Non so chi sei ma io sono qui: il titolo di un romanzo young adult letto lo scorso autunno e, con amara sorpresa, da me poco apprezzato. La concezione di amore telematico, sincero perché anonimo, con l'avvento dei social. Le maglie della rete non come pericolo generico, questa volta, ma come protezione: il picchiettare sui tasti che conforta, di notte, le anime solitarie.
Se il film, visto in anteprima a una
proiezione gratuita lo scorso lunedì, è stato un inaspettato successo
di pubblico in patria, probabilmente la storia la conoscerai già:
Simon, diciassette anni, ha un amico di penna e un segreto.
Omosessuale non dichiarato, di questo amico si è innamorato tra un
messaggio e l'altro: in un'esistenza altrimenti tranquilla, da
manuale, ci sarebbe spazio per il ragazzo che in calce si firma
Blue? Mamma Jennifer Garner e papà Josh Duhamel, abbastanza liberali
da guardare The Affair in compagnia dei figli
e da scherzare su argomenti protetti altrove dal politicamente
corretto, non giudicherebbero; per i migliori amici – nel gruppo
anche Katherine Langford, attesa al varco per la seconda stagione
di Tredici – resterebbe l'adolescente spigliato e
intelligente di sempre. Ma Simon Spier, ormai un mistero anche per sé
stesso a furia di mentire, chi è davvero? Mentre la scuola è presa
dalle prove di una versione amatoriale di Cabaret, qualcuno minaccia
di sbugiardarlo.
Al cinema si mantengono gli stessi protagonisti, lo
stesso intreccio un po' giallo e un po' arcobaleno, ma per fortuna si
cambiano titolo e tempi. Tuo, Simon arriva in sala
per sfatare i luoghi comuni (ad esempio: chi dice che il romanzo è
sempre meglio della trasposizione?), e si porta dietro una
sceneggiatura dagli equilibri invidiabili e il lanciato Nick Robinson
per protagonista – anche lui, come la commedia che lo consacra definitivamente novello teen idol, è di una naturalezza disarmante. In un altro film
sarebbe stato forse la spalla comica, il comprimario inservibile: infatti non
sa cantare, indossa felponi poco appariscenti, ha una famiglia
esemplare e non eccede mai con colpi di testa o di cuore. Qui
guadagna il centro della scena suo malgrado. E diventa grande, più
sé stesso di quanto prima non fosse, facendo capolino dal
proverbiale guardaroba. Ma lo sbalzo termico fa sempre paura,
e il giudizio degli altri purtroppo conta. Così Simon rischia di
farsi pensieroso, egoista, manipolatore per legittima difesa. Cerca
disperatamente Blue nel pianista dello spettacolo scolastico, nelle
attenzioni di un cameriere gentile, nel complicità di un coetaneo
che gli ha aperto casa ad Halloween. E prende sottogamba l'amica
innamorata del ragazzo sbagliato; l'ultima arrivata in città, bella
e spensierata solo in superficie; il cyberbullo bisognoso di
considerazione. Lo aiuta a vedere meglio, a mettere a fuoco ciò che
conta davvero, la saggia direzione del convenzionale ma sensibile
Greg Berlanti (un paio di trovate divertentissime tocca proprio
riconoscergliele: la sequenza in cui tutti i personaggi, gay e non,
fanno outing in famiglia; l'immaginario flashforward a tinte
musical). Si parla di identità, non soltanto sessuale. Si parla a un
pubblico trasversale, senza impastoiarsi mai nei drammi del cinema LGBT né togliere immediatezza alla problematicità dei
diciassette anni. Non c'è un finale che preveda morte e solitudine,
tirate un sospiro di sollievo: l'adolescenza è una montagna russa,
ma se lasci un posto libero qualche coraggioso verrà a sedertisi
accanto. Non c'è l'elitarismo di Guadagnino, lo struggimento di Lee,
la denuncia sociale di Jenkins.
Tuo, Simon non fa due pesi, due misure. Raccontato, nel bene e nel male, come
fosse una storia qualunque: di quelle che ti fanno uscire dalla sala
sorridente e toccato. Sulla semplicità di essere strani. Sul diritto
sacrosanto di meritarsi un amore su misura, alla luce del sole. Su una
libertà che fa tendenza. (7)
Attendevo questo film da un po', e ora sono curiosissima di vederlo. Il romanzo non mi aveva dispiaciuto, ma in questo caso ho molta più aspettativa per la versione cinematografica, visto che dai trailer sembrava un ottimo prodotto.
RispondiEliminaOra sono ancora più curiosa di vederlo!
Il romanzo, a dirti la verità, mi aveva proprio infastidito. Personaggi anonimi, stile irritantissimo. Al film, anche se amore non è alla fine, comunque ho voluto bene parecchio. Fammi sapere, poi!
EliminaSi tratta di un film che mi incuriosisce molto, anche se non ho letto il libro. Il tuo parere positivo mi rassicura molto sul fatto che non butterò via i soldi del biglietto :D
RispondiEliminaAssolutamente no. Per giovani e giovanissimi, leggero come una piuma, ma importante a modo suo.
EliminaQuindi meglio il film del libro?
RispondiEliminaAllora aspetto che la pellicola arrivi in sala, o anche in rete, senza dover correre in libreria.
Saggia scelta, e apprezzerai molto da amante del teen.
EliminaAnche se uno sguardo meno pop, più indie, avrebbe giovato. ;)
Titolo che avevo segnato per il clamore in patria e che non mi aspettavo già in sala -da me nessuna anteprima, però. Con i young adult ho uno strano rapporto, soprattutto se non very indie, staremo a vedere :)
RispondiEliminaQuesto indie non è, proprio no, ma a Simon vorrai bene anche tu. Con l'anteprima sono stato fortunato: non sarei corso al cinema, no, e invece... :)
EliminaL'ho visto ieri sera al cinema e sono stato piacevolmente colpito 😊 la storia mi tocca particolarmente e in alcuni momenti mi sono anche emozionato, non avrei mai immaginato... Il bello di questo film è quello raccontare una storia normale, di un ragazzo come tanti, alla ricerca di un amore che merita ❤️ avevo in programma di leggere il romanzo (per capire di più sui personaggi, soprattutto Blue che dal film viene fuori poco), ma se dici così non son più tanto convinto 😂
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