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lunedì 19 novembre 2018

I ♥ Telefilm: AHS Apocalypse | I Medici. Lorenzo il Magnifico

Quando si è in caduta libera non resta che un ultimo gesto disperato: tornare alle origini. American Horror Story, da otto anni a questa parte, ha sempre avuto dalla sua ambizioni e difetti esagerati. Dalle case infestate al circo, passando attraverso gli istitutiti di igiene mentale e la politica contemporanea, ha saputo rinnovarsi nel bene e nel male. Prendendo una china sfortunata da cui, tra spettatori che danno forfait e mancati successi nella stagione dei premi, anche gli autori non avranno visto ritorno. Quest'anno si ripiega perciò sulla furbizia, in mancanza di idee brillanti; e a sorpresa, pensate un po', ci si trova a rivalutare in positivo anche le caotiche Hotel, Roanoke e Cult. Si parla di un futuro prossimo in cui, all'indomani di un'apocalisse ordita da una coppia di hacker sopra le righe e l'Anticristo, i sopravvissuti vivono in un bunker arredato come una fortezza medievale: sono parte dell'èlite – un'ereditiera, una presentatrice tivù, una gloria del cinema horror – e per capriccio hanno portato laggiù amanti, parrucchieri e domestiche. Nei primi episodi assistiamo a una convivenza claustrofobica fatta di strepiti, regole ferree e tracolli psicologici. Dal terzo in poi, forse l'unico degno di nota, un ribaltamento a sorpresa trasforma Apocalypse in quello che era stato preventivamente annunciato: un crossover. Non vi dico come né perché – i nessi, fidatevi, sono futilissimi – ma scendono in campo le streghe di Coven, stagione da me tutt'altro che apprezzata, per salvare le sorti della serie e sconfiggere un Diavolo in terra agghindato a metà tra Lady Oscar e un cattivo di Twilight. Che fine aveva fatto la Congrega al femminile e come ha potuto ingannare la morte? Cos'è stato di Michael Langdon, il bambino infernale concepito alla fine di Murder House? Le streghe hanno trovato la passata formazione e cercano la nuova Suprema: appaiono sprecate, a tal proposito, le partecipazioni in sordina di Farmiga, Rabe e Bassett, se a lungo rubano la scena le battute salaci delle sempre straordinarie Sarah Paulson e Frances Conroy. L'incursione sui luoghi maledetti della stagione introduttiva è d'obbligo, ma l'effetto nostalgia fa sorridere senza compiere miracoli: un inchino al cameo di Jessica Lange, il rischio glicemia per il tardivo lieto fine degli amatissimi Tate e Violet, e subito si scappa a far guerra contro l'Anticristo – con una piccola tappa in quell'Hotel Cortez senza più tracce di Lady Gaga. Veli pietosi sui flashback nella Russia dei Romanoff, su una Bates in versione Terminator, sulle trasformazioni camaleontiche di un Peters che cambia pelle ma resta svestito di ruoli memorabili. Compitino presuntuoso e stucchevole, impunemente trash, l'ultimo American Horror Story sembra l'opera di un feticista dello show che si sognava sceneggiatore improvvisato: il risultato, godibile ma spesso involontariamente comico, è una fanfiction fine a se stessa che regala alla premiata ditta di Murphy la sua annata peggiore. Bisogna forse auspicarsi conflagrazioni da fine del mondo per far tabula rasa dello sfacelo in corso? (5)

Dopo l'approccio negativo con la prima stagione e qualche pregiudizio di troppo, lo scorso anno avevo evitato senza rimpianti il soggiorno nella corte più raffinata d'Italia. Non ho conosciuto il Cosimo di Richard Madden, così, né assistito alla progettazione della famosa cupola di Brunelleschi. Qualcuno mi consigliava di tornare sui miei passi, ma la pigrizia e la scarsa attrazione verso le produzioni in costume hanno sempre avuto la meglio sull'idea passeggera di recuperare la fortunata collaborazione tra Rai e Stati Uniti. Approfittando della natura antologica della serie kolossal, non so nemmeno io perché, ogni martedì sera per quattro settimane mi sono ritrovato ad assistere agli intrighi e ai sospiri di due generazioni successive di Medici. Cosimo e Contessina, ancora rimpianti, si sono trasformati in leggenda nel ricordo del popolo toscano. L'antico splendore, però, ha un prezzo salatissimo. Se le strutture desiderate dall'illustre avo sono ancora solide e inattaccabili, lo stesso non può dirsi del potere della famiglia. Fra la secolare rivalità con i Pazzi di Sean Bean – questa volta, statene certi, non passerà a miglior vita troppo presto –, le trattative con gli Sforza e i disperati tentativi di procurarsi i favori di papa Raoul Bova, gli sconvolgimenti sono nell'aria. Con l'arte e la poesia messe ai margini, abbondano le alleanze politiche e matrimoniali, e voltafaccia di cui si finisce per perdere il conto. Il risultato finale non annoia né coinvolge, grazie o a causa delle trame arzigogolate e di parentesi romantiche rubate a man bassa a uno sceneggiato per signore. C'è la volitiva Clarice, non la classica moglie oggetto, desiderosa di imporsi ai danni della fatale e pessima Alessandra Mastronardi. Ci sono i biondissimi Bradley James e Matilda Lutz – rispettivamente Giuliano e Simonetta, in posa per un capolavoro pittorico dell'amico Botticelli –, amanti appassionati nonostante il matrimonio oppressivo e la salute cagionevole di lei; la sorella minore Aurora Ruffino, invece, è innamorata del nemico giurato come in una riscrittura di Romeo e Giulietta. A prendere le redini di tutto con un colpo di stato è il giovane Lorenzo, amato dalle donne e odiato dai restanti altri: il britannico Daniel Sharman, che già rubava la scena in Teen Wolf per una bellezza e una mascella fuori dal comune, si conferma il migliore di un cast miscellaneo – poco convincente, in definitiva, l'interazione fra voti internazionali e nostrani, con gli ultimi penalizzati dal doppiaggio scadente – insieme a Matteo Martari, antagonista dal fascino sinistro. Impossibile farsi bastare l'opulenza di scenografie, costumi, trucco e parrucco. E no, non contano nemmeno la sigla di Skin o le scene di nudo audaci per la prima serata. Avrebbero giovato una sceneggiatura meno romanzata e più solida, i ritmi sostenuti proposti negli episodi conclusivi: I Medici, tocca riconoscerglielo, è una serie che per fortuna migliora strada facendo. Fino a un finale appassionato e violento – la congiura dei Pazzi non poteva che essere il logico congedo –, dove l'azione e il sangue delle vittime sacrificali trionfano sui languori da Harmony e i buchi di una sceneggiatura che distingue fra figli e figliastri. Nella programmatica scena di chiusura, culmine perfetto, arriva infatti la Primavera a rianimare in time lapse una tela squarciata. E assieme a lei, allora, fioriscono le speranze per un prosieguo da attendere perfino con un briciolo di curiosità aggiunta. (6,5)

16 commenti:

  1. Poiché non ho nessuno con cui parlare della serie, e non ho voglia di fare una recensione a casa mia, ti tocca il papiro :P
    Questa seconda stagione de I Medici l'ho trovata molto inferiore alla prima, colpa di una gestione del ritmo assurda (ok, vuoi spingere sulle love story, ma allora non fare il salto temporale quando iniziano a svilupparsi per poi farmele vedere già affiatate! Che me ne frega di Giuliano e Simonetta se me li hai mostrati insieme tre volte in croce, e hai pure saltato la giostra ç_ç), e della sceneggiatura, che dopo una serie intera ancora non ho capito perché - lì dentro - i Pazzi ce l'hanno coi Medici :/
    Dal lato estetico nulla da dire sui luoghi, ma devo ancora capire perché si ostinano a non acconciare i capelli alle donne, pure Simonetta Vespucci - che nei quadri ha delle pettinature pazzesche- gira sempre con la mezzacoda a caso che mi faccio io per non avere i capelli in faccia quando lavo i piatti O_o
    Il doppiaggio a questo giro è stato tremendo, non vedo l'ora che esca una versione in originale :(
    Il cast... secondo me non è stato proprio azzeccato: che Bradley James è più vecchio di Daniel Sharman è troppo evidente, e Sharman per quanto attraente per me non ha reso come Lorenzo (non aiutato dalla sceneggiatura, a una certa era talmente buono che pensavo i congiurati si sarebbero impiccati da soli). Imho avrebbe reso di più con Martari nei panni di Lorenzo, Sharman come Giuliano e James a fare Francesco Pazzi.
    Ciò non toglie che mi guarderò la terza serie senza perdere una puntata e che spero proprio che lo rinnovino ancora: a me i period drama piacciono a prescindere da tutto o quasi XD

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    1. Vai di papiri, anche se il commento è troppo lungo per poterti rispondere punto per punto. Che dire? Hai tutte le ragioni, e sicuramente ne sai più di me, data la tua passione per il genere e per la storia in generale. Io chiedevo poco, un guilty pleasure che giustificasse il canone Rai, quindi poco male.

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  2. Iniziai a guardare la prima stagione de I Medici, ma l'abbandonai per noia... Non sono sicura di volerla recuperare per proseguire... Boh, forse sono davvero "vittima di pregiudizi"...? :-/

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    1. Può darsi, o può darsi di no. Riconosco che non è il mio genere, che non è il massimo dell'accuratezza storica, ma resta comunque piacevole e ben fatta quest'anno. 😊

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  3. Questa volta titoli che non ho proprio voglia di recuperare. Con AHS il rapporto è discontinuo, ma qui manca -a quanto pare davvero- la sostanza per stuzzicarmi. De I Medici sono diffidente, e non c'è più nemmeno Madden a fare da leva.

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    1. Avrai senz'altro di meglio in lista, poco ma sicuro!

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  4. De I Medici ho visto qualcosa ma francamente vedere star americane che recitano il nostro Rinascimento con gli stessi gesti ed espressioni con cui farebbero una parte in un film action del 2018... proprio no.
    Però apprezzo lo sforzo.
    Di AHS mi han parlato proprio ieri, direi che è una sorta di summa (anche se me ne attendo un'altra: quella che ricopre le stagioni 2, 4, 6) quasi una celebrazione masturbatoria.

    Moz-

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    1. "Celebrazione masturbatoria" dice tutto. Te la ruberò!

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  5. Ho visto due episodi della prima stagione de I medici, ma non ho mai proseguito. Pensavo di recuperare, ma onestamente mi scoccia. Forse guarderò la seconda perché mi ispira un pochino di più e ho letto parecchi commenti al riguardo che mi hanno incuriosito!

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    1. Credo che sia un po' più giovanile, meno seriosa. Per questo non piace agli amanti delle ricostruzioni fedelissime, e capisco il loro punto di vista. E per questo, da spettatore ammoiabile quale sono, in fondo è piaciuta a me. 😉

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  6. La prima stagione dei Medici io l'ho trovata magnifica! Questa seconda stagione l'ho trovata più dinamica e più incentrata sulle storie personali dei protagonisti, non è migliore della prima stagione ma l'ho apprezzata comunque. Forse mi piace tanto questa serie perchè alcune scene sono state girate nella mia città e sono riuscita a visitare il set e a vedere Daniel Sharman!😊

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    1. Non escludo di recuperare la prima, allora, e che fortuna. Posti meravigliosi!

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  7. E invece, come al solito, io AHS l'ho adorata. Ho rivisto i vecchi personaggi con piacere e mi sono fatta grandi risate con quelli nuovi; sì, il trash c'era ma a un certo punto mi sono anche commossa e rivedere la Conroy rossa e strega vale qualunque scivolone di sceneggiatura.

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    1. Era a misura di fan, e ci sta. Io che fan non sono, che ai personaggi mi affeziono di rado, purtroppo non ho potuto fare a meno di concentrarmi sul peggio uscito dalla penna di Murphy.

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  8. Questa stagione di AHS inizialmente l'ho trovata coinvolgente. Un mondo post apocalittico, pochi sopravvissuti che provano l'esperienza della convivenza forzata potevano essere dei buoni ingredienti per una storia horror. Purtroppo, ci sono stati troppi scivoloni:
    - a mio parere, un inizio lento e un finale affrettato (la distruzione del cattivo poteva essere congeniata in maniera diversa);
    - i due nerd milionari li ho trovati di cattivo gusto e inutili;
    - la storia delle streghe forzata e confusionaria;
    - l'idea del finale poteva essere carina, ma anche questa è stata forzata, poco credibile (secondo me anche una storia immaginaria deve avere la sua "credibilità", ma soprattuto una qualche coerenza col resto).
    Peccato perchè gli attori sono davvero bravi, in particolar modo la Paulson e Peters.
    E condivido quello che hai scritto: in molti punti sembrava più una commediola (adolescenziale?) piuttosto che un horror.

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  9. Mi sono piaciute talmente tanto che le ho abbandonate entrambe...
    Con AHS quest'anno sono fermo alle prime tre puntate e la voglia di proseguire, nonostante gli annunciati ritorni alle origini, è bassina.
    A quanto pare non mi sto perdendo troppo. :)

    Sarà per colpa del tremendo doppiaggio italiano, ma I Medici nonostante l'alto budget mi sembra una poracciata clamorosa. Una delle poche serie storiche che quando finisco di vederle mi fanno sentire come se della Storia ne sapessi ancora meno di prima. :)
    Se però strada facendo migliora, magari tiro avanti...

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