giovedì 13 aprile 2017

I ♥ Telefilm: Tredici | New Girl VI | How to get away with murder III

La morte tocca, soprattutto quando quel mazzolino di fiori a bordo della strada, quell'articolo triste sul giornale locale, ci ricorda che a venir meno è stato qualcuno della nostra età. Facevo i primi anni di liceo quando una mia coetanea, Carla, fu trovata senza vita nella sua stanza. Non la conoscevo, ma ricordo un sabato mattina passato in classe a parlare di lei, e di come la sua scomparsa ci facesse sentire. Tredici, prodotta da Selena Gomez e tratta dal best-seller di Jay Asher, è una serie importante. Non il solito teen drama vuoto, alla moda, a cui una CW ci ha abituato. Ha come spunto una morte tra i banchi, e dalla tragedia non prende le distanze. Racconta in disordine la storia di Hannah, una diciassettenne che un giorno l'ha fatta finita. La sua lettera d'addio, la sua vendetta, supera i confini della carta e dell'aldilà. La verità di una ragazza morta troppo presto, nell'indifferenza, si diffonde negli auricolari di Clay: un compagno innamorato, che elabora la perdita e cerca indizi. Coloro che nel frattempo hanno già ricevuto le cassette, accusati di averla trascinata a fondo, hanno paura che il più candido tra loro li smascheri. I cattivi hanno punti di rottura, sprazzi di umanità. I buoni, non così immacolati, hanno scatti isterici che ti mettono sul chi va là. I personaggi, più che approfonditi, sono scavati. Possiedono case e famiglie modeste, spesso. Un'aria comune, familiare, non da fotoromanzo patinato – Katherine Langord è bellissima proprio in virtù di qualche curva in più, Dylan Minette è uno di quegli adorabili sfigatelli alla Seth Cohen che faranno strage di cuori. Ci sono tredici episodi per tredici nastri. Una playlist da ascoltare e riascoltare, un cast di esordienti piuttosto in parte, ritmi dilatati. Nel decantato Tredici, purtroppo, ne succedono così tante, ma così tante, che a un certo punto ho smesso di crederci. Più che l'emozione, allora, affiora il fastidio. Verso un dramma così esagerato da risultare inverisimile. Verso una scrittura a tavolino, che vorrebbe compiare gli adulti – guardate che età difficile, guardate il liceo che mondo selvaggio che è – più che raccontare gli adolescenti. Alcol e droghe. Stupro. Guida in stato di ebbrezza. Bullismo. Troppi temi che rimestano a fin di bene nella cronaca nera. Molte minoranze rappresentate in nome del politicamente corretto, fino a sfiorare il parossismo (una coprotagonista cinese, omosessuale, adottata da una coppia di papà gay). Tredici non pecca di superficialità, ma di un un po' di pietismo sì. Di un certo pressappochismo, ma sempre a fin di bene. Fa la voce grossa, dice le parolacce. In realtà, nonostante le arie indie, è un prodotto ben più furbo di quanto sembri. Di quelli così accomodanti e impegnati, però, che criticarlo fuori dai denti significherebbe peccare di insensibilità. Di quelli paraculi, chiamiamoli col loro nome, che ti imboccano con il cucchiaino fino alla fine. Voce fuori dal coro, dico che ne ho capito le intenzioni ma che non mi ha scosso. Allena l'empatia, questo sì. Ci ricorda che ognuno ha i suoi fardelli e i suoi fantasmi. Che essere gentili con qualcuno – che magari, in testa, sta combattendo una guerra segreta – è questione di un attimo. Purché vivere l'adolescenza non diventi camminare sul filo, sulle uova, per paura di mettere un piede in fallo e sbagliare costantemente. (6)

Visto quando capitava ai tempi del debutto televisivo e rivalutato anni dopo, New Girl è la sitcom giusta al momento giusto. Merito di una squadra affiatatissima, di una casa a Brooklyn in cui ogni cosa scoppia in risata, che sopravvive alle coppie scoppiate, ai cali di ritmo, a cambiamenti belli e brutti. Cosa combina, quest'anno, la frizzantissima coinquilina dai vestiti pastello? Come reagisce Jessica Day alle novità? Schmidt e Cece, convolati a nozze nella stagione precedente, vanno a vivere insieme. Winston e la sua collega poliziotta, usciti allo scoperto, seguono le orme dell'altra coppia: radunate le brutte camicie a fantasia e il mitico gatto Ferguson, un'altra parte del quartetto è perciò pronta a spiccare il volo. Nick Miller, alias la mia anima gemella, ha pubblicato il suo primo romanzo e vive una relazione complicata con una certa Megan Fox. Il loft, piano piano, si svuota. Jess ha paura di rimanere sola, e noi assieme a lei. Sarà che nessuno, sotto sotto, ha smesso di fare il tifo per lei e per il burbero Nick, distratto dalle grazie della bella di Transformers. Come si scopriranno cambiati alla fine di questi traslochi, di inevitabili viavai che hanno il sentore triste degli addii? Lo scopriamo al ventiduesimo episodio. Forse, l'ultimo di sempre. La Fox non si esprime sul rinnovo e l'epilogo, perfetto, è un cerchio che si chiude. Di perfetto, purtroppo, c'è quello e poco altro. Un finale che giunge inatteso, annunciato senza il necessario preavviso, che emoziona ma non troppo. A chiosa di un ciclo di episodi piuttosto piatto, sprovvisto della classica verve, a cui onestamente non ho prestato grande attenzione. Non sapevo di assistere all'ultima stagione – sempre, appunto, che di un'ultima stagione si tratti. L'ho guardata in maniera distratta, a tempo perso, alla fine di giornate lunghissime. Non avevo gli occhi dell'amore, insomma. Lo sguardo da pesce lesso che mette tutto in prospettiva. Se dovessimo fermarci qui, mi dispiacerebbe. Né io né questo New Girl – brodo allungato in cerca di un'occasione per riscattarsi eravamo al nostro meglio. Ma, come vecchi amici, ci siamo fatti compagnia sul divano. Senza sentire il bisogno di giudicarci. (6)

In una sessione invernale che mi aveva messo a dura prova, avevo scoperto per la prima volta How to get away with murder e una Shonda Rhimes che, a lungo andare, ti dà i guilty pleasure perfetti e una totale assuefazione. Dopo un'accattivante stagione introduttiva, il legal thriller con qualcosa in più aveva rischiato di perdermi con un secondo appuntamento in cui la protagonista spadroneggiava un po' troppo. In autunno, mi sono puntualmente presentato a lezione da Annalise. Ai primi banchi, i suoi pupilli. Nei flashback, un incendio e un cadavere carbonizzato in cantina. Ci sarà un morto, giusto per il midseason finale. Chi sarà? How to get away with murder, per il terzo anno, ripropone la tipica struttura a incastro e sembra avere imparato dagli errori di percorso. I coprotagonisti hanno spazio per una vita sentimentale al di fuori del salotto esclusivo della loro insegnante. Si formano strane coppie e quelle più affiatate scoppiano per poi rinsaldarsi – bandita l'ambiguità dei primi tempi, quanto sono sono diventati noiosi Connor e Oliver? Il sicario Frank è in fuga e il preferito di Annalise, Wes, fa i conti con le sue origini e un omicidio a cui ha assisitito un finale di stagione fa. Quest'anno il mistero c'è e, a metà, il colpo di scena non manca. Sul tavolo autoptico giace un personaggio chiave, che ha portato con sé i dubbi di una protagonista incriminata. Un incendio doloso, i personaggi in lutto, la verità che salta fuori, e l'opportunismo, in un epilogo calmo ma amarissimo, prende il sopravvento. How to get away with murder, imperfetto ma intrigante, ha al solito qualche sottotrama che funziona e qualche sottotrama che avremmo volentieri evitato; personaggi numerosi, che trovano compattezza attorno a un cadavere caldo; una protagonista rara, che scende a patti e scambia il giusto con l'utile. Insuperati professionisti nell'arte dell'elusione, gli indisciplinati e disorganici membri della classe della Keating la sfangano anche quest'anno. Li mette in riga la Davis, fresca di Oscar, che ha forse bisogno di loro più del solito. Per salvarsi la pelle in carcere. Per distrarsi dal posto vuoto a lezione. (6,5)

23 commenti:

  1. Sulla prima, come sai concordiamo.
    Il fatto che in 13 ne succedano troppe poteva anche diventare il sugo modo di fare critica/satira. È un modello che abbiamo già visto. Ma devi saperlo fare, e con questa storia col livello di dettaglio del teen dramma non era quasi possibile.

    Con New girl non sono arrivata così avanti. L'ho guardato finché riusciva a farmi ridere poi l'ho abbandonato al sugo destino :-)

    Di how to Get away with murder no visto solo il pilota... sembrava fatta bene,ma non no ancora proseguito.

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    1. A Tredici, da lettore, dico che manca proprio l'equilibrio. Se mi trovassi davanti in un solo romanzo tutta questa carne al fuoco, tutti questi luoghi comuni (ma sì, a fin di bene pure quelli), lo mollerei senza pensarci due volte. Preferisco lezioni di vita e morali della favola, insomma, più sottili. Meno scolastiche.

      A New Girl vorrò sempre molto bene, non ci posso fare niente. Penso che sia un po' come Friends per chi, ai tempi, l'ha visto (io l'ho vistucchiato, ché ero piccolo). :)

      La prima stagione di How to get away with murder è intrigantissima. Il livello cala, dopo un po', ma resta la Davis. Che giganteggia facile, in una serie che nasce piuttosto modesta.

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  2. Su 13 concordiamo abbastanza, ma mi ha comunque conquistato 😅
    New Girl l'ho interrotto quando sparisce Jess, dovrei continuarlo... Per quanto riguarda HTGAWM, avrei dato un punto in più: è vero, non è perfetta come serie e a livello di struttura molti motivi si ripetono, ma ha la grande capacità di tenerti incollato allo schermo per un'intera stagione

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    1. Ciao Riccardo!
      Lì per lì, magari, ho dato qualcosa in più, ma mi sono trovato questo commentino su Word - scritto mesi e mesi fa - e l'entusiasmo si è raffreddato nel mentre, anche se non mi ha annoiato quanto la seconda stagione. Che mamma mia, era spudoratamente il Viola Davis show.

      Di New Girl prosegui! La stagione in cui Jess va via per un paio di episodi è piacevole quanto le prime, secondo me. :)

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    2. La seconda stagione di how to get era una specie di passaggio, dovevano concludere la storia della prima stagione.. anch'io, tra tutte, ho preferito di gran lunga la prima stagione!
      Okay, continuerò new girl, sono curioso! Ps: riprendi/ricomincia Friends, è più di una sit-com, non te ne pentirai 😉

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    3. Lo farò sicuramente! L'ho sempre vista un po' così, quando capitava. I telefilm sono scoperta abbastanza recente. ;)

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    4. io devo ringraziare Netflix per Friends: l'idea di doverla recuperare tutta in streaming mi destabilizzava! ahaha

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  3. Ho visto solo 13 tra questi e per quanto, durante la visione, abbia pensato le stesse identiche cose che fai notare tu.. l'ho apprezzato comunque. Concordo pienamente sul fatto che sia un bel prodotto commerciale studiato a tavolino ma questa volta mi sono lasciata abbindolare volentieri! :)

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    1. Comprendo l'abbindolamento, Sara, ma è doveroso secondo me guardarla con lucidità. Urlano al capolavoro, e così proprio non è. Anzi, a volte calca esageratamente la mano e il pasticcio è dietro l'angolo. L'emozione è una cosa molto, troppo personale, poi, e a me non ha emozionato. Il fastidio verso la furbata dell'operazione, qui e lì, ha avuto la meglio. Sono curioso per il romanzo, che però mi dicono sia di parecchio inferiore. ;)

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    2. Oh no.. capolavoro sicuramente non è, ha fin troppi difetti per esserlo. Io ho il romanzo, ma avendo la versione digitale non mi deciderò mai a leggerlo XD

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    3. Anch'io ho l'epub, ma i cartacei mi distraggono, al solito!
      Il difetto è quello, Sara. Forse ne ho letto fin troppo bene e chissà cosa mi aspettavo...

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  4. Su Tredici non mi sono ancora fatto un'opinione precisa.
    Ho visto i primi 2 episodi e mi hanno angosciato parecchio. Non so se continuarla o meno...

    New Girl l'ho abbandonata già da un po', ma vedo che non mi sono perso troppo. A parte Megan Fox. :)

    Su How to get Away sono d'accordo. Imperfetto e ricco di sottotrame inutili, però sempre intrigante.

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    1. Ma no, guardalo Tredici. Brutto non è, assolutamente, ma neanche bello come dicono i vari spettatori della domenica, che in Netflix hanno scoperto l'acqua calda.

      Di New Girl potresti tranquillamente vedere l'ultimo episodio - se ultimo episodio è -, c'è anche la canzone di Lorde in chiusura. ;)

      How to get away ha tutti i difetti del mondo, ma mi piace. Poco da fare. Shonda è così.

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  5. Mi trovi impreparatissima questa volta, con Tredici fermo alla puntata numero 2, New Girl visto a sprazzi e mai per bene in TV, e HTGAWM abbandonato senza troppi rimpianti al secondo midseason. Troppo trash, troppe sottotrame, questa volta Shonda non mi avrà, mi basta Scandal e il suo essere sempre più improbabile quest'anno.

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    1. Scandal purtroppo non l'ho ripreso.
      Brutta esperienza con la stagione precedente, scarsi ricordi, e per una volta aspetto di scaricarlo doppiato così da metterlo in sottofondo mentre cucino/lavo i piatti/fingo di sottolineare le dispense universitarie. Olivia pure mi è venuta a noia, un po'.

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  6. 13 ancora mi manca, ma ne parlano tutti e Julez ha l'hype a mille, quindi mi toccherà.
    Sono curioso di capire che succederà quando passerà al Saloon. ;)

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    1. Secondo me vi piacerà, ma fate caso a quel troppo (troppo tutto, davvero) di cui parlo. Il tema, altrove, anche in romanzi scritti da ragazzi per i ragazzi, l'ho trovato affrontato con più misura. :)

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  7. Su Tredici a malincuore concordo.
    I primi cinque, sei episodi li trovo notevoli e la struttura fino alla fine invoglia al proseguimento, ma alla fine hanno calcato troppo la mano sul personaggio di Hannah rendendola un personaggio talmente sopra le righe e talmente sfigata da sfociare quasi nel trash o nel biblico. :-P
    Nonostante tutto, comunque per me un'ottima serie.
    Con New Girl ho mollato alla terza, credo.
    Hanno fatto fidanzare i miei due personaggi preferiti troppo presto e da coppia non li ho retti più, tanto che ho mollato.

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    1. Ti dirò, neanche io sono un fan della coppia, sai?

      Ah, ti avevo lasciato che eri presissimo da Tredici, ma vedo che il troppo ha stufato in fretta pure te. Comprendo la spirale da cui è impossibile uscire, davvero, ma Hannah - sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, guarda un po' -, mi spiace dirlo, mi è stata pure un po' antipatica. A volte, purtroppo, nel processo che porta il suicida a quel gesto non ci sono troppe persone da incolpare. Non è questo il caso, per carità, ma sfianca a suon di sensi di colpa anche anche coetanei che peccano della naturale, umanissima disattenzione dei diciassettenni di ogni dove. Boh, non so che pensarne. Nel dubbio, sei politico per il bel compitino. :)

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  8. insomma 'sto tredici è "così e così" ma lo stanno vedendo tutti...

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    1. E a tutti, purtroppo, pare piacere.
      Conoscendoti, direi di saltarlo. Ma vedi Big Little Lies!

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  9. Ciao! Era da un po' che non visitavo il tuo blog! Hai fatto dei cambiamenti!
    Mi piacciono!!
    Per quanto riguarda New Girl, non sono mai riuscita vederla tutta! Sempre qualche episodio sporadico! non mi ha mai conquistata!
    Tredici, è "la novità del momento" per così dire, e i miei colleghi in facoltà non fanno che ripetermi quanto sia sconvolgente, e che dovrei vederla immediatamente! ci sto ancora pensando!!
    Casomai ti farò sapere!
    A presto,
    Martina,
    Il Rumore delle Pagine!

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  10. ciao Mik, visto tredici e concordo pienamente con te. mi ha dato molto fastidio vederla e a tratti persino annoiato. ho letto il romanzo prima e non l'ho trovato inferiore al telefilm semmai il contrario. Il libro non si dilunga in dettagli inutili sui vari co protagonisti delle cassette. Si concentra su Hanna. Ed è meno esagerato. L'ho apprezzato, mi ha fatto riflettere e mi ha dato emozioni cosa che nel telefilm non ho provato (fastidio escluso!) New Girl volevo iniziarla per vedere qualcosa di leggerino ma magari prima finisco How I met your mother! Invece parlando di Jane the virgin, che dopo il tuo articolo ho recuperato e visto, attendo paziente la terza stagione ita! Bellissima tutta!;D

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