sabato 24 maggio 2014

Qui pro cover #6

Cover tutte uguali? Mamma mia, che spavento!
Bentrovati, amici, con un nuovo appuntamento di Qui Pro Cover – la rubrica, nata senza alcun intento polemico, dedicata a cover gemelle, sorelle, lontanamente imparentate. Dopo qualche settimana di assenza, ritorno con un appuntamento da paura. E prendetemi alla lettera. Le copertine di oggi, divise in quattro gruppi da due, appartenegono al genere letterario più inquietante che ci sia: il thriller. Degli otto romanzi, purtroppo, ne ho letti solo due, ma la vostra domanda la conosco. Voi non volete sapere di che parlano, voi non volete conoscere chi è l'assassino, volete sapere... perchè? E' un misterioso mistero: neanche Dan Brown può risolverlo. O scriveci un nuovo best-seller sopra. Procediamo con (dis)ordine. Spicca per ben due volte, notate, il nome del re del thriller tedesco: Wulf Dorn. Nel caso della scelta della cover per la ristampa del Superstite, affiancata dalla somigliante copertina del thriller del nostro Massimo Lugli, aveva... le mani legate. L'avete capita?! Oggi mi sono calato troppo nella parte. Voglio essere agghiacciante, in mezzo a questi loschi figuri. Testa dura, Wuuulf – a cuccia! Meno dura, invece, quella della modella di Non tornerai mai più, che ce l'ha in frantumi: tipo uovo sodo. Posso dirvi che il libro di Koppel è piuttosto bello (leggete qui, leggete), ma non so dirvi a cosa corrisponda il melodioso Waanzin di Dorn. Che suono dolce! Una poesia... Nel dubbio, a soreta, eh. La ragazza della porta accanto ha una nuova veste (grafica): nubi tempestose alle spalle, titolo giallognolo, capelli in faccia alla The Ring a mascherare un elegante: “Sto vento demmerda! Proprio oggi che m'ero fatta la piastra!”. Similissima quella di Underworld, solo più sobria: colori nitidi, font elegante quanto la modella cultrice della buona educazione, sfondo boscoso. Mi piace. Ultima, ma non ultima zia Ro: Il richiamo del cuculo (qui) che ricorda molto Every Contact leaves a trace. Non c'è paragone. La copertina con la firma della Salani, al centro, è un altro mondo: suggestiva, dettagliata. E poi ho già detto che il romanzo è della mia amata Rowling, o no? Non devo spiegazioni a questa Eleanor Dymott. Shhh. Volendo essere proprio puntigliosi, ma proprio parecchio, quest'ombra in nero non vi ricorda quella dell'ennesimo Dorn, qui?! Ditemi un po'. Buon weekend a tutti, M.

11 commenti:

  1. Ahahah quei capelli in faccia proprio non si possono vedere :P come anche la tizia col viso a pezzi U_U
    Le ultime due (quella della Row e l'altra) invece sono proprio carucce :3 e beh in effetti l'ombra ricorda anche la cover che hai linkato XD

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    1. A me la tizia col viso in pezzi, invece, piace: per il romanzo di Hans Koppel era molto adatta :D Sì, è vero: le ombre sono tutte uguali!

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  2. La più simile è quella della ragazza della porta accanto, copertina che tra l'altro ho (era l'edizione più economica :P, ancora devo leggerlo cmq)

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    1. ahahahahah, pensa che - sul pc - ho una cartella piena piena di doppioni simili! :P

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  4. era una copertina che non mi ispirava... proverò a leggerlo!!!

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  5. Oh Oh.. evidentemente le ragazze con la faccia a terra vanno di brutto...
    Oggi mi arriva una newsletter Neri Pozza e vengo colpita dalla cover di un libro che mi riporta a te e a questa puntata della rubrica che avevo letto ma non avevo avuto il tempo di commentare!
    Guarda qui...non è proprio lei ma la ricorda moltissimo!
    http://www.ibs.it/code/9788862511537/melander-jakob/nei-tuoi-occhi.html

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    1. ahahahahhahaha, le modelle narcolettiche delle nostre case editrici: solleviamola da terra, dai :P

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