Pagine

giovedì 21 aprile 2022

I film per famiglie degli scorsi Oscar: No Way Home | Crudelia | Luca | Flee | Encanto

[Candidatura per i migliori effetti speciali] Non sono un fan dei film Marvel, ma Spiderman ha sempre avuto uno spazio speciale nel mio cuore. In ogni sua veste, in ogni suo film. Neanche la versione di Tom Holland, fresca e leggerissima, teen, mi è mai particolarmente dispiaciuta, sebbene lontana dallo spirito di sacrificio del fumetto originale. Questo film, complici le attese, le supposizioni, gli spoiler, avrei voluto amarlo: tant'è vero che, a gennaio, ci ho inaugurato l'anno. Furbissimo, pasticciato e fuori fuoco, per me è il peggiore della trilogia nonostante l'innegabile presa emotiva del finale. Può, però, quest'ultima farci ignorare le incongruenze, i difetti sparsi o un'ora introduttiva che sembra una partita a Pokémon (il protagonista, come Ash, acciuffa e isola, infatti, i villain dei famigerati universi paralleli)? Le cose migliorano inevitabilmente nella seconda, incapace di distaccarsi dal purissimo e mal scritto fan service. È il film della maturità per Holland: finalmente ha imparato che da grandi poteri derivano grandi personalità. Ma il film manca di epicità, di pathos e, con ironia forzata, affida un ruolo chiave all'amico pasticcione di Peter Parker. Adulto ma non troppo, questo Spiderman concilia fan nuovi e vecchi. Ma sotto la nostalgia, niente o quasi. Gli si vuole bene comunque, pur constatando quanto il minimo sforzo porti al massimo risultato (al botteghino). (5,5)

[Oscar per i migliori costumi] Siamo negli anni Settanta, ma Crudelia è una Banksy ante-litteram che si muove in un mondo di fake news e spietate primedonne. Di giorno assistente vessata da una stilista diabolica, di notte vandala chiacchierata dall'opinione pubblica, non cerca poveri dalmata da scuoiare (anzi, qui gli indimenticabili cani maculati sono piuttosto feroci!), ma il dolce piacere della vendetta. Si muove a tempo di hit celeberrime, così, in un film glamour e divertentissimo, tragico e bipolare, a metà strada tra un heist movie ed Eva contro Eva (questo, però, è lo show di Emma contro Emma). Dirige con grinta punk Craig Gillesie, regista che di psicopatiche decisamente se ne intende, dopo il cult istantaneo Tonya. Scrive, tra gli altri, lo sceneggiatore dei caustici La favorita e The Great. E per due ore e un quarto, tante ma mai troppe, fanno a gara di bravura la camaleontica Emma Stone – da applausi con accento britannico – e una Emma Thompson più superba che mai. Crudelia è la bomba che nessuno si aspettava in materia di live action. Funziona perché con La carica dei 101 ha poco a che spartire, pur non tradendo mai lo spirito della villain (questa volta non fuma, no, ma è al centro di roghi, rapimenti, omicidi). E perché, soprattutto, non sembra affatto una produzione Disney. (7,5)

[Candidatura per il miglior film d'animazione] Ammettiamolo, è vero: si racconta sempre la solita Italietta da cartolina ferma agli anni Cinquanta. Ammettiamolo, è vero: a metà strada tra La sirenetta e Pinocchio, non c'è proprio niente di nuovo sotto il sole di questa Liguria oleografica, dove si è uniti dal buon cibo, dal pesto fresco e dalle competizioni sportive. Ammettiamolo, è vero: dopo il meraviglioso Soul, la Pixar non si gioca nuovamente la carta di un ennesimo capolavoro. Ma il buon Luca piace proprio perché semplice, nostalgico, dolcissimo. Storia di una creatura marina che sogna la terra ferma, a dispetto dei desideri del resto della famiglia, il primo lungometraggio di Enrico Casarosa è una fiaba vintage sul potere dell'amicizia e sulla ricchezza dell'integrazione: qualcuno, non troppo a torto, ci ha voluto vedere anche tinte arcobaleno alla Luca Guadagnino. Ma ha forse importanza? Negli ultimi venti minuti, è impossibile frenare una pioggia di lacrime. Per il ricordo delle estati più belle, che tristemente finiscono. Soprattutto, per i pregiudizi, le pressioni esterne e le ansie sociali, che sempre ci inibiscono. Prendiamo esempio dallo sfacciato Alberto Scorfano, allora, e in sella a una Vespa a precipizio sul mare gridiamo alle nostre paure: Bruno, silenzio! (8)

[Candidatura per il miglior film d'animazione, miglior documentario, miglior film in lingua straniera] Amin sgambetta per le strade di Kabul ascoltando Take on me. È ancora un bambino, indossa senza imbarazzo una camicia da notte della sorella, ha una cotta per Van Damme: non sa che dovrà correre per tutta la vita. Scappare prima dai talebani, che insanguinano l'Afghanistan con una guerra civile; poi dalla crudeltà dei trafficanti; infine dalla polizia. Separato dalla propria famiglia, sballottato tra Russia e Danimarca, sogna di riunirsi con i parenti in Svezia e inventa, intanto, una vita alternativa. Ormai adulto, si racconta a cuore aperto steso sul lettino di un amico: il regista Jonas Poher Rasmussen. A metà tra documentario e animazione, tra tragedia dell'immigrazione e favola avventurosa, la storia di questa adolescenza odissiaca diventa un piccolo film candidato a tre premi Oscar. Attuale, commovente, delicatissimo, racconta i rastrellamenti, il rimpatrio, le attese spaventose. E, soprattutto, la paura di fidarsi di qualcun altro: un compagno dolcissimo e con il pallino dei gatti rossi, ad esempio, che ama il protagonista pur non sapendo niente di lui. Mettere su casa significa seppellire le proprie origini? Essere felici implica tradire il ricordo dei propri cari? In tempi di guerra, l'amore di Amir ci apre gli occhi. E, qui e lì, promette di riempirceli di lacrime. (7+)

[Oscar per il miglior film d'animazione] Tra le montagne di una splendida Colombia vive una famiglia che potrebbe essere sbucata da una saga della prolifica scrittrice Isabel Allende. Guidata da una severa matriarca, è popolata da diversi tipi di talenti. Tutti i Madrigal, infatti, hanno un potere magico per contribuire alla magnificenza della stirpe. Cosa si prova a essere amaramente la pecora nera della casa? Sprovvista di poteri, la protagonista è una piantagrane che rischia di mandare in malora la tradizione. O così sembra. L'ultima favola Disney, buona giusta in tempo di festività, racconta con discreta originalità le perfezioni apparenti, l'ansia sociale, il perbenismo degli adulti. Ma i numeri musicali senza guizzi (quanto è sopravvalutato Lin-Manuel Miranda?) e uno sviluppo non pervenuto minano alla memorabilità del tutto. Peccato, perché l'esotismo dell'ambientazione e il personaggio dell'iconico zio Bruno, costretto a nascondersi per la sua fama di iettatore, promettevano meraviglia e commozione. Nonostante fosse ambientato a pochi passi da noi – meno ambizioso ma decisamente più riuscito – ci aveva portati più lontano il nostro Luca. (6,5)

8 commenti:

  1. Avevo cominciato a vedere Luca tempo fa, poi interruppi la visione e non la ripresi più, ma ne ho sempre sentito tessere complimenti, quindi la riprenderò di certo :)
    Incanto mi attirava ma boh... mi sa che non ne vale moltissimo la pena.
    ciao michele!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Angela! Luca te lo consiglio, assolutamente: con fazzolettini alla mano!

      Elimina
  2. Flee avrebbe meritato tanto di più agli Oscar. Ma figuriamoci se un cartone non Disney poteva vincere, con tutto che Encanto, per quanto molto carino, è una delle produzioni più deboli degli ultimi anni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente, debolissimo. Colpa anche del pessimo adattamento italiano delle canzoni, per nulla orecchiabili? A quel punto, avrei tifato per Luca, delizioso.

      Elimina
  3. Buongiorno Michele!
    Contenta per il tuo concorso, incrociamo le dita e....facci sapere 👍

    Ho in casa da un po' il DVD di Luca, per cui mi metterò alla pari.
    Spero di beccare in sala Flee, da noi mai arrivato.
    Encanto come scritto su altri blog non mi ha incantato, peccato, avevo buone aspettative, concordo in pieno con il tuo voto.

    O.T: questa settimana sono usciti due film che ho visto al TFF: Memory box e La svolta. Li avevo messi qua da te nella mia classifica di fine anno, se li guardi fammi sapere.
    Dai una chance a La svolta opera prima di un ragazzo italiano che ha una sceneggiatura che trasmette il grande amore per il cinema. Film acerbo certamente, ma uno dei prodotti italiani più carini visti ultimamente.
    Attendo tue news, in bocca al lupo per tutto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno Lory, ti ringrazio!
      Mi ero segnato i film della tua lista, quindi spero assolutamente di recuperare, anche se ultimamente non sto molto appresso alle visioni di film o serie TV. Mi sento sempre distrattissimo. Un abbraccio, teniamo incrociate le dita e pazientiamo 🤞🏻

      Elimina
  4. Crudelia è stata una vera sorpresa, visto più per impegni da volontaria all'Arena estiva, mi sono goduta lo spettacolo e la colonna sonora.
    Una Disney stranamente più originale, ma non parlare male di Miranda che Hamilton resta fra i più ascoltati sul mio Spotify. Meglio Luca di Encanto, comunque, anche se ad entrambi manca quel qualcosa per renderli indimenticabili.

    Le lacrime strappate da Flee rendono più amari i zero Oscar ricevuti.

    RispondiElimina
  5. Anche io avrei voluto amare il nuovo Spider-Man, invece è una schifezzuola clamorosa. XD

    Fighissima Crudelia, una pellicola ben poco Disneyana, e per fortuna.
    Così come poco disneyano è Luca, e per fortuna di nuovo.
    Encanto invece è già più disneyano, e purtroppo. :D

    Flee bello, soprattutto nell'emozionante parte finale, però pure per me è un film da 7+ e non un capolavorone totale.

    RispondiElimina