Una
bella ragazza entra in una libreria: una di quelle piccole e
polverose, che si vedono giusto in certi angoli di New York. Cerca il
libro perfetto. E tu, sorridente e alla mano dietro il bancone, sai
consigliarglielo al volo: siete chiaramente anime gemelle. Ancora più
romantico, ancora più cinematografico, è il secondo incontro: lei,
che beve un po' troppo per dimenticare gli amanti sbagliati e i padri
deludenti, scivola sulle rotaie in metropolitana e batte la testa. Tu
ti precipiti, e da bravo principe – nessuna calzamaglia azzurra, ma
un look finto trasandato che fa invidia agli hipster veri – la
salvi dal treno in corsa. L'amore, che ha bisogno di gesti galanti e
cavalleria vecchio stile, inevitabilmente nasce. Abbastanza forte da
vincere l'imbarazzo di quella prima volta in cui hai fatto cilecca a
letto, i sospetti reciproci, le stranezze. Cieco, al punto da
ignorare un piccolo dettaglio: niente, nemmeno il dardo di Cupido, è
stato un caso. Le grandi opportunità hanno bisogno di una spinta, di
forzature a fin di bene: della tua lei, infatti, conoscevi già le
mosse, i post su Facebook, l'ambizione di diventare scrittrice e gli
interni dell'appartamento da studentessa. Hai commesso un'effrazione
nel suo privato, l'hai studiata e manipolata per mesi, e lei non se
n'è accorta: ha occhi solo per te. Al punto da non notare quasi l'ex
sparito dalla circolazione, gli avvertimenti di amiche tutt'altro che
rassicuranti, il fatto che frequenti la stessa fiera letteraria in
costume o lo stesso terapeuta. Il modus operandi di un tenero stalker
innamorato che smuove mari e monti, ammazza a sangue freddo rivali e
testimoni, al servizio di un lieto fine mai fuori moda. Il punto di
vista è eccezionalmente il suo, il cattivo di turno, ed è una
provocazione ardita nell'era del #metoo e del femminismo battagliero:
oggettivare una donna, per di più una vittima, e lasciare la parola
al suo subdolo carnefice raccontandone i misfatti e i segreti, però,
con i toni di una commedia sexy. Rendendocelo addirittura simpatico,
in un esercizio dialettico di gran lunga superiore alle note stonate
del cast – Madre Natura è stata magnanima con le bellissime
Elizabeth Lail e Shay Mitchell, meno la scuola di recitazione – o
agli immancabili scivoloni di casa Lifetime: aiuta senz'altro la
scelta dell'ottimo Penn Badgley per protagonista, già adorabile
sfigato in Gossip Girl. A metà fra il serio e il faceto You
è un thriller psicologico destinato a sorpresa a un finale
shock. L'esempio di un mainstream che sa dividere e provocare il
pubblico con leggerezza, di un guilty pleasure che ci rende
letteralmente colpevoli – e complici – di un amore malato a cui
non si resiste. (7)
Un
adolescente della provincia londinese con un trauma da metabolizzare
e un videogioco da brevettare, sogno nel cassetto tutt'altro che
atipico negli abusati anni Ottanta dell'inguaribilmente nerd Ready Player One. Prove tecniche, tentativi frustranti e scongiuri non
bastano, se l'asticella è troppo in alto per un programmatore alle
prime armi: adattare un romanzo famigerato, fatto di labirinti senza
via d'uscita e svolte pericolose, il cui autore era andato incontro
ai mostri della follia. La storia potrebbe ripetersi, quando la
scadenza – due settimane per consegnarlo ai piani alti – diventa
un'ossessione. Niente di nuovo, diremmo leggendo il canovaccio di
Bandersnatch: branca di Black
Mirror, all'indomani della
deludente quarta stagione, di cui tutti parlano dalla fine di
dicembre. Il motivo? Del protagonista, il fragile Fionn Whiteahead di
Dunkirk e The Children Act, puoi sceglie la marca di
cereali, la musica in cuffia, la sorte ugualmente macabra di
assassino o assassinato. Allucinogeni sì, allucinogeni no? Salvare
il collega Will Poulter, oppure sacrificarlo con un salto giù dal
cornicione? L'evento diretto da David Slade ha sviluppi diversi e
diversi finali (cinque, per la precisione), da quelli tragici a
quelli più trash – surreali lotte all'ultimo sangue, svariati
cadaveri da occultare, strizzate d'occhio ai sempre affascinanti
meccanismi metatelevisivi, toccanti rese dei conto in viaggi in treno
in rewind. A scegliere siamo noi, sceneggiatori per un giorno:
telecomando alla mano e, preferibilmente, tanta voglia di
sperimentare un'altra faccia dello specchio nero di Charlie Brooker.
Ma quanto possiamo realmente scegliere? Quanto possono scegliere i
protagonisti, soprattutto, divisi fra il libero arbitrio e il sadismo
di noi amanti del binge watching sfrenato? Peccato che la resa,
questa volta, sia superiore all'idea stessa. Bandersnatch
funziona più in pratica che in
teoria: forma di intrattenimento interattivo tutt'altro che
pionieristica, ma che domanda spettatori partecipi e volenterosi.
Impossibile, altrimenti, farsi andar bene una storia inconcludente e
pretestuosa che come episodio a sé purtroppo non appassionerebbe. Ci
si aspettava un giocattolo tecnologico che fosse meno tale e più
vicino ai fasti delle stagioni passate. Un appuntamento su Netflix
che avesse contenuti, insomma, non soltanto la vaga euforia degli
esperimenti mordi e fuggi. Chiamiamo le cose con il loro nome. Il
tanto chiacchierato Bandersnatch, infatti, è nient'altro che aria
fritta. Aria fritta molto divertente, inutile negarlo, purché non
sia indice di quella quinta stagione attesa al varco con un po' di
motivato scetticismo. (6)
You era il guilty pleasure che volevo e che aspettavo, e che mi ha tenuto compagnia in queste ultime vacanze. Sì, non sempre tutto torna, ma vuoi per quella voce narrante, vuoi per gli intrighi che ci mette, lo si guarda quasi tutto d'un fiato.
RispondiEliminaLo speciale di Black Mirror resta un gran divertimento, dove poco resta alla fine come messaggio, ma tanto basta per ingannare l'attesa.
Confermo, You divorato tra un listone e l'altro. Avidissimamente.
EliminaYou mi ce l’ho nella lista dei da vedere di netflix, e per fortuna sto leggendo recensioni prima di vederla: mi aspettavo una cosa seria, a quanto pare farò meglio ad aspettarmi un guilty pleasure XD
RispondiEliminaFigurati, è Lifetime. La serietà non è di casa, ma negli anni ci hanno regalato comunque cose degne di nota: tipo Unreal!
EliminaSu You mi hai convinto al volo, conto di recuperarlo a breve.
RispondiEliminaNei riguardi dello speciale di Black Mirror credo che lo vedrò appena uscirà la stagione intera, anche se la narrazione a bivi interattiva a me non garba molto.
Vedilo pure senza aspettare, Pirkaf. Figura come film a sé, pare, non come episodio introduttivo come immaginavo all'inizio. 😉
EliminaSei il secondo che mi mette davanti YOU; presto o tardi, se riesco, la cerco *_*
RispondiEliminaEh sì, è la serie di cui tutti parlano. E sparlano!
EliminaHo letto parecchi commenti riguardanti You. Ho visto che c'è anche il romanzo, ma io non penso lo leggerò... tuttavia il tuo commento mi ha incuriosita. E forse vedrò anch'io prima il film e poi magari leggerò il libro ☺☺
RispondiEliminaGrazie mille per la visita ☺☺
A visione ultimata, devo dire che il romanzo, fra l'altro in ristampa, mi ispira non poco. A presto!
EliminaYou è la versione stalker di Gossip Girl. Poteva forse non rivelarsi un guilty pleasure goduriosissimo? :)
RispondiEliminaNon essendo abbonato a Netflix, Bandersnatch non l'ho ancora visto e guardarlo in rete in versione "linear" senza la possibilità di scegliere mi fa strano...
Mi consolo se non altro con il fatto che non l'hai trovato tutta 'sta figata o genialata assoluta.
Divertente per una serata alternativa, ma ti sei perso poco.
EliminaPurtroppo non sono abbonata a Netflix ma quando trasmetteranno in chiaro "You" lo guarderò! 😊 Grazie per la recensione!
RispondiEliminaGrazie a te! Purtroppo, essendo produzioni originali Netflix, non credo però passeranno alla TV...
EliminaMi sono finalmente riattivata l'abbonamento a Netflix, e tra i primi che recupererò sicuramente ci sono questi due! Sono molto curiosa :3
RispondiEliminaAspetto il tuo parere!
EliminaGuarda, da appassionata di libro game con Bandersnatch mi ci sono divertita parecchio. Come dici tu, la storia è abbastanza vuota, ma la possibilità di interagire con i personaggi, nell'illusione di pilotarli, mi ha riportata all'adolescenza, quando saccheggiavo la biblioteca di tutti i libri game disponibili (quelli con Indiana Jones erano fantastici!). You mi manca, rimedierò.
RispondiEliminaIo poco ne so, Federica, e li sta la mia delusione. Da profano la cosa non avrebbe forse dovuto entusiasmarmi? La pochezza della sceneggiatura, infine, ha avuto la meglio (o la peggio). 😔
Eliminae vabbe dai mi tocca vedere pure you!per quanto riguarda Bandersnatch io l'ho vista come una presa in giro anche per noi. Per quanto stessimo li a scegliere la risposta migliore il film pilotava cmq le risposte verso quello che voleva il creatore del film. Alla fine mi sono sentita come il protagonista..l'illusione di essere io a decidere e invece...alla fine mi ha inquietato e tutto, storia banale compresa, ha avuto un senso.
RispondiEliminaCondivido la tua riflessione, ma purtroppo non mi ha intrattenuto nel senso stretto del termine. Anzi, non ho capito alla fine la piega della mia serata. 😅
EliminaYou...lo voglio assolutamente vedere ma sto ancora resistendo perchè prima ho deciso di leggere il libro :-)
RispondiEliminaIo, per una volta, penso che lo leggerò dopo, in ritardo. 😉
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