mercoledì 15 luglio 2015

Recensione: Aristotele e Dante scoprono i segreti dell'universo, di Benjamin Alire Saenz

Avevo deciso che mi sarei fatto chiamare Ari. Aggiungendo una lettera, il mio nome diventava Aria. Sarebbe bello essere Aria. Essere qualcosa e niente allo stesso tempo. Essenziale, ma anche invisibile

Titolo: Aristotele e Dante scoprono i segreti dell'universo
Autore: Benjamin Alire Saenz
Editore: Loescher Editore
Numero di pagine: 320
Prezzo: € 12,20
Sinossi: Di solito i romanzi parlano di protagonisti “normali” che vivono avventure straordinarie. Questo è un romanzo al contrario, che ci rivela quanto è normale la vita di due ragazzi “speciali”: Aristotele e Dante. Dall’estate del 1987, nella città di El Paso, in Texas, seguiremo la più sensazionale delle scoperte umane: la crescita. Dal microcosmo della famiglia – con le sue regole, i suoi silenzi e le sue rigidità – al ring della scuola, fino allo sconfinato orizzonte della “vita di fuori”, quella che attende tutti tra aspettative e paure. Aristotele e Dante scopriranno i segreti dell’universo dentro se stessi, e finalmente accetteranno di amarsi.
                                                 La recensione
"Ci potevi trovare tutti i misteri dell'universo, in una mano." Capisco che è importante quello che faccio in momenti come questo. In giornate come questa. Quando basta una foto postata su Facebook, e perdipiù in domeniche caldissime che tengono la maggioranza dei lettori lontano dal computer, per generare il passaparola e commenti a fiumi, che mi fanno vibrare il cellulare – incaricato di aggiornarmi puntualmente sulle singole notifiche – ogni due minuti, distogliendomi da cose che dovrei ripetere ma tanto non voglio già di mio. Così mi stoppo, lascio che il ventilatore spazzi via i miei appunti, vengo a leggere cosa avete da scrivermi voi che mi leggete. E che questo Aristotele e Dante lo aspettavate da sempre, ma non sapevate fosse già qui: arriva quieto, infatti, il più quieto – e profondo, e delicato, e ironico – dei romanzi young adult di quest'anno. Ma, nonostante la sua indole silenziosa e la sua naturale inclinazione alla melanconia, fa tutta un'altra musica, pubblicato da una casa editrice a me sconosciuta, fino a ieri l'altro, e specializzata in testi scolastici. Quelli che trovi in cartoleria, mica alla Feltrinelli. Quelli che, se hai un figlio, un fratello, un nipote, magari hai sfogliato, mentre gli sistemavi la merenda nello zaino, oppure sedendoti al suo banco per i consigli di classe, con i professori tutt'intorno e gli scarabocchi ribelli sulla fòrmica verde. Con il rischio che passasse in sordina, che ci si soffermasse su una copertina che non si avvicina all'originale, che la cura messa nella traduzione precisa e nella compilazione di ultime pagine piene di spunti di discussione fosse cosa sprecata, perché nel nostro Paese, nelle nostre scuole, certi argomenti, tabù, non sono mai entrati. La Loescher Editore rischia e c'è chi rischia assieme a lei. Più che sul romanzo in sé, il mio pensiero questa volta si focalizza su ciò che significa proporre in veste didattica uno young adult che parla di omosessualità, oggi, alle scuole secondarie. E, se avete familiarità le mie divagazioni, solo voi sapete quanto sia spietato nel parlare degli spietati adolescenti che vivono quell'età che è fragile ma, con la voce grossa e il bullismo, vuole apparire forte: ci si mette paura a vicenda, ci si dicono parole cattive, ci si passa vivi sì, ma mai del tutto incolumi. Chiudere i ragazzini in camera e buttare via la chiave – almeno fino ai diciotto, che portano assennatezza – o provarci a fare qualcosa per calmare chi è rude e aiutare chi è insicuro? Inquadrato in quest'ottica, Aristotele e Dante scoprono i segreti dell'universo appare ancora più speciale di quel che è, e neanche quei disegni stilazzati – un grande editore ci avrebbe rifilato, probabilmente, i soliti faccioni in primo piano o due indefinibili mani intrecciate – sembrano tutta questa tragedia. Chi si fermerà a quelli, si perderà una lettura significativa – e proposta nella più significativa delle vie – e probabilmente non apprezzerà neanche quel che vi è dietro. 
Il romanzo di Saenz può sembrare proprio quello scarabocchio a coloro che ricercano l'apparenza. Invece ha una trama esile che si regge su niente - se il niente esige una scrittura immediata, colloquiale e un po' poetica – e personaggi che camminano, senza sapere dove li porterà il passo successivo. Protagonisti di una storia che finisce perché deve ma che potrebbe continuare ancora. Loro sono fatti di vita e la vita, presumo, va avanti. Se c'è una cosa che posso rimproverare a una Loescher che ha tutti i meriti, posso?, è il sottolineare eccessivamente il peso dell'argomento. Sul loro sito, infatti, puoi leggere: “genere: romanzo di formazione”; “tematica: omosessualità”. Non è certamente una rivelazione, si parla di quello, ma “omosessualità” ha un suono troppo definitivo, consapevole: a lungo, Aristotele non sa che omosessuale è il suo migliore amico Dante, che bacia le ragazze ma si innamora dei maschi, e ancora più a lungo non saprà a che punto finisce l'amicizia e quando è che si attacca a parlare d'amore. Ma a sedici anni, alla fine, chi lo sa? All'ora di narrativa si leggeva a voce alta, e io ero sempre quello che leggeva a voce alta, in una classe piene di ragazze che avevano corde vocali e polmoni meno forti dei miei: leggevo antologie di brani, testi sull'immigrazione, una volta perfino Dahl. 
Mai qualcosa così, sintomo di una scuola non noiosa e non ignorante. Segno che, dall'altra parte della cattedra, c'è vita. Compito per casa: un romanzo che leggerei di mio. Con due protagonisti di quelli riflessivi, con nomi che rispettivamente sono due malloppi, capaci a volte di sembrare grandissimi e a volte piccolissimi: Aristotele – la sindrome del figlio perfetto, l'allergia alle pubbliche manifestazioni d'affetto, il fastidio di sentirsi dire grazie: la stessa identica indole del sottoscritto, insomma – e quel Dante che conosce dopo un tuffo rinfrescante in piscina – figlio di accademici, innocente, espansivo, che non scappa; da volere bene subito e accompagnare, come un suo personale Virgilio, nel limbo della sessualità. Con loro, alla ricerca dei segreti dell'universo – ad esempio, costellazioni nella fedina penale di fratelli di cui nessuno parla, buchi neri di zie ripudiate, comete di sapienza di un papà con il Vietnam dentro, gente che diventa d'un tratto la tua Orsa Maggiore – quelle famiglie meravigliose che annuiscono e sorridono, accettano. Metteteci gli anni ottanta, la realtà di due giovani meticci – americani in Messico, messicani in America –, la pacatezza delle lettere di uno Chbosky visto che gli SMS – colpevoli di avere creato tutta questa distanza - non c'erano, a cavallo tra due estati da ricordare in cui ognuno dei personaggi si romperà qualcosa: le gambe, le costole e, per tutto il tempo, il cuore. Parlatene, ma con accortezza. Leggetelo, ma lentamente. La bellezza della prima edizione Loescher, che ci mostra che la cultura è libertà, non andrà via come il pane – anche se spero il contrario – ma, detto tra noi, meglio così. Aristotele e Dante è come un film indie che solo noi abbiamo visto – il ricordo che va all'inedito The Way He Looks, brasiliano, con un'altra piscina e un altro sentimento cieco, letteralmente – o come quel posto nel deserto che solo noi, un filosofo greco e un poeta fiorentino conosciamo. Stesi nel cassone di un pick up rosso, a contemplare quelle stelle che, secondo un altro Dante, l'amore stesso muoveva. 
"Il sole non fa per i tipi come me. Apparteniamo alla pioggia."
Il mio voto: ★★★★½
Il mio consiglio musicale: OneRepublic - I Lived



Hope if everybody runs, you choose to stay.
Hope that you fall in love, and it hurts so bad (…)
Whit every broken bones, I swear I lived.

38 commenti:

  1. Sono passata di qui precisamente quando hai postato la recensione. Segno del destino. Questo libro lo sto rincorrendo da molto nella versione inglese, ma non mi convinco mai a comprarlo. Sono un po' delusa da me stessa per essermi persa la traduzione, quindi grazie per l'informazione, ma continuerò a preferire la versione originale con quella copertina magnifica. Nonostante, come hai detto tu, il fatto che sia la Loescher ad averlo pubblicato in Italia ci permetterà di non condividere troppo questo libro (il che a me va benissimo) [e di avere una traduzione, credo, fatta come si deve, inoltre] non voglio che la mia copia di Aristotele e Dante somigli ai miei libri di scuola. Sono un'esteta. XD bellissima recensione.

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    1. Grazie, Mys. Immagino che per gli amanti delle belle copertine questa qui non sia il massimo, ma io me ne frego abbastanza: ho libri in tutte le edizioni - della stessa saga, magari, uno in brossura e uno in versione rilegata - e manco ci faccio caso. :)

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  2. Quanti insegnanti sceglieranno questo romanzo per le proprie classi? Dalla mia esperienza personale credo pochissimi, è più facile rimanere seduti comodi dietro la cattedra ad imporre romanzi che i ragazzi non apprezzeranno mai con un unico risultato: i ragazzi leggeranno sempre meno.
    Credo che acquisterò questo romanzo anche solo per prestarlo a nipoti e cuginetti che ahimè si ritrovano insegnanti che non amano addentrarsi in temi un pò difficili!

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    1. Ma io spero che insegnanti simili ci siano, Sara.
      Spazio ai giovani e alle idee dei giovani.
      E già il vedere che ci si prova, almeno, è tanto :)

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  3. Felice che ti sia piaciuto, Mik!Io l'ho letto la scorsa estate e l'ho amato moltissimo, sicuramente uno dei miei preferiti dell'anno. Devo leggere assolutamente qualcos'altro di Saenz al più presto!Recensione stupenda come sempre :)

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    1. Grazie, Juliette! Se non sbaglio, di suo, è uscita un'antologia di racconti per la Sellerio. Ma devo informarmi anch'io: comunque, scrive altri tipi di romanzi, di solito. :)

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    1. Grazie, Susi, e grazie per la dritta che mi hai dato (:

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  5. questo libro è balzato ai miei occhi grazie a Margherita, e ti dirò pensavo parlasse di tutt'altro, una dissertazione filosofica sull'universo a modo de Il libro di Sofia di Gaarder,invece dalle tue parole capisco che non avevo capito niente. La loescher compie un passo coraggioso, in una italia dove l'omosessualità è un tabù ed a volte una malattia da curare, dove l'ignoranza regan sovrama. metto in WL perchè sembra un libro che colpisce ed un libro che deve essere letto e regalato a chi di amore non ha capito ancora niente!

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    1. Bravissima Lara, hai capito tutto.
      E no, con Il Libro di Sofia - sempre evitato, perché la filosofia spiccia non mi piace (e oggi ho l'esame di Filosofia, prega per me!) - non mi pare abbia niente in comune. :)

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  6. A breve sarà mio. Ahahahahaah! *si sfrega le mani*

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  7. Aspettavo la tua recensione, non so perché proprio la tua, ma la aspettavo. Forse perché sapevo che gli avresti reso giustizia, perché, anche se non l'ho letto, è il tipo di libro che può piacermi.
    La frase in cui hai più ragione? "Dante, che bacia le ragazze ma si innamora dei maschi, e ancora più a lungo non saprà a che punto finisce l'amicizia e quando è che si attacca a parlare d'amore. Ma a sedici anni, alla fine, chi lo sa?". Non credo che a 16 anni si possa già avere un'idea chiara sulla propria sessualità. A volte, quando nei libri si parla di omosessualità, sembra che il tredicenne già sappia di esserlo, non credo sia così.
    Sono d'accordo poi con la cover, non ci hanno messo dei faccioni, anche se preferivo quella americana, tuttavia sono contenta che abbiano portato questo libro anche in Italia, spero di acquistarlo al più presto.
    Riguardo al libro di Sofia, anche se studio per diventare ingegnere, al liceo mi piaceva tantissimo la filosofia, anch'io evitavo quel libro come la peste. XD
    In bocca al lupo per l'esame. ^.^

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    1. Crepi, e grazie per il tuo bel commento!
      Sono d'accordo che con la copertina originale avrebbe fatto un figurone, però sarebbe stato anche uno young adult dalla bellissima copertina come mille altri. ;)

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  8. Ho saputo della sua esistenza in Italia grazie proprio a te ed al tuo post su Facebook. Quando lo ho letto mi si è aperto un mondo perché questo libri mi ha sempre attirata un sacco.
    Lo prenderò sicuramente, grazie <3

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  9. Sarò impopolare, ma sono contenta che la Loescher abbia adottato questa cover, la colgo come una sfida a "guardare oltre ciò che si vede". Avevo visto questo libro girare sui blog di coloro che leggono in inglese ma mi era passato di mente. Lo segno, pur sapendo che non lo leggerò a breve.
    Il libro di Gaardner lo eviterò come la peste perché, pur amando la Filosofia, mi ha abbastanza irritato con "La ragazza delle arance" che di filosofia spicciola ne contiene molta.
    Buona fortuna per l'esame ^^

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    1. Grazie! Sì, anche a me i toni filosofici snervano. Poi parlano di tutto e di niente: "fuffa" pura.

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  10. Questo libro l'ho visto un po' ovunque, ma nonostante le recensioni positive non è mai rientrato nella mia sfera di interesse.
    Troo lodevole l'iniziativa di pubblicarlo proprio per il circuito scolastico, anche se purtroppo mi viene da chiedermi quanto ci metterà qualche ignorante ad accorgersene e a mettersi a strillare indignato perchè qualcuno vuole traviare i bambini cercando di mostrare che l'omosessualità non è una vergogna da punire col rogo -_-

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    1. E' comunque destinato a ragazzini intorno ai quattordici, sedici anni, quindi non sono piccolissimi, ma ricordo che già Sei come sei, di Melania Mazzucco, aveva fatto un mezzo scandalo, perché proposto ai liceali romani...

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  11. Credo che abbiano fatto davvero bene ad inserirlo nel circuito scolastico. ce ne vorrebbero molti di più sia su questa tematica, che su tutte le altre che sono, ancora oggi, evitate.
    Non stupisce poi se siamo per grandissima parte un popolo di bigotti e razzisti.

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    1. Hai ragionissima. Ottima la scelta della Loescher.

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    2. Ah, un commento sulla cover: "perché?" >__<
      L'originale era bellissima T__T

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    3. E' una edizione scolastica. Lì la cover è cosa secondaria. ;)

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  12. Questo è un libro che voglio leggere da un po' di tempo: l'avevo visto per la prima volta in inglese e avevo subito recuperato la versione ebook, che è lì che mi aspetta sul Kobo. Poi ho di recente visto il tuo post su Facebook e sono venuto a conoscenza anche della versione italiana: mi fa piacere che sia un'edizione scolastica!
    Penso che lo leggerò presto: ottima recensione, davvero ;)

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    1. Grazie mille, Francesco!
      Sono certo che ti piacerà molto ;)

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  13. Caro Mr. Ink,
    Sono Aurelia, la traduttrice di Ari&Dante, romanzo che ho amato tradurre: dare voce ad Ari e Dante è stato un vero privilegio (e una bellissima sfida)! Desidero ringraziarti per la recensione generosa, amorevole, attenta, sensibilissima e di ampio respiro. Ti confermo che la redazione Loescher (tutta!) ha fin da subito amato e creduto molto in questo libro, nonostante fossero tutti consapevoli delle possibili difficoltà di ricezione nel circuito scolastico. Tutti, dai redattori alle curatrici, hanno lavorato con grande passione per far arrivare anche in Italia questa bellissima storia! Ancora grazie, (Aurelia Martelli)

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    1. Ciao Aurelia, e che piacere leggere questo tuo commento!
      Cosa dire? Solo tanti, tanti complimenti a tutti voi, per la cura e l'impegno che avete messo nel portarlo qui da noi, tra la tua traduzione perfetta e i preziosi spunti di riflessione nella parte finale. Una sfida, ma spero porterà i suoi frutti.

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  14. se non sbaglio avevo già postato un commento al riguardo sulla tua pagina facebook, ma non avevo ancora letto tutta la recensione. Come mamma di due bambine in età scolare, di cui la prima è nelle primissime fasi dell'adolescenza, cerco sempre di trovare per loro libri che le aiutino a scoprire le realtà del mondo. Cerco di comportarmi in modo attento e giudizioso perché possano diventare delle donne senza "pregiudizi" e questo libro, che sono certa non riuscirò purtroppo a leggere a breve, lo tengo custodito da parte per loro, per quando saranno davvero pronte! bella recensione , come al solito.
    buon weekend a te e a tutti i tuoi lettori.

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    1. Cara Chicca, sei la dimostrazione che genitori come quelli di Aristele e Dante esistono davvero. Un abbraccio.

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  15. Quando ero al ginnasio non riuscivo a capire perché Saffo si rivolgesse a una lei parlandole di amore.Ero convinta di sbagliare la traduzione e ricominciavo daccapo...
    I miei figli non hanno avuto problemi del genere,in classe si parlava tranquillamente di omosessualità,al classico non se ne può fare a meno,e mi stupiscono per la serenità con cui discutono di certe tematiche.
    Trovo allarmante però che mi dicano,e ne ho la conferma da amiche professoresse di liceo,che sia di moda dichiararsi omosessuale e che ci sia un numero rilevante di ragazzi che si atteggino in tal senso.
    Forse sono antica ma il romanzo di cui parli tu con la solita maestria non lo trovo adatto per una fascia di età così delicata come l'adolescenza.

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    1. Cara Solsido, ti ringrazio per la sincerità del tuo commento, e spero tu vorrai perdonare la mia. Ma stiamo parlando dello stesso mondo, ne siamo sicuri? Dove l'omosessuale è preso a mazzate, e non eletto a modello di stile? Dove ti spunta l'aggettivo "gay" in una poesia in lingua - nel senso di "gaio", "gioioso" - e viene a tutti una crisi isterica di ridarella? Forse sei antica - e lo scrivi tu, sai che non mi permetterei mai - ma hai figli poco più piccoli di me. "Bunker Diary" era eccessivamente violento, e questo - che eppure è la discrezione fatta libro - potrebbe essere traviante. Avrai capito che l'adolescenza è cambiata, fortunatamente. Vai orgogliosa, non stupirti, di quei tuoi figli che si rapportano sereni alla diversità. A loro leggere questo romanzo non serve. Lo consiglio più a te. E non per sottintendere che ci sia un pregiudizio da parte tua, ti giuro: sei una lettrice, e noi lettori capiamo più degli altri. Giusto per renderti conto che l'adolescenza tanto delicata non è e che il romanzo di Saenz può fare solo bene. Altro che danni.
      Un saluto.

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    2. Io mi riferisco a un certo contesto,se vuoi un po' snob,intellettualoide,in cui l'emarginazione è appannaggio di altre categorie.Se i miei figli sono così maturi forse un qualche merito lo avrò avuto anch'io e,scusami,le tappe evolutive di una persona passano attraverso meccanismi che non dipendono certo dalle mode o dai pregiudizi.

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    3. Certamente, era sottointeso che il merito sia anche tuo.
      E allora diamo da leggere agli adolescenti che vivono in quel contesto un po' snob, intellettualoide, come tu lo definisci, libri intelligenti. Così diventano intelligenti anche loro. Perché certamente non è leggendo questo romanzo qui che si daranno ai pensieri strani.

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  16. Bellissima recensione! Io non leggo più questo genere salvo rarissime eccezioni ma penso che questo romanzo potrebbe essere una di quelle. Felicissima per la CE che lo ha importato, magari per una volta la traduzione non sarà tirata via perché intanto devono leggerlo solo adolescenti. Bravo, bella scoperta ;)

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  17. In effetti l'uscita di questo libro in Italia era passata in secondo piano. Io ne sapevo l'esistenza, ma non ho ancora avuto modo di prenderlo. In realtà sono indecisa..non so se prendere questa edizione o quella in inglese, non solo per la copertina, ma anche per esercitare il mio inglese. Poi chissà, magari sarà nella lista dei libri di mio fratello. Anche se onestamente ne dubito. A volte le professoresse (specie se anziane) e le mamme hanno più pregiudizi di un bambino.

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    1. Verissimo. I bambini non hanno colpa, solo i genitori - e non parlo di tuo fratello, eh, ma in generale. Non so in inglese com'è. Non mi è sembrato scorrevolissimo, ma se leggi già in lingua, non avrai problemi. ;)

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