La famiglia Bélier era finito nella lista delle prossime
visioni da sé. Destino di ogni commedia francese in cui mi imbatto. E
la storia di questa famiglia speciale è tutto quello che è stato detto, ma
io l'ho trovata troppo americana per i miei gusti. Pensata per il remake lampo. Svendutella. A
me il cinema dei cugini d'oltralpe piace invece quando è colto,
raffinato, snob. Sono abituato a francesi che hanno tutto sotto
controllo, eppure – nonostante la trama lineare – qui ci sono
svolte inserite a casaccio. La candidatura del
padre, la buffa prima volta del fratello, la storiella d'amore della
protagonista con uno che entra in scena come Edward Cullen e rimane
poi nell'anonimato: tutto accennato e messo in ombra dal sogno di
diventare cantante e da un provino, nelle scene conclusive, che so ha
commosso molti. Ho riso poco - risate concentrate soprattutto nella
scena del ginecologo, esilarante - e purtroppo le lacrime non sono arrivate. Il resto, tra battute non troppo fulminanti e sottotrame
abbozzate, è una sorta di I ragazzi stanno bene che indugia troppo a lungo dalle parti del film
per teenager con, chessò, Hilary Duff. Carino ma deludente. Mi sento
come il Grinch a Natale, perché gli ho trovato un pregio solo e
si chiama Louane Emera: questa ragazzina bionda, che ha
fatto The Voice ed è
carinissima, rotonda, spontanea. Ma tanto ho la coscienza pulita. Lo
sanno tutti che sono buono, ma a pranzo – e al cinema – dai
Bélier non vi consiglio entusiasticamente di andare. (6)
Ecco,
qui ci avviciniamo. Alla mia commedia francese.
Alle giusta proporzione tra semplicità e impegno. Il titolo italiano prometteva risate e un epilogo solito. Non che quello
originale fosse diverso, non che la trama brillasse:
professore di filosofia in esilio,
intreccia una relazione con una ragazza che non ha grossi sogni. Lui frequenta convegni, lei si
esibisce al karaoke. Lui legge saggi,
lei ha la fissa per i rotocalchi e la Aniston. Uno
orgogliosamente parigino, l'altra – sia nel nome, sia nello
studiato look – esterofila. E ci provano sì a venirsi incontro. Ma Clément è
scettico, perfino sui dettami del cuore;
Jennifer, a un bivio, è stanca di inseguire l'uomo impossibile. E' lei a dire il primo e unico
ti amo; è lui a tenere gli occhi aperti mentre si baciano. La freddezza del prof e il romanticismo della parrucchiera
sono due modi di vedere la stessa storia. Il punto di vista
dello spettatore, però, finisce per coincidere con
lo sguardo limpido e comune della bravissima Emilie Dequenne – la
Rosetta
dei fratelli Dardenne ormai diventata donna. Ma è in lui,
opportunista e misantropo col volto impenetrabile di un ottimo Loic
Corbery, che mi sono un po' rivisto: brutto ammetterlo, ma viva
l'onestà. Parte con la consueta leggiadria e con
ritmi perfetti questo
Sarà il mio tipo?,
per poi imboccare l'inconsueta strada dei drammi da Sundance. Allora
sorprende, per l'amaro in agguato. Per quel
titolo originale, Ne
pas son genre,
che è simile al nostro, ma manca del punto interrogativo. Non
c'è dubbio, è una dura presa di coscienza: non è il mio tipo.
Illudersi del contrario è un attimo, un errore, una bugia. (7+)
The
Last Five Years è un altro
spettacolo di Broadway che fa il grande salto.
Fatto strano, perché quando si immagina il musical non si fa che
pensare agli epiloghi felici. Eppure le canzoni vivono
di cuori spezzati, fiducia infranta e continui facciamola finita.
Into the woods però
era una fiaba Disney, e vedi che noia. Figuriamoci se Like
Crazy o Blue Valentine
diventassero una ballata
sull'amore tradito, sorretta da un cast di due attori.
Inaspettatamente –
purché piaccia il genere – si rivela un musical moderno e adulto,
originale nella sua normalità. Cathy e Jamie si innamorano subito e
si disinnamorano in fretta: lei, il sogno dello spettacolo e le
insicurezze della moglie oggetto; lui, prodigioso scrittore che
colleziona riconoscimenti e musi lunghi. A reggere il tutto, i
bravissimi Anna Kendrick e Jeremy Jordan. Che lei canta e recita bene
lo testimoniano quella Cups Song tormentone
e una nomination all'Oscar, mentre le doti di lui – assodate per
chi ha seguito Smash –
si fanno ricordare grazie a note altissime e al personaggio più
umano della storia. Unico appunto: alcune canzoni, registrate in
presa diretta, sarebbero state meno precise ma più intense, con un sospiro o un singhiozzo piazzato al momento giusto. LaGravenese, con
la leggerezza di chi da tanto è tra gli addetti ai lavori,
confeziona un dramma sentimentale dal finale annunciato, in cui i punti di vista di lui e di lei si alternano, passando da toni
effervescenti a maturi faccia a faccia. E non ci si annoia,
nonostante la musica perenne e il tema agrodolce. Con l'allegria
contagiosa delle prime volte che sfuma canzone dopo canzone, mentre i
due si allontanano piano, tra loro e da te, senza lasciarti
amareggiato. (7)
It
Follows non
è il classico horror di nicchia che si pesca tra i film
inediti e si guarda con aspettative zero. Su di lui, pesavano
attese poderose. Chi dice sia il film di genere più bello
dell'ultimo decennio ha incuriosito e ha detto anche una
cazzata da guinness. Non so se le attese mi hanno reso troppo
fiducioso, ma al posto del troppo
io ho trovato il nulla. Mi ero informato a stento sulla trama e, per
un'ora e quaranta, paziente, sono andato in cerca di un senso. Horror
indipendente, premiatissimo, parla di un
terrore che si diffonde come una malattia venerea. Attraverso un
rapporto sessuale, un'adolescente contrae una maledizione e unico
modo per liberare la sua casa infestata – fior di metafora - è fare ancora sesso, per passare sortilegio e gonorrea al partner successivo. Il meccanismo della
videocassetta di The
Ring,
insomma, ma con la firma della Durex. Disposta ad aiutare la bellissima Maika
Monroe, spalla di Dan Stevens nell'idolesco
The Guest, al gioco della patata bollente - altra metafora - una fila lunga così. Riuscirà la nostra eroina a
darla via prima che oscure entità la facciano pentire della notte in cui ha ceduto all'altro sesso? Trama ridicola, personaggi insensati, una regia
particolarissima ma che dopo un po' viene a noia.
Mitchell scimmiotta Carpenter – vedi le sonorità vintage della
colonna sonora e l'ambientazione indefinita: kitsch e con sprazzi
futuristi - ma il suo
è
un omaggio inutile: ama tanto la macchina cinema e poco il genere. Magari ho visto il film sbagliato e, sotto il nome giusto,
c'era un video degli anni '80 sui giovani e l'importanza
del sesso protetto? Non fa paura, annoia, sembra nato
vecchio, ed è mortalmente serioso: fattori ricercati, tra l'altro, negli horror di ultima
generazione. E i tempi cambiano, e nostalgicamente preferisco quelli
vecchi: non c'ero io, ma vi ho assistito in differita. Una volta la paura viaggiava sul filo del rasorio. Oggi, al
massimo, sulla punta del pisello. Avrei usato un'altra metafora, ma le ho finite, sorry. (4)
La famiglia Belier mi è piaciuto un pò di più di te, come dici ci sono quelle svolte casuali, una trama ramificata se così si può dire, ma non sembra troppo americano e penso che il merito sia del cast e di molti momenti davvero ben costruiti, alla francese ;)
RispondiEliminaHungry Hearts potrei provare a vederlo però so che è una di quelle visioni che mi darebbe un po' fastidio. Eheheh!
Sarà il mio tipo? l'avevo pregiudicato come banalotto, a questo punto potrei dargli una possibilità invece.
Hungry Hearts è molto molto fastidioso, diciamo che per la Festa della Mamma non l'avrei consigliato a cuor leggero, però è una bella cosa nostra, per una volta tanto, che sembra anche internazionale. Sarà il mio tipo? carinissimo e tutt'altro che banale. Anzi, le svolte dell'epilogo potrebbero lasciare molto insoddisfatti, ma io sono un po' così... :)
EliminaDi molti film devo ancora parlare, quindi non svelerò molto. :)
RispondiEliminaPosso solo dire che questa volta non sono quasi per niente d'accordo con te...
So che ti è piaciuto senz'altro It Follows, e sono curioso di capire perché... L'ho trovato bruttissimo ;)
EliminaIt Follows lo devo ancora vedere, così come Hungry Hearts. Saràm il mio tipo non mi attira per nulla e non so se lo vedrò. Lost River è la prima volta che lo sento, ma penso lo vedrò per via della regia di Gosling. The Last Five Years mi incuriosisce, non fosse altro che per la presenza di Anna Kendrick.
RispondiEliminaSu La famiglia Belier invece non siamo d'accordo, a me è piaciuto molto
Di Lost River, in questi giorni, ne parlavano Lisa, il Cannibale e Bara Volante. Più o meno siamo d'accordo sul fatto che non siamo d'accordo con la critica ufficiale: non è brutto come dicono, per nulla. It Follows, sinceramente, non l'ho capito. Passerò a leggerti per spiegarti perché l'ho trovato tanto scemo :)
EliminaIt follows voglio vederlo assolutamente!!
RispondiEliminaLost river anche mi incuriosisce però viene per secondo, mi spiace :P
Tanto odio verso It Follows. Ho capito il film indipendente, ma questo è scritto coi piedi. Spero proprio che non ti piaccia :P
EliminaSeguirò il tuo consiglio su Hungry Hearts, forse non seguirò il tuo non consiglio su It follows :P
RispondiEliminaE non seguitelo, non seguitelo. Sono d'accordo con me, sul fatto che sia un filmaccio, solo i genii di Italia Film! Loro capiscono, ahah :P
EliminaLa famiglia Belier mi ha lasciata molto insoddisfatta. Molto carino ma purtroppo lascia al caso molte delle storylines secondarie e pwr una precisina come me è imperdonabile!
RispondiEliminaIndubbiamente un plausp a Louane che è formidabile come cantante e anche come attrice :)
Sì, poi è carinissima lei. In un film americano - visto la sua bellezza poco convenzionale - non avrebbe trovato spazio. Per fortuna, ci sono i francesi. Vedi, noi lettori alle storylines abbandonate a sé stesse ci facciamo sempre caso ;)
EliminaDifficile trovare recensioni in cui ogni riga che leggi capisci che sia partorita da chi la scrive,
RispondiEliminaNessuna forma canonica, nessuna banalità, nessun superfluo di più.
Bravissimo.
Ah, mi riferisco al film di Costanzo, l'unico che ho visto.
(forse quel compressi è compromessi? curioso, "compromessi" compressi fa proprio "compressi")
Grazie mille!
EliminaSì, era "compromessi". Filo a correggere la svista :)
Stavo pensando che da quando ho visto la locandina della famiglia Belier non faccio che fare il cuoricino con le mani. Di solito in senso sarcastico, quando un amico dice una cazzata cosmica :D :D :D
RispondiEliminaAhahah, il cuoricino con le mani è il nuovo dito medio ;)
EliminaUn bel po' di film oggi in rubrica, e tutti che mi hanno colpito positivamente.
RispondiEliminaPartiamo con i francesi che come già sai da una parte mi hanno fregato con le lacrime (perchè sì, quei difetti soprattutto di sceneggiatura mi sono pesati comunque), dall'altra mi hanno appassionato e fatto innamorare di un naso perfetto (e di tutto quello che gli cresce intorno) pur spiazzandomi con quel finale.
Buonissima la prova di Costanzo, una delle migliori visioni a Venezia e sì, quell'inglese stentato di Alba potrebbe fare la differenza.
Saltando a piè pari l'horror che non è nelle mie corde e il musical che ha quella Kendrick che non riesco a mandar giù, arrivo direttamente a Gosling... fortuna che ci siamo noi che lo salviamo, o perlomeno ci troviamo quel promettente che basta.
L'horror te lo sconsiglio proprio - e so di essere impopolare perché piacera a tutti, ma io e mio fratello abbiamo sonnecchiato per gran parte del tempo. Sugli altri, felice di pensarla allo stesso modo!
EliminaEd io che ieri alla vista dei sottotitoli di It Follows avevo esultato, poi vengo dalle tue parti e mi ritrovo un 4. :')
RispondiEliminaCercherò di vederli tutti, in particolare mi incuriosisce il debutto alla regia di Gosling, sono felice che non lo stiate massacrando.
Gosling ci deve minimo un apertivo :)
Eliminainfornata di titoli interessantissimi ma l'unico che ho visto è ahimè quello sbagliato...come abbiamo avuto già modo di dirci a me It follows ha detto parecchio...ne parlerò domani, sugli altri sono moderatamente fiducioso...
RispondiEliminaCurioso di leggerti, perché voglio capire cosa non ho capito. :)
EliminaCuriosa su Costanzo, Gosling e persino it follows nonostante il massacro tuo
RispondiEliminaRemerò contro It Follows a vita - peggio che con Birdman - ma gli altri te li consiglio.
EliminaOh, finalmente posso leggerti.
RispondiEliminaE che dire, scrivi troppo bene, sei intelligente, competente e simpatico, non ce la faccio nemmeno a controbattere.
vaffanculo ;)
(però di passaggi insensati ne ho trovati tanti anche io. Ma l'atmosfera per me c'era alla grande...)