lunedì 2 marzo 2020

Teen Netflix: I Am Not Okay with This | Sex Education S02

Prendete il regista di The End of the F***king World. Aggiungete la vena soprannaturale e le infinite playlist di Stranger Things. Setacciate la bibliografia di Stephen King: un tocco di Carrie – con una ragazza che fugge insanguinata dalla presunta notte del ballo – e come se non bastasse, all’appello, ecco due dei volti più apprezzati dell’ultima trasposizione di It. Immergete in abbondante olio di palma. Lo spettatore medio non si lamenterà: fritto piace tutto, compresa l’aria. È questa la ricetta segreta che hanno seguito gli sceneggiatori di I Am Not Okay with This: la serie adolescenziale che tutti attendevano e di cui tutti parlavano, che nel mio caso si è rivelata essere, però, la prima delusione dell’anno. La sempre graziosa Sophia Ellis, destinata qui a farsi amare meno del simpaticissimo vicino di casa Wyatt Oleff, è una diciassettenne problematica che sfoga l’ansia sociale in fenomeni paranormali incontrollabili. Eroina o super-cattiva? Sperando di non risultare autocelebrativo, chiedevo lo stesso del protagonista del mio primo romanzo: un racconto di formazione a tinte violente in cui paranormale e disagio giovanile andavano a braccetto, con tanto di narrazione in forma di diario. Il problema della serie è il suo non sviluppo. Presa com’è a rubacchiare qui e lì, finisce dopo soli sette episodi: prima di rivendicare la sua autonomia, la sua originalità. Darò un’altra occasione a un’eventuale seconda stagione, ma il fastidio resta. Verso l’occasione sprecata senza un briciolo di buona volontà. Verso una protagonista che gioca facile, tra omosessualità, padre suicida ed emarginazione. Verso l’ennesimo omaggio al cult Breakfast Club, già proposto il mese scorso in Sex Education. Verso i soliti look hipster, le solite atmosfere alla moda, la solita colonna sonora – quale adolescente, oggi, ballerebbe sulle note di una canzone di Rick Springfield? Cari anni Ottanta, anche basta. Questo effetto nostalgia a ogni costo può andare a farsi f***ere. (5)

Non si smette mai d’imparare. Soprattutto in fatto di sesso. Soprattutto in fatto di sessi. Strappando consensi generali, a gennaio è tornata la serie Netflix che parla di uomini e donne con una genuinità che conquista. A lezione da Sex Education torniamo tutti sui banchi del liceo; diventiamo tutti più giovani, nonché studenti modello. Come nella prima stagione, si parla fuori dai denti di sesso – e spesso lo si mostra – senza tabù. Di masturbazione, prime volte, omosessualità, asessualità, amori acerbi e amori maturi. Questa volta è stata introdotta anche la tematica tanto scomodata quanto attuale delle molestie: all’inizio liquidata con menefreghismo dalla vittima, in realtà lascia strascichi durante tutte le puntate. E chiama a battagliare un femminismo necessario e per nulla stucchevole, il migliore, che mostra come l’unione faccia la forza; anche su un autobus trasformato, dopo un gesto viscido, in uno scenario da incubo. Nonostante personaggi femminili sempre più autonomi e centrali, non scordiamoci di Otis: il sessuologo in erba con turbe evidenti, diviso tra la scontrosa Maeve e la solare Ola. A proposito di triangoli, poi, come tralasciare mamma Gillian Anderson indecisa tra il focoso idraulico e l'ex che torna a cadenza fissa? O ancora Eric, l’amico che ha il corteggiatore perfetto ma nel frattempo scalpita segretamente per il bullo Adam? C’è qualche evitabile cliché da commedia per ragazzi, ad esempio le dichiarazioni plateali nei momenti di aggregazione scolastica. C’è qualche personale rimostranza, soprattutto se serie più impegnate – vedasi Euphoria o Cercando Alaska – non godono purtroppo della stessa visibilità. Ma son quisquiglie, in un prodotto che cresce assieme ai suoi personaggi; in una stagione ancora più simpatica, emotiva e coinvolgente della precedente. In cui tutti lo fanno, tutti ne chiacchierano in lungo e in largo, ma senza volgarità. Garbati, pulitissimi fino all'ultimo. Chi ha detto che parlare di sesso è parlare sporco? (7,5)

14 commenti:

  1. Ad essere sincera non mi ispirano nessuno dei due eehehe :-)

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    1. La seconda merita, rischia di diventare già un cult. :)

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  2. Del primo, vedendo solo il trailer, ho pensato le stesse cose. Non staranno forse esagerando con questa tipologia di storie, atmosfere, protagonisti, ecc...? A na certa anche basta.
    Del secondo ho visto solo il pilot e devo dire che l'ho trovato comunque fresco e divertente, solo che non ho una notevole spinta a continuarlo se non a tempo perso.

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    1. Basta, sì.

      Ti consiglio di proseguire con Sex Education. Cresce e matura, puntata dopo puntata.

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  3. Sul primo concordo, anche se le conseguenze dell'ultimo episodio sono interessanti.
    Sex Education bellissimo, ma secondo me, la prima stagione era superiore.
    Il teen love era meno preponderante.

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    1. Boh, nemmeno il finale di stagione mi ha intrigato...

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  4. Ahia... ero già curioso di IAm Not Ok e dici che è aria fritta? Tanto ora sto seguendo Downton Abbey, hahahah tutt'altro mondo...

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    1. Ahahahahah, un po' di ritmo ti farà bene in ogni caso!

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  5. Non li conosco e nemmeno a me incuriosiscono più di tanto ☺️☺️☺️

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    1. Sex Education merita. Leggero ma non troppo, con un cast di personaggi memorabili. :)

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  6. I Am Not Okay With This io invece ho finito per adorarlo. Con l'ultimo episodio lo sviluppo secondo me c'è.
    Strano che tu l'abbia detestato così tanto. Certo, originalità zero, ma in compenso i due protagonisti sono adorabili. Cosa che ad esempio non si può dire di una serie simile come The End of the F###ing World. E poi come ricordi tu, ricorda abbastanza proprio il tuo libro... ;)
    Posso comunque capire la tua reazione: a me era capitato con Dark, una serie che aveva tutti gli elementi perfetti per piacermi, pure troppi, e alla fine ha avuto l'effetto contrario.

    Su Sex Education 2 d'accordo: forse persino in crescita rispetto alla prima stagione, che già non era stata niente male.

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  7. sex education l'ho amato, mentre I am not okay with this devo ancora vederlo (penso di farlo nei prossimi giorni). Avevo aspettative altissime, ma sto leggendo opinioni un po' così così... speriamo bene!

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