Sono
in quattro: inseparabili, fedeli, amici fino in fondo.
Puoi trovarli riuniti attorno a un tavolo in cantina, una sera, che giocano a Dangers & Dragons, oppure vederli scorrazzare in cerca di miti e avventure. Si sono trovati, tempo addietro, in una scuola che li emarginava e, per loro, aveva cattive parole. Il ciccione, il nero, quello troppo sensibile, il secchione. E uno di loro – il più fragile – si perde, una volta in cui in città succedono cose strane all'ombra di un laboratorio top-secret. Non torna a casa, Will, e lascia una mamma che non si arrende, neanche davanti all'evidenza, e un fratello maggiore che cattura la verità, e l'orrore, in foto. I suoi amici, che corrono di qua e di là in un avventuroso e incosciente viavai, si imbattono in una sconosciuta quando, invece, non cercano che lui: Eleven – i capelli a zero, poche parole, un camice anonimo – sembra un ragazzino normale, al massimo un po' tonto. E' una lei, invece, ed è un esperimento in fuga; una mina vagante dai poteri paranormali. La sola custode di un portale da cui il male ha fatto capolino. Uno scherzo della natura. Ma anche la bontà, uno schiaffo al bullismo, il primo amore che non si scorda mai. Il tutto, inscenato in anni Ottanta che son tornati all'ultima moda – ma quando mai hanno smesso di esserlo, poi? Si vivono le fantastiche avventure dei Goonies. Si fa incetta di brividi estivi e delle rischiose imprese del King novelliere. Al cinema danno Poltergeist, ma gli adulti suggeriscono di dedicarsi all'ultimo Spielberg in sala. I walkman suonano Should I Stay or Should I Go, leitmotiv per eccellenza di quest'incantevole incubo a occhi aperti.
Puoi trovarli riuniti attorno a un tavolo in cantina, una sera, che giocano a Dangers & Dragons, oppure vederli scorrazzare in cerca di miti e avventure. Si sono trovati, tempo addietro, in una scuola che li emarginava e, per loro, aveva cattive parole. Il ciccione, il nero, quello troppo sensibile, il secchione. E uno di loro – il più fragile – si perde, una volta in cui in città succedono cose strane all'ombra di un laboratorio top-secret. Non torna a casa, Will, e lascia una mamma che non si arrende, neanche davanti all'evidenza, e un fratello maggiore che cattura la verità, e l'orrore, in foto. I suoi amici, che corrono di qua e di là in un avventuroso e incosciente viavai, si imbattono in una sconosciuta quando, invece, non cercano che lui: Eleven – i capelli a zero, poche parole, un camice anonimo – sembra un ragazzino normale, al massimo un po' tonto. E' una lei, invece, ed è un esperimento in fuga; una mina vagante dai poteri paranormali. La sola custode di un portale da cui il male ha fatto capolino. Uno scherzo della natura. Ma anche la bontà, uno schiaffo al bullismo, il primo amore che non si scorda mai. Il tutto, inscenato in anni Ottanta che son tornati all'ultima moda – ma quando mai hanno smesso di esserlo, poi? Si vivono le fantastiche avventure dei Goonies. Si fa incetta di brividi estivi e delle rischiose imprese del King novelliere. Al cinema danno Poltergeist, ma gli adulti suggeriscono di dedicarsi all'ultimo Spielberg in sala. I walkman suonano Should I Stay or Should I Go, leitmotiv per eccellenza di quest'incantevole incubo a occhi aperti.
Tutti vogliono qualcosa aveva la forma e non la sostanza, così leggero
da non tangere.
Red Oaks ti faceva sorridere e, altrettanto in fretta, si faceva
scordare.
The Final Girls, parodia di una generazione e di un genere, esaltava gli appassionati, pur centellinando le tette siliconate e lo splatter. I
Duffer Brothers – semiesordienti adocchiati già nel claustrofobico
Hidden: buono, finale a parte – prendono un po' di quello e
un po' di questo, citano un po' lì e un po' qui, eppure quanto può
essere prezioso questo loro Frankenstein per il piccolo schermo di
suggestioni, tagli, rimandi? Il mostro vive. E, per magia, l'omaggio
conquista un'identità tutta sua. La miniserie evento, attesissima in
casa Netflix e autentico carosello di stramberie e immaginazione, si
inventa dal nuovo, nel suo elaboratissimo lavoro di copia-incolla. E,
omaggiando It o la fortunata
commedia adolescenziale di John Hughes, lavora con olio di gomito,
abiti e pettinature, tendenze e canzoni, a una macchina del tempo in
cui si prendono a cuore le vicende di grandi e piccini. I bambini,
che giocano con il fuoco; gli adolescenti, che proteggono i fratelli
minori come possono, si lanciano sassi alla finestra e confessano a
voce alta sentimenti impossibili; gli adulti, infine, pietrificati
dallo choc. Non c'è una sottotrama che si preferisca alle altre,
davvero, e ci si illumina a vicenda, come succede solo tra migliori
amici, o in serie ben calibrate. E quanto fa piacere rivedere in
scena Winona Ryder, qui particolarmente intensa, messa in un angolo
da una Hollywood che proprio non dimentica i suoi passati episodi di
cleptomania? E, ancora, quanto è espressiva, bella e dolce la
prodigiosa Millie Bobby Brown, dodicenne che comunica l'essenziale
con gli occhi e che ci fa ipotizzare, per lei, la parabola di un
futuro di successo? Si parlava di personaggi che vanno subito a
genio, poco fa. Si ciarlava di cuore e dintorni. Stranger
Things è un mistery
dai risvolti fantastici che intrattiene a regola d'arte, strega e
commuove. In quegli anni non c'ero, me ne scuso, ma, così, è come se ci
fossi stato. Dispiace, infatti, l'essere nati tardi e l'averlo
visto con ingordigia. Soprattutto, dà il tormento l'idea di essere cresciuti troppo in fretta e, nel mentre, di non averci neppure badato. (8,5)
Che figata di serie!
RispondiEliminaIo c'ho anche provato a centellinarla, ma in quattro serate è andata...
Piccola correzione a inizio post: gli amici sono in 4, non in 3 (anche se sulla cosa, visto che 1 scompare subito, si può discutere). E scusa se in questo caso faccio il correttore di bozze precisetti. ;)
Avevo corretto ancora prima di leggerti, thanks. ;)
EliminaWow!!! *____*
RispondiEliminaAppena finisco qualcuna delle serie che ho in corso (troppe: Doctor Who, Jane the Virgin, The 100, Powerless, Penny Dreadful, eccetera, eccetera..) mi ci butto di sicuro. Voglio rivedere anch'io Winona! Sempre stata una sua piccola fan! <3
Qui, nonostante il personaggio un po' isterico (be', ci credo: le è scomparso il figlio), fa un grande ritorno.
EliminaE, da amante del Re, apprezzerai. Ci metto la mano sul fuoco.
Finisco la quarta stagione di Orange is the new black e la inizio, sono curiosissima! :)
RispondiEliminaEcco, tu come Sophie, sopra. :)
EliminaIniziata e finita in due giorni... per noi che siamo cresciuti a Goonies e E.T è un piccolo capolavoro!
EliminaIo li ho recuperati più in là, ma la loro magia l'ho sentita lo stesso. :)
Eliminane sto leggendo solo bene... dovrò decidermi a recuperarla in qualche modo. O abbonarmi a Netflix, tipo.
RispondiEliminaIo l'ho vista, diciamo così, in qualche modo. :-P
EliminaHo visto solo il primo episodio e devo dire che mi ha stregata!
RispondiEliminaIo ho avuto la fortuna di viverli "i favolosi anni 80" (anche se ciò significa che non sono proprio una teenager), oltretutto nutrendomi del Re, e devo dire che questa serie è curatissima in ogni aspetto, perfino nel font usato per i titoli di coda, in perfetto 80's style!
Corro a recuperare gli altri episodi!
Ciao, Stefi
Ah, che bello, sono contento che anche tu la segua!
EliminaLa sigla quant'è bella?
Il font sembra proprio quello dei vecchi romanzi del Re. ;)
La sigla è la ciliegina sulla torta. Winona intensa come solo lei sa essere, e quanto è brava la ragazzina?
EliminaLa ragazzina straordinaria. Winona mi è parsa un po' troppo isterica, a tratti, ma magari era il ruolo... :)
EliminaLa sto guardando ora (una puntata al giorno) ed è davvero ottima! :D
RispondiEliminaAh, tu sì che te lo godrai! :)
EliminaMe lo sono guardato in due giorni, vittima del 'ancora un episodio e poi basta'. Che dire... non avrei scommesso niente su uno Spielberg + King, e invece è davvero una bella serie. E hanno trovato dei bambini proprio bravi (in italiano, invece, i piccoli doppiatori sono meno bravi). Sempre per restare in tema King e anni '80, il bambino che interpreta Mike sarà Richie nel remake di It.
RispondiEliminaAh? Poi, per quanto bruttino (somiglia alla moglie di Shining), tra i quattro era il bambino più "vero". :)
EliminaQuegli anni '80 li ho vissuto nei '90, rimanendo a bocca aperta di fronte a E.T., I Goonies, It... quanta bellezza e quanta nostalgia in questa serie! Viene davvero voglia di dimenticare quest'oggi, questo futuro così diverso, per tornare alla semplicità che tanto manca...
RispondiElimina"Why can't we just rewind?"
Elimina:)
no va beh ma... che è?
RispondiEliminane state parlando veramente tutti ma proprio tutti tutti
è giunto il momento di convertirmi a Netflix...
Siamo tutti stati profumatamente pagati, ahahahah!
Elimina(Ma che, io manco ce l'ho, Netflix: lo guardo come fanno i plebei)
Iniziata ieri sera, le premesse sono ottime.
RispondiEliminaMi dispiacerebbe solo concordate con Cannibal.
Eh eh, a volte vi tocca la resa. ;)
RispondiEliminaSto ancora sfruttando il "mese di prova gratuito" su Netflix, lo voglio assolutamente vedere! E già che c'è Winona sono convinta.
RispondiEliminaAh, allora, come si suol dire, unisce l'utile e il dilettevole. :-P
EliminaNon ho provato l'entusiasmo nostalgico di massa causa età ridotta, ma mi è piaciuta parecchio, El è diventata uno dei miei personaggi preferiti di sempre!
RispondiEliminaEh, noi siamo troppo "ccciovani". Però sì, El è fantastica. )
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