Tutte
le partenze lasciano un vuoto enorme e, se parti anche tu, il vuoto
sfiorerà l'immensità.
Titolo:
Voce di lupo
Autrice:
Laura Bonalumi
Editore:
Piemme – Vortici
Numero
di pagine: 189
Prezzo:
€ 12,00
Sinossi:
Se
il bosco potesse parlare, racconterebbe di due ragazzi che amavano
respirare il profumo della resina. Se le montagne e i sassi avessero
voce, direbbero che lassù, dove le cime graffiano il cielo, a volte
il respiro si ferma. Come quello di Giacomo, bloccato dalla terra che
all'improvviso frana; come quello del suo più caro amico, che
preferisce non ricordare il proprio nome, perché da quando la
montagna si è sgretolata niente ha più senso. E parlerebbero anche
del respiro di Chiara, amica preziosa che ama i boschi solo in
cartolina. Non bastano le parole di genitori, professori o amici per
riempire un vuoto che sembra incolmabile: Giacomo se n'è andato e ha
portato via il sole. Vivere ancora sembra impossibile, se non
passando attraverso ciò che è accaduto. Passando di nuovo
attraverso il bosco.
La recensione
A
tredici anni ci sono cose che non dovresti conoscere. D'altronde,
vivi quell'età in cui specifichi ancora che di anni, in realtà, ne
hai tredici e mezzo. Credi ciecamente nel
prossimo, nel domani, nelle mezze misure. Stai per finire le medie, e la scelta del liceo dovrebbe essere la tua sola preoccupazione. Speri, magari, di trovarci i tuoi migliori
amici. Quelli di sempre. Anche se, crescendo, il rischio di
allontanarsi c'è. Anche se siete due ragazzi e una ragazza, e gli
ormoni, gli amori, rischiano di mettere tutto sottosopra. Tu e lui,
in segreto, amate entrambi lei. Alla faccia della regola dell'amico.
Si chiama Chiara, profuma di torta alla vaniglia, preferisce le
passeggiate romantiche alle cime tempestose. Ama qualcuno anche lei e, guarda un
po', sei proprio tu. Brufoloso, noiosamente normale, reso anonimo e
tremante da un dolore che cambia d'un tratto l'adolescenza. Ti ha
preferito chissà perché a Giacomo, il carismatico leader del trio: intraprendente,
avventuroso, poetico. Un animo nomade che ha amato l'alta quota, il
brivido dell'arrampicata, fino a morirne. Quella passione pericolosa
e irrinunciabile, infatti, è stata la sua fine. Tu eri accanto a lui
quando la montagna l'ha ingoiato.
Ti è rimasto il suo braccialetto
di pelle tra le mani, e da allora quelle mani le nascondi con i
guanti pesanti, anche d'estate. Tremano perché non sono riuscite a
trarlo in salvo. Voce di lupo è
la storia di un dolore difficile da immaginare se per fortuna non l'hai mai
provato. Se a descrivertelo, soprattutto, trovi una prosa incapace
della giusta intensità. Non è il caso di Laura Bonalumi: autrice
per i più giovani, cuore e mente di un libricino denso, personale,
potente. Il suo nuovo romanzo è uno dei titoli Vortici: branca della
collana Il Battello a vapore, che debutta con storie indirizzate a un pubblico in bilico. A metà
tra l'infanzia e l'adolescenza (ma non solo). Quando non sei piccolo
e non sei grande, e allora sì che avresti bisogno delle letture
giuste, di una guida esperta. Senza troppa sorpresa vi dico che Voce
di lupo è una di quelle chicche
nascoste in scaffali in cui, specialmente se sei di molto fuori dal
target, non curioseresti. Mi ci ha indirizzato la Libridinosa. La storia, semplicissima, inizia con la
fuga del narratore. Perché è sopravvissuto a Giacomo? Perché
Chiara, che intanto si strugge in privato, ha scelto lui e non il suo
migliore amico?
Il senso di colpa, l'idea di averlo tradito due
volte, lo conducono in fondo al bosco. Ha le scarpe pesanti ai piedi,
un coltellino multi-uso, uno zaino con l'occorrente. I carabinieri lo
cercano. I genitori lo piangono già, temendo un gesto avventato. Nell'abbraccio degli alberi, sotto il tetto
dei rami, il protagonista è una ragione per vivere che cerca, non
una per morire. Scruta quella natura tanto familiare, legge i segni
in cerca del ricordo di Giacomo. Lo chiama invano, e l'eco risponde.
Parla con il suo spettro e, tra sé e sé, trova giovamento.
Conoscerà il meglio e il peggio della vita di montagna. Si imbatterà
negli occhi di un lupo buono. Come lui, in un esilio
volontario e terapeutico, si è allontanato dal branco. Può darsi che nei suoi occhi gialli ci sia davvero traccia di Giacomo?
Ingannato dalla copertina, all'inizio immaginavo una storia alla Jack
London. Ho il pollice nero, non sono tipo da escursioni all'aria
aperta o da alta montagna, però quest'anno ho amato moltissimo Le otto montagne di Paolo Cognetti:
una storia vera, d'amicizia profonda, in cui gli stati d'animo
combaciavano con i bolletti metereologici e i sentimenti, trattenuti
come per pudicizia, scaldavano il cuore. Qualcosa di simile l'ho
trovata anche qui. In una lettura leggera ma mica tanto, in cui ho avvertito
la pena di personaggi troppo giovani e fragili per farsene carico.
Mi ha emozionato, moltissimo. L'ho chiuso con un luccichio negli occhi,
tanta speranza e la voglia di prendere e andare. Di camminare fino a
stare meglio, e poi ricominciare. Perché aveva ragione Seneca: puoi
cambiare di cielo, non d'animo. Ma dentro certe storie, in certi cieli,
i piedi si stancano e l'anima dimentica. Magari, vola.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Marco Mengoni – Ti ho voluto bene veramente
Ho adocchiato questo libro da un po'e credo proprio che lo leggerò prima o poi.
RispondiEliminaMi ha fatto pensare il tuo "credi ciecamente nel prossimo"... Quanto era bello poterlo fare!
Ottima recensione, ma che te lo dico a fare? ;)
Ti ringrazio, Dani!
EliminaTi piacerà - e leggi anche Cognetti, mi raccomando, ché so che in montagna vai spessissimo.
Questo non l'ho letto, però di Laura ho apprezzato due brevi romanzi per ragazzi molto belli!! E mi sa che mi procurero' anche Voce di lupo.
RispondiEliminaCiao :)))
Conosco l'autrice solo qui, solo adesso, ma sono certo che recuperò i romanzi precedenti. Molto brava, sì!
EliminaUna scaletta di letture sconvolta, ma pare ne sia valsa la pena! Felice di averti colpito e, diamo a Cesare quel che è di Cesare, io devo ringraziare una "certa" Meucci per avermelo quasi "imposto"!
RispondiEliminaAh sì, ne è valsa decisamente la pena.
EliminaGrazie a voi, allora. :-D
Che dire, cosa aggiungere? Grazie, per il vostro tempo, le vostre emozioni che hanno sfiorato le mie. Camminare con voi nel bosco è stato bellissimo.
RispondiEliminaGrazie ancora, Laura! E' stato un piacere. :)
Eliminatrovo i tuoi consigli sempre azzeccatissimi e le tue recensioni meravigliose.
RispondiEliminaMa grazie!
EliminaLeggere le tue recensioni è sempre un piacere! Non conoscevo questa scrittrice, ora vedrò di recuperare questo libro dalla trama suggestiva :)
RispondiEliminaGrazie! Sono felicissimo che questo romanzo vi incuriosisca. :)
EliminaNon lo conoscevo, me lo segno, mi ispira molto devo dire.
RispondiEliminaAnch'io ho il pollice nero! XD
Pensa che all'università da me c'è un pratone bellissimo in questo periodo dell'anno. Mi limito a guardarlo da lontano, altro che scampagnate e foto di gruppo.
EliminaSegna, secondo me ti piacerebbe!
Devo leggerlo! Lo ordino subito.
RispondiEliminaCiao da Lea
Perfetto! ;)
EliminaDirei che sembra proprio pane per i miei denti :D mi hai assolutamente convinta! Adesso anche io voglio sapere cosa si nasconde dietro sta storia di Chiara e Giacomo u.u mannaggia a te!
RispondiEliminaE' un romanzo giocato tutto sulle emozioni, sui pensieri dei protagonisti, e per essere una lettura per giovanissimi ha davvero pagine dure. Mi ispirano anche altri due o tre titoli di questa collana Vertici: guarda un po'. E poi che belle copertine curate. :)
EliminaUna storia un personaggi a metà tra l'infanzia e l'adolescenza?
RispondiEliminaTanto per riprendere quanto detto da daydream qui sopra, sembra anche pane per i miei, di denti. ;)
E' una specie di Into the wild (o Wild) in chiave teen.
EliminaEsperimento tutt'altro che scriteriato, insomma. :)
Confesso di essere stata piuttosto restia fino a questo momento. Non mi attirava più di tanto però adesso lo segno, poi chissà :)
RispondiEliminaAssolutamente, non esserlo.
EliminaE' una lettura che merita. ;)