lunedì 29 maggio 2017

Recensione: Non ditelo allo scrittore, di Alice Basso

La prego, prof, inizi a fare lezione. Ci porti con sé nel mondo della letteratura, perché per oggi della realtà ne ho veramente piene le palle.

Titolo: Non ditelo allo scrittore
Autrice: Alice Basso
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 316
Prezzo: € 16,90
Sinossi: A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c’è nella testa delle persone. Una empatia innata che Vani mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno. Una capacità speciale che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica.
                                        La recensione
Scoperta due anni fa di questi tempi, Alice Basso è diventata un'abitudine irrinunciabile – rimedio perfetto contro la sessione estiva, la bella stagione e altri mali. Strano, potreste dire, data la presenza di una protagonista che non è propriamente uno zuccherino. A una cena tra amici, però, io sarei quello che frena come può gli istinti omicidi verso l'immancabile simpaticone del gruppo. La gente che vuole spacciarsi per cordiale a tutti i costi no, non mi piace. Vani Sarca, giacché scostante e sarcastica, è invece il tipo di persona che entra subito nelle mie grazie. Sarà che a piacere non ci prova neanche un po', quindi conquistare la sua fiducia, farla sorridere, è una sfida personale. Pendo dalle sue labbra da un paio di romanzi a questa parte, e quanto ho aspettato che arrivasse questo maggio. Avevo bisogno che qualcuno con il mio pessimo senso dell'umorismo e la mia pigrizia, in un mese che è sinonimo di sbadigli tra i manuali, mi desse man forte. La ghostwriter investigatrice è tornata a colpire. Ha fatto il cambio di stagione, ma il suo armadio resta total black. 
Si tiene stretta il solito caratteraccio, qualche amico in più, nuove rogne. Fanno affidamento su di lei il commissario Berganza ("socio", o forse qualcosa di più) e le Edizioni L'Erica. Da un lato, un vecchio criminale ai domiciliari gestisce non si sa come preoccupanti traffici di droga. Dall'altro, il mondo dell'editoria è scosso da una colpo di scena: un romanzo italiano, letto e amato alla stregua di un classico, è in realtà un falso d'autore. Com'è possibile continuare a delinquere, se in un appartamento sorvegliatissimo? Chi meglio di una ghostwriter può riconoscere un altro ghostwriter e, una volta intercettatolo, tentarlo con promesse di gloria eterna? In Non ditelo allo scrittore la nostra eroina preferita ha due missioni parallele: aiutare le forze dell'ordine e trasformare un topo di biblioteca (scortese e offensivo, per di più: peggio di Insinna a telecamere spente) in un oratore provetto. Preceduto da rose rosse a profusione e regali esagerati, spunta però anche Riccardo. E, per quanto uno speri che Cupido faccia breccia nella corazza del rigido Berganza, tocca ammettere che quel ruffiano di un ex gli ruba spesso e volentieri la scena flirtando ad arte. 
A capitoli alterni, i flashback accendono i riflettori sui dolori della giovane Vani: un'adolescente curiosa e irrequieta nei tardi anni Novanta, che ha presto rinunciato a cercare il proprio posto nel mondo fingendo non fosse poi così importante. Per fortuna ci sono i libri che ti mettono sulla buona strada e che portano consiglio: l'ultima pagina, chissà, potrebbe svelarti la soluzione di un caso che sfugge o di un triangolo sentimentale dalle ore contate. Per fortuna ci sono i professori che amano quello che fanno, e la dedica alla loro professione in prima pagina è sacrosanta. E la musica, e la misantropia, e la scoperta del romanticismo. A rischio il giallo: eccessivamente sacrificato. L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome era la rivelazione; Scrivere è un mestiere pericoloso l'attesa conferma; quest'ultimo, invece, non stupisce troppo. Il terzo capitolo mi è piaciuto meno dei precedenti, sì, ma comunque quanto basta. Destino, forse, dei romanzi in serie? Colpa di piste che non si incrociano mai, di salti avanti e indietro che coinvolgono a metà, di una struttura più macchinosa del solito? Impercettibili cavilli, i miei, lo so. Scuse da poco per tentare di spiegare il parziale coinvolgimento più a me che a lei. Alice Basso, infatti, mi avrà sempre in pugno. Ma non ditelo alla scrittrice: potrebbe adagiarsi sugli allori, sapendosi pressoché indispensabile.
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Vampire Weekend - Oxford Comma

22 commenti:

  1. Lento anche per me, almeno rispetto agli altri due colpa, secondo me, dei più fronti aperti; i flashback, in particolare, rallentano molto. Però, per il resto, si riprende alla grande e, date le svolte conclusive, sono curiosissima di sapere come verrà gestito il tutto prossimamente.

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    1. La questione "triangolo" fa grandi avanti, ma il resto mi è sembrato poco incisivo. Anche i flashback: cosa dicono di Vani che non sapessi già, in fondo?
      Sarà per la prossima indagine.

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  2. Uh... a me è piaciuto di più degli altri due proprio per i flashback... ma ammetto che a me i saltelli da un punto di vista ad un altro piacciono sempre un sacco.

    Se non saltella un coniglio. ;-)

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  3. Ho regalato il primo alla Ragazza di Figlio, spero di aver fatto bene :)

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  4. Personaggi e atmosfere sembrano fare al caso mio, peccato che il risultato non stupisca...
    Mi sa che è meglio se di quest'autrice recupero i due precedenti. ;)

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    1. Ah, sì. Sono anche usciti in edizione economica.
      Un bel telefilm dedicato alle imprese della Sarca ci starebbe tutto (proprio ora che la Mastronardi s'è fatta i soldi...) ;)

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  5. A me la Basso piace. Mi appaga. Sono a cento pagine dalla fine - cento pagine che non dureranno - e, per quanto riconosca che il terzo volume non aggiunge ma piuttosto ribadisce, io in queste pagine mi trovo. Sto comoda, ecco. Questa storia è la mia poang di carta e inchiostro.

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    1. Ci sono stato comodissimo anch'io, però tra un romanzo e l'altro ci sono lunghe attese e ho avuto l'impressione che questa Vani, per quanto irresistibile, qui non andasse né avanti né indietro. Eccezion fatta per l'ultimo capitolo.

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  6. Ciao! Non ho mai letto nulla di questa autrice ma aggiungerò il suo libro alla wish list! Complimenti per la recensione!

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  7. Io la penso come Bianca. Mi ci trovo comoda e mi sono divertita una sacco...alla fine non avrei voluto lasciarla andare e sto già aspettando il nuovo volume.
    ciao da Lea

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    1. Lo aspetto anch'io comunque, sperando in un po' di movimento in più. ;)

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  8. Eh niente, l'ho finito e rimango dello stesso tuo parere. Piacevolissima lettura, ma manca qualcosa, stavolta manca la storia. Troppi e superflui i flashback. Aspetto comunque il prossimo

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  9. Io ho assolutamente adorato il primo della serie :D e Vani è riuscita a conquistarmi piano piano, perché all'inizio mi stava proprio antipatica v_v con la penna di Alice invece è stato amore a prima lettura! E anche lei è proprio deliziosa e non vedo l'ora di poterla conoscere dal vivo :3
    Ad ogni modo, questo terzo volume della serie mi è arrivato proprio l'altro giorno e non vedo l'ora di leggerlo... la trama mi incuriosisce proprio da matti... seppure come già sai, io già col secondo, ho accusato un pochetto :P seppure l'abbia comunque apprezzato un sacco! Sarà che abbiamo aspettative oltremodo stratosferiche? :D

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    1. Forse sì o forse, dopo tanta attesa, era lecito fare qualcosina di più. Tutto qui. :)

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  10. Mi hai tolto il dubbio che avevo e apprezzo la tua onestà, perché non cerchi mai di compiacere, ma ci regali il tuo pensiero equilibrato ed educato.
    No Vani non è uno zuccherino, ma uno yogurt inacidito che però è tanto buono.
    Hai ragione le serie finiscono per diventare lente, quindi credo che questo non lo leggerò, non mi sembra affatto indispensabile. Ti abbraccio

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