giovedì 16 maggio 2024

Recensione: Quella sera dorata, di Peter Cameron

| Quella sera dorata, di Peter Cameron. Adelphi, € 12, pp. 318 |

Peter Cameron scrive i dialoghi più belli del mondo. È il primo pensiero davanti all'arguzia, alla naturalezza e alla classe dei protagonisti di Quella sera dorata: a detta dei conoscitori, forse il romanzo più memorabile dell'autore americano. Ambientato in Uruguay, in un Eden splendido ma segretamente decadente, segue la missione di un dottorando in odore di pubblicazione: Omar, ventotto anni e tante ambizioni confuse, vorrebbe scrivere la bibliografia di Jules Gund, scrittore da poco morto suicida. Gli eredi, tuttavia, negano fermamente il consenso. Spinto da una fidanzata ben più volitiva di lui, l'aspirante autore vola dal Kansas al Sud America come la Dorothy del Mago di Oz. Al termine del sentiero di mattoni gialli lo aspetta la villa di Ochos Rìos, popolata da strampalati abitanti da persuadere. Su cosa fare leva pur di raggiungere l'obiettivo: il proprio fascino naïf o la compassione?

Lo champagne non è mai uno sbaglio.

Dopo aver indagato i tormenti tardo-adolescenziali del protagonista di Un giorno questo dolore ti sarà utile, a ben vedere vicinissimi a quelli di questo Omar in crisi creativa, Cameron ci delizia con una commedia corale piena di false cortesie e, a dispetto delle conversazioni fittissime, di significativi non detti. Il cast d'insieme comprende: Caroline, la vedova di Gund, ossessionata dal senso di incompiuto della sua vita artistica e matrimoniale; Arden, l'amante, all'apparenza arresasi al ruolo di sfasciafamiglie, ma in realtà desiderosa di innamorarsi ancora; Adam, il fratello omosessuale, che a suon di cinismo nasconde l'amarezza per l'età avanzata e la crisi con Pete, il compagno a cui non sa dare né l'amore né la libertà. Perché si ostinano a restare in quella villa ai confini del mondo, mantenendo integro un assurdo ménage domestico, se il loro collante è ormai venuto meno? Perché la diffidenza verso una biografia autorizzata: paura di cosa potrebbero scoprire del capofamiglia, o di loro stessi?

Sono arrabbiata, Omar, ma questo non esclude l'amore. Le due cose possono coesistere, sai. Sono capace di provare diverse emozioni allo stesso tempo. Sono una persona complessa. La vita è complessa. L'amore è complesso. Non è semplice. Non sono compartimenti stagni.

In anticipo sui tempi, il romanzo ironizza sull'ossessione della verità nella società dell'apparenza — basti pensare al continuo fiorire di biopic sui personaggi dello spettacolo, alla moderna propensione per l'autofiction, ai podcast radiofonici a proposito di crimini e misteri irrisolti — e si sofferma sulle esistenze dei “parenti di”, illuminati di una luce riflessa che non ne dissipa mai a sufficienza le ombre. Purtroppo o per fortuna, quello che succede in Uruguay non resta in Uruguay. Il perturbante arrivo di Omar, infatti, segnerà un prima e un dopo: niente sarà piu lo stesso. Dimenticate, però, le convivenze tossiche dei recenti May December o Saltburn. Lieve, esotico, romanticissimo, Cameron ci culla — e ci cambia — con i calici di rosato, i completi di lino, l'ozioso brusio degli alveari, il profumo soave del glicine in fiore e delle erbe aromatiche. È l'inizio dell'estate. Ci sono le stelle in cielo e, vestiti a festa, ci si attarda a guardarle. Il desiderio espresso? Che ”quella sera dorata” duri in eterno.

Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Ornella Vanoni – Tristezza

14 commenti:

  1. Non ho mai letto nulla di questo scrittore, devo recuperare! Se tu dovessi consigliarmi, da quale mi diresti di partire?

    Ciao Michele :))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Angela! Da Un giorno questo dolore ti sarà utile: semplicemente generazionale.

      Elimina
  2. E finalmente hai letto anche questo; ne avevamo parlato nei tuoi precedenti post di questo scrittore e ti consigliai anche il film. È un po' che non leggo niente di suo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Lory! Io, in preda all'entusiasmo, ho subito acquistato Weekend e Coral Glynn su Libraccio.

      Di suo avevo recentemente letto la raccolta Paura della matematica: bah, sconsigliata.

      Elimina
  3. Ancora mi manca. Spero di colmare la lacuna perché Cameron è una delle penne più belle scoperte negli ultimi anni, e dopo averlo visto dal vivo sono ancora più innamorato di lui 🤓

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un autore veramente sopraffino, di un'eleganza difficile da descrivere a parole. Se non li hai mai letto, ti consiglio anche Leavitt e Cunningham: li associo sempre a lui.

      Elimina
  4. Che bella recensione! È proprio vero: i dialoghi di Cameron sono geniali, piacevolissimi. "Quella sera dorata" probabilmente è anche il mio preferito insieme a "Weekend", delicato, poetico e malinconico. Tra l'altro, rispetto a "Un giorno questo dolore ti sarà utile", l'ho trovato più riuscito, scritto meglio (nonostante in "Un giorno questo dolore..." mi sia rispecchiato pericolosamente...).
    Ti consiglio anche "Anno bisestile", che è tutto dialoghi, si divora in poche ore.

    Una buona giornata :)
    Matteo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Matteo! Grazie per il tuo commento. Ho appena comprato Weekend! Lo leggerò prestissimo e ti farò sapere.

      Per quanto riguarda Un giorno questo dolore, non sono lucido. Ci sono immerso troppo dentro per giudicarlo con razionalità.

      Elimina
  5. D'accordo su tutto!! Cameron l'ho scoperto qualche anno fa proprio grazie a Quella sera dorata, e subito me ne sono innamorata soprattutto per i dialoghi: delicati, essenziali, ma anche intensi e veri. La bellezza dei dialoghi l'ho ritrovata anche in altri suoi libri che ho poi recuperato (coral glynn, un giorno questo dolore..., the weekend), ma nessuno secondo me riuscito dall'inizio alla fine al livello di Quella sera dorata. Il mio preferito fra gli altri The Weekend, breve ma intenso, sarei curiosa di sapere la tua opinione a riguardo!

    RispondiElimina
  6. Dovrei iniziare a leggere Peter Cameron soltanto per verificare se scrive davvero i dialoghi più belli del mondo. Per me fare meglio di Quentin Tarantino, Aaron Sorkin o Amy Sherman-Palladino è difficile :)

    RispondiElimina
  7. Io non ho letto il libro ma ho visto il film con Hopkins, ricordo una storia intensa e paesaggi bellissimi. Un caro saluto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dovrò recuperarlo, grazie!

      Un saluto a te, buona settimana :)

      Elimina