Fuggiva
via dalle costrizioni e dagli impegni, nel finale della scorsa
stagione: al galoppo. Metteva la macchina in folle e, da lontano,
ammirava le corse degli altri cavalli nel deserto. In quel sogno
di libertà impossibile, in quella finestra sospesa, BoJack – star degli anni Novanta condannata
all'oblio – ha vissuto per un anno. Ha ignorato i messaggi
in segreteria. Ha lasciato che i pettegoli sparlassero. Al suo
rientro, all'alba di un nuovo ciclo di episodi, trova la
casa a soqquadro, un'adolescente ribelle che cerca suo padre e una città in sollucchero per
l'elezione del prossimo governatore (è testa a testa tra Mr.
Peanutbutter e un'esilarante Jessica Biel). Restano
l'accuratezza dei colori pastello, le gioie di un nonsense
affidato a un Todd dichiaratamente asessuale, quel realismo che lascia ancora
attoniti e commossi. A Holliwoo ci sono insegne monumentali a cui
manca la consonante finale; personaggi dello show business con
nient'altro che una notorietà insoddisfacente. Cosa conta, se un
ruolo da Oscar non aiuta a dormire meglio? Di cosa mettersi in cerca,
quando i copioni prendono polvere in un angolo della nostra villetta
con piscina? In una stagione intergenerazionale meno cinica e più
femminile, insospettabilmente delicata, gli autori esplorano l'arte del
racconto e del farsi da parte. Messe un po' ai margini, perciò, quelle
spalle comiche di cui non sentiamo troppo nostalgia. Forse
meno vanesio, meno egocentrico, perfino un attore in lotta con le
sue radici familiari, per una volta, e non con il ruolo della rivalsa. Si
riparte, così, dal bilancio di un viaggio in solitaria che non ha portato la pace
sperata. E si decide che è tempo di comportarsi da adulti,
anche se belli che cresciuti. Per venire a patti, come Diane e
Peanutbutter, con i pregi e i difetti della vita in due. Per appendere
un fiocco azzurro o rosa alla porta, ed è il caso di una Princess
Carolyn in attesa di una cucciolata. Per riscoprirsi figli (da lacrime il penultimo episodio:
struggente retrospettiva sulla vita di mamma Horseman, affetta da
demenza senile) e improvvisarsi genitori, in attesa dei risultati del
test dei DNA e delle fitte dei colpi di scena. (8)
Il
sole brilla. Splendida giornata per darsi a una gita al lago. Due innamorati si mettono le mani dappertutto e
ascoltano ad alto volume una canzone. Perché, tutta
intenta a sbucciare una pera, una tranquilla casalinga si avventa contro il lui della coppia e lo
pugnala sette volte? Cora, una sottovalutata Jessica Biel tornata all'intensità dei Bambini di Cold Rock, giura di non saperlo. C'è la
scena del crimine. Ci sono i testimoni. C'è la colpevole, che in tribunale non grida invano la propria innocenza. Indaga un ritrovato Bill Pullman, detective in crisi
matrimoniale dalle segrete tendenze sadomasochistiche. L'assassina è
già in manette, nel thriller antologico ispirato al romanzo di Petra Hammesfahr. Sulle braccia ha i buchi dei
tossicodipendenti, ma non saprebbe cosa farsene, dell'eroina. Negli
attimi in cui il suo lato bestiale ha la meglio, complice un innocuo brano da falò, commette gesti inconsulti. Si viaggia nei ricordi rimossi di lei –
primogenita in un'angosciante famiglia cattolica, con una sorellina
confinata a letto a cui spiegare l'amore e il mondo in differita –
e lungo i sentieri battuti ora dal marito Cristopher Abbott, ora dallo stesso Pullman, che non si accontentano dell'apparenza delle cose. Inquietanti uomini
mascherati, un cadavere scarnificato, i ghirigori di una carta da parati, sesso, un blackout
della memoria lungo due mesi. Storia torbida e sanguinosa, mai
eccessiva ma affatto edulcorata, The Sinner ha
un mistero e una morbosa forma di curiosità (per le perversioni
dell'agente di turno e le prime esperienze di una giovane Biel
fuori dal nido) da appagare. I contro: scarsa visibilità, in
un'estate che ha portato a una disattenzione generale; il fumo negli
occhi di una scrittura che rivela trucchi e limiti
a un passo da una conclusione in cui, in ballo, c'è poco meno di
quanto ci si saremmo aspettati. I pro: le ottime prove
dei protagonisti, un sottovalutato caratterista e un'ex icona adolescenziale non più al “settimo cielo”;
otto episodi che sanno come non disperdere la suspance e quando
fermarsi; il giusto equilibrio
tra giallo e viaggio della psiche, tra eleganza e abiezione. (7)
e fu così che the sinner rientrò nelle prossime visioni, tra un channel zero 2 e un room 104 ;D
RispondiEliminaDovrei recuperare entrambi, Saya!
EliminaChannel Zero meglio o peggio, quest'anno?
Ho apprezzato tanto i primi episodi di The Sinner. Per me la scena della bambina che mangia la cioccolata fissando la finestra è stata una delle più cariche e sconvolgenti della stagione. Però ad un certo punto qualcosa si è rotto. Credo sia stata l'evoluzione del personaggio di Phoebe... È proprio il caso di dirlo: che peccato. :-)
RispondiEliminaPhoebe mi ha affascinato a lungo, eccezion fatta per il finalissimo. Con le poche aspettative dell'inizio, nonostante il pilot promettenti, di dire peccato, fortunatamente, non ho la tentazione. :)
EliminaBoJack è sempre una garanzia. Questa stagione è partita abbastanza con calma, ma poi è cresciuta in maniera clamorosa. Dal none episodio in poi è diventata ancora più grandiosa che in passato, con apice nell'11esimo come anche da te sottolineato.
RispondiEliminaOrmai è un capolavoro dei nostri tempi, c'è poco da fare.
Di The Sinner ho visto il primo episodio e non m'è nemmeno dispiaciuto, solo che con le migliaia di serie che ci sono non l'ho trovato abbastanza convincente da continuarlo. Sarà che Jessica Biel non la sopporto e, più che sottovalutata, come si dice anche in BoJack, mi sembra proprio una star di serie B(el). :)
Ma povera Jessica. C'è Justin, tanto, che la consola... ;)
EliminaBojack è sempre meno comedy, sempre più profonda, sempre più bella. Episodi da applausi anche qui, ne parlerò a breve!
RispondiEliminaThe Sinner non mi ispira proprio, tanto che ho letto tutto tutto pur di convincermi (cosa che di solito non faccio, per evitare spoiler) e ora che credo di aver già intuito troppo, l'interesse è ancora più basso. Poi la Biel mai mi convincerà, né qui né in Bojack.
p.s.: ho capito perchè mi sembrava un font diverso, in realtà era partito lo zoom sulla tua pagina e tutto mi sembrava più grande e leggibile, la vecchiaia si fa sentire e infatti lo zoom resterà :)
Ti aspetto su Bojack.
EliminaE povera, povera Jessica... Ma che ha fatto, a te e al Cannibale? Qui merita davvero. :)
bene bene per BoJack, è nel listone
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