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giovedì 11 agosto 2016

Recensione: Un libro ti salverà, di Erika Swyler

Gli uomini di poche parole hanno bisogno di una donna felice. Evangeline si trascina dietro la tristezza come una gatta la coda.

Titolo: Un libro ti salverà
Autore: Erika Swyler
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 367
Prezzo: € 16,90
Sinossi: Simon Watson fa il bibliotecario in un minuscolo paesino di Long Island. Ogni giorno, la sua unica compagnia sono il canto rabbioso dell'oceano e i suoi amati libri antichi. Ma Simon non immagina certo che proprio un libro possa riuscire a salvare la vita. Abita da solo in una grande casa che è della sua famiglia da generazioni. Sua madre è morta da molti anni e sua sorella Enola è sempre in viaggio per il mondo. Un giorno, mentre sale gli scalini del portico, vede sulla soglia di casa uno strano pacco. Dentro c'è un libro, un libro molto vecchio, con le pagine rovinate dall'acqua. Glielo manda un genealogista sconosciuto che, facendo ricerche, si è imbattuto in questo manoscritto risalente al XIX secolo. L'uomo è convinto che all'interno siano nascoste delle verità che riguardano la famiglia di Simon. Il bibliotecario comincia a leggerlo, e si trova immerso nella storia di Adam ed Evangeline, due ragazzi che si sono amati di un amore impossibile due secoli prima. Adam era un ragazzo enigmatico e di poche parole. Evangeline, pelle diafana e lunghi capelli neri, aveva la capacità di stare sott'acqua più di chiunque altro. Proprio come la madre di Simon. Pagina dopo pagina, Simon scopre anche una verità terribile: il 24 luglio è un giorno maledetto per tutte le donne della sua famiglia. E il prezzo da pagare è la vita. Sua sorella Enola sta per tornare a casa proprio mentre il fatidico giorno si avvicina. Solo tra le pagine di quel manoscritto Simon potrà trovare, forse, il modo per salvarla...
                                            La recensione
Simon, bibliotecario con una casa a strapiombo sulla scogliera, piena di crepe e calcinacci per via dell'ennesima tempesta estiva che rischia di mandarla una volta per tutte in frantumi, è un bibliotecario in uno sperduto, ma suggestivo porto di mare. Dove tutto è prevedibile, dove tutti si conoscono come le proprie tasche. Tant'è vero che non ci è voluto molto affinché la bella Alice, i capelli rossi e le lentiggini sul naso, figlia dei suoi affezionati dirimpettai, diventasse qualcosa di più. L'unico mistero irrisolto sono lui, sua sorella, Enola, e un albero genealogico orfano di donne: il 24 luglio, annegano. Tutte. Come possono delle nuotatrici provette, delle sirene, affogare? Loro, e il libro che Simon, un giorno, trova sul portico: un diario incartapecorito, intriso d'acqua salmastra, in cui si descrivono meticolosamente i movimenti di un circo errante, nel tardo Settecento, e nuove arrivate capaci di trattenere a lungo il respiro e chiamare a sé catastrofi annunciate. Tra le pagine fradice, la storia – d'amore – tra i due che quelle sfortunate catastrofi le hanno evocate, trecento anni prima, maledicendo la stirpe del protagonista. Da lì, dal ragazzo selvaggio e l'assassina, i dolori e le domande che Simon - troppo assennato per lasciare che tutto vada ancora in malora, per mollare la nave che annega – si trascina dietro sin dall'infanzia. In particolare, dal giorno in cui sua madre, che leggeva tarocchi al luna-park e si mormorava avesse le branchie, decise di togliersi la vita così come era accaduto alle antenate rievocate in quel raro pezzo d'antiquariato. Riuscirà a venire a capo della matassa prima che il giorno maledetto giunga e sua sorella, autodistruttiva e magica per questione di DNA, si spinga oltre l'ultima onda? Un libro ti salverà, titolo che poi è po' il mio motto, è un romanzo come un cassetto dal doppio fondo, che ho deciso di iniziare e finire in qualche giorno di pioggia di questi. Ci voleva un tempo che ispirava, il bisogno di una lettura densa e lugubre, per fare un tuffo nelle acque infestate della bravissima Erika Swyler. All'inizio era la copertina, ipnotica; poi la trama ha fatto il resto. Porta che lascia intravedere già gli spiragli di un romanzo dal fascino grande, burtoniano, e da cui entrano pagine volanti, cocci di intonaco e brezza di mare. 
Se prestaste ascolto, sentireste scongiuri e malocchi dal profondo degli abissi. Chi non c'è più, infatti, influenza nel bene e nel male quelli che restano; sui rami degli alberi genealogici, in eredità, i geni recessivi e l'inclinazione al suicidio. La Swyler ha fatto pervenire agli editori americani, pare, il suo esordio sotto forma di manoscritto sottratto al mare aperto: per accentuare l'impressione di sfogliare qualcosa di logoro, autentico, prezioso. Impressione che resta integra anche all'indomani della pubblicazione, nonostante un'edizione curata di tutto punto, con tanto di piccole illustrazioni a china qui e lì. Per i lettori suggestionabili come me - vittime dei nodi di certi intrighi, degli incantesimi di certe autrici –, l'ascendente che Un libro ti salverà esercita è legato alla prosa della Swyler, impeccabile; a protagonisti vicini e lontani, inquieti; ai libri che parlano di libri, e circensi, e amori fatali, e nascite e dipartite, preannunciate da alluvioni disastrosi e da invasioni di carapaci sul bagnasciuga. Da una parte c'è Simon, raccontato al presente, che ne sa tanto quanto noi: ragazzo intraprendente e curioso, fresco di licenziamento, apre le porte a una sorella cartomante e al suo ennesimo ragazzo, Doyle, che ha tentacoli scuri tatuati su tutto il corpo. Pensa a un rudere che non vedrà il prossimo inverno, a una mamma che la sua fantasia ha trasformato in creatura marina e, con l'aiuto di un enigmatico antiquario, va in cerca di carpentieri, collezionisti, soluzioni contro l'inevitabile.
Dall'altra, al passato, abbiamo Amos (la sinossi sbaglia, che assurdità, e lo chiama Adam), capostipite della sua stirpe tribolata: abbandonato nel bosco in tenera età, viene salvato da un impresario e dalla sua ciurma di freaks. Persuaso ad esibirsi prima come ragazzo selvaggio, poi come aiutante della superstiziosa Madame Ryzhkova, muto dalla nascita, riesce a mettere a punto un linguaggio del cuore per farsi comprendere da Evangeline: seducente e spettrale, con le mani sporche di sangue, la ragazza è l'ultimo acquisto del circo di Peabody. Una che nuota senza stancarsi, causando la moria di pesci e bagnanti. Quale fardello porterebbe mai sulle proprie spalle una bambina che, in sé, condensa le doti straordinarie e la malinconia di entrambi? Cos'è stato di chi quel diario di bordo, ora tra le mani di Simon, l'ha vergato col bello e col cattivo tempo, giorno dopo giorno? Le risposte agli interrogativi miei e vostri, la risoluzione di un enigma lungo generazioni, in un romanzo bello e imperfetto, più semplici del previsto, che è un forziere straboccante di cineserie, ipotesi bislacche, leggende del sud e acqua salatissima. Con i patrimoni e gli apprendistati sotto il tendone di Big Fish, il caratteristico carrozzone di American Horror Story: Freak Show e le sorelle agli antipodi di Amori & Incantesimi, dov'erano le tarme sotto il parquet ad annunciare lutti e incidenti funesti. Abbastanza pro, comunque, pregi in quantità, per tuffarsi e sottrarlo al mare, se un'onda dovesse malauguratamente strapparcelo da sotto il naso, prima di sapere se il bibliotecario e Enola saranno la spasimata eccezione alla regola, oppure no; prima che l'atteso numero conclusivo di Amos e Evangeline finisca, con un salto nel vuoto, e loro lascino il cerchio mezzo aperto e mezzo chiuso.

Il mio voto: ★★★½


Il mio consiglio musicale: Mumford & Sons – White Blank Page


8 commenti:

  1. L'idea di mandarlo agli editori sotto forma di manoscritto logoro è geniale. Già solo per quello glielo avrei pubblicato anch'io. :)

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    1. Non diciamolo a voce alta, sennò queste Duemila che scrivono fanfiction sui One Direction rubano la strategia all'autrice...
      Ah, troppo tardi. Le pubblicano lo stesso. Nonostante scrivano romanzi rosa col T9. :-D

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  2. Bella la tua recensione, ma il romanzo, non so dirti perchè, non mi attira tanto. Forse in futuro....

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    1. La sirena chiamerà anche te?
      Chissà. Nel mio caso, affascinante scoperta. :)

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  3. Mmmmmh...denso e lugubre, dici? Burtoniano, dici? Credo proprio faccia per me! Se poi ci hai trovato anche un po' di Big Fish, direi che devo proprio leggerlo!
    Stefi

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    1. Qualcosa manca però, Stefi, ma non so dirti cosa. Fa parte del suo mistero. L'ambientazione, anche presa da sola, merita tantissimo. :)

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  4. Ciao!!
    La trama di questo libro mi ha subito attirato! l'ho acquistato ma ancora aspetta il suo turno sullo scaffale!
    La tua recensione, semplicemente stupenda, m'impone di leggerlo al più presto! ;)

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