lunedì 9 gennaio 2012

Recensione Il primo giorno, di Rhiannon Frater

Amori,sogni e speranze ; vite che sfioriscono e rinascono all'ombra del "Mondo Morto". 


Titolo: Il primo giorno


Autrice: Rhiannon Frater

Pagine: 335

Prezzo di copertina: € 15,90

Case editrice: Delos Books
Sinossi: Mentre è in fuga da un'orda di famelici Non Morti per salvarsi la pelle, Katie si imbatte nella drammatica ritirata di Jenni dall'attacco dei suoi familiari, intenti a volerle strappare ogni arto del corpo. Unite per necessità, nelle oscurità di un mondo sull'orlo dell'abisso, le ragazze si rifugiano tra le colline del Texas dove scoprono un gruppo di sopravvissuti isolati in una roccaforte di fortuna. Nel fortilizio i superstiti lottano per la sopravvivenza, sfidando giorno dopo giorno le probabilità di spuntarla sull'orda di zombie. Katie e Jenni sanno che la realtà non sarà mai più la stessa; ciò nonostante la vita continua. Nuove amicizie, nuovi amori e nuove famiglie crescono dalle ceneri dell'orrore e della tragedia. La gente guarisce. E sopravvive.
Il mio giudizio: ☆ ☆ ☆ 1\2

Scorrevole,ben scritto e pubblicato in un'edizione di pregevole fattura, il primo libro della trilogia horror di Rhiannon Frater non si pone con la presunzione di apportare qualcosa di nuovo al genere e - fra sangue,macerie e strategie- le pagine scorrono via velocemente, seppur con qualche lieve intoppo,regalando al lettore una congerie di personaggi femminili forti e complessi e diverse ore di lettura gradevoli,anche se non particolarmente entusiasmanti.
Di film e romanzi sugli zombie, negli ultimi anni, ne hanno realizzati in gran quantità e, purtroppo, l'autrice si limita a riproporre le medesime modalità,condendo il romanzo con la violenza e il pathos tipici di Fulci e Romero, la drammaticità dei "mocumentary" di maggior successo e la sottile e pungente ironia del brillante 'L'alba dei morti dementi'. La Frater non firma, dunque, una lunga epopea degna del miglior Stephen King o del prolifico Justin Cronin,ma confeziona un libro agile e breve che, come un grande puzzle colorato, raccoglie le tessere dei film di maggior successo, riproponendole in una chiave tutta al femminile e delineando le fattezze di un'America arida e polverosa,prostrata da un flagello terribile e inspiegabile.
E se fosse proprio questa apparente leggerezza e la quasi totale assenza di picchi narrativi il punto forte del romanzo?
Abilmente, l'autrice dà vita a due grandi personaggi che,nonostante il loro mondo stia crollando,continuano ad avere nel petto la voglia di lottare e di rialzarsi, tutto pur di vedere il sole sorgere ancora su un nuovo giorno.
C'è Jenni, una donna fragile e insicura che è stata troppo a lungo prigioniera di un matrimonio infelice. Nella tragedia ha perso tutto,ma non la speranza di un futuro nuovo e migliore. Come una fenice è rinata della sue ceneri e,sul volto del figliastro Jason,ha trovato la forza di tornare a sorridere alla vita.
E poi c'è lei, Katie: per anni ha dovuto battersi contro l'omofobia e l'ignoranza,ha dovuto difendersi dalle risate di scherno e dai commenti sarcastici della gente,tutto in nome del suo amore per Lydia,sua compagna e migliore amica,morta,come molti,nell'attacco degli zombie.
Entrambe,sotto il peso della tragedia,pensano che tutto sia finito, che il mondo sia morto, ma- tra amori,gelosie e nuovi inizi- troveranno entrambe il coraggio di stupirsi della dolorosa bellezza della piccola realtà che le circonda. 
Il consiglio musicale : Io non lascio traccia – Negroamaro

Ps. Ancora meglio la cover cantata dalla fenomenale Nicole Tuzii, quarta classificata all'ultima edizione di X Factor: ancora più cazzuta e rock della versione cantata dal celebre gruppo salentino!


4 commenti:

  1. Bellissima recensione... mi è piaciuto molto il confronto con i film! ;)

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  2. Sara, ti ringrazio!Sono un appassionato del genere! :)

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  3. Ciao! Ho letto da poco questo libro, però non mi è piaciuto molto! Mi trovo abbastanza d'accordo con la tua recensione, ma non l'ho trovato scritto molto bene. L'ho recensito nel mio blog, dacci un'occhiata se ti va!
    Comunque complimenti per le tue recensioni, sono veramente ben fatte!

    La dura vita di Narya

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  4. Hai ragione, Narya!Io ho trovato scorrevole la scrittura dell'autrice,ma la traduzione a volte presentava lacune ed errori !
    Ps. Sono diventato lettore del blog!

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