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lunedì 18 aprile 2016

Recensione: Naked, di Kevin Brooks

Il mio cuore è nato nella lunga estate rovente del 1976
Fu allora che la mia vita iniziò, il mio amore fu sigillato, la mia anima si perse e si infranse.

Titolo: Naked
Autore: Kevin Brooks
Editore: Piemme “Freeway”
Numero di pagine: 383
Prezzo: € 18,50
Sinossi: Il racconto di Lili comincia con l’estate del 1976, quella che cambiò per sempre la sua vita: l’estate in cui nacque il punk e la sua band, i Naked, l’estate del sesso, della droga, degli eccessi, ma anche dell’amore. Dall’incontro con Curtis Ray, il dio della musica, leader della band, all’ingresso nel gruppo del misterioso ragazzo irlandese che le ruberà il cuore. La vita di Lili e dei Naked corre in parallelo con un pezzo di storia della musica e della Londra di quegli anni, scossa dalla nascita di un nuovo e violento movimento culturale e dilaniata dal terrorismo.
                     La recensione
Lili ha sedici anni, una mamma che sta più fuori di un balcone e, a scuola, le attenzioni impreviste della stella del liceo. Curtis Ray in persona, bello e dalla voce d'angelo, le rivolge magicamente la parola. Sa che esiste, allora, e sa che Lili è una virtuosa del pianoforte e strimpella anche la chitarra. Le assicura che imparare a suonare il basso, per una musicista di talento, è cosa da poco. Le domanda, soprattutto, se vuole entrare a far parte della sua rock band. Sarà l'unica ragazza del gruppo, la sua ragazza. Piovono pian piano ingaggi, e la storia tutt'intorno e i primi amori contribuiscono a scrivere canzoni di successo. Ma serve un nuovo chitarrista, a un certo punto, e potrebbe forse esserci scelta migliore di William Bonney? Ha il nome di un fuorilegge, ama i western e, irlandese di nascita, fugge da un Paese minacciato dal terrorismo e da un passato crudele. Insegue la vendetta. William – detto Billy – risponde a una domanda con un'altra domanda, alle feste preferisce tenersi stretta la propria sobrietà e, qualche volta, si lascia scappare dettagli sulla propria vita. E solo e soltanto nei tu per tu con Lili, che verso l'ultimo arrivato prova un'attrazione fortissima, mentre Curtis, dalla sua, si destreggia tra groupie e tradimenti di una notte. Il triangolo sentimentale, la musica in circolo, un bad boy e una ragazza per bene che fa un salto presso il lato oscuro. Occhio, però, perché non è il solito young adult in rosa. 
Si dà il caso che fosse un'epoca selvaggia, quella, e che il triangolo, in amore, fosse benaccetto; che la colonna sonora voglia essere, in realtà, il punk più sporco; che Lili non sia poi così sprovveduta e che il suo William, piccolo e manesco, vestito come capita, non venga descritto come un marcantonio bello e dannato. Naked, infatti, è l'ultimo romanzo di Kevin Brooks. Lo stesso che lo scorso anno ci aveva scioccato con il finale di The Bunker Diary e l'anno prima, invece, lasciato percepire il caldo afoso e la nostalgia dell'ultimo giorno di scuola in L'estate del coniglio nero. L'inglese che sfida e conquista, lo scrittore senza peli sulla lingua che da un po' porto su un palmo di mano, tratteggia questo suo romanzo di formazione su uno sfondo insolito ma bellissimo e i suoi protagonisti sull'onda del successo, "quasi famosi", si danno il cambio sul palcoscenico con i Sex Pistols. L'estate che cambia tutto, come ci rivela l'incipit folgorante, è infatti quella del 1976. Quando si baratta l'innocenza per la notorietà e il punk, prepotente, emerge sulla scena musicale tracciando una linea divisoria tra vecchio e nuovo. Nonostante lo spunto e l'ambientazione non renda Naked quel che sembrerebbe a prima vista... un po' lo è, quello che sembrerebbe a prima vista. Non mi spiego bene, dite? La considerazione sorge spontanea, se da uno come Brooks ti aspettavi il meglio o, almeno, qualcosa di diverso. Ho trovato che il potenziale, invece, non sia stato sfruttato a pieno e che, in definitiva, il romanzo sia uno young adult a tinte romance tutt'altro che inconsueto, ma con la provvidenziale benedizione di sfondi vivaci e mai incrociati prima tra le pagine. Brooks convince nei jeans sdruciti di una sedicenne del tempo, ma convince poco il resto.
Firma una storia semplice, con qualche dilungaggine di troppo e un terzo incomodo che spicca per il vissuto travagliato e un atipico physique du role. Manca il meglio. Manca la musica. Sono abituato a uno scrittore grintoso, aggressivo, audace. Proprio oggi, proprio qui, con protagonisti che vorrebbero fare di sesso, droga e rock 'n roll il loro motto, decide di scrivere con il freno a mano tirato? L'ho riconosciuto nel prologo, non in quelle rarissime concessioni alla tragressione. Di sesso se ne fa poco o comunque non lo si racconta, le sostanze stupefacenti tirate in ballo sono canne e speed, il rock 'n roll non è di quelli nudi e crudi se la prosa – che invece si concede troppi puntini di sospensione, troppi sospiri - non lo supporta adeguatamente. La protagonista non spicca per simpatia, ma per fortuna c'è William che dà all'autore il pretesto perfetto per parlare di un Regno Unito, e un'adolescenza, tormentati dagli hooligans, le famiglie lontane, gli attacchi dell'IRA. Nemmeno il finale, stranamente, ha fatto breccia nel mio cuore di ricotta. Sarà che l'ho letto per tutte e quattrocento le pagine come a distanza di sicurezza? L'ultima fatica di Brooks è uno young adult che fa il verso al musical, assolutamente originale nello spirito e nelle intenzioni, eppure qui e lì si rischia la stonatura. Non brutto, per carità, ma non mi ha preso. Sarà che sono di un'altra generazione e che certe sonorità non sono la mia tazza di tè? Naked è il romanzo sui giovani e per i giovani che consiglio a chi ragazzo lo è stato venti, trent'anni fa e che adesso, seguendo l'ordine naturale delle cose, ragazzo non lo è dunque più.
Io non c'ero, nell'estate rovente del 1976, e purtroppo non ci sono stato grazie alla lettura del Kevin Brooks più spento e retrò. Sarà per la prossima.
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Soft Cell – Tainted Love


16 commenti:

  1. sarebbe il libro per me: consiglio a chi ragazzo lo è stato venti, trent'anni fa e che adesso, seguendo l'ordine naturale delle cose, ragazzo non lo è dunque più.
    Eppure non mi ha mai ispirato tanto. Forse perché non ero una rockettara :D

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    1. Ma il guaio, per me, è quello. Rockettaro, alla resa dei conti, non lo è nemmeno granché il romanzo. Però c'è la love story che potrebbe piacerti. Io l'ho trovato molto femminile. Questo rende Brooks bravissimo nel gioco di punti di vista, ma troppo delicato il tutto. Altro che schitarrate, altro che pogate...

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  2. Bunker Diary e L'estate del coniglio nero mi attirano molto, ma questo quasi per niente ed ora ancora meno. XD
    Poi, conoscendomi, non credo lo apprezzerei.

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  3. Questo libro mi ha incuriosita subito, quando l'ho visto in libreria, e adesso sono curiosa anche di sapere di più sugli altri due libri di questo scrittore. Spero davvero che non sia troppo "femminile" come l'hai descritto... (che poi "femminile" fosse un insulto non lo sapevo, ahah)

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    1. Ma no, troppo femminile per essere frutto di un autore uomo (cinquantenne) che in passato strapazzava i suoi personaggi manco fosse George Martin. Femminile nel senso di sedicenne, donna, innamorata persa nell'estate delle grandi svolte. Gradisco cose meno delicate, soprattutto se si parla di punk (che io conosco poco e male, ma vabbe', ci siamo capiti). :)

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  4. Consigliato a chi ragazzo lo è stato 20-30 anni fa? allora, come per Silvia, potrebbe essere consigliato a me? :) Io ho in WL da una vita L'estate del coniglio nero. Magari parto da lì!

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    1. Brooks ti piacerebbero, soprattutto quello più noir.
      Qui, nonostante la questione scottante dell'Irlanda del Nord (questione, tra l'altro, che non ho mai afferrato per bene), manca il brivido. :)

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  5. Un libro non si giudica dalla copertina...
    però questo ne ha una fichissima! :)

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  6. Bunker Diary mi era piaciuto, L'estate del coniglio nero l'ho invece iniziato e mai terminato, non perché non merita ma perché preso in mano in un periodo abbastanza nero della mia vita.
    L'autore nel complesso mi incuriosisce ancora ma questo titolo, a dir la verità, mi incuriosisce poco!

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  7. Letto per l'ambientazione ma mi ha deluso moltissimo, troppo frettoloso.
    Conosci qualche libro con una simile ambientazione, in cui si parli anche di musica?

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    1. Mi dispiace, Marilynis, ma non mi viene in mente nulla :/

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