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sabato 7 gennaio 2023

11 anni e Top 5: cosa succede, a volte, ai buoni propositi

Al principio dello scorso anno sono risultato positivo al Covid. Ho passato i primi venti giorni di gennaio barricato nella mia stanza. La mia prigionia da hikikomori, però, durava da più tempo. Bloccato in un pantano, ero stato a lungo spettatore della vita altrui dal buco della serratura. In attesa del risultato del tampone molecolare, infine, avevo formulato un buon proposito: non sarei più rimasto chiuso dentro. L'ho rispettato. Sono arrivati i concorsi, i viavai, lo studio matto e disperato, le attese spasmodiche, le graduatorie: altre attese. È arrivato il contratto a tempo indeterminato e, anche se non credevo di avere né le forze né il coraggio, sono andato via. Completamente libero e completamente solo. Lontanissimo da me. A ventotto anni ho messo radici altrove, o almeno ci sto provando. Torino mi somiglia. È malinconica, ordinata; cupa qualche volta. Mi piace, Torino, perché si fa i fatti suoi. È il posto migliore per ricominciare. Anche se fa un freddo secco, che mi arrossisce la faccia alle fermate degli autobus, e non ho ancora superato quell'istinto naturale che mi spinge a ricercare il mare tra i ritagli dei palazzi porticati. Lavoro in una città a un'ora di distanza dal centro. Mi sveglio all'alba e la sera crollo presto. A scuola ho cinque classi – un centinaio di alunni circa. Dovrei sentirmi euforico, ma a volte sono stanco e basta. Però, sull'autobus del ritorno, se ho i Pinguini Tattici Nucleari in cuffia e un raro sole negli occhi, mi scopro felice come non mai. Quando stacco, mi dirigo verso un posto – un appartamento in zona Porta Nuova, con altri tre coinquilini sconosciuti fino a settembre – che chiamo già “casa”. Ho letto poco; forse guardato meno ancora. Immagino che, quest'anno, sia stato troppo impegnato a vivere. Ma, benché distrattissimo, sono tra coloro che si ricordano di onorare festività, ricorrenze e compleanni. Oggi, miei cari superstiti, il blog compie undici anni. Non posso promettere nulla: maggiore costanza soprattutto. Ho già il lavoro e la sveglia a impormi spietate tabelle di marcia. Voglio che questa resti la mia ora d'aria, il mio giardino felice. Incoltivato, forse, ma felice sempre. Come da tradizione, lascio in coda le mie top (ahimè, saranno Top 5) di romanzi, serie TV e film, ma vorrei tantissimo che mi raccontaste di voi. Un abbraccio e grazie per la compagnia.







5. Tasmania: Il mondo va a rotoli? Mi trasferisco con l'ultimo Paolo Giordano. 
4. Spatriati: E' il vincitore del Premio Strega. E racconta di due meridionali in fuga da loro stessi, nel medesimo anno in cui mi sono “spatriato” anch'io. 
3. La città dei vivi: Brividi di orrore e bellezza nell'ultimo Lagioia. Se fossimo noi le vittime del prossimo caso di cronaca nera? Se fossimo, soprattutto, i colpevoli?
2. Dove sei, mondo bello: Il mondo bello è ora e qui, tra le pagine di Sally Rooney. La voce più vera della nostra generazione.
1. Patria: La tragedia delle guerre intestine in una saga familiare indimenticabile. Non è un romanzo: è un'esperienza umana.








5. The Fabelmans: I ricordi, le famiglie (in)felici, il cinema. Spielberg non smette di regalarci magie.
4. Cha Cha Real Smooth: Avete superato i venticinque, siete tornati all'ovile, vi innamorate di persone al di fuori della vostra portata? Non siete soli. Una commedia in puro stile Sundance, scritta diretta e recitata da un giovane prodigio (classe 1997).
3. Spencer/Blonde: Gli anti-biopic dell'anno. Horror psicologici al femminile: cupi, metaforici, asfissianti. Stewart e De Armas, principesse di un castello di sogni e orrori, entrambe da Oscar.
2. Pinocchio: Questa visione mi ha scavato un buco in petto. E, da allora, ci vive dentro un grillo parlante. Guillermo Del Toro al suo meglio.
1. Everything Everywhere All at Once: Pagare le tasse? Che avventura. Un viaggio nei multiversi del cuore, folle e coloratissimo, sulle migrazioni vere e figurate di una famiglia cinese in America. Segnatevelo: ai prossimi Oscar vincerà tutto.









5. Heartstopper: L'insostenibile leggerezza di essere adolescente e innamorato. I cuoricini si scioglieranno come Polaretti in un congelatore in panne.
4. Stranger Things – Stagione 4: Troppo teen, troppo inflazionata, troppo commerciale? Sarà. Ma la serie dei Duffer Brothers non sbaglia un colpo e sforna momenti cult.
3. The Staircase/Landscapers/Pam & Tommy: Storie d'amori tossici, storie vere, storie nere. Quando la realtà supera l'immaginazione e agli attori, in stato di grazia, tocca cambiare pelle.
2. Euphoria – Stagione 2: Zendaya che scappa per non finire in rehab, Sydney Sweeney che si strugge allo specchio, Eric Dane che balla un lento in un bar gay. Nel mondo della serialità ci sarà sempre un “prima” e un “dopo” Euphoria.
1. This is us – Stagione conclusiva: L'ultimo treno di Rebecca Pearson e di una famiglia che non dimenticheremo. Grazie per questi sei anni di lacrime. Ci hanno fatto sentire più umani, e più vivi.

14 commenti:

  1. Innanzitutto buon blogcompleanno, Maiki!
    Che dire... ho visto specie dai social l'evolversi della tua vita, hai trovato una nuova dimensione e sicuramente tante soddisfazioni.
    Ci voleva coraggio, lo hai avuto, e comunque meriti tutto.
    Torino è bellissima, ci sono stato di recente... molto classica.
    Non abbiamo visto e letto le stesse cose, ma magari prendo spunto^^

    Moz-

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    1. Grazie, Miki! Se ripasso, ti aspetto per una birra. ;)

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  2. In bocca al lupo ! Sei bravissimo

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  3. Buon bloggheanno, prof. torinese!

    Però devi presentare la giustificazione per queste classifiche così in ritardo. Io sto già cominciando a preparare quelle del 2023 ahahah

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    1. In ritardo anche le risposte. Sono imperdonabile, scusatemi!

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  4. Buon Anno nuovo e buona vita, sì, vissuta ogni attimo, nel quotidiano e in questa ora d'aria che per molto tempo è stato un rifugio. Ti auguro il meglio, un abbraccio.

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    1. Anche se in ritardo, carissima, auguro lo stesso a te. Un bacione.

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  5. Tanti auguri, innanzitutto, e poi goditi Torino: è una città che ho imparato ad amare, dove vorrei correre più spesso, soprattutto d'inverno, per lasciarmi coccolare dai suoi caffé eleganti, dai suoi scorci nascosti, dalla malinconia che spesso ne pervade le strade, dalla sua cultura.
    Per le Top 5, che dire, io incrocio le dita perché Everything, Everywhere, All at Once, il mio colpo al cuore del 2022, venga riconosciuto a livello internazionale.

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    1. Lasciato a digiuno ai GG, secondo me ci regalerà soddisfazioni agli Oscar!

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  6. Mi fa molto piacere leggere di questa tua vita che è una seconda vita, spero possa andare tutto per il meglio :) e goditi Torino, è una città che amo molto!

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  7. Bentornato e buon bloggeanno!
    Hai la scusa migliore per non esserti abbuffato delle vite degli altri: aver vissuto la tua :)
    Ma per fortuna, hai scelto le migliori in cui immergerti e condividiamo praticamente tutto (Spencer fa eccezione, non mi è proprio arrivato), devo attingere dai romanzi dove ho già tre titoli in lista. Per una volta, i Premi consigliano bene.

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