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giovedì 14 gennaio 2021

Recensione in anteprima: La pazienza del diavolo, di Roberto Cimpanelli


La pazienza del diavolo, di Roberto Cimpanelli. Marsilio, € 18, pp. 448 |

Arriva oggi in libreria, ma ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima. È un signor thriller, ma ho preferito non alimentare ulteriori misteri: quanto mi sia piaciuto – con il suo carico di efferatezze, l'umorismo nero e i personaggi memorabili – l'ho svelato man mano su Instagram, durante i miei aggiornamenti di lettura. L'esordio di Roberto Cimpanelli, produttore e regista cinematografico, è la nuova dipendenza in cui gli amanti del genere non sapevano di incappare. Rocambolesco, oscuro e marcio fino al midollo, è un bagno di sangue degno del miglior Dario Argento che a sorpresa custodisce anche un cuore letterario. In una Roma bella, caotica e truffaldina, popolata di camioncini profumati di porchetta e cinema all'aperto, un serial killer armato di rampino semina morti ammazzati sul lungotevere: le vittime, col cranio trapassato e i bulbi oculari penzoloni, appartengono alla feccia peggiore. Tutte schedate per reati sessuali, dalla pedofilia alla violenza domestica, vengono giustiziate da un vendicatore fedele alla legge del taglione. Ad apparire fuori posto, tuttavia, è l'omicidio di una perpetua nella parrocchia che fu teatro di una strage degli innocenti: chi voleva colpire realmente l'assassino; quei delitti erano forse stati attribuiti alla persona sbagliata, un maestro di musica poi morto suicida? Tre personaggi diversi come il giorno e la notte, vecchi amici separati da un antico senso di colpa, sono chiamati a indagare: l'indagine sarà di quelle poco ortodosse.

Stanotte noi facciamo un giuramento: questo Male che non finisce mai, che non ha pietà di nessuno e che rinnega Dio, rispetta e teme solo chi ha il coraggio di sfarlo con le sue stesse armi. Noi saremo peggiori di lui, danneremo le nostre anime e lo distruggeremo, qualunque cosa sia.

Tormentato da incubi, Herman ha abbandonato il suo ruolo in polizia per dedicarsi a una piccola libreria. Di madre americana e padre italiano, cresciuto nella Nantucket di Melville, si è rifugiato in una quieta routine e nel letto di innumerevoli amanti per sfuggire all'inquietudine. Abituato ormai a barcamenarsi tra la clientela e i pochi dipendenti – l'adorabile Francesca, studentessa universitaria, e sua zia Giulia, ex professoressa dalla bellezza sfiorita –, il protagonista non avrebbe mai immaginato di ricevere a domicilio degli inquietanti DVD: inquadrature in soggettiva, con l'ausilio di una GoPro, dove le mani guantate dell'assassino commettono gli atti più esecrabili. Coinvolto suo malgrado in un nuovo turbine di violenza, Herman si unisce alla vecchia task force: riallaccia i rapporti con l'affezionato Walter, ispettore pronto a volare a Cuba per drammatici problemi di salute, e rivaluta la fedeltà di Gaetano, commissario in età da pensione rimasto da poco vedovo. Roberto Cimpanelli scava nel loro passato, nella loro psiche, nei loro demoni. Con generosità, impreziosisce il suo esordio con tre personaggi che fanno la differenza. Al centro di un'indagine privata, macchiano le loro fedine penali pur di far trionfare la verità. Fragilissimi, si sono rivolti ora alla fede, ora alla psicoterapia per venire a patti con le proprie coscienze. Ma la ricerca del serial killer diventa per loro un'ossessione viscerale, motivante, che rinsalda amicizie tramontate nonché un disperato attaccamento alla vita. Impari a chiamarli per nome, vuoi loro bene, e poco importa la conta delle loro colpe grandi e piccole.

Moby Dick è un falso obiettivo per cacciatori dilettanti: noi siamo un abisso senza fine, noi vaghiamo nelle tenebre.

Anche a costo di diventare un po' prolisso, La pazienza del diavolo si prende tutto il tempo necessario per approfondirli Compressi come pentole a pressione, per fortuna hanno diritto ad allegri momenti di distensione: il segreto di questo romanzo, per me, è un clima cameratesco, virile, godereccio, che aiuterà anche a metabolizzare gli aspetti più indigeribili – e perché no, meno riusciti – dell'epilogo. Partito come un rigoroso giallo all'italiana, il romanzo si apre nel prosieguo a gustosi sprazzi horror – la cognata di Walter, Estrella, ha infatti legami con la Santeria – per poi sfociare brevemente nella spy-story, con la comparsa di un'eminenza grigia con un ruolo clou nel nostro Paese di mezze verità. In quest'esordio, denso ma imperfetto, si ha l'impressione che qualcosa succeda troppo sbrigativamente e che qualche colpo di scena intuibile, al contrario, venga trascinato troppo per le lunghe. In ogni caso, poco importa: animato di desideri perversi e ferocia, La pazienza del diavolo si divora con impazienza grazie allo stile scorrevole di un autore che conosce alla perfezione i meccanismi dell'intrattenimento. Nero come la pece, è sì un luogo orribile, ma è rischiarato dalla giovialità di tre brutti ceffi che non vedo l'ora di incontrare in un secondo capitolo. Il libraio Herman D'Amore, che ha i dilemmi etici di Moby Dick scritti nel destino, conosce come le proprie tasche la lotta tra Achab e la balena; l'ha somatizzata. Chi bracca chi? Chi è il bene, chi il male? Pur sapendo che nell'abisso c'è posto per entrambi, la caccia resta aperta.

Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Radiohead – I Promise

14 commenti:

  1. Bisognerà che lo legga, allora :D Mi ispira parecchio!

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    1. Mamma mia, fa troppo per te!
      Da un lato sangue a fiumi, dall'altro l'alchimia di un bel buddy movie. :)

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  2. Estou feliz pois diante de Jesus todos os dias posso refletir sobre a comunhão com Jesus Cristo redentor venha sobre todos o arrependimento de nossos pecados k são tantos misericórdia e piedade de todos nós senhor e pai de nosso senhor Jesus Cristo redentor venha sobre a cura dos corações ��

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    1. Un, dos, tres, un pasito bailante Maria.

      Così, nel dubbio.

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    2. A quest'ora sarà a giocare a palle di neve a Madrid.
      L'ho vista imbiancata al TG. 😂

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  3. Ahahah, mi hai fatto morire dal ridere!!!! Così, nel dubbio 😂 Credo volesse convertirti, magari un testimone di Geova....

    Questo non mi sembra il mio genere....fiumi di sangue, no!!!!
    Al momento sto leggendo "Malinverno" e mi sta piacendo, poi ti faccio sapere. 👋

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    1. Il commento era troppo fantasioso per cancellarlo!

      Piaciuto molto Domenico Dara. Fammi sapere. :)

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  4. Tra giallo all'italiana e spy-story, non mi ispira un granché. Per quanto nel genere sembri valido, eh. Mi sa che dovrei avere parecchia pazienza per farmelo piacere. :)

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    1. Mah, chissà. Ha un tono da buddy movie a cui non si resiste, è divertente e scorretto :)

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  5. mannaggiaa c'era l'offerta su IBS su questo thriller ma non ne ho approfittato :(
    mi sa che dovrò procurarmelo, lo sai, a un thriller adrenalinico non rinuncio!

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  6. E' proprio il libro che fa per me!A un altro viaggio nell'abisso non posso dir di no :)

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    1. Te lo consiglio fortemente, ho iniziato bene l'anno. ;)

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