Si
chiama Amazing, questo Spider-Man, e non a caso. Amazing lo
è davvero, di nome e di fatto. Non penso di essere di parte. A me i
film d'azione non piacciono, come non mi piacciono i fumetti e i film
da fumetto. L'uomo ragno
fa eccezione, però: l'ha sempre fatta. Il perché è facile.
Peter Parker è uno di noi. Il secondo capitolo del reboot diretto
dall'ottimo Marc Webb lo sottolinea per benino, lo mette in mostra,
lo sfoggia con orgoglio. Ancora più del buon Tobey Maguire,
l'allampanato Andrew Garfield è uno di noi. Non è una bellezza:
capelli rossicci, naso pronunciato, gambe lunghe e magrissime, il
fisico asciutto del ciclista. Mi piace per quello. Perché è Peter
Parker, perché è te, perché è me. Rappresenta la rivincita del
nerd medio. Le mie compagne di classe, magari, potevano prendere a modello la Anne Hathaway di Pretty Princess. Non so. E' un po'
il sogno di tutti togliersi gli occhiali, darsi una pettinata e
sbocciare. Noi ragazzi abbiamo Spider-Man, invece, ed è
esattamente la stessissima cosa. Mette a tacere i bulli, esce con la
ragazza più ambita della scuola, ha un'avventurosa doppia vita.
Grandi poteri, grandi responsabilità. Un figo. Tornano gli stessi
protagonisti del vecchio film e vecchi nodi vengono al pettine.
Quello che nella trilogia di Raimi era un po' lasciato al caso, qui
ha finalmente un posto tutto suo: il destino e le verità dei coniugi
Parker, la rancorosa inimicizia del giovane Harry Osbor, gli
antagonisti, Gwen. Emma Stone è una Gwen adorabile, il caso è
chiuso. La rossa tutto pepe di Easy Girl ha
la frangia bionda, questa volta, ma quegli occhi da cerbiatta che la
accompagnano in ogni suo progetto lavorativo. Dà un'impronta
personale al suo personaggio e lo plasma, seguendo le linee
sterminate della sua ironia, le curve brusche della sua
testardaggine, le necessità della donna moderna. Gwen non è Kristen
Dunst. Non se ne sta lì a struggersi o farsi salvare. Ha polso
fermo, genio, lingua lunga – nella vita di coppia, così come nel
cuore dell'azione.
[Spider-Man & Spider-Pork] |
C'è una grande confidenza con Garfield,
un'affinità che gli effetti speciali non possono riproporre: sullo
schermo si completano. Che belli che sono. Accanto alla dolce Sally Field, i
chiacchierati villains. Chiacchieratissimi. Il trailer ne mostrava una
marea e io temevo il “dannoso pericolo minestrone”. Non capite
cosa intendo? Riportate alla mente la caoticità del dimenticabile
Spider-Man 3: una soap
in tutina rossa e blu. Webb, invece, è piuttosto intelligente e
lavora con gente piuttosto intelligente. Il regista di 500
giorni insieme – che è il mio
film preferito non ve lo ripeto, dai – è bravo con il dosaggio
degli effetti speciali, ma ancora di più quando si tratta di
maneggiare i cuori con delicatezza. Ci sono scene da sganasciarsi
dalle risate, scene romantiche in pieno stile young adult e cattivi
che – pur facendo brutti danni – sono mossi da un'inconfondibile
umanità. Il Rhino di Paul Giamatti è un fugace cameo – ma lui e
il suo accento russo compariranno certamente nel sequel: non vedo
l'ora – e, a proposito di accenti farlocchi, c'è anche uno
scienziato pazzo rigorosamente tetesco, ja.
I villains, questa volta, sono due e entrambi (ri)nascono all'ombra
delle misteriose trame della Oscorp. Jamie Foxx diventa blu e
minaccioso, ma prima della mutazione genetica che lo renderà
l'Electro del (brutto) titolo italiano, è un novello ingegner
Fantozzi, con una nuvola di sfortuna che lo segue, capi odiosi, fisse
imbarazzanti – i poster degli One Direction stanno a una
quattordicenne, come quelli di Spidey a lui.
Rappresenta
l'acqua cheta che rovina i ponti, la vendetta dell'uomo qualunque.
Piacevolmente fumettoso,
suscita empatia e simpatia e strizza velatamente l'occhio alle
colleghe di Gotham Catwoman ed Edera Velenosa e, perché no, anche
alla Elsa di Frozen.
“Let it go”, e così fu. Via a una pioggia di scintille e a
sferzate furiose di energia che spengono tutte le luci di New York.
Meglio ancora, la rivelazione Dane DeHaan – già superlativo in Giovani Ribelli.
Dopo lo scialbo Osborn Jr. di James Franco, il suo – qui - è un
personaggio che non si dimentica. Timido e minuto sui Red Carpet,
DeHaan, con una macchina da presa davanti, sprigiona un carisma che è
radioattivo, innato. Il look da dandy e la paura di morire giovane,
le parole scherzose rivolte a Peter e i suoi viscidi suggerimenti...
Green Goblin è un burattinaio astuto e affascinante, con movenze da
giaguaro e occhi di ghiaccio. DeHaan, anche in un ruolo da
comprimario, è una potenza. Ha un'aria perenne aria di sfida,
sprezzo, la sicurezza naturale di chi potrebbe rubare attenzioni e
posto di lavoro anche al protagonista. Il talento di Garfield,
invece, s'annida in quei minuscoli dettagli che creano legami ad ogni
passo: il poster dei film di Besson e Antonioni alle pareti, i panni
stinti in lavatrice, le Converse, i selfie sul cellulare (che, tra l'altro, è il
mio stesso banalissimo Sony Xperia), gli I LOVE YOU colossali scritti
lungo il ponte di Brooklyn. Crea legami con la Stone, che si è
innamorata di lui davvero; con quei rivali che lo sfidano e lo
divertono; con lo spettatore che vorrebbe essere nei suoi stessi,
identici panni. Come accade nei romanzi, anche in The
Amazing Spider-Man 2 il nostro
eroe è messo a dura prova. E' un secondo film, è una fase di
passaggio, ma – più a fuoco del primo – mi è piaciuto un mondo.
Buffo, adrenalinico, intimo, emozionantissimo. Nel finale, circondato
da bambini ammutoliti, ero lì a torcermi le mani. Dopo averlo visto,
mi raccomando, tornate a dirmi quanto è bella l'immagine dello
schizzo di ragnatela che si allunga ancora e ancora, fino ad assumere
la forma di una mano tesa... Quanto? Ritorno all'ultima
frase, comunque. Ero al cinema, ieri, ed ero circondato da bambini. La sala era
un asilo. Tutti che ridevano, tutti che tremavano di paura, tutti che
si commuovevano. Nel lontano 2002, con i miei genitori e mio fratello
per mano, ero anch'io un bimbo come loro. Spider-Man era il mio eroe
preferito, e lo è ancora adesso. Ha cambiato faccia, regista,
target, ma è sempre uguale a sé stesso, per fortuna. L'esigenza di
un remake lampo si spiega semplicemente. Certe avventure sono troppo
magiche – e nostalgiche, e lunghe - per avere fine definitiva. Webb
– togliete una “b” e avrete la parola “tela” - ci parla di
un tempo che ha valore qualitativo, e non quantitativo, e di un
personaggio che il tempo non ce l'ha. Non è soggetto a scadenze,
Peter, anche se il film si apre e si chiude nel cigolare degli
ingranaggi di un orologio. Costoso e superfluo il 3D. The
Amazing Spider-Man è da andare
a vedere con la famiglia in completo, ma per quattro biglietti, con
il 3D, ci vorrebbe una specie di mutuo. Lasciate perdere! Dopo un
po', non ci fai nemmeno più caso alla terza dimensione. L'unico
scopo degli occhialini, in realtà, è nascondere la
lacrimuccia-uccia-uccia (eventuale?) che, a fine visione, vi si
raccoglierà agli angoli degli occhi. Davanti alla scena di un
bambino con un costume cucito a mano che sfida un gigante di metallo,
come nella storia di Davide e Golia. Il vero brivido che arriva a
scoppio ritardato. Quella singola immagine che è tutto Spider-Man. (8/10)
a)
Un'infermiera sexy, innamorata di una sua collega, uccide a colpi di
bisturi tutti coloro che ostacolano il loro amore. Nel tempo libero,
è una sexy serial killer di uomini fedifraghi. Nurse 3D
è di un trash che diverte. Violentissimo, senza veli e senza pietà,
ma con quel pizzico di grottesca ironia che non guasta. Idiota,
consapevole di esserlo. Tra San Valentino di sangue e
Attrazione Fatale, una commedia nera partorita dalla
fantasia del maschio medio: lunghe docce, giarrettiere, baci saffici,
infermiere dalle gambe chilometri e dai fianchi morbidi. Un bagno di
sangue, per personaggi senza vestiti e senza pensieri. Un thriller
erotico, che mostra decisamente troppo per essere di classe, ma con
un pregio alto un metro e 73 abbondante: Paz De La Huerta. Volto
inedefinibile, fisico statuario, vitino da pin up degli anni '80,
voce conturbante, curve sterminate. (3/5)
b) Il biopic sullo stilista, lontano dall'agiografia, si concentra sui
lati più umani. Le trasgressioni, l'infedeltà, le droghe, la
passione con Bergè. Da non amante del genere, ho trovato alcuni
passaggi ripetitivi e noiosi, ma impeccabile la "confezione". Francese
fino al midollo. Degno di essere ricordato per l'ottima prova del
giovane Pierre Niney, che con passione interpreta un artista pieno di
debolezze, manie, tic, e per il feeling con il collega Guillaume
Galliene (già ottimo in Tutto suo madre). Entrambi
provenienti dal mondo della commedia, si adattano alle esigenze del
copione in maniera esemplare. (2/5)
c)
Tema semi-serio, messo in scena con
personaggi pessimi. Mentre De Luigi e la Casta si divertono, i
comprimari sono fuori luogo. Come le poche gag comiche, che
funzionano, ma se considerate altro dalla storia raccontata.
Significativa e originale la scena finale, meno il resto, che oscilla
dal film sentimentale – e con successo – all'irritante melodramma
– e con meno successo.Qualcosina, per il resto, si salva. Ma poteva
risultare molto
meglio la descrizione di questa simpatica barriera linguistica,
culturale, sessuale. (1,5/5)
anche io l'ho visto e l'ho adorato.. pensavo pure di farne una recensione sul mio blog.. non appena troverò il tempo per buttar giù due righe che non sembrino la lista della spesa..
RispondiEliminaPasserò a leggerla. Felice di concordare :)
EliminaVorresti, di grazia, prenderti una vacanza di un mese dalle visioni cinematografiche, in modo che una vecchietta di mia conoscenza possa raggiungerti?^^ Questo Spiderman non me lo perdo, sono una sua grande fan (anche a me Batman ha sempre annoiato e messo tristezza come super eroe), da sempre. La tua recensione mi ha totalmente convinta e incuriosita.:) Nurse 3D mi inquieta, il film su Saint Laurent mi ispira per deformazione professionale (provengo da una generazione di sarti) e l'ultimo...beh, lo sai!:D
RispondiEliminaL'ultimo puoi proprio evitartelo, ma perché è brutto, non perché è italiano :P
EliminaBe', se l'argomento di interessa, allora anche il biopic può piacerti. A me, come immagini, non interessava. Nurse è un po' da maschi, ma chissà se potrebbe piacerti!
No, non ti sto perseguitando, ma dai la colpa a zia J (e alla tua recensione su Il richiamo del cuculo) perché da oggi seguirò il tuo blog. u.u
RispondiEliminaOra, premettendo che ultimamente sono affetta da un’indecisione perenne sia su libri che su film in uscita al cinema, ti dico che The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro è tra i film che vorrei andare a vedere e che sta combattendo una dura battaglia contro Noah per tenermi compagnia lunedì pomeriggio, al rientro da una faticosa giornata all’università. Leggendo la tua recensione, mi sono ricordata del perché Peter probabilmente vincerà: sarò anche una ragazza che ha gradito la compagnia di Mia (Pretty Princess) ma Peter Parker è un amico dai tempi dell’infanzia e proprio non vorrei perdermi questo secondo episodio.
Sull’affinità tangibile che c’è tra Garfield e la Stone concordo in pieno – che carini! :3 Ho amato il primo film e il trailer di questo secondo e devo ringraziarti perché una decisione per lunedì credo di averla presa, alla fine: accetterò la compagnia di Peter.
Per quanto riguarda gli altri tre film… L’unico che un po’ mi intriga il biopic su Yves Saint Laurent…
Ciao e buon 25 Aprile anche a te :)
Perseguitami pure, Chiara! Sarà un piacere.
EliminaBenvenuta :) Se ti è piaciuto il primo, questo ti piacerà ancor di più. Non hai bisogno di essere convinta. Inutile parlare con quelli che considerano la trilogia di Raimi "già arrivata": hanno i paraocchi!
Ma a me Andrew Garfield piace più di McGuire che aveva l'insopportabile sguardo da pesce lesso, poi l'accoppiata con Emma Stone è adorabile! Spero di riuscire ad andare a vedere questo secondo capitolo al più presto :)
RispondiEliminaAnche a me piace tanto, Garfield. In Never Let me go era mostruoso: quell'urlaccio che fa accanto a una macchina, nelle scene finali, non me lo scordo più. Ho recuperato, di suo, Boy A: dicono sia molto bello. Lo vedo e ti dico. Poi mi identifico ancora di più con lui, perché - più o meno, ma molto più o meno - ha i miei colori. Il buon Tobey "non mi somiglia per niente" :P
EliminaInsieme sono stra-belli, sì. E io odio le coppiette. E non patteggio mai per nessuno. Sto diventando un tenerone.
spero proprio che mi piaccia nel primo non mi convinceva sopratutto la personalità che assumeva peter quando faceva spiderman va bene essere estroso ma così era troppo! Su Gwen niente da dire perfetta (spero lo sia ancora) Peccato che la marvel studios non abbia i diritti sul suo personaggio (anche dei fantastici 4...) credo che Joss con Spiderman avrebbe fatto un gran lavoro con lui in the avengers! Ecco il 3D ormai serve solo a far incassare di più le case discografiche e a fregare lo spettatore! Io adoro i film tratti dai fumetti!
RispondiEliminaAnche qui è molto estroso, ma non so se ti ricordi il precedente Spider-Man. Il primo film di Raimi aveva proprio i toni da commediola e nell'ultimo il personaggio diventava tamarrissimo. Ti rinfresco la memoria: https://www.youtube.com/watch?v=zOtpeYERu9w ;)
Eliminalo spiderman di tobey mi piaceva di più ad essere sincero, l'ultimo film sto cercando di rimuoverlo dalla mia mente tanto era brutto... XD
EliminaNon si poteva guardare proprio!
EliminaL'ho visto proprio bello! lui che gigioneggia quando fa spiderman non mi fa impazzire ma il film merita... a questo punto vorrei sapere se il finale si andrà a collegare con i sinistri sei... e poi vogliamo parlare della scena dopo i titoli di coda? *__________________*
EliminaCavolo. Non ho visto la scena dopo i titoli di coda! Perdevo la circolare... La cercooo!
Eliminanon è di spiderman 2...
EliminaSì, ho letto su Wikipedia. Dai, non è un problema: non mi interessa X Men.
Eliminaio si perchè non vedo l'ora di vedere il film! poi c'è jennifer lawrence nei panni (va si fa per dire XD) di Mistyca!
EliminaVisto tre ore fa e l'immagine che mi è rimasta più impressa è proprio quella del "filo" di ragnatela che si trasforma in una mano.
RispondiEliminaSPOILER: lui ci prova fino all'ultimo, ma il suo meglio non basta e tutto finisce per colpa sua. come nel fumetto originale è lui a causare la morte della ragazza perchè il colpo di frusta le è fatale .FINE SPOILER
the amazing spiderman 2 è riuscito meglio del primo (secondo me) ed è un ottimo esempio di film sui supereroi, su un particolare che ci tocca di più in quanto lo comprendiamo per il semplice fatto che è come noi.
approvo tutto quello che hai detto nella tua recensione e spero di leggere presto un altro appuntamento con questa rubrica
inti
Ciao Inti! Grazie mille per essere passata.
EliminaLa scena che hai descritto - in effetti - è estremamente emozionante. Come ho detto in qualche vecchio commento, Garfield è ancora più bravo coi registri drammatici. A presto :)
nurse 3D è spassosissimo e, se non ricordo male, me l'avevi consigliato proprio tu.
RispondiEliminami sa che hai sbagliato il voto... ;)
yves saint laurent invece decisamente da dimenticave
Da dimenticave vovvai dive! :P
EliminaCazzarola, ho sbagliato sì. Corretto. Che poi non lo so perché a queste mini recensioni non do i voti in decimi. Misteri di Ink.
The Amazing Spider-Man mi era piaciuto da matti, non vedo l'ora di andare a vedere questo! I film con Tobey Maguire mi erano piaciuti tanto, ma Andrew Garfield è perfetto come Peter Parker, e con Emma Stone formano una coppia davvero carina.
RispondiEliminaSolitamente non mi piacciono i film con i supereroi, Spider-Man è l'unica eccezione!
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda (:
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