L'immaginazione
e la fantasia prendono avvio dalla realtà, nell'istante preciso in
cui si individua il nocciolo di una verità. Esse, da sole, senza
l'ausilio di ciò che è vero e ciò che esiste, non potranno mai
germogliare.
Titolo:
Una storia crudele
Autrice:
Natsuo Kirino
Editore:
Beat – Giano
Numero
di pagine: 240
Prezzo:
€ 9,00
Sinossi:
Ubukata
Keiko, trentacinquenne scrittrice di successo nota con lo pseudonimo
di Koumi Narumi, e da qualche tempo in crisi di creatività, scompare
lasciando un'unica traccia di sé: un manoscritto intitolato "Una
storia crudele". Atsuro, il marito avvezzo alle stranezze e alla
volubilità della donna, lo trova in bella vista sulla sua scrivania
con il seguente post-it appiccicato sopra: "Da spedire al Dott.
Yahagi della Bunchosha". Editor della casa editrice di Koumi
Narumi, Yahagi si getta subito a capofitto nella lettura dell'opera,
nella speranza di avere finalmente tra le mani il nuovo best seller
dell'acclamata autrice. Più si addentra nella lettura, tuttavia, più
rimane sconvolto e, leggendo l'annotazione finale dell'opera: "Ciò
che è scritto in queste pagine corrisponde alla pura verità. Gli
eventi di cui si parla sono accaduti realmente", non può fare a
meno di avvertire un brivido corrergli lungo la schiena. Koumi Narumi
narra, infatti, dell'infanzia di Keiko, vale a dire della propria
fanciullezza. Descritta come una bambina di dieci anni triste e
solitaria. Una sera, sperando forse di trovarvi il padre, si spinge
fino a K, un quartiere ad alta concentrazione di bar e locali a luci
rosse. Là si sente a un tratto picchiettare con delicatezza sulla
spalla. Sorpresa, si volta di scatto e scorge un giovane uomo con in
braccio un grosso gatto bianco.Frastorn incuriosita, Keiko lo segue
in un vicoletto buio, dove losconosciuto le infila un sacco nero sul
capo e la rapisce.
La recensione
Tra
i propositi per l'anno nuovo, leggere Murakami. Perché sì. Ma c'è
un problema: il mio problema segreto, ossia, verso gli autori
giapponesi. Non mi prendono. O almeno così pensavo. Magari avevo
letto io quelli sbagliati. Tutte cose da poco, per abituarmi alla
loro voce, prima di camminare da solo. Si trattava, spesso, di storie
di fantasia, ma io non potevo proprio fare a meno di trovare
asettica, impalpabile, gelida quella prosa che pareva esercitare su
molti lettori il suo indiscreto fascino. Prima di darmi ad acquisti
folli, perciò, ho voluto riprovarci. Cominciare da zero, ma non
letteralmente. Ho cominciato da Natsuo Kirino, che è famosissima e
acclamatissima. Booklist sul retro di copertina di questo romanzo
scriveva: “I lettori di Murakami Haruki si sentiranno a
casa”. E io che non sapevo neanche com'era, quella casa, ma
ero bene intenzionato a scoprirlo? E io che non avevo metri di
paragone e precedenti, dov'è che mi sarei sentito? Una storia
crudele è stata, così, la mia seconda lettura dell'anno. Una
sorpresa di quelle belle, nascosta nei meandri di una storia
raggelante e tutta da scoprire. Capitolo dopo capitolo, io ho
scoperto che mi piaceva. Un attimo prima pronto ad abbandonare il mio
proposito alla pagina seguente, l'attimo dopo non più. Mi era
bastato giusto capire che la Kirino, dietro quel freddo rigore dagli
occhi a mandorla, gridava classe e professionalità forte e chiaro.
Anche grazie all'ottima traduzione di Gianluca Coci, mi sono goduto,
quindi, poco a poco i giochi sorprendenti che l'autrice di Grotesque,
sempre lontana dagli eccessi, ci regala insieme a una bicchierone
carico di orrore nerissimo, fino all'orlo tutto sbeccato. Bevi, ti
tagli le labbra, ma scopri che c'è uno strano, curioso piacere anche
nel tuo dolore. Una storia crudele
è una storia che ha occhi e orecchie ovunque. Un buco invisibile nel
muro, per farti male con il resoconto ti un rapimento impensabile.
Keiko ha dieci anni appena, quando viene sequestrata da un orco che
si chiama Kenji. La chiude in un sacco, la barrica in un appartamento
in cui di notte si gela e in cui di giorno si impazzisce per il
fracasso delle fabbriche, la tiene legata come fosse un cagnolino al
guinzaglio. Keiko, per un anno, è il suo animale domestico, mentre
la bambina si scopre donna all'ombra del piacere perverso degli
uomini e mentre, tra quelle quattro mura, il fantasma di un'altra
sembra chiedere giustizia. Le cronache di quest'incubo durano circa
ottanta pagine. La cornice è il romanzo vero, il romanzo vero è un
romanzo nel romanzo, che ha come prologo ed epilogo due lettere.
Partiamo con la protagonista, ormai trentacinquenne, che è scomparsa
nel nulla. Ha ricevuto una lettera sul perdono e l'espiazione da
parte del suo aguzzino, scarcerato da poco, ed ha lasciato la sua
casa nel cuore della notte, abbandonando il marito tra le lenzuola e
un manoscritto sul comodino... Quello che andremo a leggere noi.
Tutta la verità di quella bambina mai cresciuta – la Keiko ancora
vergine, la Keiko incapace di relazionarsi agli altri, la Keiko
scrittrice per bisogno vitale – è custodita tra quelle pagine, con
le sue deformazioni di sorta e le sue falle. Liberata, la
protagonista non aveva aperto bocca sulla sua prigionia. Cos'era
successo tra la quarta e la quinta elementare, in quell'anno sepolto
a fondo? Il cercare le risposte si rivelerà un viaggio tutt'altro
che banale, in cui il dramma in sé diventa secondario, mentre si
fanno protagoniste assolute la psiche della bambina e quella del suo
personale mostro sotto il letto.
Il
mio voto: ★★★½
Il
mio consiglio musicale: Blonde Redhead - Elephant Woman
Continuo ad avere dei dubbi esistenziali sul leggerlo o meno...
RispondiEliminaHo dei problemi a relazionarmi con gli scrittori giapponesi ç_ç
Adoro Banana Yoshimoto e mi piaciucchia anche Murakami, di cui ho letto solo Norwegian wood, ma non so perchè... non mi ci trovo moltissimo! Forse devo riuscire ad entrare in sintonia con il tipo di scrittura, bo!
Sì, stessa cosa, Arianna. Ricordo che a te piace la Yoshimoto, quindi direi che è già qualcosa. La Kirino, comunque, mi piace molto. Elegantissima, e la sua freddezza - in questo caso - rende a volte le vicende un tantino meno cupe. Ho messo tutti i suoi romanzi in wl, quello è il guaio!
EliminaAnche io ho dei problemi con gli autori giapponesi ma anche io, come te, vorrei cominciare!
RispondiEliminaAd esempio, io e la Yoshimoto non ci prendiamo proprio e ci ho rinunciato!
Che dici? Parto dalla Kirino?
Direi di sì! E' bella tosta, come autrice, ma ha uno stile delicatissimo. Roba strana!
Elimina:-D
Mik, DEVI leggere Murakami! ;-) Bella recensione, non lo conoscevo ma sarà mio di sicuro
RispondiEliminaCiao, Demian. Che piacere!
EliminaDevo, assolutamente, anche se le mie tasche non sono d'accordo. Troverò una soluzione :-)
Non c'entra nienta ma... Fra ufffffffffff solo sul mio blog non riesci a commentare? :(((
EliminaE' il suo primo commento, mi pare!
EliminaImperdonabile, dopo tutto questo tempo :P
ahahah ma da me pare che blogger non lo voglia! ahahahahahha
EliminaQuesto commento non s'ha da fare!
EliminaTi capisco per i problemi con i giapponesi. Di Murakami ho letto Norwegian Wood, e non mi ha convinta del tutto.
RispondiEliminaDevo dire però che questo mi attira molto :)
Se vai a leggere le trame degli altri romanzi dell'autrice, vedrai che sono tutti interessantissimi e molto molto crudi e coraggiosi nella scelta dei temi :)
EliminaDella Kirino ho letto soltanto Grotesque e... "le quattro casalinghe di tokyo", che ho adorato, da cui è stato tratto anche un film che da queste parti è introvabile, e che sarei molto curiosa di vedere.
RispondiEliminaSe non l'hai ancora letto te lo consiglio.
Ah, non sapevo del film! Il libro, comunque, è già in lista.
EliminaGrotesque, invece, lo temo per la mole impressionante :)
È da un po' che questo libro mi tenta, anche se pure io sono un po' diffidente verso gli autori giapponesi, non so perchè. Però la tua recensione mi ha convinto, lo prenderò ;)
RispondiEliminaNe sono contento :)
EliminaLa Kirino mi piace proprio, la preferisco a Murakami che si fa troppi trip mentali. Anche la Kirino è molto psicologica, ma ha quella vena gelida e quel tocco cinico che ti incollano alle pagine. Ho sempre un pizzico di insoddisfazione quando arrivo agli epilogi dei suoi libri però. u.u
RispondiEliminaSì, sarà che non hanno mai veri epiloghi!
EliminaLa Kirino è nella mia lista dei desideri da molto tempo, ormai. Dovrei decidermi a leggerla. Sicuramente, da come ne parli, questo potrebbe essere un buon punto di partenza anche per me.
RispondiEliminaPenso di sì, Cami, perché noto che lei è un'autrice a cui piace pubblicare libroni belli grossi, eh! Questo è il più breve. Ottimo per capire se ti piace o no :)
EliminaAdoro Murakami, della Kirino ho letto Grotesque che non mi ha colpito particolarmente da spingermi a leggere di nuovo qualcosa di suo. C'è da dire che avevo sentito un gran bene di questo libro, la tua recensione è un'altra bella spinta a una seconda chance!
RispondiEliminasì, leggilo leggilo ;)
EliminaBella recensione.Non ho mai letto niente di autori giapponesi e quindi non ho pregiudizi.Credo che comincerò da questo libro grazie a te.
RispondiEliminaSpero ti piaccia, allora!
EliminaGrazie Mr Ink mi hai dato una bella idea per la mia rubrica Japanese Corner ;P ciao Maria
RispondiElimina:-D
EliminaFinito questa mattina "una storia crudele" io che seguo il tuo post da tempo mi trovo a condividere la tua recensione in ogni parola. Dallo stile pulito e un contenuto torbido, si legge d'un fiato per il desiderio di lanciarsi su un libro più semplice..a chi desiderasse addentrarsi tra le sue pagine si consiglia di leggere prima le avvertenze ;)
RispondiEliminaHai proprio ragione! ;)
EliminaQuesta è stata anche una delle mie prime letture di quest'anno :) A me gli scrittori giapponesi piacciono e della Kirino avevo già letto Grotesque, che mi era piaciuto davvero tanto, però non sono d'accordo con il paragone con Murakami, che quando ho comprato il libro mi ha fatto storcere parecchio il naso: perché a me gli scrittori giapponesi piacciono, sì, ma Murakami no. Ci ho provato a farmelo piacere, ho letto diversi suoi libri (non tantissimi, ma due o tre) ma non c'è verso... invece la Kirino, beh, lei è tutta un'altra storia :)
RispondiEliminaE, ovviamente, complimenti per la recensione! :)
mmm, mi fai tentennare su Murakami, se dici così!
Elimina:)
ciao e complimenti per la bellissima recensione, aggiunto in wl tra l'altro sempre più lunga e con poco tempo per leggere di quanto vorrei, uffffff
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