Per
molti serie senza rivali dello scorso anno – nel mio personale listone, aveva saputo scalzarla all'ultimo momento soltanto l'impenetrabile The OA – Stranger Things era una magia di cui tutti attendevano il ritorno e le scintille. Avrebbe
fatto nuovamente il suo incantesimo, non tradendo grandi amici e
piccoli brividi? Avrebbe convinto ancora, così come assicuravano le
impressioni della stampa? Sui social mi è scappata in
anticipo qualche parola amareggiata di troppo. Perché, diciamolo
subito, per me la seconda stagione non ha né mantenuto né
raddoppiato l'effetto nostalgia. Finendo per deludere, in una
maratona di pochi giorni con i colori di Halloween per le strade del
centro e, in poltrona, un'emozione in ritardo imperdonabile. A
Hawkins, Indiana, il male è come a Derry: di casa. I campi seccano
misteriosamente, i raccolti di zucche muiono. C'è qualcosa di marcio
nel sottosuolo: una porta da cui si riversano i mostri e il caos che
Eleven ha rallentato, non fermato. Tornata dopo l'uscita di scena dello scorso finale di stagione, la punta di diamante del cast vive
isolata in una cascina irraggiungibile nei boschi: si fa crescere i
capelli, sperimenta il punk e l'eyeliner e, ora con il pensiero e ora
sulle proprie gambe, va in cerca di sé e delle proprie radici
familiari. Will è tornato, ma contagiato dal male: ha una nuova
sensibilità, un diverso sentire, complici vaneggiamenti inquietanti
che forse non sono che finestre sul futuro. Gli sta accanto un Mike
incapace di arrendersi alla perdita dell'amica, mentre Lucas e Dustin
sono alle prese con un triangolo sentimentale (che guaio, i boccoli
rossi di Max, l'ultima arrivata in città) e un animaletto domestico
di dubbia provenienza. I bambini, tra sale giochi e feste a tema, si
mettono nei pasticci. Gli adolescenti chiedono vendetta
per Barb e chiarezza sui loro sentimenti. Gli adulti, impavidi o
sprovveduti, scendono nei covi più reconditi a loro rischio e
pericolo. Quest'anno Stranger Things
non sorprende, neppure in episodi conclusivi in cui sembra ritrovare
parte di quello che si è perso. Indecisa tra la tentazione di
ricalcare furbamente aspetti della sua istantanea iconicità (una
mappa tappezza il soggiorno in sostituzione alle famosissime luci
natalizie, Should I Stay or Should I Go
è di nuovo in cuffia) e il bisogno di rinnovarsi (citazioni che
questa volta spaziano dai più sanguinosi L'esorcista
e Evil Dead, la
dimensione individualistica sfortunatamente preferita ai pregi della
collettività), la serie Netflix porta avanti diverse storyline e
dimentica la bellezza dei momenti d'insieme, tanto toccanti anche
nell'ultimo It. I
protagonisti appaiono riuniti soltanto nel frettoloso e blando
scontro finale. Nessuna prova attoriale impressiona, lì dove invece,
in passato, ci sono stati premi o menzioni: una Winona Rider sopra le
righe trova la compagnia di Sean Astin, ma perde la meraviglia di un ritorno in grande spolvero;
Millie Bobby Brown vince il mutismo, si fa più graziosa a vista
d'occhio, ma i suoi occhi espressivi suggerivano più di mille
strepiti. I Duffer Brothers rinunciano alla realizzazione di qualche
episodio; lavorano per accumulo. Aprono porte e parentesi
soprannaturali, mettendo tanta carne al fuoco: dimenticata lì, poi,
per le stagioni che saranno. La puzza di fumo insospettisce però.
Stranger Things è
tornato, ma poco coeso. Più solitario, più pasticciato. A malincuore, perché
così sottotono questo Sottosopra? (6,5)
Ciao! :)
RispondiEliminaIo non sono d'accordo, se devo essere sincera ho preferito questa stagione rispetto alla prima, probabilmente per gusto personale. La storia mi ha appassionata di più, i personaggi mi sono piaciuti di più (con l'eccezione di Jonathan e Nancy che sono precipitati). Però sono d'accordo che avrei preferito vederli tutti riuniti un po' prima (e avrei evitato la gitarella di Eleven).
Ciao Gaia! Secondo me, il primo Stranger Things funzionava per le citazioni grandi e piccole, evidenti o meno evidenti. Qui ho trovato i Duffer Brothers molto indecisi su come andare avanti: nel dubbio, fanno contenti i fan con qualche faciloneria di troppo (i bacetti del ballo finale). Mi sono divertito, al solito, ma purtroppo sono scettico questa volta.
EliminaIn generale mi trovo d'accordo, ma gli ultimi episodi mi sono piaciuti molto.
RispondiEliminaPurtroppo è venuto meno l'effetto novità e quindi la serie è un po' un deja vù continuo in salsa pop per via delle continue citazioni.
Sono piaciuti molto anche a me, ma il resto mi era piaciuto poco e niente. Temo sia incapace di creare una nuova mitologia, uscendo dall'effetto dèjà vu. Una serie può vivere una lunga vita soltanto in funzione di quello?
EliminaIn realtà leggo in questa recensione la delusione per aspettative enormi. Ma io invece l'ho trovato semplicemente bello. Fatto bene e che ti riempie l'anima grazie ai meravigliosi protagonisti. E tutta la mia famiglia, dal marito ai figli preadolescenti ne sono stati ancora una volta conquistati.
RispondiEliminaBuon per voi, Barbara.
EliminaIo, eppure amante del genere, l'ho trovato carino, stiloso e nulla più.
Sono a metà stagione. In effetti l'effetto sorpresa è inevitabilmente svanito e se non ci saranno impennate, concordo sulla tua teoria riguarda la sospetta strategia dei fratelli Duffer.
RispondiEliminaFammi sapere alla fine, Lucien!
EliminaPiù pasticciato sicuramente, ma mi è piaciuto come non hanno ricalcato le storie dei ragazzi: qui il gruppo era meno unito, ognuno coi cazzi suoi. Per il resto, a convincere poco è proprio la trama del Sottosopra e come si è sviluppata.
RispondiEliminaIntrigante quella di Kali. Vedremo in futuro :)
Moz-
Concordo su Kali, ma quanto è inutile la parentesi di Eleven a Chicago?
EliminaCapisco le esigenze di gettare le basi per la terza stagione, ma abbozzatissima.
molto ruffiano, ma un ruffiano alla massima qualità per una serietv per raggazi con grande cognizione di target. Concordo con il tuo voto
RispondiEliminaDi solito mi lascio contagiare dall'entusiasmo, dall'effetto amarcord, ma questa volta qualcosa ha frenato il mio tipico caderci con tutte le scarpe...
EliminaSe una serie non convince, può essere a causa della serie oppure dello spettatore.
RispondiEliminaIn questo caso mi sa che è colpa tua, ahahah ;)
Io sono rimasto più che soddisfatto da questo sequel. Dai, cosa potevano fare di più?
La stagione 1 resterà sempre mitica, però anche questa, soprattutto negli ultimi quattro episodi, ha toccato gli stessi vertici, o quasi.
Manca giusto l'effetto sorpresa, cosa d'altronde inevitabile, ma il cuore ce l'hanno messo anche questa volta.
La dico grossa: io mi sono quasi (ma quasi) annoiato.
EliminaSarà stato anche il momento sbagliato, sì. Saranno state le aspettative alle stelle.
Il pregio? Se non convince all'unisono, quest'anno avremo listoni con variazioni sul tema. :)
Va in crescendo, ma senza dubbio tolto l'effetto sorpresa qualcosa è mancato.
RispondiEliminaNe parlerò anch'io a breve.
Ti aspetto.
EliminaPeccato, io l'ho adorato, soprattutto dalla quarta puntata in poi.
RispondiEliminaIn questo caso, sono felice di essere una delle poche voci fuori dal coro, Kate. Sono sempre contento quando qualcosa non delude le attese. :)
EliminaA me è piaciuta tanto quanto la prima serie.
RispondiEliminaDiluita in una settimana, rovinata da spoiler mai così antipatici come quest'anno (veramente, complimenti ai bingewatchers che in mezza giornata finiscono le serie ma hanno davvero rotto il ca**o. Cosa ottengono alla fine, una medaglia, un abbonamento gratis a Netflix o la gioia di dire "ah ma questa serie è laMMerda, non regge il bingewatching"?), eppure coinvolgente e commovente, soprattutto con quel ballo finale che prima mi ha spezzato il cuore e poi lo ha ricomposto nella speranza di un futuro migliore per tutti quei perdenti. O forse no?
Io l'ho vista in pochi giorni e, per fortuna, nessuno spoiler intravisto sui social. Anche perché, che i fan mi perdonino la punta di cattiveria, succede poco e niente...
EliminaAnche io ho trovato questa stagione un po' sottotono rispetto alla prima... eppure non ne ho sofferto, me la sono goduta dal primo all'ultimo momento... dopo aver fatto un bel rewatch della prima.
RispondiEliminaNon so, sarà che amo troppo ogni cosa di questo telefilm, sarà che amo troppo ogni personaggio, per me è perfetto così com'è :D
Forse sono talmente di parte che non riesco a essere lucida, chissà... ma l'amore è troppo incondizionato!
Ah, all'amore (e al cuore) non si comanda. ;)
EliminaAnche se sono d'accordo con te, la mia non è stata una vera e propria delusione perché la prima stagione mi è piaciuta molto, ma non l'ho trovata eccezionale come la maggior parte. Di questa ho apprezzato la storyline di Will, mentre il resto secondo me regge poco il confronto.
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