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lunedì 2 novembre 2020

Recensione: Tettagna, di Patrizia De Luca

| Tettagna, di Patrizia De Luca. E/O, € 16, pp. 150|

La femminilità è potere. Giunto il primo ciclo mestruale, è una lezione che devono imparare tutte le abitanti di Tettiano. Assunta, all'epoca soltanto una bambina, ha avuto fretta di farla propria. Ha appreso il segreto delle donne con l'imbroglio, sporcandosi le mutandine con il succo di un pomodoro: voleva sapere a ogni costo, bruciare le tappe per diventare consapevole. In un paese immaginario della provincia campana, edificato all'ombra della collina di Tettagna ma con il maestoso Vesuvio stagliato di fronte, le abitati hanno décolleté prosperosi e un segreto risalente alla notte dei tempi. Seducenti e procaci anche in tarda età, nei reggiseni imbrigliano petti che hanno potere di vita e di morta sugli uomini. Sbirciare i loro seni significa restare vincolati a loro. Farle innamorare, poi, è un'arma a doppio taglio. A Tettiano nascono soltanto figlie femmine e gli amori durano per sempre: pena la morte. Se le mogli si disinnamorano, i mariti si ammattiscono fino a perire in una danza delirante. La femminilità è una maledizione.

Veglia Tettagna sulla mia voglia, che ogni uomo altro non sogna.

Orfana di entrambi i genitori, Assunta si sposa a diciassette anni col giostraio Nicola per opporsi a un'infanzia frugale. Sogna i giri gratis sulla ruota panoramica. Sogna di esercitare il potere. Sogna di ribellarsi all'ex tutrice, l'erborista Ziella, che l'avrebbe invece desiderata intraprendente e laureata. Le speranza di un'esistenza da gran signora si scontrano presto con le bugie di Nicola: indebitato fino al collo, e per questo inadatto a garantire agi ad Assunta e alla figlioletta Elsa, spinge la moglie a lavorare come donna delle pulizie nella Napoli più signorile. La sua bellezza, sfacciata ma destinata comunque a sfiorire, la rende protagonista di un poligono sentimentale venato di sensualità e tragedia. Invaghitasi del notaio Tommaso, di cui è la donna di servizio, Assunta torna alle antiche ambizioni. Se si separasse dal marito, se diventasse l'amante del notaio, quante persone soffrirebbero? Non toglierebbe forse un padre alla figlia? Può accontentarsi di un amore platonico, dunque, al posto di una passione divorante? Fuori posto, col suo accento pesante e una fisicità un po' volgare, la protagonista ricorda una Emma Bovary dotata del potere della leggendaria Medusa. Fatale e arrivista, cerca soluzioni e cavilli, eccezioni alla regola. Prova disagio nel suo corpo esplosivo. Prova disagio nel tenere il coltello dalla parte del manico, seppure in una società fortemente maschilista. Il potere in cui da giovane è crogiolata nel corso della lettura diventa una zavorra. Pericolosa tanto per il prossimo quanto per sé stessa, Assunta cammina sulle uova che ha schierato per lei l'ottima Patrizia De Luca.

Assunta, un amore che non sfiorisce si incista nel cuore e non cade mai, per estirpare un amore così bisogna scavare tra i tuoi seni, solo uccidendoti potranno strapparti il tuo Tommaso dal cuore.

L'autrice partenopea, qui al suo esordio, è una delle sorprese dell'anno. Lì dove qualcuno avrebbe preso spunto per una lunga epopea generazionale tinta di magia, la De Luca sceglie di ricavare soltanto l'essenziale: l'impalcatura ben cesellata di una fiaba nera, sanguigna e verace, con tre generazioni di donne a confronto e, sullo sfondo, un microcosmo senza tempo retto da leggi imperscrutabili. C'è un po' della mitologia classica. C'è un po' dell'immediatezza espressiva di Elena Ferrante, sia nell'irresistibile patina dialettale della De Luca – il tutto al servizio di una scrittura senza fronzoli –, sia nel temperamento scostante dei personaggi. C'è un po' del cinema di Pedro Almodovar, tra colori sgargianti e donne-streghe come nello splendido Volver. La festa di primavera in onore della Madonna del latte porta i caroselli in piazza. Le piante e i fiori della collina, se debitamente trattati, contengono i principi attivi per superare le difficoltà coniugali. Il pan di spagna delle squisitezze locali è arricchito da una farcia miracolosa. Mentre le loro scollature pesanti si oppongono nonostante tutto alla forza di gravità, a cosa devono appigliarsi le donne di Tettiano per non trasformarsi in assassine recidive? Alla solitudine, all'amicizia, alle fantasticherie dei libri? Metaforico e simmetrico, all'affascinante Tettagna si perdona perfino l'epilogo frettoloso, perché prende comunque alla gola. Il romanzo E/O contiene in sé un piccolo mondo tutto curve e contraddizioni da esplorare. Sono rinunce, giuramenti, colpi di scena. Sono forme di donna.

Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Kim Carnes – Bette Davis Eyes

12 commenti:

  1. Non ci crederai l'ho sfogliato pochi giorni fa in libreria. Al momento ho dato e non volevo spendere altri soldi per un libro di sole 150 pagine, ma lo terrò presente, magari in biblioteca si troverà...

    Volver.....ho il dvd.👍

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    1. Comprendo bene il ragionamento prezzo-numero di pagine, però racchiudere una storia così in poco non è da tutti. Un bell'esordio, spero che arrivi in biblioteca allora!

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    2. Il tuo discorso non fa una piega e lo dici a una che in libreria comprerebbe tutto, però, tu lo sai che non è possibile giusto?!? 😂 Come facciamo a comprare tutti i libri che proponi,due alla settimana.., alcuni bisogna procurarseli in biblioteca.
      Vogliamo parlare dei tanti libri comprati negli anni e non ancora letti?! Al di là dell'amore bisogna essere un po' razionali purtroppo...😉
      Tu possiedi libri non ancora letti o hai letto tutto quello che hai acquistato?

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    3. Domanda a bruciapelo.
      Ovviamente ho tante, troppe, cose non lette! Per fortuna di tanto in tanto ho la fortuna di ricevere copie staffetta dagli editori, in cambio di una recensione onesta, ma in ogni caso sul comodino è una sfida tra libri vecchi e libri nuovi che finiscono per scalzarli. Il bisogno di stare al passo, anche per mantenere vivo il blog e la pagina Instagram, fa prendere polvere a un sacco di romanzi. Il lockdown, in questo, ha aiutato: ho riscoperto tanti libri trascurati.

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    4. Capisco benissimo, per te poi è ancora peggio, anche se recensire libri del passato non è poi un male, anzi...
      Al momento ad esempio sto leggendo "L'imprevedibile viaggio di Harold Fry" che avevo in casa da un po'.
      Il senso di colpa è una cosa che detesto e continuare a comprare, che poi lo faccio a periodi, serve ad aumentarlo e allora mi fermo un attimo e guardo quello che già ho, perché veramente ho in casa dei libri davvero belli. Il cinema e i libri sono due grandi passioni, ultimamente mi ero anche fermata un po', poi ho iniziato a leggerti e quando qualcosa mi ispira non riesco ad aspettare. Sarebbe anche bello che una volta che so, ogni due mesi lanci una lettura condivisa, così che leggiamo tutti la stessa cosa e condividiamo al momento, sarebbe bello, pensaci!

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    5. Dovresti proprio passare al lato oscuro dei social, Lory! Instagram è pieno di letture condivise e di gruppi di lettura. Anche se non ne ho mai organizzato, spesso ne ho fatto parte: sono molto divertenti! Ci penserò comunque, piacerebbe anche a me!

      Io insomma, alti e bassi. Tu come stai? Ho dovuto metabolizzare una cattiva notizia (causa decreti, è sfumata la possibilità di un impiego: la mia figura non è necessaria, in quella data scuola, con la didattica a distanza), però piano piano passa. Non è l'anno buono per fare progetti, ed è quasi finito. Tento di non restarci troppo male, che altro fare? Tu come stai?

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    6. Parto dal fondo: la tua figura la tengono buona per il futuro prossimo? Credimi, mi spiace davvero, non demordere, non ti abbattere. È un anno assurdo, bisesto e per la prima volta oserei dire funesto! L'unica consolazione è che la chiusura ti permette di leggere e scrivere, ma immagino ne facevi tranquillamente a meno....

      Io sto bene, sta ricominciando una situazione di allarme nel mio posto di lavoro, anche se al momento la carica virale di questo nemico annunciato sembrerebbe più bassa e meno violenta, ma non voglio pensare al peggio, da noi siamo in fibrillazione perché abbiamo passato mesi terribili!
      Ogni volta che metto giù ferie chiudono le regioni, non ci resta che.... ridere, perché ho pianto abbastanza.

      Sono al corrente che su Instagram fate questo tipo di lettura condivisa, ogni tanto ne leggo sui vari blog, ma anche se non conosco quella realtà sono prevenuta a priori. Passaggi veloci, frasi di circostanza non fanno per me, lo vedi. Questo è quanto sento da altri, non so se poi sia sempre così. Ci sono blog che funzionano alla grande, basta fare una scelta, forse per te Instagram è importante per farti conoscere, ma io resto affezionata al blog.
      'Chi mi ama mi segua' si dice, dunque chi vuole seguirti perché non potrebbe farlo qua? È anche importante quello che vuoi tu, ma con un blog si può fare veramente un sacco di cose per far partecipare le persone: giochi, classifiche, racconti, ....se mai dovessi averne uno farei così, ma al momento non ho neanche un computer, e sono poco pratica, non saprei neanche da dove partire per impostare,ma non ne sento la necessità.
      (forse anche essere legato solo all'argomento libri, per un blog penso sia un limite, allora i social sono più indicati).

      Spero veramente che quel posto si riproponga, più avanti puoi sempre farti sentire, magari ti tengono presente per il prossimo anno. 🤞🤞🤞🤞🤞🤞🤞

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    7. Io avevo e ho tanti pregiudizi su Instagram. Però ci sono sceso a patti, pur di restare a galla. Chiama un pubblico più diverso, più veloce, ma non per questo più superficiale: me ne sono reso conto soltanto di recente. Sono molto legato a Blogger e al passato in genere, è dura accettate il cambiamento. L'evoluzione del modo in cui si parla di libri. Io mi limito a riproporre le recensioni di qui, solo in versione ridotta. Qualche volta mi faccio sentire e vedere, nonostante la vergogna. Cerco di non restare troppo ancorato alle mie posizioni, insomma, per il bene dei libri. Una specie di buon proposito.

      In quanto al posto: era un ruolo piccolo, fino a dicembre, quindi non so. Potrebbero non aver voglia di rispolverarlo e io, si spera, potrei ricevere proposte più vantaggiose. Si trattava di una sorta di tirocinio pagato (poco) in un professionale della mia città, la dirigente è scettica verso gli insegnanti alle prime armi. Non a torto, ma da qualche parte dobbiamo pure imparare, no?

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    8. Intanto ascoltavo Conte, e come cittadina della Lombardia me ne starò ai domiciliari per un mese. Il mio lavoro in questo caso mi salva, posso uscire....
      Sono contenta di quanto mi dici, sei dovuto venire a patti con questo mondo veloce e ti stai abituando, fai bene se ciò ti fa stare bene.

      Per il lavoro solita assurdità del volere persone con esperienza senza dare possibilità alcuna per poterla fare....Io sento che qualcosa di bello arriverà, ci credo fermamente.
      Ti mando un abbraccio, bello chiacchierare con te, ho imparato una frase nuova che non conoscevo: 'Per aspera ad astra'!

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  2. Una trama particolarissima, un antico potere racchiuso nel corpo della donna...: mi sembra una storia originale; forse non lo avrei mai notato, quindi grazie!

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