|La figlia maschio, di Patrizia Rinaldi. Edizioni e/o, € 16, pp.
162 |
Due
occhi a mandorla, una ragazza sfuggente su uno sfondo giallo ocra.
In
libreria sarei passato oltre, immaginando un romanzo dell'estremo
oriente – se mi affascina profondamente quel mondo, infatti, non
posso dire lo stesso di prose precise e distaccate, che da queste
parti stentano a fare breccia. Gli ho concesso un'altra occhiata,
poi, complice le belle parole di Silvia: una lettrice che ama le
storie dure e le scritture che fanno a brandelli le orecchie; una
collega che conosce bene i miei gusti e il mio sadomasochismo. Quel
bisogno di romanzi giusti al momento sbagliato. Quella voglia di
rimanerci così, di sasso. Alla terza, di occhiata, hanno fatto il
resto l'ossimoro contenuto nel bellissimo titolo, le pagine dense, il
nome di un'autrice italiana giusto in cima. Ho voluto leggerlo
d'urgenza. Nel mio ravvedermi, ho scoperto a ciel sereno la forza di
Patrizia Rinaldi. Come nei romanzi della Murgia o della Pietrantonio,
ci sono parole centellinate con il contagocce (e, spesso, spandono veleno
tutt'attorno); quadri ipnotici di donne che si piegano ma non si
spezzano. Con una poetica dal gusto pulp che si disintegra e si
ricompone abilmente in quattro punti di vista speculari, l'autrice
parte da un viaggio in Cina nei primi anni Novanta. C'è chi compra
ninnoli caratteristici; chi cartoline; chi, al ristorante, si intasca un
paio di bacchette. Marino, un poveraccio bieco ma irresistibile
arricchitosi con traffici illeciti, torna a Roma con una donna per
souvenir. La vede, bambina o poco più, china con una roncola fra i
campi, e le dà la caccia come un predatore; la compra per soddisfare
l'ego e le basse voglie. Acquista alla sua esotica concubina una casa
fuori mano. Le mette un collarino di diamanti al collo.
E
l'amore contiene dosi di malasorte, va evitato. Sono convinto che i
guai accaduti molti anni dopo li hai accompagnati tu per mano.
Felicita,
la moglie di lui, felice non è.
Il
suo galoppino, Sergio, fa buon viso a cattivo gioco: di quella
ragazza indecifrabile e scontenta, infatti, crede di volersi prendere
cura.
E
cosa pensa nel frattempo Na, che bada maniacalmente alla pronuncia
delle erre e al suo padrone, dopo il sesso, chiede il significato
delle parole che non conosce ancora? Hanno voci e vissuti
diversi, i protagonisti, ma il fascino della Rinaldi fa da unico
filo conduttore. L'eccitazione per lo smalto scrostato di Marino. La seconda deflorazione dell'inadeguata Felicita, che si
tinge i capelli di blu e va a letto con un sottoposto. La voracità
tutta partenopea di Sergio, un buffo misto di contemplazione e
bestemmie, e il dispiacere di sentirsi chiamare “padre” da colei
che vedrebbe meglio compagna.
Continuo
ad amarti. Spesso mi dico che l'amore non si è interrotto grazie
all'assenza di quotidianità e all'assenza di amore tuo, ma in fondo
non so niente dell'amore. So che ti aspetto, che voglio il tuo bene,
che ogni tanto ritorna l'odio o la malagrazia. So che voglio morire
prima di te e che il desiderio per le tue carni muta, ma resta.
Chiude
il cerchio lei, una Lolita dolente, vestita solo dei capelli e
di una bellezza senza pietà, con pensieri che si esprimono
nell'italiano più raffinato. Una volgare prurigine può forse
cambiare il destino? E se condannare, in realtà, significasse
scegliere il male minore? Ci si muove nel mondo, negli anni dello
scandalo, nei letti. In gabbie dorate assieme a bestie in calore e a
cuccioli indomabili, fra criminali e martiri a cui affezionarsi subito. Si
ritorna, infine, dove tutto è iniziato, a dialogare coi fantasmi e
il passato, agghindati da gran signora – anche se da alcuni viaggi
non si torna mai indietro per davvero.
Poche
cose mi piacciono più della fragilità che si ribella e si difende
come può dalle inevitabili notti.
Per
assestare uno schiaffo morale a un Paese in cui il controllo delle
nascite voleva che le neonate fossero o ammazzate o ripudiate, in
attesa dell'agognato primogenito. Per dire sì, io esisto e resisto,
anche se dalla fame e dall'infibulazione, dai piedi fasciati affinché
restassero piccoli e affusolati, mi ha tratto in salvo il capriccio
di un pusillanime che pensava di non dover chiedere mai. A cui ho
dato il corpo e negato l'anima: nascosta al sicuro, lì, nelle
intercapedini dell'ultimo capitolo.
Il
mio voto: ★★★★ +
Il
mio consiglio musicale: Oriente - Niccolò Fabi
"una collega che conosce bene i miei gusti e il mio sadomasochismo."
RispondiEliminaSiamo un po' emo. Ci piace farci del male per sentirci bene xD
Ah, non avrei saputo dirla meglio! ;)
EliminaE quel 4+ a conclusione di una recensione bellissima mi spinge a provarci. Segno!
RispondiEliminaStoria a parte, La figlia maschio ha uno stile tutto da scoprire. Uno dei più belli in cui mi sia imbattuto quest'anno, assolutamente. Prova, sì!
EliminaChe bella recensione! E che bel blog, tornerò per trovare utili suggestioni.
RispondiEliminaDella Rinaldi ho letto molto, i gialli di Blanca, i libri per ragazzi, i romanzi che lei nelle presentazioni (che super consiglio se vi capitano nei paraggi) definisce degenere.
Una scrittura che mi ha affascinato.
Buon lavoro con il blog!
Fabio
Buongiorno, Fabio, e benvenuto.
EliminaGrazie per il tuo commento!
Sicuramente recupererò il recuperabile dell'autrice. Leggendo la sua biografia, in fondo al romanzo, mi ha incuriosito questo suo passare da un genere all'altro. Cosa che ammiro molto, apprezzandoli tutti senza distizione alcuna. A rileggervi (te e Patrizia) presto. ;)
Ecco, io avevo fatto come te... Visto e rivisto in rete e in libreria ho tirato dritto. Adesso leggo queste tue parole e mi dico che ho fatto male, che voglio leggerlo! Grazie come sempre per le tue splendide recensioni. :*
RispondiEliminaGrazie a te, Dani. Sono contentissimo di avertelo fatto scoprire.
Elimina(Però altre chiamate no, eh! :-P)
Ahahahhaha non si può mai dire! ;)
EliminaMannaggia a noi!
EliminaCome sempre leggere le tue strepitose recensioni equivale a immergersi in un'atmosfera sospesa nel tempo. Grazie per segnalare sempre letture coinvolgenti ricche di fascino. Prendo nota :)
RispondiEliminaMa grazie a te!
EliminaIl titolo già mi incuriosisce, la tua recensione ancor di più! Ci farò parecchi pensierini....
RispondiEliminaAndreste d'accordo, sì. ;)
EliminaBeh, promette bene.
RispondiEliminaC'è sempre il "piccolo" problemino di trovare il tempo per leggere tutti i libri che consigli, però a parte questo promette bene. :)
Leggerò più libri brutti, da ora in poi. :)
EliminaAvevo letto già da un po' il tuo pensiero, opinione fondamentale per decidermi. Io adoro quelle prose, scoperte da poco, che colpiscono e affondano. Un italiana che si aggira per questo mondo mi affascina. L'ho acquistato arriva venerdì :-) grazie Mik
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