sabato 10 dicembre 2016

Recensione: Il maestro delle ombre, di Donato Carrisi

Ma a volte bisogna lavare via il male con il male.

Titolo: Il maestro delle ombre
Autore: Donato Carrisi
Editore: Longanesi
Numero di pagine: 360
Prezzo: € 18,80
Data di pubblicazione: 2 dicembre 2016
Sinossi: Una tempesta senza precedenti si abbatte sulla capitale con ferocia inaudita. Quando un fulmine colpisce una delle centrali elettriche, alle autorità non resta che imporre un blackout totale di ventiquattro ore, per riparare l’avaria. Le ombre tornano a invadere Roma. Sono passati cinque secoli dalla misteriosa bolla di papa Leone X secondo cui la città non avrebbe «mai mai mai» dovuto rimanere al buio. Nel caos e nel panico che segue, un’ombra più scura di ogni altra si muove silenziosa per la città lasciando una scia di morti… e di indizi. Tracce che soltanto Marcus, cacciatore del buio addestrato a riconoscere le anomalie sulle scene del crimine, può interpretare. Perché Marcus è sì un prete, ma appartiene a uno degli ordini più antichi e segreti della Chiesa: la Santa Penitenzieria Apostolica, conosciuta anche come il tribunale delle anime. Ma il penitenziere ha perso la sua arma più preziosa: la memoria. Non ricorda nulla dei suoi ultimi giorni, e questo dà un enorme vantaggio all’assassino. Soltanto Sandra Vega, ex fotorilevatrice della Scientifica, può aiutarlo nella sua caccia. Sandra è l’unica a conoscere il segreto di Marcus, ma ha sofferto troppe perdite nella sua vita per riuscire ad affrontare nuovamente il male. Eppure, qualcosa la costringe a essere coinvolta suo malgrado in questa indagine... Ma il tramonto è sempre più vicino, e il buio è un confine oltre il quale resta soltanto l’abisso.

                                                La recensione
Una misteriosa bolla papale, una paura inconscia: vietato lasciare al buio la Città eterna. Cinquecento anni fa, Leone X ordinava che le strade della capitale fossero illuminate a giorno dopo il tramonto; scongiurava il sopraggiungere delle tenebre – e dei loro sudditi. Cosa temeva nel profondo? Cosa nascondeva negli esigui confini di Città del Vaticano, piccolo albergo per grandi segreti? L'invenzione dell'illuminazione elettrica ci ha fatto dimenticare l'enigma della bolla pontificia e l'ancestrale fobia del buio. Un semplice scatto dell'interruttore, e i mostri spariscono. Le telecamere a circuito chiuso puntate ogni dove, e il desiderio di delinquere va a dormire. I crimini si consumano nei coni d'ombra. Dove il bagliore dei lampioni non arriva. E se per dodici ore retrocedessimo in un Medioevo senza tecnologia? E se la folgore si abbattesse su una centrale elettrica e, in una proverbiale notte buia e tempestosa, i timori dimenticati di Leone X diventassero realtà? 
A Roma scende il crepuscolo. Un drappo nero di nebbie e nubifragi, sotto il quale covano l'omicidio e l'anarchia. Ci si domanda a quanto ammonterà la conta delle vittime all'alba. Ci si prepara a venire a capo degli infiniti atti di vandalismo, delle sommosse contro le forze dell'ordine, delle liti domestiche sfociate in tragedia: indisturbati, irriconoscibili, ci si sente giustificati a peccare. Per Marcus - cacciatore del buio in abito talare, vecchia conoscenza – c'è molto di più in ballo. Si è risvegliato nudo e ammanettato, con una chiave nello stomaco. Soprattutto, senza memoria: la cicatrice sulla tempia racconta una passata amnesia, un colpo di pistola a tradimento che già una volta l'ha visto sopravvivere per miracolo. Tirarsi fuori da un pozzo senza fondo come in un capitolo di Saw non è però che l'inizio. Lo tormentano i ricordi mancanti, notazioni sparse che ha scritto di proprio pugno, omicidi rituali che partono dalla sparizione del piccolo Tobia Frai e arrivano a lei, l'immancabile Sandra. La fotorilevatrice, adesso addetta all'ufficio passaporti, ha collaborato due volte con il penitenziere e due volte ha detto addio agli uomini che amava: rischia di innamorarsi anche di Marcus – e dunque di perderlo –, se il tempo stringe, la luna concilia e l'orrore li stringe forte. Dopo Il tribunale delle anime e Il cacciatore del buio, galeotta è nuovamente Roma. Dopo La ragazza della nebbia, parentesi a mio dire non del tutto convincente, l'adorato Donato Carrisi torna al thriller esoterico dai toni concitati e dai meccanismi perfetti, con il terzo capitolo di una saga inaugurata più di qualche autunno fa. 
Questa volta è una partita a mosca cieca: Marcus e Sandra indagano a tentoni fra reti fognarie e palazzi signorili abbandonati, imbattendosi nelle vittime sacrificali della Chiesa dell'eclissi – con loro, ora a redarguirli e ora a stanarli, il cardinale Erriaga, il vizioso ispettore Vitali e uno storico serial killer che, da dietro le sbarre, conduce le danze come Hannibal Lecter. Questa volta c'è una Roma inedita, con vista sull'apocalisse: il Tevere trabocca, i ratti abbandonano le fogne, l'alluvione e il caos spazzano via l'arte in ondate alte e dense. All'ombra della ruota panoramica dell'EUR si celebrano le messe nere. Architetto di una catastrofe assolutamente plausibile, un inarrivabile giallista che tra sé e sé si domanda: se Roma non è stata costruita in un giorno, la si può forse distruggere in una notte di bagordi? Il maestro delle ombre è una corsa dai minuti contati. Muscolare, fulmineo, drastico. Originalissimo; non il migliore. Non bastano comunque i piedi lesti, non ci si limita a uno stile senza sbavature che sta perfettamente al passo con l'avventura: Carrisi – folle, figo vero – demolisce la città più bella del mondo in un romanzo dotato di una sconvolgente potenza visiva. È un assedio che dura dal tramonto all'alba. Spiace solo che, costretti a ritmi vertiginosi e sopraffatti dagli eventi, i protagonisti non abbiano un attimo per dirsi e raccontarsi. Che Carrisi – magico aedo d'altre epoche in La donna dei fiori di carta – strizzi l'occhio al cinema regalandoci, qui, qualche pagina bella di meno. Che questa deleteria lezione finisca troppo presto. Ma il sole, tanto, non scaccia i fantasmi: svela l'intensità dei danni, accentua i chiaroscuri e spunta lassù, facendosi beffa di chi non c'è. Il maestro delle ombre ti lascia boccheggiante, col fiatone: in attesa di non sai cosa. Ti manda in corto circuito. Tutte le strade portano a Roma, recita il detto. E le intasano ingorghi, code chilometriche, colonne di fuoco, se la pioggia battente e il blackout spengono le luci e, di colpo, riaccendono l'odio.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Bastille – Of The Night

33 commenti:

  1. Niente, io con questo autore, mi duole ammetterlo, ho un pessimo rapporto. Mi sono approcciata a lui, ho cercato di conoscerlo e non fa proprio per me. Ho preferito abbandonarlo e non seguirlo più.

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  2. Io ho adorato l'esordio di Carrisi. Questa trilogia è ancora da recuperare, ma provvederò.

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    1. Trilogia che non rimarrà tale. C'è ancora un altro nodo da sciogliere, vedrai. Ti aspettano belle, bellissime letture. ;)

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  3. Non ho mai letto niente di Carrisi.
    La tua recensione mi incuriosisce.

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    1. Ti ringrazio!
      L'uscita di Carrisi, ogni anno, è uno di quegli appuntamenti che aspetto con ansia.

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  4. In lettura, a me la ragazza della nebbia non era dispiaciuto :p se non ho capito male diverrà anche un film...

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    1. Yes. Con Servillo, Boni e Abatantuono.
      Le riprese, mi pare, avverranno a Copenhagen.
      Una cosarella modesta. Se Donato cerca cadaveri per il film, vero che ci offriamo volontari?

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    2. Certo :D può essere che a Copenhagen diventiamo dei veri cadaveri per colpa del freddo :P ma la recitazione sarà perfetta ;)

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    3. Abbiamo un talento naturale!

      E recuperati le puntate di Rocco Schiavone: il giallo è modesto, all'italiana, ma Giallini è strepitoso. ;)

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  5. Mai letto quest'autore ed è anche tantissimo che non affronto una lettura con simili atmosfere e contenuti. Forse ogni tanto è il caso di spezzare, di cambiare genere almeno per il tempo di un libro, purché sia bello. Lo terrò in considerazione, perché la tua recensione incuriosisce tanto.

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    1. Condivido. Quest'anno è stato molto sfortunato parlando di thriller, ma tra Ira Levin e Donato Carrisi - letti di seguito, tra l'altro - il genere si è "ripreso" a dovere.
      Fammi sapere. ;)

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  6. Ho letto solo il suggeritore. Cosa mi consigli? Da quale riparto?
    Lea

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    1. Per arrivare al Maestro delle ombre, Lea, dal Tribunale delle anime. Ma io ti consiglio La donna dei fiori di carta: secondo me, ti piacerebbe proprio. :)

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  7. Con Al Bano Carrisi non c'entra niente, vero? :)

    Quest'anno, tra The Young Pope e The Exorcist, con i preti sto a sorpresa andando più d'accordo del solito, però non so se questo romanzo può fare per me...

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    1. No, ma sono entrambi pugliesi!
      Mi citi due serie TV. E, pare, ne è in programma una ispirata a questa trilogia - in lingua inglese, e con tutti i sacri crismi. Speriamo. ;)

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  8. ho il suggeritore che mi fissa dalla libreria.. devo recuperarlo per forza!

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    1. Anche perché è un tipo minaccioso... Meglio non lasciarlo lì a vuoto. ;)

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  9. Ciao, è da un po' che leggo il tuo blog ma non ho mai commentato...la copertina della tua recensione mi ha fatto acchiappare subito il mouse, sono una fan di Donato Carrisi e dei suoi thriller. Anche io non ho gradito troppo "la ragazza della nebbia", quindi appena ho saputo che sarebbe uscito il suo nuovo thrller ho sperato dentro di me che avesse ripreso la strada maestra. Sono felice di apprendere che è stato così! Bella recensione, Donato Carrisi in cima alla mia lista, subito.
    Paola

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    1. Ciao Paola, grazie mille! E' un piacere leggerti.
      Fammi sapere se ti piace. A presto.

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    2. ...Il libro l'ho terminato ieri notte, ma ci sono alcuni elementi che non riesco a comprendere. Mi è sfuggito il quadro d'insieme. L'ho trovato complicato da seguire, un intreccio non semplice...la spiegazione finale non mi è bastata!

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  10. Amo carrisi e questo è tra le prossime letture.... *___*

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  11. Mah....mi dispiace essere fuori dal coro. Ma questo ultimo libro non mi è piaciuto per niente....niente a che vedere con l energia che trasmettevano gli altri. Non vedevo

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  12. Carrisi ormai è una certezza per me...ho preso questo ultimo libro a scatola chiusa infatti non avevo letto neanche la trama e come sempre...non si smentisce mai CARRISI è il GENIO DEL MALE ^_^

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  13. e niente ... io non ho capito la fine ... ma perchè l'assassino ( che non dico chi è x non spoilerare nulla ) ha dovuto uccidere ( e in quei modi ) vescovo / giocattolaia e alchimista x arrivare al suo scopo ? x me non ne descrive una motivazione logica ... o sbaglio ? avrebbe potuto ottenere quello che gli serviva anche senza ucciderli ?

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  14. Ho scoperto Carrisi e a trilogia di Marcus e Sandradeici giorni fa.
    L'ho già finita.
    Adesso ho dubbi atroci: Marcus tornerà? Carrisi farà un altro libro su questi due, stupendi, personaggi? Ma, soprattutto, chi diavolo è Shalber?!?

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  15. Sono Domenico e sono un grande fan di Carrisi. Ho letto solo ora il terzo capitolo della saga di Sandra e Marcus e vorrei,se pur con scarso tempismo, rispondere a Sara Esse: il perché di quelle morti è insito nel passato dell'"assassino". Il maestro delle ombre sapeva tutto di lui e se ne è servito. Detto questo, ottima recensione! Io faccio full immersion nelle letture e devo ammettere che alcuni passaggi mi hanno messo veramente a disagio, proprio dal punto di vista fisico. Immedesimarsi in alcune situazioni è stato particolarmente provante.

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  16. Ho letto il libro di Carrisi ma (dannazione!) non sono riuscita a capirne il finale. La saga di Marcus è sibillina.

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  17. Credevo di scoprire qualcosa su Shalber, niente. Troppe cose rimaste aperte, che spero possa spiegare in un quarto capitolo.
    Quarto capitolo dove spero ci sia anche più dialogo tra Sandra e Marcus.

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