mercoledì 20 luglio 2016

Recensione: Ti ho trovato tra le pagine di un libro, di Xavier Bosch

Ci sono decenni in cui non accade nulla, e settimane in cui accadono decenni. Questa è la nostra.

Titolo: Ti ho trovato tra le pagine di un libro
Autore: Xavier Bosch
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 290
Prezzo: € 17,90
Sinossi: Quattro giorni per vivere una vita intera. A Paulina e Jean-Pierre non è stato concesso un solo istante in più. Ma in quei quattro giorni hanno abbattuto tutte le barriere delle loro esistenze, per aprirsi a un amore e una felicità mai conosciuti prima. E ineguagliati in seguito. Paulina Homs è una ragazza dalla vita tranquilla quando arriva a Parigi nel 1981 per il matrimonio della cugina. Jean-Pierre è già un uomo maturo, un gallerista della Rive Gauche colto e affascinante, amante della letteratura e delle librerie. A conquistarlo è la sete di avventura che avverte sotto l'aria innocente di Paulina. A incantare lei sono i mondi nuovi che Jean-Pierre sa aprirle con le sue parole e i suoi gesti. Insieme, imparano a vivere ogni istante come se fosse l'ultimo quarto d'ora prima della fine del mondo. Prima del ritorno di Paulina alla sua vita di sempre, a Barcellona, da suo marito e dalla sua bambina. La loro passione breve e bruciante resterà un segreto sconosciuto ai più. Di certo una sorpresa per Gina, la figlia di Paulina, quando trent'anni dopo, ormai adulta, viene a conoscenza di alcune lettere nascoste: senza mittente, scritte in francese e indirizzate a sua madre. Lettere che forse hanno qualcosa a che vedere con un biglietto da visita della stessa Paulina che un perfetto estraneo aveva trovato anni prima dentro un romanzo, in una libreria inglese, con un messaggio scritto a mano sul retro: "Appelle-moi", Chiamami. rappresenti per lui il tuo spazio: "Una libreria è la patria della libertà, il rifugio delle parole, il vero museo del pensiero".

                                                La recensione
Un bambino ricorda quando, a nove anni, scoprì che i genitori non erano creature immortali: a scuola, la piccola Gina fu informata della morte della madre, stroncata da un ictus che non avverte. Nel capitolo successivo, Gina – diventata ormai un’adolescente curiosa e ribelle – va a stare da sola e, per un po’, vive una breve e surreale fuga d’amore con un maturo londinese, che guida autobus e, parlando di segni particolari, ha un moncherino al posto del dito medio. Nel terzo, dieci anni sono già passati: a un passo dai quaranta, in una rimpatriata nostalgica e amarognola, la protagonista rivela al compagno di scuola dell’incipit – ora, impresentabile avvocato perdutamente innamorato di lei – che di quella mamma morta troppo in fretta ha scoperto una vita segreta. Parte così la storia nella storia di Ti ho trovato tra le pagine di un libro, romanzo spagnolo ma ambientato un po’ in Francia e un po’ sul palcoscenico del mondo. Perché il londinese dell’adolescenza di Gina, lo stesso della fuga d’amore lampo, si era presentato alla sua porta con un biglietto di Paulina, la mamma scomparsa: diceva, semplicemente, “Chiamami”. 
L’ha trovato all’interno di un romanzo. Perché quel biglietto non è l’unico esemplare in circolazione: Paulina, reduce da una bellissima e impossibile relazione clandestina, nei suoi viaggi, ha visitato le librerie più suggestive e nelle pagine di volumi – saggi, romanzi, enciclopedie – che parlano di farfalle ha inserito tracce del suo passaggio. Messaggi per Jean-Pierre: gallerista parigino identico a Mastroianni che, nel 1891, ha conosciuto al matrimonio di una parente. Lui fumava la pipa, collezionava libri rari, ballava il sirtaki in strada, aveva dato alla propria galleria il nome della donna che gli aveva spezzato il cuore: era l’ultimo dei romantici. E, nelle sue passioni, aveva coinvolto proprio Paulina: affascinante madre di famiglia, che si era presa un lungo fine settimana lontana da casa, diventando un’altra passione del romantico Jean-Pierre. Forse la più grande? Si promettono amore eterno in quattro giorni, si separano, si parlano attraverso lettere segrete e costose chiamate intercontinentali: lei scegli la famiglia, all’apparenza, e lui la solitudine. La corrispondenza, però, finisce troppo presto... Xavier Bosch, premiato esordiente iberico, intreccia i nodi di una duplice storia romantica: quella di un’orfana di madre in cerca di se stessa; quella di una turista all’ombra della Torre Eiffel.
Dopo trent’anni, nonostante la morte e la distanza, giungeranno a compimento l’una e l’altra. Ti ho trovato tra le pagine di un libro ha trame ad incastro, toni così diversi da confondere, a volte, e uno spunto originale il giusto. Qualche goccia di miele di troppo, a metà, ma che sembra meno dolce, sulle labbra, alla luce di un addio struggente, che conosciamo sin dalla sinossi. Ci sono cose che mi sono piaciute molto, cose che mi sono piaciute meno. Una scrittura a volte diretta e a volte sospirosa, ad esempio, che sembrava il frutto di un romanzo scritto a quattro mani: un lui nell’intrigo accattivante e una lei di quelle che non disdegnano qualche romanzo rosa, nella rievocazione di quei “quattro giorni di fuoco e magia”. Fan di Serendipity, però, ne abbiamo, se le coincidenze sono presenze ricorrenti e gli amori si affidano ai libri? O, ancora, ci sono per caso appassionati di Prima dell’alba in ascolto, con un rapporto dalle ore contate, lo sfondo di una città europea e poco tempo per condensare l’inizio e l’epilogo di una storia romantica? Il bestseller di Bosch ha le sue imperfezioni piccole e grandi, sì; qualcosa che non torna; personaggi femminili non all’altezza di un perfetto galantuomo venuto da altre epoche – sfugge Gina e, sua madre, Paulina, cade troppo facilmente vittima del dio Cupido. Sarà la copertina retrò, sarà un caldo che spira voglia di leggerezza e buoni sentimenti, saranno state le immagini di queste bellissime librerie sparse per il globo o, meglio, il pertinente riferimento al nostro Marcello o a due di quei film che vedo quanto sono giù, però a me – nonostante i ma e, appunto, i però – Ti ho trovato tra le pagine di un libro è piaciuto. Emozionante, fumoso e, a modo suo, triste: come i Lieder di Schuebert. Retorico e ricamato, come solo quelle lettere che nessuno manda più. I postini ritardano, il coraggio dà forfait, il destino fa il suo giro – e a volte, come in questo caso, non imbocca scorciatoie per paura di perdersi lungo il tragitto. Per fortuna, poi, galeotto sarà un libro. “E, dopo averlo letto, forse qualcuno poserà la mano sulla copertina e potrà esclamare: amici, l’amore esiste. L’amore è la risposta. Perché è la risposta, no?”
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Max Pezzali – L’universo tranne noi 

15 commenti:

  1. Non so. Ho appena cestinato un romanzo perchè per i miei gusti era troppo pieno di "palpiti e sospiri", non vorrei incappare in un altro simile!

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    1. Diciamo che qui i toni si alternano.
      Nella prima metà è stranissimo, come solo qualche romanzo spagnolo sa essere; nella seconda, invece, sembra un po' I ponti di Madison County. E ci sono una o due lettere proprio toccanti. Magari, conservalo per un periodo in cui sei in vena: il mio "momento", dopo Bosch, è passato per un po'. :)

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  2. Questo libro mi ispira moltissimo, quindi NON potevo non leggere la tua recensione! Per un certo verso mi hai incuriosita (come sempre dopotutto xD) però mi preoccupa la scelta della canzone ahahahah è una delle poche di Max che non mi fa impazzire!

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    1. Neanche a me fa impazzire - ma Pezzali in generale, nonostante sia un pezzo di infanzia -, però ho proceduto per associazioni mentali. Mentre lo leggevo, al mare, hanno passato questo pezzo in radio. ;)

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  3. Questo romanzo mi ha incuriosito quando ne ho letto titolo e trama, forse per il riferimento a libri e biblioteche. Avevo paura, però, fosse un po' lento, ma la tua recensione mi fa ben sperare

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    1. Lento, per fortuna, neanche un po'.
      Anzi, cattura da subito con la sua leggera stranezza.

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  4. Non credo che riuscirò a resistere a questo romanzo. Il titolo poi è troppo bello. So che alla fine cederò e lo prenderò e poi, ogni tanto, un po' di miele ci vuole!

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  5. "Ci sono decenni in cui non accade nulla, e settimane in cui accadono decenni. "

    Questo ultimamente accade spesso nella mia vita!

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  6. Posso dire lo stesso.
    Spero che, nel tuo caso, in queste settimane-decenni, però, capitino cose buone. ;)

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  7. Il libro non mi ispira.
    Ti chiedo:come mai non hai suggerito l'ascolto di un lied di Schubert visto che lo hai menzionato?

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  8. Perché non sono molto informato in materia, nonostante un (patitissimo) esame in Storia della musica, al primo anno.
    Il Lied di Schuebert era un riferimento al romanzo, che coglierà facilmente chi lo ha già letto. :)

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  9. Tempo fa avevo inserito questo libro nella lista "da leggere"...rileggendo ora la trama mi domando il perché visto che detesto come poche altre cose i tradimenti e li evito come una peste anche nei libri e nei film. Ammetto però che il riferimento ai lieder di Schubert (niente "e" XD), che adoro ascoltare e suonare, mi affascina parecchio; così come le lettere anonime in francese...

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    1. Allora c'è molto che potrebbe piacerti.
      Sui tradimenti: be', ci sono tradimenti e tradimenti (mi riferisco a film e libri: pensa a I ponti di Madison County). :)

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  10. Mik facci sognare *_*
    Riesci a dare una bella luce anche a ciò che resta in ombra.
    E se tocca le corde del cuore, ormai saprai che fa per me :-)

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