Non
voglio nascere, mai.
Titolo:
Nel guscio
Autore:
Ian McEwan
Editore:
Einaudi
Numero
di pagine: 173
Prezzo:
€ 18,00
Sinossi:
La
gravidanza di Trudy è quasi a termine, ma l'evento si prospetta
tutt'altro che lieto per il suo piccolo ospite. Ad attenderlo nella
grande casa di famiglia (e nel letto coniugale) non c'è il legittimo
marito di Trudy e suo futuro padre, John Cairncross, poeta povero e
sconosciuto, innamorato della moglie e della civiltà delle parole,
ma il fratello di lui, il ricco e becero agente immobiliare Claude.
Dalla sua posizione ribaltata e cieca, il nascituro gode nondimeno di
una prospettiva privilegiata sugli eventi in corso, ed è lui a
metterci a parte di una vicenda di lutto e di sospetto dagli echi
assai familiari. Certo, la scena non è quella corrotta e
claustrofobica del castello di Elsinore. Certo, i due cognati
fedifraghi, Trudy e lo zio Claude, non hanno regni nordici cui
aspirare. Piuttosto a far gola ai due vogliosi amanti è l'edificio
georgiano su Hamilton Terrace, decrepito ma d'inestimabile valore,
incautamente ereditato da John, i cui pavimenti luridi e la cui
onnipresente immondizia prendono il posto del marcio in Danimarca. Ma
amletico è il crimine orrendo che il narratore vede (o meglio sente)
arrivare, e amletico è pure il suo inesauribile flusso di pensieri
dubitanti, gli stessi che hanno inaugurato al mondo la danza della
modernità.
La recensione
Una
casa in centro che fa gola a
tanti. Una coppia di amanti che pianifica il
delitto perfetto. A farne le spese, il marito di lei: editore sottostimato e poeta mediocre. Trudy e suo cognato, Claude, brindano e confabulano.
Non sanno che il loro non è un triangolo, bensì un quadrilatero.
Sembrano non pensare al testimone che intanto presta
ascolto. E diventa brillo per osmosi, vive l'imbarazzo
degli amplessi, risponde a tono. Nel guscio è
un thriller classico con un intermediario atipico. L'Amleto
contemporaneo non ha il
pentametro giambico del Bardo, ma i commenti sferzanti di
un narratore bambino. L'infida Trudy, infatti, chiacchiera di
cocktail letali – centrifugato di frutta e antigelo, ad esempio – mentre è in dolce attesa. Mancano due settimane al parto. Ma
il feto, nel buio del ventre, ha pensieri precoci
e un udito finissimo. La pancia di sua madre fa da cassa di risonanza. Nonostante i suoi estimatori mi
sconsigliassero di partire da qui, ho deciso di
prendere ugualmente in prestito l'ultimo romanzo di Ian McEwan –
uno dei maggiori autori viventi, forse, ma precisarlo è superfluo.
Imparare a conoscerlo con la riscrittura di un capolavoro. Farsene un'idea, magari sbagliata, con un
esercizio di stile lungo un omicidio efferato, un travaglio e un
altro po'. Pentito, cercavo scuse per
restituirlo intonso al mittente. Finché non le ho cercate nel
romanzo stesso, le scuse, e intrappolato nel guscio del titolo ci sono finito anch'io.
Merito di un nascituro egocentrico, teatrale e dotto, che ragiona di filosofia e decanta vini francesi. Al buio, allena l'immaginazione e aspetta. Come tutti i figli, si angustia per la fine del matrimonio dei genitori (ma ancora prima di imparare a parlare). Ascolta drammi
radiofonici sulla BBC e, senza smentirsi, si professa combattuto tra
l'essere e il non essere. Ironia della sorte: il narratore è
onnisciente, sì, ma impotente. Nessuno lo sente. Non può far altro che scalciare. Sa di essere indesiderato, di stare per nascere in una
famiglia di pazzi. Gli assassini vogliono fuggire con i soldi e
sbarazzarsi di lui. "Veleno" sarà la sua prima parola. Perché
nascere, rischiando di farlo in carcere? Perché non nascere, se non
per godersi il piacere di una vendetta trasversale? La mente, all'inizio, è una tabula rasa? Nel guscio
ci sono le considerazioni sparse, ora meste e ora esilaranti, di un
piccolo uomo già pentito di stare al mondo. McEwan confeziona una tragicommedia originalissima, di interni borghesi e pagine magistrali.
L'effetto è bizzarro, straniante. Il romanzo gira spesso a vuoto,
ambizioso e autocompiaciuto come sospettavo, ma è scritto talmente bene, ma talmente
bene, che non possiamo fargliene una colpa. L'autore è un
fuoriclasse, e lo sa. Lo sapevo anch'io a scatola chiusa, sulla
fiducia, e questo suo esperimento al buio di voci e spettri, di
scelte che pesano, me ne ha dato prevedibilmente conferma. C'è del
marcio in Danimarca – e in Inghilterra. C'è del marcio nel
superare a nuoto il mare del liquido amniotico, nel rompere il
baccello, trovando ad aspettarci a riva tutto il male del mondo.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Massive Attack – Teardrop
L'ho osservato dall'alto del suo scaffale. Preso, poi sfogliato, rigirato tra le mani e chiuso. É il momento giusto per iniziare.
RispondiEliminaGrazie!
Grazie a te!
EliminaMcEwan non lo leggo dai tempi d'Espiazione che, come l'omonima trasposizione ogni volta che la danno in TV, mi è rimasta parecchio impressa. Questa nuova fatica potrebbe, forse, ripetere l'impresa. Segno, grazie.
RispondiEliminaEspiazione è bellissimo, ma è uno di quei film che non riesco a riguardare sapendo già coma va a finire. Penso che Briony non la perdonerò mai, mai. Il romanzo vorrei leggerlo, ovviamente, ma chissà se i nervi reggono.
EliminaIn lista, e in biblioteca, c'è però il più breve Chesil Beach. Altro film in arrivo, sempre con la Ronan.
Grazie a te. ;)
Una recensione che, già a colpo d'occhio, quanto a numero di caratteri, non ha potuto non solleticarmi: Mr Ink di poche parole, sarà un bene o un male?
RispondiEliminaBuona la prima, a quanto pare. E questo mi fa ben sperare, per il semplice fatto che io che McEwan (come molti presumo) lo conosco indirettamente solo grazie all'interpretazione di Keira Knightley e Saoirse Ronan in "Espiazione", pensavo di partire anch'io da qui. Motivo? La mia passione senza limiti per "Amleto".
Poi beh, se un romanzo è "scritto talmente bene, ma talmente bene", allora mi adagio su questo cuscino.
Oggi di pochissime parole, ebbene sì, ché tanto la trama la conosciamo e la bravura di Ian McEwan, anche per noi profani, è risaputa. ;)
EliminaLo dicevo a Cecilia, sopra: che trauma Espiazione, mamma mia.
Ho adorato Il Giardino Di Cemento di McEwan quindi ho in lista tutti gli altri suoi romanzi, e prima o poi recupero anche questo.
RispondiEliminaIl Giardino di Cemento lo voglio leggere da anni, sai?
EliminaIl titolo era saltato fuori parlando di un romanzo young adult bellissimo e tostisismo - Proibito, di Tabitha Suzuma - che pure parla di incesti e di realtà degradate. Sicuramente, dato il tema forte e le poche pagine, ha la priorità sugli altri di McEwan. :)
Di McEwan ho letto, a suo tempo, "Espiazione". Mi era molto piaciuto il suo mondo di narratore per cui credo che anche questo romanzo possa essere interessante. Da come ne parli sembra uno di quei thriller ben congegnato. Segno e ti ringrazio!
RispondiEliminaIn realtà, conoscendo l'Amleto, gioca sin da subito a carte scoperte, però è comunque intrigantissimo.
EliminaGrazie a te!
McEwan e Coe per me sono dei fuoriclasse e forse i migliori scrittori inglesi contemporanei. Ho letto due volte Bambini nel tempo, ma forse il mio preferito è L'amore fatale. Nel guscio è in viaggio, portrebbe arrivare anche oggi..
RispondiEliminaMa la gioia di quando vedo le divise rosse di Bartolini???? No, nn si può spiegare.
Ciao da Lea
Mi trovi impreparatissimo, lo sai, ma quest'estate spero di leggere anche qualcosa di Coe. Gioia incommensurabile, ma da me ultimamente non passano. Maledetti!
EliminaHo letto Espiazione e ho questo in ebook da un po', non mi decido mai ad iniziarlo, non lo sento tanto nelle mie corde (ne ho sbirciato un estratto). Mi hai tentato (con voto e parole), ci provo!
RispondiEliminaLo capisco, Tessa, ma non so.
EliminaE' così breve, così scorrevole, che l'esperimento e la grande autoreferenzialità di questo McEwan non durano abbastanza da venire a noia.
Bellissima. Alla luce di questa rivedoi miei piani: prima leggo Cani Neri e poi Nel Guscio. Per Espiazione, invece, ti aspetto. Con fiducia.
RispondiEliminaTu dici che la Ronan (e non bastano meme o gif) si espierà finalmente attraverso la mia lettura?
EliminaIl libro non l'ho letto, non ancora almeno, ma la scelta del video dei Massive Attack mi sembra azzeccata al 100%. ;)
RispondiEliminaCredo infatti di avere già usato questo consiglio musicale, ma shhh... Il video era troppo perfetto per non ripetersi. ;)
EliminaDell'autore ho letto solo"Nel paese delle ultime cose", appena finito pensai "scritto bene, ma meh", eppure ci ripenso spesso a quella storia, a quei personaggi, a quelle ambientazioni. Forse è semplicemente durato molto(troppo) poco. Se il libro continua ad essere nella mia mente, un motivo ci sarà, è davvero bravo. Io lo accosto sempre a McCarthy, non so come mai, forse perché li lessi nello stesso periodo.
RispondiEliminammm, Nel paese delle ultime cose non è di Auster?
EliminaMagari mi sbaglio. Fatto sta che è in lista anche quello. :)
Alle tue parole non riesco a resistere, la mia lista si allunga ed è anche colpa tua! Scherzi a parte, non vedo l'ora di leggere questo romanzo. Al male del mondo non ci si può sottrarre :)
RispondiEliminaAhahahah, anche tu un'ottimista, che bello. :')
EliminaPrima o poi devo leggerlo McEwan, che al cinema mi ha dato grosse soddisfazioni.
RispondiEliminaQuante promesse fatte quest'anno agli autori...
Qualcuna mantienila come puoi, dai. ;)
EliminaNemmeno io ho mai letto nulla di McEwan, più che altro perché non sono mai stata incuriosita dai titoli abbastanza da convincermi a comprarli. Questo invece non appena ho letto la quarta di copertina ho pensato "Devo leggerlo".
RispondiEliminaPer il momento è ancora in attesa (i libri da leggere sono così tanti!) ma questa recensione mi ha ricordato come mai mi aveva colpita così tanto :)
Ti ringrazio, Patty!
EliminaDi McEwan ho in libreria Espiazione, ancora da leggere. Questo però è stuzzicante, sia per la trama che per il numero esiguo di pagine, oltre che per la tua opinione positiva. Baci!
RispondiEliminaEspiazione, se trovo il coraggio, devo leggerlo.
EliminaIl film mi ha annientato. Un bacione.
Espiazione l'ho abbandonato,stremata.
RispondiEliminaQuella giornata interminabile ha fiaccato i miei nervi.
Questo mi intriga ma temo tantissimo lo stile impeccabile ma troppo cerebrale dell'autore.
Chissà...
Eh, vedi?
EliminaIo ho paura che leggendo Espiazione smetterò di amare (e odiare) quella storia che, complice il film, non scordo più.
Attendevo la tua recensione e me la sono persa! Rimedio subito. E' sempre un piacere leggerti e lo è ancora di più sapere che hai apprezzato il vecchio Ian! Come Bianca, ti aspetto per Espiazione. ;) (E per Chesil Beach). A presto!
RispondiEliminaGrazie per essere passata, Gisella!
EliminaAiuto... agghiacciante...
RispondiEliminaEspiazione anni fa non mi piaciuto ma non avendolo finito non posso giudicare, forse dovrei riprendere da lì.
Mi hanno consigliato prima di questo La ballata di Adam Henry.
Devo rifletterci conscia del fatto che la tua analisi è accattivante.
Pare che Nel guscio non sia uno dei suoi romanzi più indispensabili, ma questo passava il convento (anzi, la biblioteca). :)
EliminaEh le occasioni vanno afferrate! Allora inizio dagli altri due.
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