota così anche il protagonista, un anonimo
scrittore con l'agenda stipata di presentazioni e la tendenza a
dividere la vita in rigorosi compartimenti stagni: ha chiuso lì
l'adorata figlia Gaia, gli schiamazzi di una separazione ancora
fresca e le pratiche atipiche che gradisce a letto. L'irruenta Sammi
– all'anagrafe, Chantal – se ne infischia dei paletti, e vive la
loro relazione con la stessa voracità con cui negli alberghi di
lusso si avventa sui buffet. I personaggi, adulti e consenzienti, si
rimpinzano di messaggi romantici, foto esplicite, post-it buffi,
avvinghiandosi in luoghi pubblici – il letto, in mezzo a tante
trasgressioni a fantasia, li tenterà di rado – e aprendo la porta
anche a qualche ménage à trois: il protagonista non
parteciperà. Un po' voyeur, affatto geloso, ama guardare l'amore e
la bellezza anche a distanza di sicurezza. Quanto è difficile
parlare di sesso al giorno d'oggi? Colpa delle Cinquanta
sfumature, che hanno trasformato l'eccitazione in ridarella.
Colpa del politicamente corretto, che davanti a una storia come
quella di Cavina scomoderebbe forse la mercificazione, il femminismo
battagliero e altri temi caldi. Ottanta rose mezz'ora,
eppure, riesce a essere
spudorato senza mai diventare volgare; provocatorio e leggerissimo
insieme. Il trucco: raccontare una strana coppia, e la loro ben più
strana deriva, in cerca della normalità e mai del dettaglio
scabroso.
Credo
che sia la meraviglia a tenerci attaccati a certi esseri umani, più
di qualsiasi altro sentimento. Più della protezione, più della
dolcezza, infinitamente più della bellezza. Piccoli sospiri di
meraviglia, casuali e improvvise escursioni fuori dalle rotte
prestabilite.
L'autore
riesce nell'impresa di conciliare le mille facce della coppia e di
tenerle a bada. Sfacciato, potrebbe forse arrossire qualcuno,
solleticare qualcun altro, non ispirare critiche negative. Sammi ha
il corpo caldo e i piedi freddi, non vuole dormire abbracciata,
ispira confidenze senza pretenderle, non ha amiche o familiari. Ha
avuto un fidanzato per quattro anni e l'ha mollato. È finita
a intrattenersi, così, con un'anima a lei affine per perversioni e
disperazione: un uomo di mezza età che ha storie per tutto, mentre
sulla sua glissa a regola d'arte, e nella buona sorte la vizia
regalandole orgasmi sonori, ciuffi d'oleandro, Coca-Cola non in
sconto. Nella cattiva, invece, la asseconda quando s'improvvisa
escort per non farsi mantenere da anima viva: da autore di narrativa
a cercatore di clienti – ci sono forum, parole cifrate, annunci e
scatti piccanti da immortalare –, il passo è breve.
La
felicità, come il sesso, funziona a dovere solo se c'è qualcun
altro. Masturbarsi non è affatto male, ma a cose serve la meraviglia
se si è completamente soli?
La
teiera in cucina straripa di banconote. In corridoio sfilano borghesi
vanagloriosi, timidi cronici, pensionati arzilli. Ma a dormire con
Sammi, in fondo, di notte resta un solo uomo. Può bastargli? Su
uno sfondo di bambine in calzamaglia e fondali dipinti, mentre in
scena va Il lago dei cigni,
Ottanta rose mezz'ora mischia
con spigliatezza la fiaba e il tabù. Rivelandosi una lettura
particolare ma talmente conciliante nello stile da sospendere, per
duecento pagine e oltre, qualsiasi giudizio morale; una storia
d'amore struggente in cui la principessa batte, il principe è un
codardo e il mago cattivo, con le sue sentenze da sputare, è in
agguato. Si può fare il mestiere più antico del mondo, infatti, senza
sentirsi sporchi. Senza far sentire il proprio compagno tradito. Poi
basta una parola indiscreta, una macchia scura sulle calze, e quel
corpo statuario usato, sporcato, contorto e cullato diventa infine un
inavvicinabile nodo di dolore. Il sesso non ci sta, no, in un
compartimento stagno: complica tutto. Complica tutto il cuore,
l'unico organo che ci fotta davvero.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Ghemon – Rose viola
Non avevo fatto caso a questo titolo... sembra carino!
RispondiEliminaMolto più che carino. Il finale è struggente. Lo consiglio tantissimo!
Eliminaquesto me l'ero perso proprio ma da quello che leggo devo recuperarlo. mi ha già coinvolta..
RispondiEliminaSono contento, lettura fuori porta molto bella.
EliminaQuesto titolo mi aveva attratta già dalla prima volta che l'ho visto, ora va dritto in lista!
RispondiEliminaStefi
Grazie per la fiducia, Stefi!
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