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giovedì 6 agosto 2015

Recensione: Chaos - La fuga, di Patrick Ness

Il Rumore è un uomo senza filtri.
Senza filtri, un uomo è solo caos che cammina.

Titolo: Chaos – La fuga
Autore: Patrick Ness
Editore: Mondadori
Numero di pagine: 450
Prezzo: € 17,00
Sinossi: Esiste un posto in cui si parla senza dire nulla. Perché tutti sentono i pensieri degli altri, anche se non vogliono. Giorno e notte, lontano e vicino, il Rumore ti raggiunge sempre. Gioia, paura, rimpianto, speranza: non c'è scampo al caos incessante che ronza nell'aria e affligge gli uomini di Prentisstown come un morbo, dopo aver sterminato le donne. Eppure anche nel Rumore è possibile mentire. Todd è l'ultimo nato al villaggio, parla una lingua tutta sua e presto compirà tredici anni, l'età in cui nella comunità si diventa adulti. Un evento tanto atteso e dalle conseguenze inimmaginabili, protette da un segreto che tutti seppelliscono sotto strati di pensieri. Ma Todd sta per scoprire che esiste un buco nel Rumore, un nucleo di silenzio che nessun pensiero può sporcare, e che non è vero che tutte le donne sono scomparse. 
                                     La recensione
Patrick Ness è bravissimo. E non ci voleva un genio per capirlo, anche se qualcosa – un paio di anni fa – non è andata per il verso giusto e la Chaos Walking Trilogy, altrove successo di critica e pubblico, da noi non è decollata. Il primo volume della saga di un autore che poi avrebbe destato le meritate attenzioni – facendosi conoscere anche dal sottoscritto – con la toccante fiaba nera Sette minuti dopo la mezzanotte era uscito con la Rizzoli, aveva come significativo titolo Il buco nel rumore e era destinato a essere il solitario mattone di una delle troppe case mai ultimate. I seguiti, non messi in conto. A salvare la serie dal pericolo dell'incompiuto, un'altra casa editrice che, con un'altra veste grafica e un altro titolo, ci fa conoscere un altro Ness ancora – il primo, in realtà – rispetto a quello degli incubi della buona notte che presto diventeranno un film di Bayona. E così, anni dopo, Chaos – La fuga arriva per restare. Mi sono imbattuto in quest'autore soltanto lo scorso autunno e, positivamente impressionato, ho consultato i soliti siti per sapere cos'altro avesse scritto. Tanto, anche se sfortuna vuole che da noi avessero tradotto un altro suo titolo e basta: poco noto, introvabile e di un genere non tra i miei preferiti. Ho avuto infine Chaos e sapendolo lungo ma bello, facile ma meritevole, poco nelle mie corde ma capace di farmi cambiare idea, l'ho lasciato per questa calda estate in cui leggere non va in ferie. Mi aspettavo qualcosa di buono, indubbiamente – tanti, infatti, i pareri positivi di amici fidati e i consigli spassionati -, ma cosa, nel dettaglio? Non lo sapevo; poi l'ho iniziato. All'inizio confuso, stranito, ma affascinato e coinvolto. Ciò che rendeva all'avanguardia l'esordio di Ness era quell'esatto mix di sensazioni in contrasto. Lo stile bizzarro, un mondo un po' fantascientifico e un po' distopico parzialmente originale, l'abbondanza di font diversi – e grassetti, e maiuscole – nella stessa pagina. In un futuro imprecisato, su un pianeta colonizzato da poco e liberato con la violenza dai mostruosi alieni che lo popolavano, vive Todd – dodici anni; quasi tredici – in una città senza scuola e senza donne, in cui quando si diventa adulti – ossia molto presto, e il grande giorno, per il piccolo protagonista, si avvicina – si viene istruiti su segreti inconfessabili e sulle leggi che regolano il Rumore. 
A Prentisstown, nel Nuovo Mondo, tutti sentono i pensieri di tutti; tutto è caos. A lungo andare ci si abitua; Todd – orfano di mamma e padre, nato dopo guerre leggendarie – è venuto al mondo quando il germe della confusione già aveva inquinato le città e sterminato tutte le donne. Lui non conosce il silenzio, fino a quando non incontra, nel bosco, una coetanea che viene da mondi lontani: Viola. Prima di lei, non conosceva nemmeno le ragazze. Che allora altrove esistono, e sono immuni al chiasso dei pensieri maschili, e risultano imperscrutabili. Dunque, pericolosissime. Ha inizio, così, una fuga a perdifiato verso una città che ha quasi il nome del paradiso – Haven – e in cui si racconta ci sia un antitodo per l'odio che muove gli adulti. Braccati da un esercito in continua espansione, il ribelle Todd – un cane tontolone accanto (ricordate Dug, l'amico a quattro zampe in Up?), un diario pieno di verità indecifrabili, un coltello dotato di vita propria – e l'estanea Viola – che non è mai un libro aperto, persa in un territorio ostile, eppure tenace – riusciranno a raggiungere chi vive al di là dell'ultima cascata? Cosa troveranno, mossi dall'ignoranza di chi, fino in fondo, sogna e spera? 
Sopra la media, ma arrivata un po' tardi per oscuri incidenti di percorso, questa nuova trilogia non risente troppo dei paragoni con romanzi simili – sebbene raggiunga ormai lettori smaliziati, che hanno già letto The Giver, Across the universe e guardato qualche puntata random di Wayward Pines – e nonostante un genere i cui segreti sono stati ampiamente sdoganati, per una moda recentissima, Chaos – caccia al bambino in cui non ci si ferma mai – è meritevole e sorprendente, anche con la sua esagerata voglia di fare, dire, stupire. Brilla sin dall'inizio per l'originalità della scrittura – raccontato in prima persona da un ragazzino analfabeta, che fa gran confusione con le doppie e i verbi, presenta infatti errori ortografici grandi e piccoli a cui subito ci si abitua – e per l'attualità di temi da approfondire – violenza sulle donne, soldati bambino, famiglie composte da due padri -, sullo sfondo di un universo caotico che metteremo meglio a fuoco nel romanzo successivo. Non ci vuole molto affinché conquisti, con la sua forza trascinante, anche se, verso la conclusione, il continuo tergiversare e qualche momento furbo – perdite dolorose e colpi di scena che si addicono più ai romanzi conclusivi, non a una saga che adesso si appresta a cominciare – mi hanno fatto vagamente rimpiangere l'immediatezza dei primi capitoli. Nel troppo generale che Chaos si rivela, non vorrei che questo Ness, mai uguale a sé stesso, coraggioso e brillante, si fosse giocato le carte migliori. E che, andando avanti, esagerasse per meravigliarci tutti con trucchetti forzati. Avrà misura? Propendo per il sì, al momento, ancora scosso da una lettura che incede e travolge con la potenza del primo Hunger Games. Però scritto meglio; parecchio. Come da un piccolo Stephen King violento e sognatore, che ci parla di mele avvelenate che crescono sull'Albero della Conoscenza – sicuro di volere conoscere chi sei davvero? - e dell'ultimo bambino senza sangue sulle mani. 
Proteggiamo l'innocenza.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Imagine Dragons – I Bet My Life

18 commenti:

  1. Questo romanzo mi incuriosisce moltissimo ma questa volta, no, non mi farò tentare :p dovrò prima smaltire un pò di letture arretrate!

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    1. Brava, così magari avrai a disposizione anche il seguito.
      Da quel che leggo, uscirà ad ottobre ;)

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  2. Grazie per le post!
    Baccio !!
    mi piace tutti le filme

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  3. Ho sentito parlare di questo libro e degli altri due della serie dalle youtubers inglesi che seguo e sono secoli che vorrei leggerlo.... devo solo decidere se farlo in inglese oppure attendere la pubblicazione italiana degli altri volumi ;)

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    1. Secondo me, in inglese è un po' difficilotto - gli errori linguistici commessi dal protagonista potrebbero rendere la lettura tutta da decifrare - ma è per ragazzi e, se già leggi in lingua, penso non avrai problemi, dopo la confusione iniziale. Comunque a ottobre esce il secondo romanzo e a marzo, così dice Wikipedia, l'ultimo. :)

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  4. Abbiamo trovato un nuovo Hunger Games?
    Bene! :)

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    1. Nonostante la somiglianza vaga, per me stiamo lì.
      Prende e ti scuote, nonostante sia un romanzo per ragazzi.
      Dicono che Zemeckis abbia i diritti di eventuali trasposizioni cinematografiche. Vedremo. Intanto Ness arriverà al cinema comunque il prossimo anno (e c'è pure Felicity Jones come coprotagonista, mica male). :)

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  5. Ho letto i primi due libri di questa serie, in inglese, ma mai il terzo, perché avevo paura di come sarebbe andata a finire. Se esce in italiano lo recupererò...

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    1. Pare uscirà l'anno prossimo, Alessandra.
      Dicono marzo, probabilmente.

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  6. Ness è semplicemente fantastico... avresti dovuto assistere anche all'incontro dal vivo! Un grande *-*
    In attesa che il secondo di questa trilogia arrivi da noi io sto leggendo in lingua More than this e merita davvero un sacco! Spero arrivi anche questo da noi :3

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    1. More Than This, tra i suoi, è quello che mi ispirava di più. Speriamo, sì. ;)

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  7. Mi incuriosiva già non so bene perché ma mi hai convinto tu ancor di più! Sarà che del tuo parere mi fido, non lo so...ma credo che sia giusto allargare i propri orizzonti e quindi perché no scoprire anche Patrick Ness!

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  8. Bella recensione, Mik!Come sai a me non ha convinto completamente, ma in queste settimane ho letto A monster calls (adorato) e anche The rest of us just live here in anteprima (amato alla follia), e ho completamente rivalutato Ness, infatti leggerò il resto della serie al più presto *__*

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  9. Bellissima recensione.
    Sono curioso di sapere se dopo questo approccio entusiastico i seguiti ti sembreranno all'altezza... se ti sei lanciato senza paracadute nella lettura del secondo e cosa te ne sarà sembrato.
    Secondo me il secondo volume te ne strapperà cinque, di stelle ;-)
    E il terzo... arriva fra pochissimo!

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    1. Ciao Giuseppe, grazie mille per il tuo commento e per essere passato. Soprattutto, complimenti per il tuo fantastico lavoro! Mi libero dagli esami e inizio il secondo a brevissimo. E' in libreria da quand'è uscito. ;)

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