lunedì 30 aprile 2012

Passion Bookmars # 12: Hunger Games

15/05/2012 ( € 17,00)
Con un giorno di ritardo, dopo uno splendido weekend di sole e il risveglio su un lunedì grigio e piovoso, sono felice di postare la nuova puntata di Passion Bookmars.
Anche oggi una puntata a tema. Anche oggi sei segnalibri dedicati a una nuova saga che, per molti, è già entrata a fare parte dell'olimpo dei romanzi “Young Adult”. E' estrema, coraggiosa, cruenta …
è Hunger Games! Come molti di voi immagineranno, non è un caso l'aver postato i nuovi segnalibri con un giorno di ritardo: tutto in vista dell'imminente uscita dell'omonimo film che, da domani, verrà proiettato nella maggior parte delle sale italiane ( in tutte, forse, tranne in quelle della mia città !). Ho già avuto modo di vederlo sottotitolato e, in settimana, dopo un' accurata “revisione”, potrete leggere la mia personale recensione. Sebbene non sia proprio un fan accanito della saga, posso dirvi che è molto simile al libro. Gli appassionati, credo, ne rimarranno soddisfatti!
Il volume conclusivo della trilogia, Il canto della rivolta, sarà in libreria il 15 Maggio, edito dalla Mondadori.


Il trailer
 

sabato 28 aprile 2012

Recensione: Un segreto non è per sempre, di Alessia Gazzola

 Se hai paura di un segreto, lascialo libero e smetterà di terrorizzarti.

Titolo: Un segreto non è per sempre
Autrice: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Numero di pagine: 415
Prezzo: € 17,60
Sinossi: "Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina legale. Il più classico degli amori non corrisposti, purtroppo. Ho imparato a fare le autopsie senza combinare troppi guai, anche se la morte ha ancora tanti segreti per me. Ma nessun segreto dura per sempre. Tuttavia, il segreto che nascondeva il grande scrittore Konrad Azais, anziano ed eccentrico, è davvero impenetrabile. E quella che doveva essere una semplice perizia su di lui si è trasformata in un'indagine su un suicidio sospetto. Soltanto Clara, la nipote quindicenne di Konrad, sa la verità. Ma la ragazza, straordinariamente sensibile e intelligente, ha deciso di fare del silenzio la sua religione. Non mi resta che studiare le prove, perché so che la soluzione è lì, da qualche parte. Ma studiare è impossibile quando si ha un cuore tormentato. Il mio Arthur è lontano, a Parigi o in giro per il mondo per il suo lavoro di reporter. Claudio, invece, il mio giovane superiore, il medico legale più brillante che conosca, è pericolosamente vicino a me. Mi chiamo Alice Allevi e gli amori non corrisposti, quasi più delle autopsie, sono la mia specialità."
                                                                                                                             La recensione
Nella primavera dell'anno scorso, un titolo in particolare mi aveva fatto compagnia durante quei tiepidi giorni baciati da sole e polline. Era il thriller di una giovane esordiente, la cui penna aveva delineato le fattezze di una protagonista curiosa e atipica.
I mesi precedenti - lo ricordo ancora bene - avevano segnato il mio entusiastico avvicinamento al giallo “made in Italy”.
Donato Carrisi (Il suggeritore, Il tribunale delle anime) e i suoi romanzi dal genio contagioso ed esaltante, meritati successi anche all'estero. Barbara Baraldi ( Scarlett, La bambola dagli occhi di cristallo ) e il suo stile affilato e inconfondibile, venato di sangue e seduzione.
Lorenza Ghinelli (La colpa, Il divoratore) e la tangibile oscurità dei suoi incubi.
Mario Mazzanti (Scacco alla regina) e il suo horror da “cronaca nera”.
Poi è arrivata lei, un ciclone di umanità e risate, e il medical thriller ha acquisito nuove ed inedite caratteristiche. La giovane Alessia Gazzola – classe 1982 – aveva inserito nell'Allieva la luminosità del suo essere e il brio dettato dalle sue inestinguibili speranze giovanili. Pur peccando di eccessiva ingenuità nello strutturare le modalità dell'indagine, il talento dell'autrice aveva dato vita al suo alter-ego di carta e inchiostro: la specializzanda Alice Allevi. Con la sua ironia, le sue continue paranoie, la sua immaginazione iperattiva e la sua insana attrazione verso gli amori non corrisposti, si era consolidata a paladina degli imbranati assetati di brividi e forti emozioni e a stella indiscussa di un romanzo dalle buone potenzialità, ma dallo sviluppo privo di mordente.
Quando, qualche mese fa (come passa veloce il tempo!), lessi sul Libraio un'anteprima di Un segreto non è per sempre, accolsi con grande felicità l'atteso ritorno nelle librerie della simpatica autrice messinese e, dunque, la rinascita della sua originale eroina, che, finalmente, sarebbe tornata a regalare misteri e sorrisi ai suoi affezionati fan.
Sin dai primi capitoli, è possibile cogliere lo spirito con cui Alessia ha affrontato questa sua seconda avventura nel mondo editoriale. Il successo non ha affievolito la sua voce schietta e vitale, e l'entusiasmo che aveva caratterizzato il suo romanzo d'esordio continua a trapelare da ogni pagina, coinvolgendo – con la sua inarrestabile irruenza – il lettore.
Ci sono ancora il brillante cinismo del bel Claudio Conforti, le avventure tragicomiche degli amici più intimi della nostra protagonista, le serate passate in compagnia di un buon libro e di un episodio di Nana e la spassosa convivenza con la dolce Yukino, che, nonostante i suoi occhioni a mandorla e i suoi “Ti pecoro!” tenacemente supplicati, ha imparato alla perfezione i congiuntivi più impervi della nostra lingua e, ormai, è finalmente pronta a ritornare nella lontana Kyoto. E, ovviamente, c'è ancora lo sfuggente Arthur Malcomess, che riempie le notti della dottoressa Allevi di ricordi romantici, attesa e flebile speranza.
Apparentemente troviamo la stessa Alice dalla frangetta impettinabile e dal marcato sarcasmo, tuttavia in lei si percepisce velatamente il lieve peso addotto da nuove consapevolezze e dall'amarezza di un amore che sta sfiorendo. E' più malinconia, più flemmatica e riflessiva. In lei si rincorrono le ombre fumose dei ricordi, il vicino sopraggiungere dei trent'anni, l'angoscia di trovarsi sola in balia del ritmo impazzito del mondo e l'incertezza causata dall'arrivo a un bivio da cui è impossibile scappare. Questi nuovi elementi non fanno altro che renderla ancora più tridimensionale e viva. I suoi tratti più caricaturali vengono spianati e al vago tramontare del cameratismo presente nel precedente romanzo corrispondono un'indagine più approfondita e uno stile più corposo ed elegante. Internazionale.
L'allieva ha imparato a fare le autopsie senza scatenare il putiferio in camera mortuaria, ma il buon cuore che la spinge sempre a mettere tutta sé stessa nelle indagini del buon ispettore Calligaris non l'ha mai abbandonata.
Questa volta il mistero è celato in una casa da sogno, eretta su menzogne e segreti familiari. Il mistero è celato negli occhi limpidi della silenziosa Clara, una quindicenne che ha assistito senza volerlo alla morte del nonno, l'acclamato scrittore Konrad Azais.
Cosa nascondono i tre figli dell'enigmatico scrittore e, soprattutto, chi è la misteriosa sconosciuta a cui l'anziano ha lasciato tutto il suo ricco patrimonio?
Per Alice ha inizio, così, un investigazione che si consuma a cavallo tra passato e presente, la cui risoluzione affonda le sue nodose radici nel DNA di due generazioni della famiglia Azais e tra le righe di un celebre tomo, il cui successo è frutto di smodata ambizione e di un patto con il diavolo in cambio di vite e anime.
La Gazzola rievoca il fascino polveroso delle librerie, narra la violenza annidata sotto la quiete del tetto familiare, con magiche citazioni alla Musso ci immette nel vivo dei capitoli e, con tocchi di morbida poesia, ci descrive la voglia di sentirsi liberi e di tornare ad innamorasi, mai sfociando, però, nel pericolo del tanto fashion - quanto irritante - triangolo amoroso.
Trattandosi di una seconda opera, si è ben lontani dalla perfezione, ma, per una volta, risulta assai piacevole perdersi tra gli ingranaggi di un meccanismo semplice e di immediato impatto, lasciandosi guidare unicamente dalla voce di una “detective” atipica - piena dei valori e della generosità di noi italiani - che non fa dell'eccesso il suo marchio di fabbrica.
E' l'essere esattamente come noi la sua forza e la sua grandezza. Proprio come l'autrice che ne ha delineato amabilmente i modi, satura Alice Allevi tota nostra est!
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Garbage– The World is not enought
Un immenso ringraziamento al gentile ufficio stampa Longanesi,che, con mia grande sorpresa, mi ha fatto dono di una copia di questo atteso romanzo! Grazie di cuore!

giovedì 26 aprile 2012

I ♥ Telefilm: Ringer

Dopo Pretty Little Liars si torna a parlare di bugie. Dopo Revenge si torna a parlare di ricatti e doppie identità.
La puntata di quest'oggi è dedicata, infatti, a una recente serie della CW, accolta tiepidamente - lo scorso settembre - da spettatori e critica. Sto parlando di Ringer, telefilm che ha segnato il ritorno sul piccolo schermo dell'amatissima Sarah Michelle Gellar e che, fra qualche mese, andrà in onda su Rai 2. Dopo avere trovato la notorietà con Buffy, l'attrice americana, che, nel corso degli anni, ha collezionato una serie di successi e di deludenti flop in film internazionali, torna - con Ringer - nella “casa” che l'ha vista crescere. Questa volta non deve districarsi tra vampiri e demoni sputati dalla bocca rovente dell'inferno. I pericoli non si nascondono tra le viuzze notturne di Sunnydale o fra i corridoi di un ridente liceo pubblico.
E' la grande Mela, in questa nuova serie che la vede protagonista, a diventare labirinto di inganni e covo di tranelli e cospirazioni. E i nemici, chiederete voi?
Ce ne sono tanti e nascondono le loro bieche intenzioni in abiti costosi e in austeri chignon. Il peggiore, tuttavia, lei lo conosce benissimo. Insieme hanno condiviso l'infanzia: un susseguirsi estremo di gioie e dolori. Hanno lo stesso volto. Gli stessi capelli biondi, la stessa voce, gli stessi occhi azzurri. E' sua sorella. La sua gemella. Sangue del suo sangue, carne della sua carne.
La protagonista è Bridget, trentenne sfortunata ed infelice, il cui trucco pesante e i cui vestiti succinti hanno costituito, per lunghi anni, la sua unica fonte di sostentamento.
Lei vende il suo corpo per vivere. Vende il su corpo perché non ha altra scelta. La droga e il crudele Bodaway Macawi sono i suoi carcerieri: le cause che le impediscono di cambiare e di risorgere dalle sue ceneri. Una notte assiste all'omicidio di una ragazza e, per paura di testimoniare contro l'influente Macawi, il giorno del processo scappa e si rifugia negli Hamptons, presso Siobhan, la sorella gemella che non vede da tanto tempo.
Hanno lo stesso DNA, gli stessi tratti somatici, ma le loro vite hanno preso strade completamente diverse. Siobhan si è affermata nell'alta società di Manhattan. E' elegante, raffinata, felicemente sposata e ha ridotto il passato a un ricordo appannato e vago. La sua vita però è solo apparenza. Vuota, ma tremendamente luminosa. Mentre sono in barca a scambiarsi confidenze e ricordi d'infanzia, Siobhan commette un gesto estremo e impensabile. Si getta in mare e l'infinito dell'oceano diventa la sua tomba. Distrutta e tormentata dai suoi aguzzini, Bridget decide semplicemente di prendere il posto di sua sorella. Nessuno, a parte lei, è a conoscenza del suo suicidio. Uno scambio di documenti, un radicale cambio d'abito e una nuova vita per ricominciare. Forse è sbagliato, ma Bridget non ha altra scelta. Vuole scrivere un nuovo capitolo nella sua vita di sofferenza e tragedie. Vuole rimediare ai suoi errori e anche a quelli di sua sorella. Vuole vivere per lei.
Nel momento in cui, sotto false spoglie, metterà piede nell'attico che era appartenuto alla sorella e al suo affascinante marito – Andrew- , nulla sarà come prima. Il tendone cadrà e la vita di Siobhan verrà svelata in tutte le sue sfaccettature e in tutte le contraddizioni che l'hanno caratterizzata. Un matrimonio in crisi, una relazione adulterina con il marito della sua amica di sempre, un rapporto conflittuale con la figliastra adolescente, il marcio dietro una vita da favola. Comunque, semplici problemi di una coppia altolocata: nulla in confronto all'inferno che era la sua vecchia vita.
Quando, però, il suo cuore si accenderà per l'amore verso Andrew e la sua incolumità sarà messa in pericolo dall'aggressione di un cacciatore di taglie dall'identità e dal movente sconosciuti, Bridget si renderà conto di essere protagonista di un complotto ordito ai suoi danni. Una marionetta nelle mani di un'oscura eminenza grigia.
Sua sorella non è affatto morta. Si nasconde a Parigi e, sotto le luci soffuse della città e tra le braccia di un nuovo amante, tesse indisturbata la sua tela di complotti.
Non nascondiamolo: il plot di questa nuova serie era potenzialmente esplosivo! Al servizio di un'ottima sceneggiatura, l'indiscutibile charm della Gellar (impegnata nel doppio ruolo di “carnefice” e “vittima”), il talento dell'inglese Ioan Gruffudd (I fantastici quattro; Titanic) e l'affermata rete che ha ospitato le celeberrime serie “Supernatural”, “The Vampire Diaries” e “One tree hill”. Come quasi ogni serie TV (vedi Pretty Little Liars!), ci sono alti e bassi. Picchi e vette. L'affascinante ambientazione è sottolineata da una fotografia priva di sbavature; il glamour dell'ambiente da una ritmata colonna sonora; l'intrigo dell'intreccio da un crescendo di colpi di scena. Le prime puntate sono un crescendo di tensione e mistero, un climax sapientemente orchestrato. Qualcosa, però, non funziona. Il meccanismo si intoppa. Crollano gli ascolti e, dunque, il consenso del pubblico. Decisione comprensibile quella di non voler proseguire con una seconda serie, ma, per me, non condivisibile!
Ancora tanti dubbi rimangono irrisolti, ancora è tanta la voglia di vedere la talentuosa protagonista mettersi alla prova con intrighi e spietati tranelli. Il telefilm mantiene tutte le premesse di partenza, ma una regia più dinamica e meno televisiva ne avrebbero accentuato le venature thriller. Rimane una versione di “Gossip Girl” più matura e torbida. A differenziare le due serie, però, c'è una differenza sostanziale di spettatori!
Il resto del giudizio lo lascio a voi! Cosa ne pensate? Condividete la decisione dei produttori o, come me, siete rimasti amareggiati per la quasi definitiva cancellazione della serie?

mercoledì 25 aprile 2012

Nasce una nuova rubrica: "All the world is a library". Quando il mondo è una biblioteca di sogni e vita.

Ciao a tutti, amici lettori! Nell'ultimo periodo, girovagando su Amazon e Goodreads, mi è venuta un'altra mania e, mio malgrado, mi sono trovato al centro di una passione bruciante e impossibile. Quella tra me e i libri in lingua. Un amore, purtroppo, non corrisposto!
Davanti alle magnifiche copertine, ai titoli più intriganti e alle trame più originali, sbavo come se mi trovassi vicino a una succulenta pizza, ma, non avendo mai letto niente in lingua originale – se non quei demenziali dialoghi proposti dal mio pessimo libro d'inglese! - mi spaventa un po' cimentarmi con tali letture. Ho paura , dopo un'ingente spesa e un'interminabile attesa, di trovarmi con libri sì magnifici, ma incomprensibili come la più canaglia delle versioni di greco. Lo ammetto: sono un po' sadico e ,quindi, al dubbio che titoli tanto interessanti non siano mai tradotti nel nostro paese e all'amara consapevolezza che io rimanga a contemplarli dallo schermo del mio PC a vita, si aggiunge quel briciolo di speranza che mi frega sempre! Ce la posso fare, mi dico. I can do it!
Questo è il motivo per cui, a quasi quattro mesi da quando il blog ha visto la luce, ho deciso di inaugurare una nuova rubrica, tutta dedicata alle uscite internazionali! Vi parlerò dei titoli più interessanti, dei romanzi più innovativi e, forse, grazie ai vostri consigli e alle vostre idee, troverò finalmente il coraggio di confermare quel mega ordine su Book Depository che attende nel suo carrello virtuale da mesi!
Nel mondo siamo diversi per tante cose. Le razze, le barriere culturali, le religioni, le tradizioni e i partiti politici ci scavano attorno un baratro incolmabile. Forse è la comune passione per i libri a renderci uguali...il senso di libertà che ci regalano è la nostra salvezza, il nostro collante.
Shakespeare, nella sua ultima opera, affermava: Tutto il mondo è un palcoscenico.
Io – invece – dico: Tutto il mondo è una libreria, una biblioteca di libri e vita. Nasce così All the world is a library, un rubrica a cadenza settimanale ideata dal sottoscritto, in cui vi mostrerò le novità internazionali e le meraviglie editoriali proposte dalla case editrici straniere. In questa prima puntata, sempre a proposito di Shakespeare, ho voluto mostrarvi tre romanzi in cui rivive l'amore immortale tra Romeo e la sua Giulietta. Pur attingendo con immenso rispetto dalla vasta eredità lasciataci dal celeberrimo autore inglese, le autrici di questi tre romanzi hanno voluto impreziosire le loro opere con nuove tematiche e l'inconfondibile spirito degli young adult. Amori contrastanti, cruente vendette e segreti di sangue rivivono in questi inusuali sequel. . .
N.B. Trame tradotte interamente da me! (Per eventuali strafalcioni, siate clementi :P)

When you were mine
di Rebecca Serle
E se la più grande storia d'amore mai raccontata fosse quella sbagliata?
Cos'è un nome, Shakespeare? Te lo dico io: tutto!
Rosaline sa che lei e il suo amato Rob sono nati per stare insieme. Ha aspettato dieci anni che Rob si decidesse a baciarla e, quando il momento è finalmente giunto, tutto si è rivelato intenso e magico. Ma poi Giulietta si trasferisce in città. Giulietta, un'amica di infanzia di Rosaline. La sua adorata cugina. Giulietta, che ora la odia inspiegabilmente. Giulietta, che è bellissima, vendicativa, e un po' pazza...e che ha messo le sue grinfie su Rob. Lui non oppone nemmeno resistenza. Rose è devastata dall'aver perso Rob a causa dell'imprevista rivale. Questa non è la svolta prevista dalla storia. E quando cominciano a circolare pettegolezzi sull'instabilità di Giulietta, sul suo bisogno di attenzioni e sulle sue minacce di suicido, Rose comincia a temere non solo per il cuore di Rob, ma anche per la sua vita. Perchè Shakespeare può anche avere raccontato la storia sbagliata, ma tutti noi ne conosciamo benissimo i suoi tragici risvolti...

 When you were mine” è il romanzo d'esordio di Rebecca Serle. Previsto per il primo maggio nelle librerie statunitensi, già diversi mesi prima della pubblicazione, i diritti del libro sono stati acquistati dalla Fox che, secondo fonti certe, avrà il compito di produrne un film intitolato “Rosalie”. Nel cast, nei panni della sfortunata protagonista, l'ormai onnipresente Lily Collins (Biancaneve); secondo IMDB, accanto a lei, Deborah Ann Woll (True Blood). Alla regia, Michael Sucsy (La memoria del cuore).
 
Juliet Immortal
di Stacey Jay

I fan di Shiver, di Maggie Stiefvater, e del Bacio dell'angelo caduto, di Becca Fitzpatrick, adoreranno questa intensa storia d'amore, nella quale Romeo e Giulietta, la più tragica coppia della storia, si rincontrano ancora, non come innamorati, ma come nemici . . .
La più tragica storia d'amore della storia . . .
Giulietta Capuleti non si è suicidata. Lei è stata uccisa dalla persona di cui si fidava di più al mondo, suo marito, Romeo Montecchi, un sacrificio fatto per assicurargli l'immortalità. Ma quello che Romeo non aveva previsto era che a Giulietta sarebbe stata concessa l'eternità e che sarebbe diventata un agente per conto degli Ambasciatori della Luce. Per 700 anni, lei ha combattuto Romeo per le anime dei veri innamorati, per preservare il vero romanticismo e i destini degli innocenti. Fino al giorno in cui lei incontra qualcuno del quale non poteva innamorarsi, e Romeo, oh Romeo, farà tutto per distruggere quell'amore.

Juliet: A novel
di Anne Fortier
Quando Julie Jacobs eredita la chiave di un deposito di sicurezza a Siena, le viene detto che la condurrà a un antico tesoro di famiglia. Subito, è trascinata in un avvincente viaggio nella storia della sua antenata Giulietta, il cui amore leggendario per un giovane uomo di nome Romeo ha scosso le fondamenta della Siena medievale. Quando Julie si scopre discendente della famiglia immortalata da Shakespeare in un indimenticabile faida di sangue, lei realizza che la famigerata maledizione - “ Una piaga su entrambe le vostre case!” - è ancora attiva, e lei è il suo prossimo bersaglio. Sembra che l'unico in grado di salvare Julie sia Romeo – ma dov'è?





Allora, cosa ne pensate? Quale tra questi tre titoli vi attrae maggiormente, quale sperate sia presto tradotto in Italia?

martedì 24 aprile 2012

Muses, di Francesco Falconi: Anteprima e Intervista all'autore!

Il prossimo 15 Maggio, dopo il sorprendente Multiversum, la Chrysalide - nuova, innovativa collana della Mondadori - torna nelle nostre librerie con un avvincente fantasy italiano, che mescola con maestria unica inusuali elementi mitologici e serrate atmosfere da thriller. Ambientato tra Roma e Londra, Muses è dotato di un fascino misterioso ed arcano, capace di offuscare ferocemente la luce delle prossime novità internazionali: Dreamless e Il dono delle furie. Fortemente incuriosito dalla particolarità della trama e della forza dei temi affrontati, approfittando della disponibilità dell'autore, ho intervistato per voi Francesco Falconi. Vi ricordo che, a breve, in tutte le librerie, edito dalla Piemme, ci sarà il nuovo fantasy dell'autore, scritto a quattro mani con Luca Azzolini. Si tratta di “La regina dei senzastelle”, atteso sequel della serie Evelyn Starr. 

Titolo: Muses
Autore: Francesco Falconi
Editore: Mondadori
Numero di pagine: 320
Prezzo: € 17,00
Data di pubblicazione: 15 Maggio 2012
Sinossi: Quando scappa da Roma  diretta a Londra, coperta di tatuaggi e piercing, Alice sente che la sua vita potrebbe cambiare per sempre. Ha appena scoperto di essere stata adottata, ma per lei questa  notizia è quasi un sollievo. Cresciuta con un padre violento e una madre incapace di esprimere il proprio affetto, ora Alice deve scoprire le sue radici e l’eredità che le ha lasciato la sua vera famiglia.
Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani, non si sono mai estinte.
Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E Alice è una di loro.
La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme.
Ma un dono così può scatenare l’inferno.
E sta per accadere.

1) Ciao Francesco! Benvenuto su “Mr. Ink – Diario di una dipendenza”. E' un grande piacere averti qui con noi. Presentati brevemente ai nostri lettori. Chi è Francesco Falconi? Ciao! Un saluto a tutti i lettori! Dunque, sono un appassionato di lettura e genere fantastico, scrivo da circa 6 anni, con un totale di 13 pargoli. L’ultimo s’intitola “Muses” , edito da Mondadori. Ho anche un sito, www.francescofalconi.it, dove potrete trovare i miei contatti facebook e twitter.

2) Una domanda che, per rompere il ghiaccio, rivolgo spesso ai miei “ospiti”: cosa rappresenta, per te, scrivere e quando hai capito che sarebbe diventato il tuo futuro. Guarda, ti copio-incollo una frase che lasciai per un’intervista a Panorama, e che ancora mi rispecchia:
«La scrittura non è un mestiere. Non è un hobby. Né una passione. È un’esigenza di cui non si può far a meno. Perché senza ti senti soffocare. E sai che è l’unico modo per liberare quella bestia che ti strangola. Se provi questo, allora vuol dire che hai una bella storia da raccontare.» La scrittura il mio futuro? Domanda tosta, perché non sono solito fare programmi a lungo termine. Senza dubbio è il mio presente, ed è quello che conta.


3) Consigliaci un autore, un libro o un film che hanno rivoluzionato il tuo mondo, rendendoti quello che sei adesso. Rivoluzionato è un aggettivo pericoloso, perché ci sono tanti libri e film che mi sono piaciuti. Il Labirinto del Fauno, per esempio, è un film che mi ha davvero meravigliato e che riguardo sempre con piacere. Idem per i libri: adoro Gaiman e Stroud, per esempio. Ma ultimamente anche Nicholls, Franzen e McCarthy. Devo sicuramente molto a Michael Ende: è stato lui a ispirarmi Estasia e il desiderio di scrivere una storia che fosse tutta mia.

4) L'attesa per Muses, il tuo nuovo romanzo, è alle stelle! Per ora, i dettagli sulla trama sono pochi e nebulosi. Questa cappa di mistero che lo avvolge non fa altro che renderlo ancora più affascinante. Che cosa dovrebbero aspettarsi tutti quei lettori che hanno intenzione, il 15 Maggio, di fiondarsi in libreria per acquistarlo? Tu come definiresti questa tua  nuova “creatura”? Sai, avere delle forti aspettative verso un romanzo è spesso un’arma a doppio taglio, per cui ci vado molto cauto. Muses è un libro che per me significa tutto, è la svolta nella mia produzione letteraria. Una storia difficile, cruda e davvero sentita. La protagonista Alice, così tormentata per il suo vissuto, è stata la prima ispirazione, proprio come l’arte e più in particolare la musica. Muses nasce proprio dalle domande: cosa accadrebbe se oggigiorno le Muse fossero ancora tra noi? Come riuscirebbero a ispirare gli uomini? Se questo dono fosse portato all’eccesso, cosa succederebbe?

5) Nonostante la tua giovane età, sei già autore di numerosi romanzi, che vanno dai libri per ragazzi, alle biografie e, ancora, all'urban fantasy e al fantasy classico. Cosa lega tra loro titoli apparentemente tanto diversi e, soprattutto, quando è nata l'idea di attingere – con Muses – alla mitologia greca, tornata nuovamente in auge grazie a romanzi come Starcrossed e Il dono delle furie? Il legame tra tutte queste opere sono semplicemente io come autore. Il mio percorso, la mia vita che pian piano è cambiata. Ogni romanzo rispecchia un momento della mia vita: gioia, desiderio di divertimento, depressione, spesso con cambi e salti nel vuoto. I lettori più affezionati lo sanno, anche perché non amo ripetermi. In realtà quando ho iniziato a scrivere Muses, 4 anni fa, non esisteva nessun libro sulla mitologia greca. Perdonami, non conosco né ho letto Starcrossed…La scintilla del romanzo è stata proprio la motivazione che ho spiegato nella domanda precedente. Non aspettatevi però “troppa” mitologia. A me piace reinventare situazioni e idee.

6) In molti dei tuoi precedenti romanzi, ti sei divertito a dare sfogo alla tua trascinante fantasia, creando mondi immaginari e terre misteriose. Perché hai deciso di ambientare Muses nella meravigliosa e caotica Londra? Ambiento i miei romanzi in città che conosco bene. Muses,  infatti, inizia nel cuore di Roma, per poi proseguire a Londra. Adoro queste due capitali, così misteriose e dense di storia e leggende.

7) Come ho recentemente chiesto al tuo collega Leonardo Patrignani, se il tuo ultimo romanzo diventasse un film, quali attori sceglieresti per dare vita  ai tuoi personaggi e a quale regista affideresti la regia della pellicola? In tutta onestà è una domanda che non mi sono posto… anche perché, per adesso, non voglio forzare l’immaginazione dei lettori. Il bello della lettura, a differenza di un film, è proprio la sua incompletezza: necessita della fantasia del lettore. Perché rovinare questa magia?

8) Per tutti quelli che da un po' seguono con ammirazione e attenzione il tuo lavoro, è palese un'altra tua grande passione: la musica. Quali artisti, con i loro album, hanno accompagnato la stesura di Muses e quale sarebbe la colonna sonora ideale per il romanzo? Muse, Skunk Ananise, Lady Gaga, Emilie Autumn, Madonna. E li troverete nel romanzo.
9) Svelaci il tuo segreto! Dove trovi il tempo e le idee per scrivere tanti romanzi? Cosa ti è di ispirazione? Nessun segreto. La scrittura mi completa, per cui non faccio fatica a scrivere anche di notte. Il mondo che mi circonda è la fonte di ispirazione.

10) Parlando di miti, ti va di sfatarne uno con me? Dimostraci che la competizione tra gli autori italiani non è più tanto marcata quanto un tempo! Conoscendo un po' i tuoi interessi e il sostegno reciproco tra te e molti tuoi colleghi, suggeriscici qualcuno dei libri che – in quest'ultimo periodo – hanno fatto capolino sugli scaffali della tua libreria. Senza dubbio Multiversum di Leonardo Patrignani, che ho letto con molto piacere perché sono appassionato anche di fantascienza e universi paralleli. E sono in attesa dell’ultimo libro de La Ragazza Drago di Licia Troisi :)

Dal 30 Aprile in tutte le librerie!
11) Grazie per essere stato qui con noi! Io e i lettori del blog ti facciamo un immenso in bocca al lupo per questa tua nuova, importante avventura. Se ti va, lasciaci con un regalo: una frase di Muses. Spero, alla prossima. Un saluto! «Sono sola, in questa stanza. Un confessionale freddo, asettico e privo di colori, che mi obbliga a rispondere a molte domande. Chi sono, adesso? Un granello di polline trasportato dal vento nel deserto, alla ricerca di un’oasi dove posarsi. Un’oasi che credevo di aver trovato, senza accorgermi che tutto attorno a me stava già appassendo. Mi sono abituata a odiare il mio corpo. A polverizzare la mia mente. A stuprare la mia volontà. Adesso ho paura. Perché l’istinto di sopravvivenza si è trasformato in una coscienza che non posso più ignorare. Voglio vivere, voglio salvarmi. Voglio sognare un’Alice migliore, che sovrasti ogni mia altra identità. Una voce che prima di scomparire nel silenzio ha il coraggio di farsi sentire.»

lunedì 23 aprile 2012

Recensioni a basso costo: Lo specchio del male, di Davide Simon Mazzoli

  Il Paradiso non esiste, ma l'Inferno sì.
Titolo: Lo specchio del male
Autore: Davide Simon Mazzoli
Editore: Tre60
Numero di pagine: 413
Prezzo: € 9, 90
Sinossi: Orazio De Curtis odia tutti. Odia la moglie, così gentile e remissiva, e quindi insopportabile. Odia la domestica bulgara, con quella faccia triste da immigrata. Odia la cittadina di provincia dove vive. Odia il suo agente letterario, che continua a tormentarlo per sapere quando consegnerà il nuovo romanzo. E soprattutto odia se stesso, un uomo alla deriva, per di più zoppo e senza un occhio e due dita di una mano: le conseguenze del terribile incidente automobilistico che, però, lo ha reso ricco e famoso. Perché è stata proprio quell'esperienza a ispirargli il suo romanzo d'esordio, diventato subito un clamoroso caso editoriale. Peccato che ora il peso della fama lo stia schiacciando e lui abbia perso la vena creativa: ammesso che l'abbia mai avuta. Orazio trova un po' di pace solo la notte, quando si mette alla finestra per spiare i suoi vicini, in particolare la provocante figlia del giardiniere. Un passatempo tutt'altro che innocente e destinato a costargli caro. Una sera, infatti, Orazio si accorge di essere a sua volta spiato da un ragazzino che si è appena trasferito nella casa di fronte. Un ragazzino che il mattino seguente si presenta alla sua porta sostenendo di avere delle fotografie imbarazzanti: è l'inizio di un vortice di ricatti, minacce e sottili violenze psicologiche che costringeranno il grande scrittore Orazio De Curtis a diventare una marionetta nelle mani del giovanissimo aguzzino, che un giorno gli chiederà persino di uccidere per lui... 
                                                                                                La recensione
Guardo i film dell'orrore per sport. Leggo i libri gialli per tenermi in allenamento.
Possono sorprendermi forse con un colpo di scena ad effetto o con un finale ben congegnato, ma assai raramente mi fanno percepire le scosse della paura o la tensione di un pericolo imminente che, come un brivido freddo, mi percorre gelido le membra.
E' sempre stato così.
Le mie prime letture: Stephen King e Dean Koontz. I miei registi di culto: Lucio Fulci, Wes Craven e George A. Romero. Sono la persona più insicura e fragile di questo mondo, ma se c'è una cosa di cui sono sempre stato consapevole è la spessa barriera che separa la mia realtà dalle ombre più torbide dell'immaginazione. Questa certezza mi ha sempre fatto sentire protetto.
Tra me e la “finzione”, lo schermo di un televisore o le fitte pagine di un romanzo. Labirinti che fanno sentire me al sicuro, leggero e fluttuante sul limite che separa due mondi.
Leggere Lo specchio del male ha suscitato in me rabbia, fastidio, apprensione, paura.
La paura suscitata dall'insana attrazione verso una storia del genere: disturbante e disturbata.
La paura che si prova stando sulla soglia di un precipizio; timore di cadere e desiderio di volare.
La vita è un complesso labirinto; il futuro è un osservatore silenzioso e la stragrande maggioranza dei tuoi pensieri e delle tue azioni è una verità che rimarrà sconosciuta al resto del mondo. La vita è un cazzo di puzzle mistico del tutto privo di soluzione.
Il romanzo d'esordio di Davide Simon Mazzoli riscrive le regole del thriller, inaugurando un nuovo capitolo nella narrativa del brivido. Non imita i giallisti americani, né rende il suo libro una lettura facile e veloce dal sapore tipicamente internazionale. Niente di tutto questo.
Lo specchio del male è la storia del Re della montagna e della sua discesa negli inferni nell'anonimato di un grigio paese di periferia. La storia di un uomo mediocre, di uno scrittore fallito, di un marito fedifrago e del suo personale patto con il Diavolo. Un diavolo crudele, subdolo, che ha gli occhi innocenti di un bambino e le fiamme dell'inferno nel suo cuore senza più sentimenti. Un patto di sangue. Una partita a scacchi di omicidi e follia.
Lo specchio del male è provocatorio, osceno, arrogante, coprolalico, cinico, spietato.
Ha lo spirito e il genio visionario di Kubrick, Tarantino e Cronemberg, la raffinata struttura narrativa delle sceneggiature di Hitchcock e il temperamento chiassoso e trascinante degli horror all'italiana degli anni '70.
Ricordando lo stile affilato e inconfondibile di Chiara Palazzolo e strizzando l'occhio a On Writing di Stephen King, potrei definire questo romanzo una versione cartacea del film La pelle che abito, ultima, controversa fatica di Pedro Almodovar.
Un inizio vagamente kitsch. Un sviluppo delirante e poco lucido. Un finale “sconvolgentemente” realistico, capace di toccarti nel profondo, di scuoterti e di spossarti.
Il periodare frammentato è un singhiozzo dentro a un pianto, un'imprecazione brusca, un lampo che squarcia il velo placido del cielo. E' cacofonico, onomatopeico. Tutto è impreziosito da un'edizione riccamente curata, economica e di impeccabile fattura. Inusuali il font e l'impaginazione, capaci di rendere concreta e tangibile l'originalità del romanzo. Macchie d'inchiostro, schizzi copiosi di sangue, goccioline di caffè e tracce d'oblio a macchiare i margini di quest'ottima novità della  Tre60.
Quella dell'autore è una scrittura che lascia il segno. Ti riempie la bocca del sapore amaro della bile. Come cibo andato a male, ti rimane sullo stomaco. Ti disorienta, ti fa ridere del macabro di una tragedia, ti sorprende con alcune di quelle riflessioni talmente tanto pungenti che non hai mai avuto il coraggio di pronunciare a voce alta. Molte pagine scorrono veloci, altre risultano perfino difficili da sopportare. Pur avendo precedentemente intuito lo sviluppo degli eventi, l'epilogo è risultato ugualmente spiazzante e cattivo. Scorretto. Sporco. Un pugno nello stomaco.
Ho richiuso il volume, ho respirato a pieni polmoni e, con le palpebre tremanti, mi sono passato stancamente una mano sul viso e tra i capelli. Sudore, brividi, disgusto, rabbia. Retroscena di un incubo da cronaca nera. Lo specchio del male è questo.
Per una volta, non ho parole. Leggere per credere.
Il mio voto: ★★★★ +
Il mio consiglio musicale: Psycho Killer – Talking Heads

domenica 22 aprile 2012

Passion Bookmars # 11: Harry Potter

Ciao a tutti, amici lettori! Puntualissimo, proprio come ogni domenica, ho il piacere di postare i segnalibri della nuova puntata di “Passion Bookmarks”. Sono felice di annunciarvi che, come vi avevo promesso la settimana scorsa, ritornano i nostri amati segnalibri “a tema”! Quest'oggi, potendo contare su una miriade di suggerimenti di alcuni colleghi blogger e avendo, quindi, una vastissima serie di temi da poter affrontare, ho deciso di dedicare interamente la puntata a una saga fantasy che ha fatto storia. Un'avventura mitica ed emozionante che mi ha accompagnato sin da bambino e che, nell'estate dell'anno scorso, è giunta dopo dieci anni al termine, lasciandomi gli occhi lucidi e il cuore arido. Come avrete forse capito, sto parlando dell'unico e inimitabile....Harry Potter! :°)
Auguro a tutti voi una splendida giornata! Io, nel frattempo, mi tormenterò allegramente :( Dopo settimane di pioggia e vento, il sole splende finalmente alto sulla mia città, ma il mare è un lontano miraggio. Mai come quest'anno, questi mesi primaverili si stanno rivelando un vero inferno: compiti, interrogazioni, test...il mio lato B ha preso la forma della sedia, insomma! Divertitevi anche per me. Un abbraccio!

giovedì 19 aprile 2012

26 Aprile 2012: la timeCRIME torna a colpire!

Con Il caso Maloney, Graham Hurley inaugura una serie che in Gran Bretagna e in Francia ha fatto scalpore: thriller forti di una scrittura scabra e cristallina, e di una capacità di restituire la realtà della scena criminale con tale efficacia da annoverare tra i molti estimatori i più alti gradi della polizia e dell’investigazione del Regno Unito.

Titolo: Il caso Malone. La prima indagine del detective Joe Faraday
Autore: Graham Hurley
Editore: timeCRIME
Numero di pagine: 368
Prezzo: € 7,70
Data di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Sinossi: Stewart Maloney è scomparso nel nulla: l’ispettore Joe Faraday è convinto che sia stato assassinato. Ma ci si può basare su una semplice intuizione in un luogo come Portsmouth, una delle città più povere e violente d’Inghilterra, dove le uniche leggi sono il traffico di droga e il crimine, e la sola regola è l’omertà? Sprecare energie dietro un presunto caso di omicidio è una perdita di tempo che Joe non può permettersi. Ma Faraday sta lottando anche contro altro: sotto un cielo grigio che incombe, nel quale solo il volo degli uccelli sembra avere ancora una direzione e un senso, i demoni di un passato che lo ossessiona non gli concedono tregua. Perché ritrovare Stewart Maloney vivo o morto è il perno intorno al quale ruota ormai la sua intera esistenza: e fallire significherebbe arrendersi a quei demoni, arrendersi alla follia...


Uno dei migliori scrittori di crime d’Inghilterra.” The Independent

Il caso Maloney è un thriller eccellente, dalla trama impeccabile, che consente al lettore di confrontarsi con una società,
quella inglese, sull’orlo del baratro.” The Bookseller

I crime di Hurley sono tra i migliori da quando il genere è stato inventato, circa mezzo secolo fa.”
Literary Review

  Un avvincente thriller storico che svela il segreto del mandylion, la raffigurazione del volto di Cristo la cui origine si perde nel buio dei secoli e del mito...

Titolo: L'ultimo vangelo
Autore: Barbara Goldstein
Editore: timeCRIME
Numero di pagine: 592
Prezzo: € 7,70
Data di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Sinossi: Italia, inverno 1453. All’interno di un’abbazia abbandonata, un rudere fortificato in mezzo alle nevi del Gran Sasso, Alessandra d’Ascoli, una mercante di reliquie e confidente di papa Niccolò V, si sveglia: è ferita ma non ricorda nulla, salvo l’immagine di una sanguinosa battaglia. Uno sconosciuto, che afferma di essere suo marito, le rivela che il suo nome è Alessia. C’è tuttavia qualcosa in quell’uomo che le fa paura, qualcosa che le sfugge ma la terrorizza... Nonostante sia così debole, Alessandra si costringe dunque ad alzarsi e si inoltra lungo un sentiero che circonda l’abbazia, fino a una tomba sulla cui lapide è inciso il suo stesso nome. Comincia così un viaggio verso le ombre che assediano il suo passato, un viaggio che ben presto si rivelerà infernale: qual è la sua reale identità? Cos’ha fatto prima di perdere la memoria? Nel frattempo, qualcuno si aggira nel cuore dell’abbazia. Cosa sta cercando? E a chi appartiene quella salma esposta all’interno della cripta?

Un thriller storico che tiene con il fiato sospeso.” Frankfurter Stadtkurier

mercoledì 18 aprile 2012

Il sole si spegne. E maggio si fa dark!

Titolo: Dark Shadows. La maledizione di Angelique
Autore: Lara Parker
Editore: Tre60
Numero di pagine: 448
Prezzo: € 9,90
Data di pubblicazione: 3 Maggio 2012
Sinossi: Isola della Martinica, XVIII secolo. Uno sguardo, e il destino di Barnabas Collins è segnato. Per sempre. Il giovane ufficiale, infatti, s’innamora all’istante di Angelique Bouchard, una ragazza sensuale ed enigmatica dagli occhi profondi come il mare. E anche lei ben presto si lascia ammaliare da quel raffinato rampollo di una ricca famiglia del Maine. Così, quando poche settimane dopo il loro incontro lui le propone di sposarlo, lei accetta con entusiasmo. Prima di coronare il suo sogno d’amore, però, Angelique deve attendere un anno, il tempo necessario a Barnabas per intraprendere un lungo viaggio verso casa e ottenere la benedizione del padre. Ed è quindi soltanto al suo ritorno che Angelique fa una scoperta devastante: Barnabas ha smesso di amarla e ha già chiesto la mano di un’altra donna. Umiliata per l’affronto subito e accecata dalla gelosia, la ragazza gli giura allora una terribile vendetta: perché lei è un’adepta dello Spirito Oscuro, una strega esperta nell’arte della magia nera e in grado di condannare un uomo per l’eternità, trasformandolo in un vampiro…
Diventata famosa per aver interpretato il personaggio di Angelique nella serie televisiva originale, con questo romanzo Lara Parker ci introduce nel fantastico mondo di Dark Shadows, il fenomeno di culto che ha ispirato l’omonimo film di Tim Burton.

Titolo: Finché morte non vi unisca
Autore: Steve Hockensmith
Editore: Nord
Numero di pagine: 320
Prezzo: € 15,00
Data di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Sinossi: Finalmente sposi, Elizabeth Bennett e Fitzwilliam Darcy si trasferiscono nella deliziosa tenuta di Pemberly, poco distante dalla villa in cui vivono Charles Bingley e la moglie Jane. In questo modo, Elizabeth può aiutare la sorella nella cura delle sue adorabili bambine e dedicarsi all’eliminazione degli orridi zombie che cercano di avvicinarsi a loro. Tuttavia quel tranquillo nido d’amore diventa ben presto il palcoscenico di una  tragedia: un’immonda creatura morde Darcy al collo, condannandolo a diventare un morto vivente. Disperata, Elizabeth sa che nessuna cura al mondo può salvare l’adorato marito: l’unico modo per permettergli di riposare in pace è tagliargli la testa e, giusto per non correre rischi, bruciare il suo corpo nel camino. E lei sta quasi per compiere quell’estremo, straziante gesto d’amore, allorché le giunge voce che uno scienziato di Londra è riuscito a mettere a punto un vaccino per l’orrido morbo che sta devastando il Paese. Così, aggrappata a una flebile speranza, Elizabeth si mette immediatamente in viaggio, pronta ad affrontare orde infernali di cadaveri ambulanti pur di riportare Darcy alla vita. O almeno a qualcosa che le somigli…
Sull’onda del successo di Orgoglio e pregiudizio e zombie – versione fedelmente zombificata del celeberrimo capolavoro di Jane Austen –, Steve Hockensmith continua le avventure della coppia letteraria più amata di sempre, facendoci gustare le atmosfere e le emozioni dei romanzi della grande scrittrice inglese. Fino all’ultimo morso.
Titolo: Il ritratto di Dorian Gray
Autore: Oscar Wilde
Editore: Giunti Y
Numero di pagine: 304
Prezzo: € 7,00
Data di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Sinossi: Sicuro del suo fascino e della sua avvenenza, il bellissimo Dorian Gray conduce una vita sfrenata, fatta di piaceri e di vizi nella Londra di fine Ottocento. Gli anni passano ma il giovane sembra non essere soggetto alle leggi della natura. E mentre il suo corpo rimane immutato, i segni del tempo e delle sue azioni deturpano l’immagine dipinta in un misterioso quadro che lui tiene gelosamente nascosto in soffitta.

lunedì 16 aprile 2012

I ♥ Telefilm: Pretty, Little, Liars

Mai fidarsi di una bella ragazza con un brutto segreto....
Era un antico detto, una volta, a dire che le bugie hanno le gambe corte.
I tempi sono cambiati e, si sa, ormai questi proverbi, che erano soliti recitarci i nonni e i nostri genitori scuotendo severamente il dito indice davanti alla nostra espressione corrucciata, non sono più simbolo di saggezza. Non sono più attuali.
Nella generazione di Twitter e Facebook, degli Sms e degli I-Phon più esclusivi, le bugie hanno gambe chilometriche e indossano vertiginosi tacchi a spillo. Sono celate dietro sorrisi perfetti e nel fondo di costose borse di Prada. Le bugie si diffondono al ritmo del pettegolezzo e giacciono sulla tastiera di un cellulare. Le bugie ci mostrano cosa succede quando il mistero incontra gli sfarzi di Gossip Girl. Le bugie sono Pretty, Little, Liars.
Tratto da una serie di romanzi di Sara Shepard, questo piccolo serial televisivo – che per molti è già cult – vide la luce nel lontano Giugno 2010 , sul newtork americano ABC Family.
Rosewood è la tipica cittadina americana. Schiere compatte e ordinate di villette, giardini rigogliosi, locali tranquilli e licei pubblici con tanto di armadietti, ampi corridoi e immancabili piramidi sociali. Aria, Spencer, Hanna e Emily – quattro diciassettenni dotate di personalità forti e volitive - dominano i corridoi e le menti dei loro coetanei. I ragazzi vogliono stare con loro, le ragazze vogliono essere come loro. Il loro segreto? Grosse e spietate bugie. E Alison DiLaurentis. Bionda, bella e subdola è lei il loro collante di queste quattro anime ribelli. Il nastro rosso che le lega in un nodo compatto e indissolubile.
Quando Alison scompare misteriosamente, l'amicizia tra le quattro va in frantumi. Dopo mesi di dubbi e ricerche, la ragazza viene ritrovato. O meglio, il suo corpo senza vita.
E' allora che l'incubo comincia. Pur non essendo più tra loro , Alison non ha portato via con sé gli enigmi delle sue menzogne: doppi giochi, false identità, ricatti...chi si è spinto fino all'omicidio pur di seppellire con la bella adolescente gli oscuri segreti della sua anima?
E, soprattutto, chi è che segue con un'ombra le quattro amiche, fomentando sospetti e ossessioni attraverso ambigui Sms, e che lascia la sua inconfondibile firma ovunque le “indagini” conducono le ragazze? Chi è “A”?
Nei precedenti appuntamenti con questa rubrica, vi ho parlato di alcuni dei telefilm che maggiormente si sono procurati un posto fisso nel mio cuore.
Glee e la sua allegria. Revenge e il suo trascinante ritmo da thriller. Once Upon a time e la magia che traspare da ogni suo singolo episodio.
Con Pretty, Little, Liars il discorso è un po' diverso. Questa serie non brilla per l'intelligenza della sua sceneggiatura, per la bravura delle interpreti o per l'originalità dei dialoghi e, di certo, non farà incetta di premi nei festival dedicati alle produzioni del piccolo schermo. Ad essere sinceri è caratterizzato da un ritmo un po' discontinuo e da interpretazioni spesso esagerate e sopra le righe, che, se seguite la serie in lingua italiana, risulteranno addirittura peggiori a causa dello scadente doppiaggio.
Le protagoniste sono bellissime, ma davvero poco sveglie. Nel corso di molti episodi, il bisogno di fare irruzione sul set per indicare loro banali indizi che continuano stupidamente ad ignorare e per scuoterle dalla loro idiozia è fortissimo!
Sempre eleganti ed impeccabili, sembrano uscite direttamente da una patinata rivista di moda. Veramente cosa poco consueta vedere una ragazza andare in una scuola oltretutto pubblica con indosso zeppe alte, borse enormi e abiti da sera. No, non sono lamentoso! Vado in classe con ben sedici ragazze e, per quanto siano belle, a scuola indossano tuta e jeans e, confrontate con le protagoniste, sembrano barbone (Se state leggendo, sappiate che vi voglio bene xD)!
L'andamento è, oltretutto, altalenante e si alternano episodi intriganti e dal ritmo sostenuto, ad altri a dir poco sonnolenti. Per non parlare della trama che, seppure di immediato impatto, è un mix tra Gossip Girl, Desperate Housewives e uno dei tanti teen horror americani alla moda.
Eppure, se sono qui a scrivere, è perché ve lo consiglio! Non ne conosco il motivo preciso, eppure ha un suo perché. Sa essere ingenuo e poco profondo, ma anche ricco di sfumature, utili per mettere in risalto le personalità di Aria, Spencer, Emily e Hanna. Specialmente nella prima serie, poi, si mettono in luce molte delle contraddizioni presenti nel mondo dorato delle quattro amiche. Si parla di omosessualità, anoressia, bullismo, risultando sì retorici, ma anche molto incisivi. Da non dimenticare, altresì, che ogni episodio si chiude con un entusiasmante twist finale, capace di indurre lo spettatore a scacciare i suoi comprensibili ripensamenti e di fare mutare la sua voglia di non proseguire più con la serie in un vago: “Bhe, sono curioso: una possibilità gliela concedo!”.
L'atteso finale di stagione, in verità, tra pause e posticipazioni, si è rivelato perfino meno complesso di quanto mi aspettassi. I miei sospetti relativi all'identità di “A” erano giusti fin dall'inizio. Mi ha fatto incazzare, lasciandomi insoddisfatto e irritato, ma con la grande voglia di vedere – questa estate – gli episodi della nuova stagione.
Come dico io, Pretty, Little, Liars è un intrattenimento piacevolmente trash. Infantile, forse, ma ricco di promettenti elementi che mi hanno indotto a vedere ininterrottamente – seppure tra alti e bassi - ben due serie con tensione crescente! Senza poter formulare un giudizio netto e lineare, ve lo consiglio. C'è indubbiamente di meglio, ma poche serie si lasciano seguire con tanta curiosità!  

- Consigli libreschi: After, 7. Il numero maledetto, The Gap

Giovani, carine e bugiarde
Divine
 
Pretty Little Liars è anche nelle librerie! I primi due romanzi che hanno ispirato la serie, sono stati pubblicati in Italia dalla Newton & Compton.