lunedì 31 agosto 2015

Recensione a basso costo: L'amore è un difetto meraviglioso - The Rosie Project, di Graeme Simsion

E presta attenzione anche alle tue emozioni, non soltanto alla logica. Anche le emozioni hanno una loro logica.

Titolo: L'amore è un difetto meraviglioso – The Rosie Project
Autore: Graeme Simsion
Editore: Longanesi – Tea
Numero di pagine: 303
Prezzo: € 5,00
Sinossi: "Mi chiamo Don Tillman, ho trentanove anni e sono un professore di genetica presso l'Università di Melbourne. Ho una posizione ben retribuita, seguo un'alimentazione strutturata e regolare, ho molta cura del mio fisico. Nel regno animale, non avrei alcuna difficoltà a trovare una compagna e a riprodurmi. Perciò, il motivo per cui sono ancora scapolo mi è oscuro. Tuttavia ho fatto una scoperta incredibile: statisticamente, gli uomini sposati sono in media più felici... e vivono più a lungo! Per questo ho dato vita a un progetto: il Progetto Moglie. Ho elaborato un algoritmo perfetto che mi consentirà di escludere le candidate inadatte - le fumatrici, le ritardatarie, le schizzinose, quelle troppo attente al loro aspetto... e tutte quelle che non rispondono agli altri criteri che ho incluso nelle sedici pagine del mio questionario. Questo è il resoconto scientifico - anche se mi hanno spiegato che si definisce romanzo - degli esiti del mio progetto. Leggendolo, incontrerete una persona che si chiama Rosie ed è la più inadatta delle candidate al mio Progetto Moglie. Ma troverete forse anche la risposta a una domanda fondamentale: l'amore può davvero cambiare un uomo? Anche un uomo come me?"
                                             La recensione
Don Tillman è l'uomo che ogni donna vorrebbe, ma ha qualcosa che non va. Perché a trentanove anni, affermato professionista in ambito accademico, presubilmente di bell'aspetto, duttile e dalle mille risorse è ancora sul mercato? Ha il profilo dello scapolo d'oro ma nella sua vita dedita alla scienza non ha mai avuto il tempo – né l'interesse - di trovare l' anima gemella. Un questionario è quello che ci vuole, per sondare il terreno, riscontrare affinità, scovare passioni comuni, conoscersi. Peccato che la selezione sia rigidissima – ad esempio, no alle fumatrici, alle vegetariane, a chi non bada adeguatamente al proprio indice di massa corporea e non saprebbe svolgere un elementare algoritmo – e che alla sua porta non ci siano file chilometriche di donne perfette. L'uomo che sa tutto, infatti, non sa amare. Qui non si parla di dongiovanni alla Christian Grey che aspettano soltanto la persona – o la cavia – giusta. Semplicemente, ci sono persone che nascono bionde o brune, altre che mancano del gene del sentimento. Se è impossibile sperare nel colpo di fulmine – perché tanto Don non sente il pizzico delle frecce di Cupido né il bisogno del contatto fisico – almeno cercare di condividere l'esistenza con una compagna di studi. Quando compare la scombinata Rosie – cameriera con ambizioni nascoste, i capelli rossi che schizzano da tutte le parti, nonché esempio supremo di cosa non dovrebbe avere la partner di Don – però qualcosa cambia. Al Progetto Moglie si affianca così il Progetto Padre: aiutare la ragazza a scoprire l'identità del suo papà biologico e ritrovarsi ogni giorno fianco a fianco. Come gestire la vicinanza quando imbarazza e fa paura? Come fare se il teorema sull'amore mente e la persona sbagliata, in realtà, è la sola giusta? L'amore è un difetto meraviglioso, romanzo dell'australiano Graeme Simsion, era arrivato in libreria con l'attenzione che i casi editoriali internazionali scatenano. Le luci dei riflettori puntate su un racconto apparentemente convenzionale, di cui non mi spiegavo il successo. Convinto non fosse il mio genere e quella volta lì poco curioso, l'ho letto solo adesso, perché tanti blog ne parlavano contemporaneamente e mi piaceva l'idea di lasciare sbollire tutte quelle calorose attenzioni; perché, nelle librerie, è arrivata un'edizione tascabile che è un affare. A due anni di distanza e tre edizioni dopo – record -, L'amore è un difetto meraviglioso si riappropria della sua vaga stranezza – cosa ci farà mai un'aragosta in copertina? - e non abbandona quel titolo che personalmente disapprovo. 
L'ho immaginato galante e retrò. Coi toni di quei film nati per il bianco e nero e poi passati al colore. Il protagonista, pensate un po', a metà tra lo Sheldon di The Big Bang Theory e Cary Grant. Come l'eroe di uno chick lit al maschile – in cerca dell'anima genella, indeciso – e il suo esatto posto – allergico allo shopping, anaffettivo. Se vivesse in Gran Bretagna e non in Australia, potremmo giustificare il suo comportamento con una frase: è inglese. Probabilmente vergine, frequentemente fuori luogo, sicuramente affetto da una forma di autismo mai diagnosticata. Si pensa a Adam, un gioiellino del Sundance con Hugh Dancy e Rose Byrne, e nel candore e nella timidezza di Don non è difficile riconoscere i segni dell'Asperger. Reali problematiche, dunque, affrontate con la libera ironia di chi – anche se inconsapevolmente – le vive in prima persona. A rendere speciale l'esordio di Simsion, l'elaborazione di un abbozzo di arte amatoria; una scrittura all'inizio irritante, così formale e schematica, a cui – qualche pagina dopo – si fa l'abitudine; un giallo alla Mamma mia! - chi è il vero padre di Rosie? - dalla risoluzione a sorpresa. Divertentissimo, galante, originale quanto basta. Sarebbe, o meglio sarà, materiale per un buon film: alla regia Richard Linklater, autore dei capolavori Boyhood e Before Sunrise, ma anche della commedia cult School of rock; nel cast, si vocifera, Jennifer Lawrence. Peccato per il finale frettoloso ma autoconclusivo, pensato per essere approfondito in un seguito già sulla mia lista della spesa.
Imparare a ballare, studiarsi il kamasutra, destreggiarsi con cocktail acrobatici. Il tutto, facendo pratica con uno scheletro da laboratorio. Don Tillman può scoprire i passi base di cento balli, i segreti del sesso, come gestire per una sera un bar. Ma può imparare a sentire, se quando lo sfiori si immobilizza, gli epiloghi tristi dei film non lo commuovono affatto e, accanto alla donna più bella del mondo, non sente le farfalle? L'adorabile commedia (diversamente) romantica che con la sua strana coppia piace a Sophie Kinsella e il suo fare nerd a Bill Gates, in definitiva, ha un po' conquistato anche me. 
Contro i miei iniziali e infondati pronostici, cosa non possono le mille risorse di Don?
Il mio voto: ★★★½
Il mio consiglio musicale: Eliza Doolittle – Skinny Genes

sabato 29 agosto 2015

#MIA15: Diario Di Una Dipendenza come miglior sito letterario ai Macchianera Italian Awards. E tu hai già votato?


Una mattina ero lì che ripetevo per sommi capi uno dei manuali in vista del prossimo esame. Avevo trovato finalmente la concentrazione. L'importante, adesso, non perderla. Poi, al solito in cerca di altro, apro il portatile e mi faccio un giro su Facebook. Il blog Pensieri Cannibali era in lizza in due categorie, ai Macchianera Italian Awards di quest'anno. Ero felicissimo: l'avevo votato anch'io. Ispeziono per curiosità gli altri candidati – sì, perché il premio della rete a coloro che costituiscono con il loro lavoro i filamenti della rete stessa aveva premi - al plurale - per il cinema, la televisione, la letteratura, i personaggi dell'anno, gli youtubers più famosi e così via. In totale, una sessantina di categorie. Il buon Marco era fianco a fianco ad alcune delle testate che leggo da una vita – Mymovies, Coming Soon – e chissà se c'era qualche mia conoscenza nella sezione dei siti letterari. Meglio controllare. Scorro i nomi selezionati: dieci appena, quando solo io sarò lettore di un centinaio di piattaforme. E sapete cosa? A sorpresa – e non è finta, la sorpresa, visto che non avevo proposto in prima persona la mia candidatura né avevo chiesto agli amici di sostenermi per le selezioni preliminari – tra quei dieci nomi, ad ambire al titolo di Miglior Sito Lettario, c'era il mio Diario di una dipendenza. Che ha aperto i battenti giusto tre anni fa, non ha più seguaci e visualizzazioni di tanti altri blog, ma non ha neanche un post che non vi abbia ispirato, perfino quando l'estate porta i molti in vacanza, un commento o un saluto. Quindi dico grazie, e di cuore, per il tempo speso per un click e una preferenza. E se ora siamo in ballo, no?, balliamo. A Rimini, la sera del 12 Settembre – nel corso della Festa della Rete – ci saranno le premiazioni. Perciò, se vi va, basta poco per sostenermi. Questo post è l'equivalente dei santini elettorali. Oggi sono troppo soddisfatto per studiare e troppo spudorato per farmi l'elegante. Se uno è contento deve dirlo per forza, no? Esprimere la vostra preferenza, e potete farlo fino al 10 Settembre, è semplicissimo. Grossomodo, basta seguire poche istruzioni. Cliccare qui, lasciare il vostro nickname, un indirizzo email valido e votare almeno dieci delle categorie selezionate. Altrimenti, voto annullato. Facciamo un esempio pratico?

2. Miglior Personaggio: Gianni Morandi.
3. Miglior Rivelazione: Martina Dell'Ombra.
5. Miglior Community: Lega Nerd
8. Trasmissione TV più social: X Factor
10. Miglior sito televisivo: Pensieri Cannibali
11. Miglior Radio: Kiss Kiss
17. Miglior sito cinematografico: Pensieri Cannibali
19. Miglior sito letterario: Diario di una dipendenza
22. Miglior food blogger: Marco Bianchi
23. Miglior chef: Carlo Cracco

(per dire: e sono dieci in tutto...)

L'importante è il voto a me, modestamente, e anche a Pensieri Cannibali. 
E poi dire di votare – non so - ai vostri cugini australiani, ai vicini d'ombrellone torinesi, ai compagni di bevute, alle nonne ottantenni. E se non hanno un computer, comprateglielo, su: fate votare tutti. Grazie, ma infinitamente grazie, a chi vorrà e a chi ha voluto. 
Voi avete già votato? 

venerdì 28 agosto 2015

Coming This Fall - Parte 2

                                            Young Adult
Titolo: Deathdate
Autore: Lance Rubin
Editore: DeAgostini
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: 22 Settembre
Sinossi: Vi siete mai chiesti come sarebbe un mondo in cui tutti conoscono la data precisa della propria morte? Un mondo in cui nessuno ha più niente da vincere o da perdere? Questo è il mondo di Denton Little, diciassette anni e un’unica certezza. Morirà la notte del ballo scolastico. La sua vita è sempre stata piuttosto normale, ma - ora che mancano solo due giorni alla fine - Denton sente di non avere più tempo da sprecare. In meno di quarantotto ore vuole collezionare più esperienze possibili, come la prima sbronza o la prima volta. Ma le cose si complicano quando Denton incontra uno strano tizio che dice di avere un messaggio da parte della madre, morta ormai da molti anni. All’improvviso le ultime ore di Denton si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata ricerca della verità, e forse di una via di uscita.

Titolo: Io, Earl e la tipa (o Il mio peggiore amico)
Autore: Jesse Andrews
Editore: Einaudi
Prezzo: € 17,50
Data di pubblicazione: Settembre/Ottobre
Sinossi: Greg è il ragazzo più nerd e più asociale della scuola e tutto cambia quando un giorno sua mamma gli comunica che Rachel, una sua compagna di classe, si è gravemente ammalata di leucemia e lui dovrebbe fare qualcosa per starle vicino. Ma come fare? Anche perché proprio qualche giorno prima che Rachel scoprisse di avere questa terribile malattia, Greg ci aveva maldestramente provato con lei e si era sentito dire in faccia un gigantesco no a lettere cubitali. Il ragazzo non ha voglia di uscire dal suo guscio di solitudine, dover parlare con gli altri, relazionarsi a loro costerebbe troppa fatica e troppo sforzo, con il rischio poi di fallire. L’unico forse con cui potrebbe rapportarsi è Earl, l’altro nerd della scuola, altrettanto solitario e restio alle relazioni sociali. Insieme decidono di fare l’unica cosa che li appassiona e di cui forse sono capaci: un film per Rachel, un appassionato e divertente film a lei dedicato. Il risultato è probabilmente deludente e atrocemente brutto, ma la devozione e i ringraziamenti della ragazza nei loro confronti li spingono a dare il meglio di se.
 
Titolo: Bambini di cristallo
Autore: Kristina Ohlsson
Editore: Salani
Prezzo: € 12,90
Data di pubblicazione: Settembre
Sinossi: Billie è costretta a lasciare l'unica casa in cui abbia mai abitato, perché sua madre ha deciso che avrebbero dovuto trasferirsi in una piccola città. Mobili ammuffiti e oggetti strani riempiono la vecchia casa fatiscente, come resti spettrali dei precedenti inquilini - incluse due piccole statuine di cristallo raffiguranti un bambino e una bambini. I vicini e la comunità locale stanno nascondendo qualcosa, un segreto sull'edificio, un segreto sul suo passato. Dopo pochi giorni, Billie scopre che le statuette sono state rubate. Il mistero si infittisce, ma la madre di Billie pensa che si tratti solo di fantasie della figlia e del suo nuovo amico Aladdin. Così i due ragazzi si troveranno a fare i conti da soli con la tragica storia della casa.

Titolo: Tutte le volte che ho scritto ti amo
Autore: Jenny Han
Editore: Piemme Freeway
Prezzo: € 16,00
Data di pubblicazione: 1 Settembre
Sinossi: Io adoro conservare le cose. Non cose importanti, come i documenti, i risparmi o la biodiversità. Sciocchezze e oggetti inutili. Nastri per capelli. Lettere d'amore. Le tengo in una cappelliera verde acqua. Non sono lettere d'amore che mi hanno scritto, perché non ne ho. Sono lettere che ho scritto io. Ce n'è una per ogni ragazzo che ho amato: cinque in tutto." Lara Jean non ha mai apertamente dichiarato di essere cotta di qualcuno. Quello che fa è scrivere a ciascuno dei ragazzi di cui si è innamorata una lettera, che poi imbusta e custodisce gelosamente in una vecchia cappelliera. Un giorno, però scopre che tutte le lettere sono state spedite... e all'improvviso la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante.

Titolo: Io sono nessuno
Autore: Jenny Valentine
Editore: Piemme Freeway
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: Settembre
Sinossi: Chap non ha fatto altro che scappare per tutta la vita. Un giorno, nella casa famiglia in cui abita temporaneamente, viene scambiato per Cassiel Roadnight, un ragazzo scomparso due anni prima. La somiglianza è davvero sensazionale e la famiglia che ancora lo cerca disperatamente sembra perfetta. È così che Chap decide di rubare l'identità di Cassiel e fingersi lui con i suoi amici e parenti. Ma diventare qualcun altro è meno semplice di quanto Chap potesse immaginare, soprattutto quando inizia scoprire che anche Cassiel nascondeva molti segreti...

Titolo: Fino alla fine del mondo
Autore: Tommy Wallach
Editore: Piemme Freeway
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: Novembre
Sinossi: L'asteroide Ardor ha il sessantasei per cento di probabilità di colpire la Terra, distruggendola. Potrebbe accadere entro due mesi. Questo tempo può essere impiegato a disperarsi, o a commettere ogni sorta di nefandezza, oppure può servire a ridefinire quello che siamo, liberandoci delle etichette che ci siamo lasciati appiccicare addosso: lo sportivo, la puttana, lo sfigato, la studentessa brillante. Due mesi che trasformeranno quattro ragazzi in qualcosa di più grande, qualcosa che dia un senso alla loro vita, fino alla fine del mondo.
                                                              Thriller
Titolo: Credimi, sto mentendo
Autore: Mary Elizabeth Summer
Editore: Newton Compton
Prezzo: € 12,00
Data di pubblicazione: 3 Settembre
Sinossi: Julep Dupree dice un sacco di bugie e conosce bene l’arte del raggiro. Suo padre, anche lui un esperto truffatore, l’ha mandata all’esclusivo St Agatha High, a Chicago, proprio per farla socializzare con i figli dell’alta società. E Julep non perde tempo: riesce perfino a guadagnare un po’ di soldi organizzando piccole truffe per far ottenere ai suoi compagni di classe il massimo dei voti. Il suo obiettivo è riuscire ad arrivare fino alla prestigiosa università di Yale. Ma quando un giorno torna a casa, ad attenderla c’è una brutta sorpresa: l’appartamento è stato svaligiato e suo padre è scomparso. Con l’aiuto del suo migliore amico, Sam, e del ragazzo più ambito della scuola, Tyler, Julep cercherà di seguire le tracce che l’uomo ha lasciato dietro di sé: e non sarà facile tra criminali che le danno la caccia e torbidi segreti di famiglia. Ora per lei non c’è più tempo da perdere, è giunto il momento di mettere in pratica tutti i trucchi che il padre le ha insegnato.

Titolo: La gemella silenziosa
Autore: S.K Tremayne
Editore: Garzanti
Prezzo: € 16,40
Data di pubblicazione: 10 Settembre
Sinossi: A Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l’isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sua sorella gemella Lydia. Niente le distingueva, stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quella piccola isola spersa nel mare di Scozia. Lì, tra le scogliere impervie e i cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l’inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, improvvisamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più simile a Lydia, la gemella scomparsa. Ma, quando una violenta tempesta sferza l’isola, Sarah e Kirstie rimangono isolate. Nel buio, col solo mugghiare del vento ad ascoltarle, Kirstie alza gli occhi e sussurra: “mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io”.

Titolo: Io non ti conosco
Autore: S.J Watson
Editore: Piemme
Prezzo: € 19,90
Data di pubblicazione: 8 Settembre
Sinossi: Da quando sua sorella Kate è morta, aggredita a Parigi da uno sconosciuto, la vita di Julia Plummer non è più la stessa: la stabilità che si era conquistata è in pericolo, e lei sente il richiamo del suo vecchio insidioso nemico, l’alcol. L’unica persona con cui Julia può parlare di Kate è Anna, la coinquilina di Parigi, la persona che forse conosceva Kate meglio di tutti. È lei a confidarle una cosa che nessuno sa: Kate si divertiva a vivere mille vite. Andava on-line fingendosi una persona diversa ogni volta, conosceva uomini, li incontrava. Così, Julia non resiste alla tentazione e, usando le credenziali della sorella, decide di provarci anche lei, e vivere per una volta la vita, almeno quella virtuale, di Kate, per capire cosa può esserle successo. È così che, protetta dal nome falso di Jayne, Julia contatta Lukas, uno degli ultimi amanti di sua sorella. All’inizio, lo tratta con sospetto, poi pian piano tra i due nasce qualcosa che Julia scambia per amore. Finché, quando Lukas comincia a cambiare, Julia sarà costretta a domandarsi se le mani che adesso la toccano, con dolcezza ma anche con violenza, non siano le stesse che hanno fatto del male a sua sorella...

Titolo: Dopo di lei
Autore: Joyce Maynard
Editore: Harlequin Mondadori
Prezzo: € 16,00
Data di pubblicazione: 8 Settembre
Sinossi: È l'estate del 1979 a Marin, California. Rachel e la sorellina Patty esplorano indisturbate la montagna dietro casa, lasciate un po' a loro stesse da un padre detective di polizia, affascinante e molto impegnato, e da una madre triste e depressa, che si occupa di loro un po' da lontano. Possono sperimentare la libertà, i giochi di un'infanzia senza confini, inventarsi le giornate senza seguire alcuna regola in particolare. Finché un giorno delle giovani donne iniziano a essere uccise su quella montagna. Il padre di Rachel viene incaricato del caso, il più importante e difficile che gli sia mai stato affidato. Ma la sua grande occasione si trasforma presto in un fallimento, quando tarda a trovare il Killer de Tramonto. Per aiutarlo Rachel e Patty decidono allora di lanciarsi nel gioco più pericoloso che abbiano mai azzardato: iniziano a investigare, mettendo a rischio se stesse e compromettendo per sempre la carriera del padre.

Titolo: L'isola dei silenzi
Autore: Emily Bleeker
Editore: Newton Compton
Prezzo: € 9,90
Data di pubblicazione: 22 Ottobre
Sinossi: Lillian Linden è una bugiarda. All’apparenza, sembra la coraggiosa superstite di un drammatico incidente aereo. Ma in realtà sta mentendo a tutti: alla sua famiglia, agli amici e al mondo intero, da quando un elicottero l’ha recuperata – insieme al suo compagno di disavventure, Dave Hall – su un’isola deserta del Pacifico. Dopo più di due anni dalla loro scomparsa, i due naufraghi finiscono sotto i riflettori delle televisioni del mondo intero, diventando due beniamini del pubblico. Eppure non possono raccontare la loro vera storia e così continuano a mentire. Ma ora Dave e Lillian devono tornare dai loro rispettivi coniugi e alle loro vite di un tempo. L’unica a non credere alla loro storia è Genevieve Randall, una giornalista e conduttrice TV dal fiuto infallibile e dalla grande tenacia. È lei a sospettare che la versione dei due sopravvissuti non sia poi così veritiera… e vuole andare fino in fondo, non importa se Dave e Lillian ne usciranno distrutti.

Titolo: Il segno
Autore: Sarah Lotz
Editore: Nord
Prezzo: € 18,00
Data di pubblicazione: 10 Settembre
Sinossi: 12 gennaio 2012, il giorno che ha cambiato la storia. Il giorno in cui quattro aerei di linea si sono schiantati al suolo: in quattro continenti diversi e quasi nello stesso istante. Nessun atto di terrorismo, solo un'assurda, tragica fatalità. O forse no. Perché, contro ogni logica, in tre casi ci sono stati dei superstiti. Tre bambini, usciti senza nemmeno un graffio dai rottami. E ben presto quei bambini sono diventati prima un mistero inspiegabile, poi un enigma inquietante. Nel disastro aereo in Giappone, infatti, un altro passeggero è sopravvissuto all'impatto, sebbene solo per pochi istanti, riuscendo a registrare un messaggio vocale sul cellulare: "Eccoli... Il bambino... Il bambino guarda i morti, ossignore quanti sono... Presto ce ne andremo tutti quanti... Il bambino non deve..." Sono passati anni da quel maledetto giorno, eppure i Tre - come sono stati chiamati i bambini superstiti - sono ancora al centro del dibattito mondiale. Per fare luce sul mistero, alla giornalista Elspeth Martins non rimane che raccogliere tutte le informazioni disponibili, comprese le interviste rilasciate nel corso del tempo da chi si è preso cura dei Tre dopo gli incidenti aerei. E una cosa ben presto risulta chiara. I Tre hanno una forte influenza su chi sta loro vicino. A volte è un'influenza positiva, a volte invece è come se emanassero una forza malefica.

Titolo: La trappola
Autore: Raabe Melanie
Editore: Corbaccio
Prezzo: € 16,40
Data di pubblicazione: 10 Settembre
Sinossi: Autrice di bestseller, Linda Conrads, trentott’anni, è un mistero per i suoi fan e per la stampa. Da undici anni non mette piede fuori di casa, una villa isolata sul lago di Starnberg. Solo pochissime persone sanno che dietro al successo straordinario della scrittrice si cela un terribile segreto. Molti anni prima, Linda, entrando in casa della sorella Anna, l’ha trovata riversa a terra, brutalmente assassinata e ha intravisto l’omicida che si dava alla fuga e che non è mai stato identificato. «Perché Anna è dovuta morire?» è la domanda che tormenta Linda da allora, così come il volto dell’assassino tormenta ogni notte i suoi sogni. Finché un giorno, casualmente, Linda si ritrova a fissare scioccata la televisione dove compare quel viso, il viso dell’assassino. È la spinta che le serve per uscire finalmente di casa: servendosi dell’unica arma che ha a disposizione, ovvero la sua capacità di scrivere, Linda pianifica nei minimi dettagli una trappola mortale ma, nel momento in cui sta per scattare, la realtà si capovolge, fatti e fantasie si mescolano e Linda non sa nemmeno più se l’uomo che ha di fronte è veramente il mostro che credeva…
                                                         Fantasy
Titolo: Bellezza crudele
Autore: Rosamunde Hodge
Editore: Newton Compton
Prezzo: € 9,90
Data di pubblicazione: 8 Ottobre
Sinossi: Costretta a fidanzarsi con il malvagio governatore del suo Regno, la giovane e determinata Nyx sa che il suo destino è sposarlo, ma per coronare il suo sogno più segreto: ucciderlo e liberare finalmente il popolo dal giogo di quella crudele tirannia. Eppure nel giorno del suo diciassettesimo compleanno – quando la ragazza si trasferisce con lui nel castello sulla cima più alta di tutto il Paese – capisce che nulla è come se l’era aspettato, soprattutto il nuovo marito, incredibilmente affascinante e seducente. Nyx sa che deve salvare la sua gente a tutti i costi, eppure resistere al suo nemico giurato sta diventando sempre più difficile perché lui è ben deciso a conquistare il cuore della sua sposa.

Titolo: Liv Forever
Autore: Amy Talkington
Editore: DeAgostini
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: 1 Settembre
Sinossi: La vita di Liv Bloom è sempre stata un disastro. Un continuo susseguirsi di famiglie affidatarie, delusioni e fallimenti. Ecco perché, quando Liv vince una borsa di studio per Wickham Hall, la più prestigiosa accademia d’arte dello stato, è al settimo cielo. L’arte non è solo la sua più grande passione, ma anche l’unica possibile via di fuga da una vita che detesta. E poco importa che l’atmosfera di Wickham Hall sia a dir poco spettrale, che gli antichi edifici abbiano un aspetto sinistro e che ogni angolo della scuola risuoni di misteri e premonizioni. Liv è troppo felice per farci caso. Tanto più che Malcolm, il ragazzo più bello e talentuoso dell’accademia, sembra essersi disperatamente innamorato di lei. Presto, però, l’idillio si infrange. Perché nemmeno l’amore di Liv e Malcolm può ignorare l’antica maledizione che si nasconde tra i corridoi di Wickham Hall. Una maledizione che porta con sé una lunga scia di sangue. E che ora vuole reclamare la felicità di Liv.

Titolo: Il dominio del fuoco
Autore: Sabaa Tahir
Editore: Nord Editore
Prezzo: € 16,40
Data di pubblicazione: 15 Ottobre
Sinossi: Laia era solo una bambina, tuttavia ricorda bene il periodo in cui, quando ne sentiva il bisogno, poteva trovare conforto nella lettura. È stato prima che l'Impero conquistasse la sua terra, ricca d’arte e di cultura, trasformandola in un mondo grigio, dove la scrittura è proibita e in cui basta una parola di troppo per essere condannati a morte. Laia lo sa fin troppo bene, perché è ciò che è successo ai suoi genitori. Quindi ha imparato a non fare domande, a non protestare, a non lamentarsi. Ma tutto cambia quando suo fratello Darin viene arrestato per tradimento. Per lui, Laia è disposta a rischiare tutto. Perciò scappa di casa e si unisce ai ribelli, che faranno di lei una spia infiltrata nell'Accademia, il luogo in cui vengono formati i guerrieri dell'Impero e in cui è stato condotto anche Darin… Da dieci anni, Elias non conosce altra realtà di quella dell'Accademia. Dieci anni di durissimo addestramento, durante i quali si è distinto per forza, coraggio e abilità, al punto che ormai non c'è nessuno che possa reggere il confronto con lui. Elias è la promessa su cui l'Impero ha riposto tutte le sue speranze. Eppure, più aumenta la fiducia degli ufficiali nei suoi confronti, più lui vacilla, divorato dai dubbi. Vuole davvero diventare l'ingranaggio di un meccanismo spietato e senza scrupoli? Quando incontrerà Laila, Elias troverà la risposta. E il suo destino sarà segnato. 


Titolo: Firebird – La caccia
Autore: Claudia Gray
Editore: Harlequin Mondadori
Prezzo: € 16,00
Data di pubblicazione: 8 Settembre
Sinossi: Marguerite Caine è cresciuta respirando intorno a sé le teorie scientifiche più all'avanguardia. I suoi genitori, infatti, sono due famosi scienziati che sono riusciti a realizzare la macchina più stupefacente di tutti i tempi: il Firebird, un congegno che permette di viaggiare in dimensioni parallele. Ma quando il padre di Marguerite scompare, sarà suo compito trovarlo, con l’aiuto di Theo, uno studente di fisica, in una caccia all'uomo pluri-dimensionale, tra una Londra del futuro, una Russia ai tempi dello Zar e un mondo sottomarino. Le vite sono mille. Mille le possibilità. Ma il destino è uno soltanto.

mercoledì 26 agosto 2015

Recensione: Ti prendo e ti porto via, di Niccolò Ammaniti

Questo ti volevo dire.  Ho rotto il nostro patto ma forse è stato meglio così
Ora basta, non ti voglio rattristare
Mia madre mi ha detto che sei bellissima e io lo sapevo. 
Quando eravamo piccoli ero sicuro che saresti diventata miss Italia. 
P.s. Preparati, che quando passo da Bologna ti prendo e ti porto via.

Titolo: Ti prendo e ti porto via
Autore: Niccolò Ammaniti
Editore: Einaudi - Stile Libero
Numero di pagine: 522
Prezzo: € 14,00
Sinossi: A Ischiano Scalo il mare c'è ma non si vede. In questa periferica maremma di paludi e zanzare, di bar e casette affacciate sul nulla di una strada provinciale si svolgono due storie d'amore. Pietro e Gloria sono due ragazzini. Lei è figlia di un direttore di banca, è sveglia, bella e sicura di sé. Lui è figlio di un pastore psicopatico, è introverso, sognatore, e la vittima preferita dei bulli del paese. Graziano Biglia è tornato a Ischiano, con la sua fama di chitarrista sciupafemmine e il cuore spezzato da una cubista. Qui conosce la professoressa Flora Palmieri, una donna sola e misteriosa che ha rinunciato alla propria vita per prendersi cura della madre. E tra i due, in apparenza lontani come i pianeti di due galassie, nasce un'attrazione. Una folla di creature strambe e grottesche si muove attorno ai protagonisti, come nella scia di un vento elettrico e vorticoso.
                                         La recensione
Così va. Ignoro qualcosa o qualcuno per tutta la vita, finché non torno sui miei passi e quel qualcosa o quel qualcuno finisce che non lo lascio più. Parlo di scrittori e romanzi, non di grandi storie d'amore. Anche se può capitare tranquillamente pure con le persone, no? Sei in fila alla mensa o nei corridoi dell'università, mettiamo caso; ti presentano uno sconosciuto, una persona mai vista prima di allora, e poi finisci che la incontri ovunque. E magari ti sta simpatica o magari sulle palle, fatto sta che ti ci imbatti, anche se non vuoi. Con certi autori, con certi libri, è un po' così e un po' il contrario. Me li presentano, piacere piacere, e io li evito. In libreria e al supermercato, cambio corsia. Poi succede che un giorno, non sai neanche tu come o perché, ti ritrovi un loro libro tra le mani. Succede che lo finisci e a sorpresa ti piace moltissimo. Allora provi quella storia della pausa di riflessione; dopo un incontro riuscito non richiami subito per vedere che fa, come va: regola base. Prendi tempo e fai passare i giorni. Dicendoti che c'è lo stile, c'è l'introspezione, che avrete un avvenire insieme, ma quegli intrecci mettono il magone. Il che è un bene oppure no. Intervalli con qualcosa di leggero, ma se hai mangiato tanto e da dio – e quella storia ansiogena e tremenda ti stava sullo stomaco, come il grasso cinghiale della pubblicità del digestivo – come puoi accontentari di un apertivo e due olivette stantie? Ho conosciuto Niccolò Ammaniti poco più di una settimana fa – c'eravate, e Io e te, anni fa, mica era un incontro vero; era un trillo in chat, una cosa così per dire sì, lo so che esisti, ma non ho capito chi sei – e, tempo tre libri, cose lievi che mi hanno fatto rimpiangere la neve sporca e le testate sui denti, sono ritornato al punto di partenza, forse con il romanzo più bello che ha scritto, da quel che mi giurano. Più mi tratti male, più io ti giro intorno. Succede con i cani randagi per strada e coi lettori masochisti che, d'un tratto, ne hanno fin sopra i capelli dei mondi di fantasia e di sentirsi dire una parola buona. Qual è l'ultima volta che avete visto la gentilezza intorno a voi, alla fine? Ti prendo e ti porto via è suburbano, indiscreto, maleducato. Ma ha sedici anni e viene venduto ancora come nuovo. Ammaniti non invecchia – dopo di lui, quanti romanzi sulla disperazione dei ragazzi di periferia e la perdita dell'innocenza -, non si smentisce, sfugge e ritorna. In questo romanzo c'è una urgenza che non è mai fretta. Un senso di incombenza inquietante che è per sempre. Tutto sta per succedere. In una pagina ridi, nell'altra ti si rizzano i capelli. Le pagine sono cinquecento in tutto, la giostra fila nella notte e, dopo l'ennesima sbandata, degli scossoni perdi il conto esatto. E no, non turba nel senso che si rivela un libro triste, e quindi resta presente – sul blog come nei pensieri - perché le cose tristi alla gente come me e voi piacciono un mondo. Ma turba nel senso che c'è il cielo sereno e poi grandina. Perturba
Preoccupa come preoccupa Martin i suoi appassionati, per dire: nessuno è al sicuro quando un autore gioca a fare Dio; lui ha il coltello dalla parte del manico. Rieccolo, dunque, l'Ammaniti imperscrutabile come il Grande Capo; rieccolo, padre naturale di figli degeneri e sfortunati che non ti paragona a pezzi di cuore. Niccolò Ammaniti – con una laurea in biologia – ti intrattiene con similitudini animali e metafore da acquitrino. Deformazione professionale. I suoi sterminati personaggi, come rettili, insetti – creature viscide che strisciano, si arrapicano e nuotano: comunque, niente di poetico – studiati allo stato brado. In Ti prendo e ti porto via, tanti aspiranti camaleonti colti in flagranza di reato. Si mimetizzano, si appiattiscono contro i muri, ma Ammaniti possiede uno sguardo scanner. Li spoglia, ne conosce le frequenze del subconscio e le ossa nude. Ma la cosa davvero bella è che, anche dopo gli sbagli di troppo, non li rinnega. Non si abbandonano gli abitanti di Ischiano Scalo. La provincia più profonda che parla romanaccio, la mancanza di futuro, il bullismo, il miraggio del mare. Una landa con le terre desertiche del Texas, le sabbie mobili della Louisiana, gli uragani di Oz, le terrazze con vista autostrada. Una città immaginaria, per fortuna. Non esiste. Uno sfondo dei suoi – l'ho appena scoperto, ma già so dire cosa è suo e cosa no – per una muta di personaggi dickensiani con la bava alla bocca e la sete di vita. Puoi provare a spiegare cosa intendi dire quando parlando di Graziano Biglia – il chitarrista sciupafemmine, quintessenza della tamarragine, che si fa lasciare da una spogliarellista e, su due piedi, tornato a casa, decide di trovare un provvisorio rimpiazzo – è l'essere più abietto che hai incontrato in vita tua, vanaglorioso e meschino, ma gli hai voluto bene; 
quando dici che la timida professoressa Palmieri – il rimpiazzo, la scommessa d'amore – l'hai sentita con queste orecchie sospirare; quando ti vedi tagliare la strada dal piccolo Pietro, con i prepotenti alle calcagna, e pedalare e pedalare, come la tartaruga che tenta di superare Achille piè veloce; quando fai due più due, tiri una linea tra Pietro e il protagonista di Grandi speranze, dici che sono due pippe sì, che hanno entrambi la loro inarrivabile lei - Gloria, Estella - e che dovevi aspettarti, da copione, anche una Miss Havisham. A mollo in una vasca che ha più pattume che acqua, come il fantasma nella stanza di Shining e la Berté, in cuffia, per farsi consolare con un sei bellissima. Puoi provare a spiegare, anzi potresti, dicevo, ma le contraddizioni di Ammaniti vanno testate e i suoi libri letti. Per vedere se piacciono o no – non sono per tutti – e scoprire che solo in minima parte sono composti da quelle brutte storie ben scritte sui sensi di colpa, il male che gli uomini fanno alle donne, i nuovi domani. Ti prendo e ti porto via infatti è tutto quello che è stato detto in tanti anni e molto di più. Fa un male sottile che però è anche bene. Perciò nella sua grotta degli orrori – confinante con la giostra dei cavalli e la ruota panoramica per gli innamorati e, all'orizzonte, eccole, le luci delle centrali elettriche – prendi posto. Porte sbattute in faccia, ma tu che ribussi. 
Perché in fondo finisce con una promessa romantica, nonostante il brutto, e una promessa è una promessa. Ammaniti le mantiene e quella specie di lieto fine in un post scriptum emoziona anche la gente come noi. 
Via con questo romanzo perciò, e non si torna indietro.
Il mio voto: ★★★★★
Il mio consiglio musicale: Mannarino – Malamor 

lunedì 24 agosto 2015

Mr. Ciak: la romcom che non conoscevi, che c'è al cinema, period drama per un perfetto accento british

A San Lorenzo non ho visto stelle, ma questa estate che finisce esaudisce un altro desiderio, per me che dalla trilogia di Linklater in poi sono sempre sulle tracce dei film che dico io. Parlati a lungo, vissuti in fretta, noti poco. Dopo chicche varie, arriva Before We Go a chiudere il cerchio. Dalla sua, una copertina che lascia intendere che lì ci sia tutto quel che mi piace e un titolo in assonanza con Prima dell'alba. Brooke, prima di andare via – ha perso il treno, infatti, la sua Prada è stata rubata e deve arrivare a casa veloce, perché ha lasciato sul letto una lettera d'addio di cui si è pentita –, incontra Nick in stazione. Trombettista di strada che aiuta senza pretendere niente in cambio quella mezza turista persa. Ci si emoziona e ci si stupisce, con una o due scene da incorniciare – la telefonata a sé stessi, loro che compilano uno di quei questionari degli alberghi per parlare in realtà di com'è stato conoscersi; e poi metteteci la gentilezza magica di Serendipity e un musicista spiantato che trascina dietro il suo strumento come in Once – e un cast che non ti aspetti. Accanto alla bionda Alice Eve, che già in passato ho scoperto capace, Chris Evans – qui anche regista. Cosa ci farà mai l'adone dei cinecomic nei miei film – miei, poi, anche se nella vita odio parlare, camminare, sbottonarmi con gli estranei? Una bella figura. Lui e Alice, infatti, visti da vicino non sono poi troppo inarrivabili ma, caspita, sono bravi. Entrambi col cuore altrove, entrambi dimentichi di essere belli come divi: niente scintille in hotel, ma passeggiate perché si cerca sempre qualcosa – la borsa sottratta, denaro, riparo – e quattro chiacchiere per scoprisi. Con le verità di cui questo cinema è capace, la notte newyorkese che porta consiglio, l'arrivederci al mattino. Tutte uguali e tutte diverse, le commedie così hanno le storie vere che la City ispira e occasioni che vengono a bussarci al cuore nei momenti sbagliati. Immancabili toni da videoclip – e dunque canzoni non da meno – e protagonisti – che siano però solo e soltanto due – dai sorrisi giovani. Tutti della stessa pasta segreta, sono film che avranno sempre la loro da dire. E, come mi ha suggerito la solita Lisa di fiducia in chat, noi fedelissimi staremo lì ad ascoltare. (7,5)

Avete notato quante sorprese la cara commedia alternativamente romantica sta dando, a noi appassionati di chiacchiere fino al mattino, amori lampo e piglio indie? Copenhagen inizia col solito giro, rassicurante e orecchiabile. Ragazzo conosce ragazza. Lingue diverse, età distanti, una città sullo sfondo che visiteresti seduta stante. Direzione: una capitale in cui non sapevi neanche di volere scappare, lassù, nella magica Danimarca, e una chicca di esordio. Mark Raso, giovanissimo, prende un giovanissimo protagonista anglofono – il Gethin Anthony visto in Aquarius e Games of Thrones - e lo rende uno di quei turisti cascamorti e immaturi. Ma l'irresponsabile William, sulle tracce di un rinnegato nonno nazista, s'imbatte nell'adolescente Effy, interpretata da Frederikke Dahl Hansen – a dispetto del nome impronunciabile, bella (e maggiorenne). In una caccia al tesoro, all'insegna dei luoghi simbolo e dei segreti dietro i sorrisi di padri sempre corrucciati, i due andranno in bicicletta, faranno cose, vedranno gente. Copenhagen è il sogno di una mattinata di mezza estate, spigliato e riflessivo, con casupole da presepe dipinte a mano, sanpietrini che fanno saltellare la sella sotto il sedere, protagonisti carini e a proprio agio l'uno con l'altra. Poco di nicchia e troppo adorabile, ha i piedi in due mari – e in una sola scarpa – e la rigenerante freschezza che deve soffiare lì. Nel punto in cui convergono acque altrimenti estranee e, giusto in mezzo, c'è come un'isoletta. Percorsa, a piedi, da un uomo che isola non è. (7,5)

A prima vista, un film sentimentale tutto palpiti. Invece il dramma musicale di Ami Canaan Mann ha un dolce non so che, sua fortuna allo scorso Festival di Venezia. La storia ha un lui sempre in viaggio e una lei che è tornata all'ovile. Si innamorano, mentre fuori fiocca, Ryan sfiora l'idea di un acquisto che non può permettersi e Jackie torna a pizzicare le corde di una chitarra. A unirli, cose che mi piacciono: la neve, i treni, il destino, la malinconia del folk. Più di qualche segreto del mio Once. Un regalo fatto senza pretendere niente in cambio, uno di quei sentimenti purissimi che capitano alle persone giuste nei momenti sbagliati. Possono avere quella “e” arricciata ad unirli giusto per un po': l'amore è una tappa. Regia convenzionale, colonna sonora giusta e due ottimi protagonisti. Katherine Heigl, cantante mediocre ma con una versatilità che mostra sia possibile, per lei, una carriera al di là della stupida commedia americana; Ben Barnes, con il bel visino che tutti hanno presente e una voce con un graffio interessantissimo, finalmente per mostare che sa. Emozionante e discreto, banale ma onesto, come quel genere musicale che si canta le cose in corpo, ti dà uno di quei rari pizzichii alla bocca dello stomaco. Con le mani fredde e il cuore caldo. (6,5)

Testare l'ultima creazione di Nathan è il compito di Caleb, programmatore che raggiunge un solitario inventore sulla sua isola privata. Oggetto del lavoro del protagonista, Ava: macchina loquace e seducente, dall'acume spiccato e dalle fattezze di donna. Chi studia chi, nell'esordio alla regia di Garland – uno che fa la fantascienza minimalista che piace a me e lavora coi grandi? In Ex Machina – classico non solo nel titolo  – si crea un mènage domestico che ha le tensioni e le dinamiche del thriller psicologico. Piace per gli infiniti spunti che, virtù e difetto insieme, stimolano l'attenzione fino a disperderla. Freddo di cuore, sangue e aspetto esteriore, funziona a lungo, assemblato con sole parti di qualità e giovani promesse: Domhan Gleeson, romantico protagonista di About Time; un Oscar Isaac strepitoso, nelle vesti di un amichevole antagonista che patisce i danni di alcolismo e spirito di onnipotenza; una Alica Vikander - olandese dall'agenda ormai piena, che, robotica con l'aiuto di qualche effetto visivo e con un nudo integrale capace di mostrarla bella come mamma l'ha fatta - che ha il personaggio che resta impresso. C'è tanto di buono e inevitabilmente si preferisce concentrarsi sulla trama, per non perdere il filo; ancora più della scienza e dell'etica, delle molte suggestioni sparse, si ricorderà per un epilogo abbastanza prevedibile – cattivo e già visto - che ha qualcosa che convince sfortunatamente a metà. (7)

Mistero grande, le scelte dei titolisti nostrani. Traduzioni libere, stravolgimenti o, in casi più rari, la creazione di filoni cinematografici composti da commedie che, all'improvviso, si ritrovano con il titolo in assonanza. Dopo i due Come ammazzare il capo e il successivo Come ti spaccio la famigliaVacation si aggiunge alla tribù dei “Come”. E, come nei precedenti capitoli di questa saga per caso, la storia poco nuova dei Griswold – famiglia on the road, che con un furgoncino made in Albania che punta verso un luna park, passando da fantasmi del passato, luoghi turistici, lontani parenti – assicura le risate rumorose che sono nei patti. Non bisogna arrivare al parco divertimenti per goderselo, il divertimento puro, se prendi due coniugi in crisi, un fratello maggiore che subisce le angherie di un fratello più piccolo e tappe impreviste qui e lì. In un cast meno ricco del solito, ma altrettanto in armonia, fa da Cicerone l'eroe della trilogia di The Hangover, Ed Helms, e esilaranti sono due cameo soprattutto: un superdotato Chris Hemsworth, magnificamente autoironico, e – da The Walking Dead – un inquietante Daryl, quasi uscito da Radio Killer. Se l'estate sfortunatamente va via, diciamole addio così; un'altra risata garantita, un'ultima vacanza. (6,5)

Bathsheba è una proprietaria terriera, capace di cordinare il lavoro dei suoi operai e di districarsi tra triangoli amorosi: amata da un fattore, corteggiata da un galantuomo, sedotta da un soldato, a chi concederà la sua mano? Stilisticamente non meno degno dell'Orgoglio e pregiudizo di Wright, abbiamo una regia di miracoloso perfezionismo e una trama che procede per accumulo e, dopo un inizio in equilibrio, va di fretta in una seconda metà carica di colpi di cuore. Colpa di tagli – inevitabili, con un classico di cinquecento pagine - che sottolineano le forzature nelle trame e colpa, un po', di schermaglie condensate che, a volte, gli fanno ironicamente meritare un titolo alternativo: Via dalla pazza frienzone. Però c'è che è un regalo alle donne pensato dagli uomini. Scritto da Hardy – noto per la sua misoginia -, ha gli intrecci di una commedia ottocentesca che ci aspetteremo più da Jane Austen. Inoltre, diretto da Thomas Vinterberg – braccio destro di Von Trier, impavido danese -, non rinuncia all'aria eterea da raffinatissima produzione BBC. Fotografia calda, colonna sonora da brividi, attori di gran classe. Da Carey Mulligan (chi avrà mai le fossette più dolci del reame), civettuola e intelligente, passando per l'onnipresente Schoenaerts, verso cui il minutaggio è maggiormente benevolo, fino a includere un sempre ottimo Michael Sheen - e a chi non dà fascino aggiunto, poi, una curata barba sale e pepe? (7-) 

Sabine De Barra, anticonformista e orgogliosa, viene incaricata da un fedele collaboratore di Luigi XIV di curare i lavori presso i giardini di Versailles. Con un progetto che li vorrà sempre più vicini, tra i due sboccerà del tenero. Alan Rickman, talentuoso davanti alla macchina da presa e non a proprio agio alla regia, dirige – e interpreta – una commedia in costume che si segue senza noie e senza interesse. Privo di orpelli in eccesso ma altresì di classe, Le regole del caos è scritto, diretto e interpretato con il pilota automatico. Passa inosservato il lavoro degli affidabili caratteristi Rickman e Tucci, insieme a quello di protagonisti che non brillano, al centro di sguardi languidi a cui manca il feeling. Kate Winslet è prevedibilmente all'altezza della situazione, ma pizzi e gonne ampie la rallentano e la ingrassano. Shoenaerts, con un viso che si presta ormai al dipinto settecentesco, appare inebetito e tormentato dal capello lungo. Per una Versailles più originale, si dovrà aspettare Luigi XVI. La Coppola e Marie Antoinette. (4,5)

Jane Eyre, dopo aver smascherato Rochester, scappava nella brughiera. Così iniziava l'ultima trasposizione di un capolavoro. Quest'anno, dopo averla ricordata in Gemma Bovery, squisita commedia francese, torna un'altra "madama". E anche questo film sceglie di partire dalla fine. I dettagli di una storia che nessuno ignora sfilano perciò nel giusto ordine e coi ritmi giusti. Con il citato Jane Eyre ha inoltre in comune l'eleganza dei costumi, il religioso accompagnamento del piano, una regia che osa qualche guizzo, il partire dalla fine; soprattutto, la presenza di una splendida Mia Wasikowska – sempre più intensa – nelle vesti dell'eponima eroina. La Wasikowska affascina con quel misto di freddezza e passione che solo lei possiede. Ma la trama è di per sé maggiormente indigesta, i tanti amanti non hanno né la bellezza né il talento di Fassbender – una parola per un Ezra Miller non al meglio – e, accanto alla stella di Mia, brilla soltanto uno spietato Ifans. Rigoroso, distaccato, puntuale. Così tanto che ci si domanda: è sì ben fatto, ma perché riproporlo ancora, se manca una chiave di lettura? (6)

sabato 22 agosto 2015

Recensione: La tentazione di essere felici, di Lorenzo Marone

Sai qual è la più grande stravaganza
Vivere d'istinti.
Titolo: La tentazione di essere felici
Autore: Lorenzo Marone
Editore: Longanesi
Numero di pagine: 268
Prezzo: € 14,90
Sinossi: Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c'è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d'aiuto negli occhi tristi di Emma... I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.
                                                  La recensione
Mi si dà del bidimensionale, ogni tanto. E mi ci do pure io, l'importante è gli altri non esagerino con le definizioni: autocritico, ma con orgoglio. A onor del vero, mi piace uscire poco e sempre con le stesse persone, ho le mie immutabili convinzioni, l'unica mia trasgressione è stata la barba lunga, quest'estate, e la pelata lo scorso anno e, come dico spesso, farei cose pazze soltanto in vacanza fuori dal territorio italiano. Dove nessuno mi conosce e quindi chissene, chi si è visto si è visto. Però quanto mi arrabbio – e io mi arrabbio raramente, perché ho troppa poca voglia di intavolare discussioni inutili e confronti – quando mi si dice: fare questa e quell'altra cosa non è da te. Allora apriti cielo. Come controbattere, senza grandi avventure da raccontare, conquiste di cui vantarmi, coppe che raccontino la storia di sorprendenti traguardi sportivi che nessuno, a giusta ragione, si aspetta dal sottoscritto? Io sono quello, in un gruppo magari affiatato, che si vede meno, perché tutto preso dalle parole – lette o battute in prima persona sulla tastiera – e da film suppergiù inutili che non vedremo mai se non coi sottotitoli. Hobby nerd che solo a una certa distanza, per chi non si prende la briga di informarsi, sembrano gli stessi. Sono tridimensionale nei gusti e nel sentire, invece. Tu mi vedi sempre uguale, con un libro aperto davanti al naso e l'internet superveloce, ma quello che un giorno può mandarti a quel paese e un altro sa farti ridere, quello che una volta reagisce come un ceppo di legno davanti a un abbraccio caloroso e un'altra cerca il tuo calore di proposito, critica il pianto quando viene facile, ama da qualche anno il cinema indipendente e scopre i casi editoriali solo in ritardo. Il me più tridimensionale – chiuso questo inverno in un bunker, con l'angoscia degli esami e i post programmati su Blogger – ha apprezzato questo La tentazione di essere felici letto a mesi di distanza, perché quello che non ama particolarmente i periodi infiocchettati e le massime dal sapore universale – a testimonianza che neanch'io so più cosa sia da me – è lo stesso che piange come non ci fosse un domani ogni volta che parte Up. Intollerante al rumore, impacciato davanti all'affetto altrui, cinico per dispetto quando la situazione dovrebbe volermi al contrario premuroso. 
Il diversamente scorbutico che non dice mai di no e che – lo sanno tutti, ormai – ama sentirsi vulnerabile solo quando in un film di quelli commoventi ci sono protagonisti della terza età. Mi piacciono i vecchietti, ma quasi soltanto quelli dei film o di cui leggo volentieri le storie; non quelli sui mezzi pubblici, che si infervorano per un non nulla e fanno vibrare i gozzi tremolanti a suon di proteste per tutta la durata del viaggio. Preferisco gli Scrooge redenti e i finti cattivi. Io, da anziano, ho deciso che sarò un vecchietto come quelli inventati dagli scrittori: duro fuori e morbido dentro. Sarò come il torrone a Natale o come il protagonista di Lorenzo Marone, se volete: già sulla buona strada alla mia età, nonostante i sessant'anni di differenza. Cesare Annunziata ha scoperto, con gli anni, di essere più un tipo da gatto che da cane; si fa vivere e non vive; è la scelta che sceglie lui, ormai, e non il contrario. Ha fallito come marito – un matrimonio lungo ma disonesto; una moglie che accanto a lui non era contenta sin dall'inizio – e ha fallito come padre – ecco una figlia, dunque, che da lui ha preso la propensione al tradimento e un figlio artista che non ha il coraggio di fare pubblicamente outing. Ma c'è una vicina di casa in difficoltà, adesso: una nuova arrivata che ha l'età per essere sua nipote, il nome di un vecchio amore perduto, un marito crudele. L'annoiato Cesare potrebbe finalmente mettersi a posto la coscienza, sentirsi eroe per un giorno come nella canzone, dandole una mano con l'aiuto imprevisto della gattara del palazzo, di un vedovo appesantito la cui poltrona ha assunto la forma della sua stessa sagoma, di un'attempata prostituta dal cuore d'oro? A me piacciono i vecchietti perché sono un po' come i neonati, se proprio volete saperlo. 
Lascereste un neonato piangere, dico; lascereste un nonno solo? Passi il giorno a dargli attenzioni, perciò, per farlo crescere meglio o a riempirlo di gentilezze, per farlo andare via più dolcemente. Sono i pochi a emozionarmi perché, per arrivare agli ottanta, sai quanta strada devono avere già fatto? Sai quanto hanno sofferto per portare fieramente quelle rughe? Perciò si apprezza la spassionata sincerità di questo adorabile misantropo – che siccome odia tutti, per contrappasso, tutti vogliono bene –, ci si lascia conquistare dalla sua semplicità e si perdona senza sforzo quel parlare per aforismi, di tanto in tanto, e qualche insegnamento di troppo. Il perdere il filo del discorso, il darsi ai voli pindarici, e il ritrovarsi – alla pagina successiva – con un comunque e un tornando a noi. Leggera retorica che altrove odierei, ma che in bocca a Cesare Annunziata sta bene. Alla sua età può permettersela. Tra rimpianti e liste per ricordare le cose importanti, occhi annebbiati dalla cataratta che comunque indugiano sui seni prosperosi delle signorine e sogni a occhi aperti che gli mostrano muse del passato, si pensa a Nebraska e a Stanno tutti bene. Una buona lettura che si addice perfettamente alla malinconia degli ultimi giorni d'estate – quando il mare inizia a tingersi d'inverno e l'abbronzatura sbiadisce (la mia non è mai comparsa, ma pace) – con un protagonista, segreto di tanto meritato successo, forse dirimpettaio del Ladro di nebbia, Antonio M. Fonte, e abitante di rioni che, dalla Ferrante in poi, contribuiscono a mostrare una Napoli pulita. E pulita in tutti i sensi. Il motto, lo stesso che ripete nonna: mangia, bevi, fuma se ti piace, innamorati e rischia. Non leggere i foglietti illustrativi. Se dovessi morire domani, almeno moriresti sazio. Sazio del cibo che medici barbosi ti sconsigliano, e anche di vita. La tentazione di essere felici è il libro con le rughe d'espressione – semicerchi scavati attorno alla bocca per gli inevitabili sorrisi, un solco sulla fronte per i pensieri necessari, la palpebra ballerina per un'eventuale lacrima furtiva – a cui è proibito resistere, se un giorno in cui sei triste poi cadi in tentazione.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Johnny Cash – Hurt


What have I become, my sweetest friend?
Everyone I know goes away in the end.