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lunedì 11 gennaio 2021

Recensione: Supereroi, di Paolo Genovese


Supereroi, di Paolo Genovese. Einaudi, € 18, pp. 288 |

Si chiamano come i protagonisti di Lucio Dalla, ma ricordano più la coppia in crisi di una bellissima canzone di Brunori Sas. Anziché essere messi in musica, questi Anna e Marco si lasciano analizzare con schiettezza da un terapista d'eccezione, Paolo Genovese. Il regista di Perfetti sconosciuti già pronto a portarli in sala, dove avranno i volti di Jasmine Trinca e Alessandro Borghi – ha racchiuso il loro amore nel romanzo che mi ha tenuto compagnia sotto Natale. Molto più che una semplice commedia romantica, Supereroi si dirama nell'arco di vent'anni. Grazie a un montaggio cinematografico di sorprendente fluidità, passato e presente si alternano e si avvicendano. Si inseguono attraverso flashback e flashforward, in una struttura che ricorda un puzzle. I protagonisti, quindi, siedono a bordo di una macchina del tempo che ce li mostra ora agli albori della loro relazione, ora sul viale del tramonto.

Tu che sei così bravo con i numeri, quante possibilità ci sono che due persone che si incontrano per caso si incontrino una seconda volta?

Si sono conosciuti nei primi Duemila, in una Milano fradicia di pioggia: cercavano entrambi riparo sotto i portici. Lei artista di strada, fumettista aspirante, che si dilettava a immaginare i turisti da anziani; lui futuro docente di Fisica, abituato a ponderare perfino le precipitazioni atmosferiche. Anna è un'anima imprevedibile, Marco tiene i calzini anche durante il sesso. Anna ha paura di essere felice, Marco si getta a capofitto tanto nei progetti accademici quanto in quelli di vita. Se gli opposti si attraggono, perché la routine li ha comunque resi schiavi? Da quando una è appollaiata sul water, mentre l'altro si lava i denti, senza più misteri? Come mai lui si volta platealmente a guardare il culo a un'altra, per strada: è forse insoddisfatto? Fatto di tira e molla, di spensieratezza e gravità, il romanzo di Genovese cattura i gesti quotidiani, i momenti di complicità, le sfide grandi e piccole. Parla con realismo poco consolatorio dei compromessi a cui talora tocca scendere per non perdersi di vista. Se il vostro partner vi tradisse, preferireste una bugia o l'amara verità? Se non volesse né un matrimonio né un figlio, sacrifichereste i vostri desideri per rispettarne la volontà? Messi duramente alla prova dalla convivenza, dall'ansia dell'orologio biologico, dalla spesa all'ultimo momento da fare, Anna e Marco sono i protagonisti di un amore adulto, che cambia modalità ma non per questo scolora. Eccoli: in vacanza vanno sempre nella solita Ponza; al cinema, spesso e volentieri, siedono da soli per inconciliabilità di interessi o di orari; qualche volta consumano i pasti in solitaria...

Voglio fare un fumetto sui supereroi”, dice all'uomo. […] “Che hanno di speciale? Volano? Bruciano? Si trasformano”. “Stanno insieme”.

Trasformati in supereroi nelle strisce a fumetti di Anna – da qui il titolo –, trasmettono leggerezza pur condividendo i pesi della convivenza. Al contrario di Superman, non possono mandare indietro il tempo volando intorno al mondo in senso opposto. Come Spider-Man, qui e lì sono costretti a scegliere tra cuore e cervello, perché da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Pur non aggiungendo niente di nuovo al filone di One Day e Harry ti presento Sally – anzi, la deriva drammatica dell'ultima parte sembra un pegno da pagare al genere strappalacrime per eccellenza –, al momento giusto Supereroi saprà farà strage di cuori grazie a due personaggi profondamente simili a noi. Peccato per qualche forzatura di troppo, che potrebbe farmi preferire il film di prossima uscita al romanzo. Belli anche se più spiegazzati che agli inizi, piacevoli anche quando i toni si incupiscono, vivono l'avventura più coraggiosa che ci sia: restare insieme, nonostante tutto.

Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Brunor Sas – Per due che come noi

15 commenti:

  1. Questo mi sembra il genere di storia che preferisco in versione film rispetto alla cartacea, e Genovese regista l'ho apprezzato moltissimo con Perfetti Sconosciuti ^^

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    1. Sì, anche io preferirò il film, scommetto, però molto piacevole e cinematografico.
      Di Genovese ho una particolare predilezione anche Per tutta colpa di Freud, adorabile!

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  2. Mah, sembrerebbe anche carino, ma se gli hai dato solo tre stelline, mi fido del tuo giudizio, al momento ho già il mobile con una pila di libri da sembrare la torre di Pisa. Ciao!

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    1. Confermo che non è niente di che, soprattutto stilisticamente. Genovese è migliore come regista. Però mi ha aiutato a passare con leggerezza gli ultimi giorni di un anno brutto. :)

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  3. E' uno dei film più attesi della nuova stagione, che chissà se e quando partirà... direi che per una volta farò sicuramente in tempo anche a leggere il libro!

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    1. Scommetto che Jasmine Trinca offrirà l'ennesima bellissima prova. Anna è un gran bel personaggio. Una donna moderna, indipendente, sempre controcorrente. :)

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  4. Parto con un fuori tema: Anna e Marco è una delle mie canzoni preferite, sulle cui note ho scritto un racconto breve qualche anno fa.
    Sembra un libro da leggere, ma la deriva drammatica mi blocca. Per quel che riguarda il film ci sono tutti i presupposti perché sia un nuovo successo di Genovese.

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    1. Se sei titubante, ti consiglio di passare direttamente al film. Per me, sarà più riuscito, non so perché.

      Uh, questo racconto si può leggere? :)

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    2. Si, penso di aspettare il film. Il racconto lo pubblicai sul blog. Lo cerco e ti lascio qui il link. Buona giornata💛

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    3. Quando vorrai:
      https://acquamari.blogspot.com/2019/03/anna-e-marco_8.html?m=0#comment-form

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    4. Grazie mille, Mariella! Lo leggo prestissimo. 😍

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  5. Ennesimo caso in cui non so che fare.
    Se per Tre Piani leggerò sicuramente prima il romanzo, qui essendoci pure lo stesso autore dietro non so che preferire.
    Genovese non mi sta particolarmente simpatico nelle interviste fatte o ricevute, anche se in quella in cui presentava questo Supereroi ha guadagnato punti, potrebbe funzionare meglio alla regia.
    Credo che, visti anche i protagonisti, vado direttamente al cinema.
    Si spera, presto.

    (Niente, volevo renderti partecipe delle mie riflessioni)

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    1. Tre piani devi leggerlo, tassativamente.

      Questo, soprattutto come romanzo, non è niente di che. Semplice, scorrevole, ma tutt'altro che memorabile. Al cinema emozionerà di più, poi la Trinca è bravissima.

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  6. Aspetto il film, a questo punto.
    Sperando che Genovese, dopo il periodo famigliare parecchio difficile e anche una pellicola non troppo riuscita come The Place, abbia la testa per tornare ai livelli di Perfetti sconosciuti.

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    1. Eh, leggevo del figlio...
      Mi dispiace moltissimo. Proprio vero che al successo non corrisponde la felicità.

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