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lunedì 9 maggio 2016

Recensione: Adesso, di Chiara Gamberale

Adesso arriva, adesso fa tutto da solo. Infatti lo invochiamo. Infatti fa paura. Come un animale che abbiamo visto solo in foto, come un’eclissi, una notizia. Come qualcosa che nessuno ci ha lanciato contro eppure ci arriva addosso

Titolo: Adesso
Autrice: Chiara Gamberale
Editore: Feltrinelli
Numero di pagine: 215
Prezzo: € 16,00
Sinossi: Esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima: quel momento è adesso. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. Rinunciando a ogni certezza, si fermano, anche se affidarsi alla vita ha già tradito entrambi, ma chissà, forse proprio per questo, finalmente, adesso... E allora Lidia che ne farà della sua ansia di fuga? E di Lorenzo, il suo "amoreterno", a cui la lega ancora qualcosa di ostinato? Pietro come potrà accedere allo stupore, se non affronterà un trauma che, anno dopo anno, si è abituato a dimenticare? Chiara Gamberale stavolta raccoglie la scommessa più alta: raccontare l'innamoramento dall'interno. Cercare parole per l'attrazione, per il sesso, per la battaglia continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero a cui tutto questo ci chiama. Grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, gli errori di Lidia e Pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto "sotto le costole, all'altezza della pancia" dove è possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. Mentre attorno ai due protagonisti una giostra di personaggi tragicomici mette in scena l'affanno di chi invece, anziché fermarsi, continua a rincorrere gli altri per fuggire da se stesso...
                                            La recensione
Se la memoria mi inganna, altrettanto non fa, per fortuna, quel mio famoso documento Word inaugurato ormai la bellezza di dieci anni fa. Ci scrivo anno per anno, numerendoli, i romanzi letti: annoto date, autori, stelle. Posso dirvi con esattezza, perciò, che due anni fa, in questo stesso periodo, su una panchina – e, per la prima e ultima volta, sul cellulare – leggevo Per dieci minuti. La mia seconda Chiara Gamberale, a un paio di giorni di distanza dalla prima: che devo fare, già ne sentivo la mancanza. Amata e odiata, super pubblicizzata, a me Chiara piace e piaceva. Seduto a gambe incrociate in un parco, baciato dal sole, la trovavo spigliata, buffa, cinematografica. Nell'arco del 2014 avevo letto il leggibile, o quasi; mi ero impegnato per recuperarla tutta, ma poco alla volta. L'ho rincrociata quest'anno, complice un gradito regalo, in Le luci nelle case degli altri, e con una delle sue storie più particolari e fantasiose mi ha fatto compagnia in un gelido inverno, e in un'ancora più gelida Sessione Invernale. Di lì a poco, a febbraio, neanche a farlo apposta, eccola di ritorno in libreria con Adesso: copertina sgargiante, grandi vendite, un lui e una lei che precipitano. Ma gli inglesi, con il loro “falling in love”, ci insegnano che l'amore altro non è che una caduta nel vuoto; bendati. Di lì a poco, a malincuore, ecco emergere i primi pareri: ora tiepidi, ora sotto zero. Adesso, infatti, proprio non piaceva e, se piaceva, comunque non abbastanza. 
La recensione di Tessa, affidabilissima al solito, me l'ha fatto togliere dal carrello Amazon e, alla scoperta delle gioie della biblioteca comunale, mi sono detto che al prossimo giro esplorativo lo avrei cercato lì. Restituisco Massimo Gramellini, chiacchiero con la bibliotecaria, torno a casa con la Gamberale sottobraccio. Di lì a poco, senza paraocchi, la inizio: in un soffio, leggo le prime cento pagine. E' la solita Chiara, dico, e tiro un sospiro di sollievo: scorre, e i suoi quarantenni nevrotici, che fanno lavori un po' strani e s'innamorano nonostante le suddette nevrosi, mi stanno molto simpatici. Certo, i capitoli sono brevi e brevissimi e, saltando da una situazione all'altra, all'inizio sembrano essere episodi a sé stanti. Certo, ho letto di meglio, di suo: ma di peggio? Un'erborista maggiorata, un libraio vedovo, una psicologa che ha scordato di essere in primis una donna e uno scienziato che ha scordato di essere in primis un uomo, una professoressa americana e un surfista francese a caccia di seducenti turiste... Un'umanità varia, movimentata, insoddisfatta, a fare da sfondo a quei Lidia e Pietro che, man mano, impari a distinguere nella massa. Lui, preside di un liceo classico, ha una ex in piena crisi mistica e una figlia - Marianna, detta Colibrì - a cui badare. Lei, già nota a chi ha familiarità con i condomini di via Grotta Perfetta 315, ha lasciato un marito litigioso e infantile e, dalla radio, è passata alle reti nazionali. Dirige un programma, ora, che si chiama Tutte le famiglie felici: cita Tolstoj, nel titolo, ed è un reality che indaga le dinamiche e i rapporti in famiglie felici, sì, ma sui generis. 
Come quella di Pietro, appunto, genitore single all'improvviso; e, all'improvviso, innamorato di questa presentatrice che ha le gonne corte, i capelli lunghi e una parlantina che strema. Adesso parlerebbe di due persone, infatti, che si incontrano nel mezzo del cammin di nostra vita e non più innocenti, non più sognatori, devono fare i conti con il passato problematico e i ricordi dolorosi dell'altro. Uso il condizionale non a caso, però. Quelle cento pagine lette velocemente, sui luoghi di Per dieci minuti, è di questo che raccontano. Le altre, che indagano coerentemente il loro passato e i loro ricordi, sono pesanti e superflue. Fatte le debite presentazioni, la Gamberale va giù di flussi di coscienza, font imprevedibili, pagine astratte. Spazio, troppo, a pensieri che danno il mal di testa: fiumi di parole che non hanno un argine e, a mio dire, una motivazione che regga. Le frasi si ripetono a pagine alterne, come in loop, e irrompono grafie mastodontiche a riempire gli spazi bianchi. La Chiara che dico io, che scrive commedie che sembrano piccoli film, è quelle degli spunti promettenti – le sbirciate ai carrelli di un'attrice famosa per sognare un po', i vicini esemplari, i progetti per metterti in gioco all'indomani di una separazione  – e dello stile colloquiale. Il suo ultimo romanzo, invece, è cerebrale, logorroico e capriccioso. Ha scene separate, unite (ma non troppo) da un filo sottile – dai personaggi di Lidia e Pietro, innamorati timorosi – e da riflessioni che, tra l'altro, sono sempre le stesse. A furia di assecondarne gli sbalzi d'umore e i voltafaccia, di quel rosso buffone che nomina spesso – ossia, il cuore umano – un'irritante Gamberale finisce per prenderne le difese, purtroppo, e l'andamento scostante. E per tutto il tempo manca la pallina nella pancia, la biglia che ti rotola sotto le costole. Le farfalle dell'ispirazione, del colpo di fulmine o, semplicemente, delle letture meritevoli davvero. Per Adesso, non era forse adesso il momento. 
Lo sarebbe stato mai?
Il mio voto: ★★
Il mio consiglio musicale: Erica Mou – Adesso

32 commenti:

  1. Avevo letto la recensione di Tessa e deciso di non acquistarlo. Della Gamberale ho in libreria una copia de 'Le luci nelle case degli altri' che mi attende da circa due anni :/ Credo che la nostra conoscenza inizierà da quello. 'Adesso' non mi convince. Buona settimana! :)

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    1. Quello è molto, molto carino e, considerando anche Arrivano i pagliacci e Quattro etti d'amore, grazie, di suo hai belle cose da recuperare. Questo saltalo a piè pari. Buona settimana a te!

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  2. con la Gamberale hai un rapporto un po' altalenante.

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    1. Ma no, in realtà è sempre andato tutto a gonfie vele, ma questo è indifendibile.

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  3. Mi hai strappato un sorriso nelle prime righe di questa recensione! Perché il tuo foglio Word esiste anche in casa mia, ma essendo io più anziana e anche, forse, un po' antica, ho tutto su carta: titoli, date, voti... Un quaderno che mi accompagna da anni e che è un po' la cronaca tangibile della mia vita di lettrice!
    Detto questo, non so... ultimamente la Gamberale, che anche io ho amato molto, mi sta un po' sul naso. Ho la sensazione, vedendola, ascoltandola, leggendola, che cerchi di suscitare, in noi lettori, una sorta di antipatia, di quelle a pelle, che poi è difficile mandar via. Anche io mi ero basata sulla recensione di Tessa per evitare l'acquisto, anche io mi ero ripromessa di darle una chance, magari in biblioteca come hai fatto tu. Ma dopo oggi credo proprio che passerò oltre!
    Un abbraccio ;)

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    1. Concordo pienamente. Sarà che quando una persona è ovunque, pubblica spesso, usa troppo i social, alla fine, ci va subito a noia? Nel mio caso è così, almeno.
      Insomma, meglio prendersi una pausa di riflessione, che è tanto cara ai suoi protagonisti :-P

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  4. "Familiarità con i condomini di via Grotta Perfetta", sarà mica Caterina del secondo piano? Altro buon motivo per lasciare che sia l'Adesso di qualcun altro. Mi limiterò ad ascoltare in loop il singolo omonimo di Erica Mou, che invece non smette di piacermi moltissimo.

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    1. Il piano non lo ricordo, ma lei è Lidia, l'ex è Lorenzo: lui faceva lo scrittore, lei la speaker radiofonica e avevano un cane (c'è anche qui), il mitico Efextor :)

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  5. Niente... non riesco proprio a trovare qualcosa che mi motivi a provarla la Gamberale. A pelle proprio non credo sia un'autrice che faccia per me! ;)

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    1. Ma invece sì, Dani, solo questo è evitabile, al momento. ;)

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  6. mh..peccato lo scivolone ma già dal libro scritto a quattro mani con Gramellini avevo dei dubbi su quest'autrice. voglio comunque leggere per dieci minuti e sotto consiglio tuo questo lo evito. ;)

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    1. Sì, nemmeno quello con Massimo era granché. Dato subito in scambio non a caso. ;)

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  7. Ohhh, onorata della citazione :) Dite che la Gamberale verrà a picchiarmi? No, dai, a me Chiara di Dieci minuti piace un sacco. E leggerò gli altri romanzi. Adesso, no, quello lo lascio nel cestone delle delusioni.
    Grazie Mik.

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    1. Grazie a te!
      Ma no, figurati se pensa a noi. Non ci pensava quando dicevamo cose belle, buone e giuste... :-D

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  8. Ho dovuto comprarlo anche io per i miei utenti, pur sapendo che sarebbe stata una delusione. In realtà è sempre in prestito e non ho ancora avuto le "recensioni", ma dopo questa ennesima conferma, di sicuro lascio stare.
    un saluto da Lea

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    1. Speriamo che siano armati di pazienza e che, alla fin fine, te lo portino integro. Trattandosi di un prestito (evviva le biblioteche!) e non di un acquisto, non dovrebbero incavolarsi molto per la delusione. :)

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  9. Quella copertina mi faceva già sognare, ma intiepidisco le mie aspettative, anche perchè quest'anno, nel malinconico settembre, la Gamberale di turno sarà quella de La Zona cieca.
    Per Adesso, può aspettare (tempi e costi migliori).

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    1. Una curiosità: nella Zona cieca, da quel che leggevo, la protagonista è proprio Lidia! Aspetta, ma senza fretta, il tascabile. :)

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  10. Avevo letto la recensione di Tessa, precisa e affidabile, e avevo già deciso di non leggerlo, ma peccato perchè io la storia di Mandorla l'avevo amata davvero!

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    1. Questa, tanto, fa capitolo a sé.
      Dispiace, ma non è fondamentale, tutt'altro.

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  11. Pensa che avevo assistito alla presentazione di questo libro ed ero rimasta entusiasta da come tutti ne parlavano, da come l'autrice stessa credeva nei suoi personaggi. Appena ero tornata a casa ho aperto IBS per metterlo nel carrello e butto l'occhio su una sfilza di recensioni negative. Allora controllo su GR ed è la stessa cosa. Non l'ho preso.
    Ora la tua recensione di cui mi fido quasi ciecamente.
    Non riesco a capire perchè la Gamberale non riesca più a scrivere qualcosa all'altezza de Le luci nelle case degli altri.

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    1. Nel dubbio, Laura, recererò i primi.
      Tu li hai letti?

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  12. Ho letto questo libro l'anno scorso, e sebbene abbia letto recensioni non sempre particolarmente entusiaste, io l'ho trovato molto molto carino... e mi ha ispirato un sacco di riflessioni lo ammetto

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  13. Ho sempre avuto conflitto con la Gamberale: mi piace, o non mi piace? Un dubbio amletico, quasi. Ne "Per dieci minuti" l'ho trovata adorabile; invece ne "Tre etti d'amore, grazie" l'ho quasi odiata. Hai presente quei libri che, spinto dall'impulsività, vuoi lanciare dalla finestra ma poi ti senti come se avessi detto una cosa blasfema?
    Con "Adesso" ho deciso di dare l'ultima possibilità alla Gamberale. Il libro è un po' convulso, apparentemente senza un filo logico, come se si ci fosse il grande sforzo di essere poetica. Frasi banali, lo sappiamo, ma così semplici nella loro verità. "Adesso" non è il libro dell'anno, sono nella categoria del "mi piaci ma non abbastanza", ma è riuscito a dirmi cose con un tempismo perfetto: non avere paura di innamorarti, il tuo adesso può non esserci quando ti deciderai a mollare la paura. Non potevo non scrivere una recensione positiva, davvero :) Mi sembrava di stare al telefono con la mia migliore amica. Un dolce e piacevole addio, penso, questo con la Gamberale.
    Un caro saluto!

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    1. Un saluto a te, Siham, e grazie per il tuo (bellissimo) pensiero. Però perché un addio?
      Magari, è solo un arrivederci.
      Ad esempio, se non l'hai letto, ti consiglio Arrivano i pagliacci. L'ho amato molto.

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  14. Spesso sono una voce fuori dal coro e devo ammettere che non mi dispiace affatto allontanarmi un pochino dalla massa.
    Non so se ricordi la mia recensione, a me è piaciuto e non poco, la sua unicità e originalità sono inconfondibili per me :-)

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    1. Ricordo, Cuore, e mi fa molto piacere.
      Non è un brutto libro, assolutamente, ma mi ha detto poco.
      Mi è sembrata la Chiara più pensata a tavolino, non so.
      Come se, questa volta, avesse poco, o comunque meno del solito, da dirci. :)

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    2. Il bello dei libri è che ognuno sente, prova, carpisce, interpreta secondo sé stesso :-)

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    3. Verissimo e poi, in generale, mi dispiace un mondo sconsigliare un libro. Dico che non mi è piaciuto, non sconsiglio mai. Quindi, felice di avere - in risposta - una bella recensione come la tua.

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