Laggiù
è un viaggio senza fine. Non credere a chi ti dice il contrario.
Titolo:
Il viaggio di Caden
Autore:
Neal Shusterman
Editore:
Hot Spot – Il Castoro
Numero
di pagine: 294
Prezzo:
€ 16,50
Sinossi:
Caden
Bosch ha 15 anni ed è sempre stato un ragazzo estroverso, pieno di
amici e di talento. Da qualche tempo però ha cominciato a sentirsi
inquieto, a fare strani sogni e sentire sensazioni ossessive,
maniacali, compulsive. Sempre più spesso si ritrova su un galeone
che solca il mare alla volta della Fossa delle Marianne, tra tempeste
e mostri marini che non riesce a controllare. Caden va in crisi, non
distingue più reale e irreale. Da una parte si ritrova in ospedale,
accanto al dottor Poirot e agli amici Hal, Carlyle, Skye e Callie.
Dall’altra parte è combattuto tra la lealtà verso il capitano
della nave e il fascino dell’ammutinamento. Il fondo della Fossa
delle Marianne è sempre più vicino e Caden deve scegliere:
lasciarsi andare o cominciare la risalita?
La recensione
Caden,
quindici anni, vive in un mondo pericoloso. I suoi genitori,
impostori, non sono chi dicono di essere. I delfini disegnati sui
muri della sorella minore hanno sorrisi minacciosi quando cala il
buio. A scuola, nei corridoi, ci sono studenti che attentano alla sua
vita e progettano massacri a mano armata. In realtà, la sua famiglia
è piccola e fortunata; gli schizzi sulla carta da parati non
hanno né sorrisi sghembi né una volontà propria; i compagni di
liceo che tramerebbero complotti si limitano a
incrociare il suo sguardo e a passare oltre. Caden progettava
videogiochi con i suoi migliori amici, era uno studente piacente e
brillante, aveva speranze e un perfetto equilibrio interiore. A un
certo punto qualcosa nel suo cervello ha fatto crack. Un corto
circuito, un allagamento. Un diluvio universale. I pensieri positivi,
il raziocinio, non hanno avuto scampo. L'immaginazione ha rotto gli
argini: i sogni straripano, così, e la lucidità annaspa.
L'adolescente rischia la morte per annegamento, la pazzia. Il
viaggio di Caden è un romanzo
interamente ambientato nella sua testa. A pubblicarlo,
l'interessantissima Hot Spot.
A mostrarci come funziona – e
cosa, soprattutto, non funziona – l'acclamato Neal Shusterman. Un
autore che mi hanno consigliato spesso, in particolar modo per via della
saga interrotta di Unwind, e
leggendolo ho capito perché. Pane per i miei denti, lui, con una
lingua originalissima e young adult insoliti A prima
vista mi ha ricordato Patrick Ness: lo stile frammentario, le
illustrazioni a china a bordo pagina, una penna che sa trasformarsi di storia in storia. La nota dell'autore, a fine romanzo, mi
ha lasciato intuire quanto di vero ci sia nella sua spaventosa
odissea interiore. Shusterman ha un figlio che ha mostrato forti segni di
squilibrio ma che, per fortuna, è riuscito a stringere a sé l'ultimo
pezzetto di cielo; un amico che, da giovane, perse ad armi
impari la guerra contro il mal di vivere. Quanta sofferenza, quanto
autobiografismo, dev'esserci dietro queste pagine. E quanta ricerca,
quanta elaborazione. Me ne sono reso conto soltanto con il senno di
poi. Ho letto i vaneggiamenti e gli squarci del Viaggio di
Caden alla ricerca di un
senso, se c'era. Lì per lì mi ha dato il mal di mare: esercizio di stile troppo cervellotico per i miei
gusti. Dove
inizia la realtà e dove finisce l'incubo? Cosa succede se
la depressione è un vortice che ti tira giù, e tu non sai neanche
nuotare?
La schizofrenia, per un quindicenne, è un galeone su un
oceano di mostri marini e insidie. Le pagine, che si rivelano essere
piene di personaggi allegorici e doppi significati, si dividono tra
terapie di gruppo e cospirazioni. Da una casa in cui i parenti sono
percepiti alla stregua di alieni, Caden – d'un tratto un pericolo
per se stesso e per gli altri – viene trasferito in un reparto
psichiatrico. Dagli infermieri ai medici, dai compagni di stanza alle
ragazze interrotte, ognuno trova una puntuale
corrispondenza nei deliri privati del narratore. I suoi incubi,
intanto, si intensificano. Hanno la meglio. La nave veleggia verso
l'abisso, popolata da spettri e stranezze – romantiche gomene,
cervelli in fuga, saltatori nel vuoto –, e la ciurma minaccia un
ammutinamento in piena regola. Il capitano, che ha un nocciolo di
pesca al posto dell'occhio, rischia di essere scalzato dal suo
pappagallo parlante, passato dal trespolo alle cospirazioni
shakespeariane. Personalmente non sono mai stato un amante dei mondi
meravigliosi di Lewis Carroll, e qui spuntano le stesse filastrocche
in rima baciata, gli stessi oggetti parlanti e, da lettore semplice e
pragmatico, non ho avuto voglia di cercare chiavi di lettura sotto
coperta né pozioni a poppa. Altrettano poco nelle mie corde, poi, le
immagini marinaresche: ponderate e calzanti, in questo caso, ma con
sedicenti Capitani Nemo e Moby Dick di cui ho patito la
compagnia, ora come in passato. Che ruolo avrà il protagonista in
quella desolante deriva? Si salverà dalle stanze con le pareti
imbottite e, dunque, dalle angosciose profondità marine? Caden
immagina di potere avvertire i pensieri di gente dall'altra parte del
mondo. Si preoccupa di provocare terremoti in Cina, e controlla
ossessivamente le news del giorno. Sente il suo corpo abbandonarlo,
diventare quasi pura energia. Insieme a lui, come per osmosi, il
periodare si fa più astratto e discontinuo. Surreale. E la potenza
del flusso di coscienza, spesso, mi ha stancato e sopraffatto.
Il
mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Green Day – Basket Case
Il mio consiglio musicale: Green Day – Basket Case
Hai prensente quando mi hai segnalato questo libro? Bene, ora hai pienamente attirato la mia attenzione. Spero di recuperarlo presto per la trama molto particolare e perché lo hai accostato a Ness che, personalmente, adoro.
RispondiEliminaPer le rime baciate, anche per me è no, per mare e navi non so, perché ho letto solo "Il porto proibito" che comprendevano questi elementi e mi è piaciuto molto, ma è una graphic novel e l'approccio è decisamente diverso immagino.
La Hot Spot ha un ottimo potenziale, mi ricorda un po' la Giunti Y degli inizi, dato che proponeva cose particolari ed interessanti. Spero solo non faccia la stessa fine della Giunti.
Ah, io adoravo quella collana della Giunti. In libreria ho una pila alta così di quei libricini bellissimi. Ora, purtroppo, scarseggiano. Meno male che ci pensa la Hot Spot!
EliminaPurtroppo si è trasformata in peggio, me la piango ancora. Spero continui su questa linea la Hot Spot.
EliminaConcordo pienamente, non becco un titolo decente loro da secoli.
EliminaDa come lo racconti, sembra un romanzo sia promettente che preoccupante...
RispondiEliminaE alla fine non so quale delle due impressioni prevalga. ;)
So che piace moltissimo, ma a me non ha fatto... impazzire (sì, è il caso di dirlo). Gli riconosco grandi meriti, scrivere un YA diverso è cosa non da tutti, però non ho amato i toni di questo Shusterman. Riproverò con la saga distopica, che pare imperdibile. ;)
EliminaA me invece mi sa che potrebbe piacere.. mi piace perdermi nella mente altrui, mi piace il mondo di Lewis Carroll, mi piacciono le allegorie e la psicologia! Mi sa che lo ordino :)
RispondiEliminaAllora mi sembra perfetto per te, sì!
EliminaLo sto leggendo e nonostante non ami gli esercizi di stili e nemmeno le storie troppo visionarie, questo romanzo mi stringe il cuore. Forse quando c'è di mezzo la mente umana e tutti suoi labirinti, percepisco le cose diversamente, un po' come quando lessi Le Sorelle Soffici e fu subito amore.
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