Mollo, con uno sguardo indie che conquista e l'alchimia di due
personaggi vivissimi, parla d'appartenenza
e istinto, di omogenitorialità, senza sollevare polveroni. Di miracoli che, nella mano
grinzosa di una figlia, fanno riaffiorare il volto di una madre.
Dell'emozione di sbagliare strada, scoprendosi lo stesso a casa.
9.
Tito e gli alieni
Al
Torino Film Festival l'universo qualche volta risponde. E ha la voce
delle commedie fantascientifiche, quelle un po' americane e un po'
napoletane, con un po' di Little
Miss Sunshine
e un po' di Her,
e delle persone che hai amato e sempre amerai. Lontane dagli occhi, lassù tra le stelle, ma mai dal cuore.
8.
A Monster Calls - Sette minuti dopo la mezzanotte
Un'esagerata
cura del lato visivo senza però scordarsi la commozione. Un angelo
custode che si fa mostro, di questi tempi, per fugare i mostri del
cancro, i bulli, l'insensatezza tutta umana del senso di colpa.
7.
Blade Runner 2049
A
caccia di replicanti, e della loro progenie segreta – un po' frutto
dell'amore, un po' dei calcoli della scienza. A caccia di sequel
felicissimi, e di film da guardare con occhi grandì così –
che non siano poi miracolosi come gli eredi di Deckard e Rachael,
troppo perfetti per scoprirsi anche emozionali, poco
importa se al cospetto di un capolavoro visivo tanto straordinario.
6.
Arrival
L'ennesimo
tassello di quella fantascienza minimal, umanista, in cui l'elemento
perturbante – in questo caso, un'invasione di eptapodi venuti in
pace – è un'ottima scusa per parlare di noi. Al
pari di un dramma borghese in cui un ospite s'intrufola nella casa di
una coppia e ne invade gli spazi, lascia il bagno in disordine,
studia chi gli ha aperto la porta. Spingendoci o scoppiare, o a
riconciliarci.
5.
Moonlight
Storia distante per contesto, ma dal respiro universale. L'inquietudine di chi fugge, si maschera da gigante
cattivo, ma poi si ritrova. Nel mare, che un caro amico ci ha
insegnato ad affrontare anni fa. Nella luce della luna, che tinge la
pelle nera di blu. Nell'amore, che è casa.
4.
A Ghost Story
Il
fantasma con la sindrome di abbandono commuove e angoscia. Sotto il
lenzuolo nessuno può vederlo piangere. Domandare al vuoto cosmico
che senso abbia questo suo esistere, e questo nostro resistere.
3.
The Florida Project
I
piccoli di Sean Baker non dovrebbero diventare mai adulti. Se il
dramma irrompe, si prendono per mano e corrono più veloce del
pensiero di crescere allontanandosi. Ti porto via io, promettono, e
puntano all'arcobaleno. A riprendersi l'infanzia che finalmente spetta a noi,
bambini grandi.
2.
Manchester By The Sea
Straziante via crucis, sullo sfondo di città di mare che a dicembre
soffrono l'abbandono. Mentre il lutto si scioglie e la speranza,
chissà, fa primavera
1.
La La Land
Una
bolla di sapone, una campana di vetro, una dimensione dell'anima. Una
fiaba postmoderna, acre, incastonata nella miracolosa cornice di un
“se”. Il cinema che unisce e perdura. Quello con la lettera
maiuscola.