Ciao
a tutti, amici. Oggi, la recensione di un romanzo attesissimo,
arrivato in libreria appena la settimana scorsa. Dopo aver recensito
Chi è Mara Dyer (qui), sono felice di potervi parlare anche di
questo suo inquietante e ipnotico seguito, ormai a un anno di distanza. Lo consiglio a tutti, sia
a coloro che hanno amato il primo, sia a coloro che l'hanno
detestato: vedrete! Ringraziando la gentile Nancy per avermi dato modo di
leggerlo, vi auguro buona lettura e buon pranzo, visto che è quasi
mezzogiorno. A presto, M.
Dimmi quello che vedi, perché io non so cos'è reale e cosa no, che cosa è nuovo o diverso, e non posso fidarmi di me stessa, ma mi fido di te.
Dimmi quello che vedi, perché io non so cos'è reale e cosa no, che cosa è nuovo o diverso, e non posso fidarmi di me stessa, ma mi fido di te.
Autrice:
Michelle Hodkin
Editore:
Mondadori “Chrysalide”
Numero
di pagine: 463
Data
di pubblicazione: 3 Settembre 2013
Prezzo:
€ 17,00
Sinossi:
Mara Dyer sa di aver commesso un omicidio. Jude voleva farle del
male, e lei si è difesa, grazie al terribile potere che le permette
di uccidere con la forza del pensiero. Ma ora Jude è tornato, e
nessuno le crede anche se giura di averlo visto con i suoi occhi.
Quel ragazzo dovrebbe essere morto, e Mara rischia di finire i suoi
giorni nell'ospedale psichiatrico in cui è tenuta in osservazione
con una diagnosi di probabile schizofrenia. L'unica possibilità di
salvezza è assecondare i medici e fingere di avere avuto
un'allucinazione. Così la sera è libera di tornare a casa e vedere
Noah, l'unico che ancora crede in lei e cerca di aiutarla a fare luce
sui misteri che circondano la sua vita, proteggendola da Jude. Ma i
fatti inquietanti si moltiplicano, e Mara rischia di impazzire sul
serio: qualcuno entra in camera sua la notte e la fotografa mentre
dorme, e un giorno le fa trovare una bambola appartenuta alla nonna,
che soffriva dei suoi stessi disturbi. Mara, esasperata, cerca di
bruciarla, ma nel fuoco rinviene un talismano complementare a quello
in possesso di Noah...
La recensione
“Stavo
cadendo a pezzi e i pezzi si sparpagliavano nel vento.” Chi
è Mara Dyer si era chiuso con un urlo raggelante e un brivido,
salito violentemente lungo le scapole e arrampicatosi sui pendii di
cartilagine della nostra colonna vertebrale. Il sangue freddo, di
ghiaccio. Da liquido a solido d'un tratto. Cristalli gelidi nelle
vene, taglienti come coltelli. Un'ombra maligna aveva sfiorato la
protagonista, in un commissariato pieno di poliziotti, e lei e i
lettori avevano realizzato una cosa semplicemente sconvolgente:
quella diciassettenne - calamita per calamità, e dalle notti
scandite da sogni che bruciano l'anima e dalle carezze leggere di un
ragazzo dall'adorabile accento inglese – non era pazza. Era uno
scherzo della natura, un pericolo pubblico, un'assassina, un cattivo
elemento, ma non era pazza. I titoli di coda erano scesi prima di
conoscere il resto. Darsi un pizzicotto sarebbe servito a poco: tutto era
reale, tutto era finito e Mara Dyer era rimasta un completo mistero.
Nella prima pagina, così come nell'ultima. Leggere il seguito era
sacrosanta necessità. Vitale. Io non sono Mara Dyer è
un'evoluzione. Ha inizio nella follia, finisce nella follia. In un
Manicomio pieno di urla distorte che tanto somigliano a quelle che ci
ridestano dai nostri incubi: le nostre. E' svegliarsi e mettere i
piedi giù dal letto in cerca delle Converse di sempre sul pavimento
di sempre. Svegliarsi in una stanza non nostra, inospitale, con le
pareti bianche imbottite. Al posto del pigiama, una camicia. Di
forza. Guardi il mare in tempesta, attraverso gli occhi di Mara. E
vorresti buttarti: nel suo sguardo blu; nell'acqua blu di cui
ignoriamo i tentacoli nascosti sul fondo limaccioso. Nel passaggio
ignoto che conduce alla sua anima al di là dell'abisso. Un tempo
l'unica persona di cui avere paura era sé stessa. Ora Jude è
tornato e nessuno è al sicuro, non più. Lui, infuriato
sopravvissuto all'uragano Mara, ha occhi ovunque. Vede Joseph, il
simpaticissimo fratellino della sua miglior nemica, vantarsi, in
soggiorno, di essere campione imbattuto di videogiochi e, in cucina,
di essere un vegetariano convinto... un giorno sì e l'altro no. Vede
la stanza di lei attraverso gli occhi di bambole inquietanti e
attraverso l'obiettivo di una telecamera puntata sul suo corpo
dormiente; vede la sua famiglia reputarla sempre meno lucida e il suo
fedele e misterioso ragazzo, Noah, amarla sempre di più ad ogni
stranezza condivisa. La vede nell'acqua torbida in cui, nel suo
vestito rosso sangue, nuota verso la salvezza, in un mondo di
prospettive capovolte come clessidre in frantumi. Forse, per tutto
questo tempo, è stata una sirena.
E mi ha cantato, e ancora mi sta cantando, di affogare insieme a lei. Che fa elenchi su elenchi di cosa è normale e cosa no, che pensa una cosa e ne dice un'altra, che sceglie di mentire o di dire la verità a seconda delle occasioni, che vive altre vite in incubi ambientati nell'esotica e polverosa Calcutta, tra animali selvatici e furiosi istinti omicidi. Incubi che restano anche quando brilla il sole su un giorno nuovo. Il primo capitolo era più ampio e più ristretto allo stesso tempo, quasi per essere vicino alle contraddizioni lampanti scritte sulle labbra di Mara. Aveva a disposizione mense affollate di bulli e arpie, ampi corridoi scolastici, fazzoletti di giardino dischiusi davanti alle mura di un familiare liceo: era un familiare young adult in cui sprazzi di orrore e pazzia salvavano in corner i lettori e la protagonista dalla banalità. Questo seguito – giunto in libreria precisamente un anno dopo – è schiacciato tra le quattro mura di una casa, già violata dal nemico, e tra le pareti di uno sperduto istituto d'igiene mentale, già violato da menti violate.
Niente scuola, ma tanti corridoi: sempre più vuoti, sempre più umidi, sempre più tenebrosi, sempre più silenziosi. E il silenzio, si sa, è un amico fedele della paura, insieme all'angoscia e all'inquietudine, che si fanno strada, verso la fine, tra lampadine che scoppiano, porte che si bloccano, messaggi scritti con il sangue, isole abbracciate strette da qualcosa di più insormontabile del mare. Che potenza ha la Hodkin – sadica e contagiosa al pari delle sue colleghe Lauren Oliver e Veronica Roth: una femme fatale le cui mani hanno più effetti collaterali di quelle della sua Mara, investita di un potere che è una magnifica condanna. Ogni volta sembra leggermi nel pensiero e così, quando sbuffavo e alzavo gli occhi al cielo davanti a una parte centrale dai toni marcatamente romance per i miei gusti, lei, come un deus ex machina armato di penna a sfera, lei inseriva raggelanti colpi di scena e piogge di corvi morti. Ma forse li avrei tollerati ugualmente i protagonisti, e lo ammetto a cuor leggero. Stretti fino a spezzarsi le costole, accoccolati fino al risveglio, vicini fino a farsi del male, sono carinissimi insieme. Sì.
L'autrice tesse una rete da cui il lettore, come un animale a sangue caldo che ama la paura e il pericolo, vuole lasciarsi stritolare: cerbiatto che si consegna volontariamente a un pericoloso bracconiere. Si è ipnotizzati dall'inferno privato di una protagonista dai tratti sempre più interessanti e definiti. Il suo romanzo, esattamente come il primo, è affascinante, sensuale, onirico, cinico, ironico, seducente, magnetico, psichedelico. Non si legge, si beve e, anche se probabilmente non mi rimarrà in mente a lungo, le quasi 500 pagine che lo compongono si leggono che è una meraviglia. O qualcosa che è simile alla meraviglia, ma in versione horror... Soltanto l'epilogo, nel primo tanto imprevedibile, non mi ha sconvolto come avrei sperato. Si conclude sul più bello, con quegli ammalianti e curiosi flashback che non vengono spiegati e con l'iniziale duologia che si arricchisce di un volume in più, The Retribution of Mara Dyer. La tensione, palpabilissima, si taglia in due con un coltello. Creatura aliena nata da un incrocio tra The Ward, American Horror Story: Asylum,The Conjuring e The Black Swan, il romanzo ti trascina per i capelli – anche se il finale non ti spettina poi troppo - e ti lascia in bocca un sapore ferroso. Quello del sangue delle unghie che, per il nervosismo e il tormento, ho preso a mordicchiarmi come un dannato senza pace dall'inizio alla fine. Sentire una risata femminile tra le macerie e i cadaveri di un manicomio crollato non è mai stato così divertente e accattivante. Viaggiare nelle follia non è mai stato così bello. “I suoi occhi grigi di zaffiro mandavano lampi e le labbra di velluto erano gonfie di baci. Quello era il ragazzo che amavo. Un po' in disordine. Un po' sciupato. Un bellissimo disastro. Proprio come me.”
E mi ha cantato, e ancora mi sta cantando, di affogare insieme a lei. Che fa elenchi su elenchi di cosa è normale e cosa no, che pensa una cosa e ne dice un'altra, che sceglie di mentire o di dire la verità a seconda delle occasioni, che vive altre vite in incubi ambientati nell'esotica e polverosa Calcutta, tra animali selvatici e furiosi istinti omicidi. Incubi che restano anche quando brilla il sole su un giorno nuovo. Il primo capitolo era più ampio e più ristretto allo stesso tempo, quasi per essere vicino alle contraddizioni lampanti scritte sulle labbra di Mara. Aveva a disposizione mense affollate di bulli e arpie, ampi corridoi scolastici, fazzoletti di giardino dischiusi davanti alle mura di un familiare liceo: era un familiare young adult in cui sprazzi di orrore e pazzia salvavano in corner i lettori e la protagonista dalla banalità. Questo seguito – giunto in libreria precisamente un anno dopo – è schiacciato tra le quattro mura di una casa, già violata dal nemico, e tra le pareti di uno sperduto istituto d'igiene mentale, già violato da menti violate.
Niente scuola, ma tanti corridoi: sempre più vuoti, sempre più umidi, sempre più tenebrosi, sempre più silenziosi. E il silenzio, si sa, è un amico fedele della paura, insieme all'angoscia e all'inquietudine, che si fanno strada, verso la fine, tra lampadine che scoppiano, porte che si bloccano, messaggi scritti con il sangue, isole abbracciate strette da qualcosa di più insormontabile del mare. Che potenza ha la Hodkin – sadica e contagiosa al pari delle sue colleghe Lauren Oliver e Veronica Roth: una femme fatale le cui mani hanno più effetti collaterali di quelle della sua Mara, investita di un potere che è una magnifica condanna. Ogni volta sembra leggermi nel pensiero e così, quando sbuffavo e alzavo gli occhi al cielo davanti a una parte centrale dai toni marcatamente romance per i miei gusti, lei, come un deus ex machina armato di penna a sfera, lei inseriva raggelanti colpi di scena e piogge di corvi morti. Ma forse li avrei tollerati ugualmente i protagonisti, e lo ammetto a cuor leggero. Stretti fino a spezzarsi le costole, accoccolati fino al risveglio, vicini fino a farsi del male, sono carinissimi insieme. Sì.
L'autrice tesse una rete da cui il lettore, come un animale a sangue caldo che ama la paura e il pericolo, vuole lasciarsi stritolare: cerbiatto che si consegna volontariamente a un pericoloso bracconiere. Si è ipnotizzati dall'inferno privato di una protagonista dai tratti sempre più interessanti e definiti. Il suo romanzo, esattamente come il primo, è affascinante, sensuale, onirico, cinico, ironico, seducente, magnetico, psichedelico. Non si legge, si beve e, anche se probabilmente non mi rimarrà in mente a lungo, le quasi 500 pagine che lo compongono si leggono che è una meraviglia. O qualcosa che è simile alla meraviglia, ma in versione horror... Soltanto l'epilogo, nel primo tanto imprevedibile, non mi ha sconvolto come avrei sperato. Si conclude sul più bello, con quegli ammalianti e curiosi flashback che non vengono spiegati e con l'iniziale duologia che si arricchisce di un volume in più, The Retribution of Mara Dyer. La tensione, palpabilissima, si taglia in due con un coltello. Creatura aliena nata da un incrocio tra The Ward, American Horror Story: Asylum,The Conjuring e The Black Swan, il romanzo ti trascina per i capelli – anche se il finale non ti spettina poi troppo - e ti lascia in bocca un sapore ferroso. Quello del sangue delle unghie che, per il nervosismo e il tormento, ho preso a mordicchiarmi come un dannato senza pace dall'inizio alla fine. Sentire una risata femminile tra le macerie e i cadaveri di un manicomio crollato non è mai stato così divertente e accattivante. Viaggiare nelle follia non è mai stato così bello. “I suoi occhi grigi di zaffiro mandavano lampi e le labbra di velluto erano gonfie di baci. Quello era il ragazzo che amavo. Un po' in disordine. Un po' sciupato. Un bellissimo disastro. Proprio come me.”
Il
mio voto:
★★★★
Il
mio consiglio musicale:
Filter – Happy Together
Ciao Mikkk!
RispondiEliminaDevo ancora leggere il primo volume di questa trilogia e la tua recensione mi fa venir voglia di comprarlo e leggerlo in questo preciso istante *__*
Bravo bravo bravo! :)
Grazie mille, Frannie. Penso che il primo ti piacerebbe!
EliminaAhahah, allora posso farmi la messa in piega che a fine lettura sarò cmq in ordine xD
RispondiEliminaCmq io ci sguazzo nei deliri di Mara, la Hodkin sarà anche una gran furbetta, ma non ti scolla dalle pagine!
Se tieni ai tuoi capelli, non ti consiglio di andare dal parrucchiere prima della lettura :P La Hodkin, più che un gran furbetta, è diventata una grande stronza. Ma noi le vogliamo bene per questo, no? :3
EliminaCi vado poco prima del finale xD
EliminaIn effetti le autrici stronze ci piacciono <3
Adesso si che sono curiosa! Devo ammettere che il primo capitolo mi aveva lasciato un bel pò di dubbi ma non vedo l'ora di leggere questo seguito!
RispondiEliminaLeggilo presto!
EliminaEcco, io quoto Frannie. Non ho letto il primo ma... se scrivi una recensione così... XD
RispondiEliminaEhi, Andrea! Ti ringrazio per la fiducia. Inaspettatamente, il primo era piaciucchiato anche a Sonia: era un bel po' "paraculo", però ti incuriosisce parecchio col suo non essere tutto e niente nello stesso tempo. L'autrice sa il fatto suo. Come ha detto Silvia, è furba... io userei un altro aggettivo meno elegante!
EliminaLE TUE RECENSIONI SONO PEGGIO DI UNA DROGA! COMPLIMENTI COME SEMPRE E PRESTO ARRIVERà ANCHE IL MIO DI PENSIERO :)
RispondiEliminaGrazie mille, Lu! Passerò a leggere la tua. E poi sbarelleremo in chat sul finale :P
EliminaOttima recensione come sempre v__v se questo non è talento...
RispondiEliminaComunque non ci resta che aspettare il volume finale per capirci di più e avere le domande alle nostre millemila risposte :3
Speriamo la Hodkin se la sia giocata bene v.v
Grazie, Denise! Io sono troppo curioso. Se non fossi una capra, lo leggerei in lingua il terzo: ci vorrà sempre un annetto per portarlo da noi. Se lo leggi in inglese, me lo farò spoilerare da te. Se no c'è sempre Juliette! :)
EliminaBella recensione^^
RispondiEliminala parte romance ogni tanto annoiava un po stavo li e pensavo: "ok ora siete felici, ma per quanto? quando arriva l'evento che stravolge tutto?" XD
Comunque mi è piaciuto che nulla è trattato in modo banale.
In altre occasioni li avrei detestati, ma, non so nemmeno io perché, Mara e Noah mi stanno simpatici. Sarà che sono "matti" da legare! :P
EliminaHo letto il primo libro e mi è piaciuto tantissimo, dalla tua recensione capisco che non si può fare a meno di leggere il seguito, sono curiosissima!^^Mi pare non abbiano mantenuto la copertina e il titolo originale, peccato...@.@
RispondiEliminaIl titolo non mi dispiace, anche perché è in linea con quello del primo e sono curioso di vedere cosa s'inventeranno per il terzo, ma la copertina...
EliminaDal vivo non è brutta nemmeno un po', ma potevano mantenere benissimo l'altra. Saremmo stati tutti più contenti!
Woww bellissima recensione, come sempre :)
RispondiEliminaMI ha convinto a leggere questo secondo libro.
Non ero convinta, perchè il primo mi ha lasciato una confusione immensa.
Se mi chiedi di farti un riassunto del libro, non so cosa dire.
Voglio sapere Chi è Mara Dyer, anzi cosa è Mara Dyer!!
Sul primo, anche se ho dato quattro stelle lo stesso, ti direi la stessa cosa. Ma mi è piaciuto proprio per il caos generale, forse. Si poteva riassumere la storia in un rigo scarso, eppure tutte le paranoie delle protagonista erano il punto forte!
EliminaQuesto è più lineare, anche perché già sappiamo una cosa. Mara non è pazza.
Recensione stupenda, Mik!Concordo su tutto, e non vedo l'ora che esca l'ultimo libro a giugno =)
RispondiEliminaUh, a giugno? In Italia allora lo leggeremo molto, molto, molto tardi!
EliminaFantastica *_* Io voglio l'ultimo,ORA,SUBITOOOOOOOOOOOO!!!! Riuscirò a ricordarmi ogni evento quando uscirà il terzo? Mistero ;)
RispondiEliminammm... la vedo difficile, Franci!
EliminaNon ho potuto leggere la recensione più di tanto, visto che ancora dovrei leggere il primo XD, ma... lietissima di sapere che ti sia piaciuto: mi hai incoraggiato a recuperare il volume uno! :D
RispondiEliminaHai fatto benissimo, Soph, a non leggere tutto tutto :)
EliminaSe leggi il primo - che magari potrebbe non entusiasmarti più di tanto - poi prova subito con il secondo: a tratti, è molto meglio, anche se il finale del primo volume è impagabile :)
Mara Dyer è piaciuta proprio a tutti....mi toccherà leggerlo.
RispondiEliminaNon è un bel libro nel senso stretto del termine, ma incuriosisce troppo!
EliminaCiao Mik, anche a me il primo era piaciuto proprio per il caos che si portava dietro, sembrava come essere catapultati continuamente tra sogno e realtà, anzi, tra incubo e realtà...secondo me il punto forte della Hodkin è proprio questo, cioè lei crea un gran casino, ti manda in panne il cervello e poi non ti da nessuna risposta o ti lascia sul più bello per farti crepare dalla curiosità...non vedo l'ora di leggerlo, anche se ci vorrà un bel pò, perchè voglio smaltire un pò di letture ma sopratutto raccimolare un pò di grana visto che poche settimane fà ho fatto un ordine libresco di 60euro...
RispondiEliminaPs: Sei andato a vedere CoB poi? A me è proprio piaciuto e mi rimangio tutti gli insulti su J.C.Bower, è stato proprio bravo, anche se bruttino era...
Ciao Dean! Wow, 60 euro? Ci leggerai per parecchio :D
EliminaNo, purtroppo non sono andato a vederlo: da me non l'hanno dato e la qualità dello streaming è pessima. Penso che anche a me piacerà, anche se ho odiato con tutto il cuore l'atteggiamento irritante delle fan: prima facevano conti alla rovescia a non finire, poi mi hanno riempito la home di facebook di lamentele! Mi sembra logico: nessun adattamento può essere uguale uguale al libro. Perché fare "polemiche"?
Ma l'hanno visto almeno il film? Perchè oggi giorno non mi meraviglierei se non lo avessero neanche visto e lo criticassero lo stesso per sentito dire. Cmq ti dirò, i cambiamenti ci sono stati e anche qlk spoiler sui prox libri, xò non mi hanno dato fastidio, perchè al contrario di altri adattamenti in cui la trama è stata stravolta, qui per lo meno la trama non è cambiata di molto e hanno aggiunto una grossa spettacolarità al film rendendolo però più reale. L'unica cosa che proprio non posso non lamentarmi è la poca presenza di Magnus (l'adoro), cioè s'è visto solo in 2 parti...Cmq per la prima volta il mio cinema ha dato un film che volevo vedere...
EliminaAwww! Io ho adorato il primo volume, non vedo l'ora che suoni in postino con il mio pacchetto *_*
RispondiElimina