Il primo uomo
31 ottobre 2018
Dalle
stelle di City of Stars alla luna. Dal
musical al biopic a tinte action, sempre
facendo tappa presso quel Festival di Venezia, a fine agosto, che già
aveva portato fortuna la prima volta. Ryan Gosling è Neil Armostrong, nel
film ispirato all'omonimo bestseller di James R. Hansen.
La curiosità, onestamente, questa volta vola
bassa. Genere abbastanza consolidato da essere venuto a noia, cast che poco osa – la moglie di Armstrong è Claire Foy: guarda
caso, compagna di vita del sofferente Andrew Garfield in Ogni tuo
respiro – e, unico grandissimo pro, un instancabile Chazelle
che punta al firmamento e all'en plein.
Se la strada potesse parlare
30 novembre 2018
Chazelle e Jenkins sono destinati ancora a incontrarsi. Dopo la
clamorosa gaffe di due anni fa, si spera vivamente che a fare da
arbitri non saranno Beatty e Faye Dunaway. Il
regista di Moonlight torna, e un trailer montato ad arte
lascia intuire che in ballo abbia stile, impegno e forti emozioni.
Adatta un romanzo di James Baldwin, prossimamente in ristampa grazie
a Fandango Libri, ma abbandona il mondo LGBT – lo scrittore
afroamericano, eppure, è noto soprattutto per il cult gay La
stanza di Giovanni – senza tralasciare il razzismo, gli amori proibiti, le strade. Che parlano, sì, e in anteprima
al Festival di Toronto forse ci racconteranno una storia destinata a
far breccia.
Suspiria
2
novembre 2018 (USA)
In
principio c'era Suspiria De Profundis. Romanzo-confessione del
giornalista Thomas de Quincey che da un viaggio nell'Italia
dell'Ottocento portava con sé un lungo incubo e la conoscenza delle
tre Madri. Dario Argento aveva dedicato un film a ognuna di loro. Il
primo, a cui avrebbero seguito gli imperfetti Inferno e La
terza madre, era Suspiria:
cult irripetibile,
pronto a farsi remake. Non si storce il
naso, però, se a occuparsene è l'esteta Guadagnino. I personaggi
mantengono i nomi originali, il cameo di Jessica Harper appare quanto
mai doveroso ma, titolo a parte, i due film sembrano avere poco altro
in comune. Cambia il taglio – freddissimo, alla Von Trier –,
cambia la durata – sfiorerà, pare, le tre ore complessive – e
cambia il pubblico, se le streghe di Suspiria sono
pronte non troppo a sorpresa a infestare festival solitamente chiusi
al genere. Getterà un incantesimo sulla Laguna? E sull'Academy,
pronta nel 2019 a mettersi in gioco con una categoria aggiuntiva:
quella dei film popolari?
Beautiful Boy
12 ottobre 2018 (USA)
Com'è
che si dice? Stagione dei premi che vai, Timothée Chalamet che
trovi. Lo straordinario Elio di Chiamami col tuo nome,
vincitore morale agli Oscar, non vuole diventare una
meteora di passaggio. Tanti progetti nel cassetto – Allen,
Villeneuve, Gerwig – e altrettanta voglia di lasciarsi nuovamente
stupiti e commossi davanti al primo film americano del regista dello
struggente Alabama Monroe. Una storia vera, di padri figli e
dipendenze da stupefacenti, in cui Chalamet è il bellissimo (e
problematico) ragazzo del titolo, mentre il versatile Carrell è il
genitore imperturbabile che vorrebbe ricondurlo sulla retta via: quella che porta a casa. I fortunati lo vedranno sempre a Toronto.
Gli altri, aspettando l'uscita italiana, lo leggeranno in libreria
con Sperling Kupfer.
Mary Queen of Scots
8 novembre 2018
Si
sono incrociate in tempi recenti sul Red Carpet: nominate l'una per Lady Bird, l'altra per Tonya. Bionde, giovani e
bravissime, Saoirse Ronan e Margot Robbie condividono il set e la corona nel dramma in costume Mary Queen of Scots.
Cugine, amiche-nemiche, rivaleggiano per il regno e per l'Oscar: si
trasformano. Se a Soirse donano la treccia rossa e la fierezza dell'appassionata Mary, la
bellissima Margot raccoglie il testimone di Cate Blanchett,
s'imbruttisce e diventa Elisabetta I. Il romanzo di John Guy porta il
nome della prima, ma a giudicare almeno dall'intensità del trailer –
con quella sovrana inedita: stempiata, incompresa, sterile –
potrebbero spuntarla a sorpresa le fragilità della Non protagonista.
Boy Erased
22 novembre 2018
Adolescenti
omosessuali da convertire in nome della fede nell'Altissimo. Se ne
era già parlato in The Miseducation of Cameron Post, coming
of age vincitore dell'ultimo Sundance Film Festival. Il tema shock
sarà lo stesso nel ritorno alla regia dell'attore-regista Joel
Edgerton, che per l'occasione adatta di proprio pugno le memorie di
Garrard Conley in uscita per le Edizioni Black Coffee e guida un cast
stellare con Nicole Kidman e Russel Crowe, gentitori preoccupati, e
un Lucas Hedges che alla verde età di ventidue anni indovina come un
rabdomante ruoli su ruoli. Teniamolo d'occhio anche nel dramma Ben
is Back, in cui è diretto dal padre John e affiancato da una
ritrovata Julia Roberts.
The Wife - Vivere nell'ombra
4 ottobre 2018
Le
proverbiali donne dietro i grandi uomini. Le attrici fuori classe,
sfortunatamente nell'ombra. Colpa dell'età che avanza e di Hollywood
che fa di conseguenza marcia indietro, o semplicemente dei progetti
sbagliati? Glenn Close e Joan, la protagonista dell'omonimo romanzo
di Meg Wolitzer a ottobre in libreria per Garzanti, hanno più di
qualche tratto in comune. Che The Wife, un Big Eyes
ambientato tuttavia nello
spietato mondo della letteratura, possa essere il loro canto del
cigno come giura già qualche bookmaker?
Quante belle cose qui! I film veneziani sono ovviamente attesissimi, non sapevo poi della seconda prova del regista di Moonlight, atteso al varco ma pure un po' temuto per quel politically correct.
RispondiEliminaE a sorpresa, la nuova generazione di attori da tenere d'occhio sceglie sempre meglio. Buon per noi!
Con la solita invidia, allora, attenderò buone nuove da Venezia. Ora dobbiamo cercare anche finanziatori, però, per farci da inviata da Toronto. ;)
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