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martedì 23 settembre 2025

Recensione: Raccontami tutto, di Elizabeth Strout

| Raccontami tutto, di Elizabeth Strout. Einaudi, € 19, pp. 288 |

È destino. Torniamo spesso dove siamo stati bene. E così, dopo qualche anno di lontananza, sono tornato a perdermi nelle storie della bravissima Elizabeth Strout. A Crosby, Maine: una cittadina vista mare, dove tutti conoscono tutti e i personaggi dell'autrice sono soliti incontrarsi. Come parte di un grande universo espanso, i protagonisti dei suoi più grandi successi — Olive Kitteridge, Mi chiamo Lucy Barton, I ragazzi Burgess — si incrociano in un romanzo che farà la gioia di tutti i lettori della prima ora, senza però scoraggiare gli ultimi arrivati. Nonostante sia consigliabile già conoscerli, niente paura: Raccontami tutto non è un romanzo di trame intricate ed eventi spiazzanti, ma un gioiello che brilla della quieta semplicità della provincia.

Olive tacque un bel po'. Poi disse, in tono pensoso: “Strambo, no, il mondo in cui viviamo? Per anni mi sono detta: Mi mancherà questo quando muoio. Ma per come va il mondo di questi tempi, certe volte penso che sarò ben contenta di essere morta”. E rimase seduta in silenzio a guardare fuori al parabrezza. “Invece mi mancherà lo stesso”, disse.

Qual è il senso della vita di noi persone normali? Sembrano chiederselo tutti, mentre Crosby si veste dei colori autunnali e qualcuno si trasferisce lì per sfuggire al Covid. Lucy, la scrittrice arrivata da New York, cerca idee per il prossimo romanzo dopo avere raccontato di un'infanzia infelice e di un matrimonio burrascoso. La sua migliore interlocutrice? L'indimenticabile Olive, novantenne due volte vedova, che ora vive in una casa di riposo e ha imparato a smussare un po' il suo caratteraccio. Accanto a loro, Bob: il mio nuovo personaggio preferito. Penalista in pensione, qui fa i conti con il mistero della morte del padre, la vedovanza del fratello maggiore, la scomparsa di un'anziana il cui figlio è il principale indagato. Soprattutto, con la cotta per Lucy: entrambi sessantenni, sposati ma un po' in crisi, condividono lunghe passeggiate sul fiume in una storia d'amore tenera come poche, ma destinata a rimanere platonica.

Quando arrivarono alle macchine, Bob spalancò le braccia e disse: “Ti abbraccio, Lucy”. E lei spalancando le braccia disse: “Anch'io, Bob.” Ma non si abbracciarono.

L'autrice Premio Pulitzer, questa volta alle prese anche con un giallo, intreccia con eleganza e levità vicende su vicende. Reduci dalla pandemia, i suoi protagonisti rifuggono l'isolamento e amano essere ascoltati. Condividono così «storie di solitudine e amore, e dei piccolissimi legami che stringiamo nel mondo», in una lettura in cui il superpotere dell'empatia ti invoglia a conoscerli come le tue stesse tasche. E a rimandare il più a lungo possibile il momento del congedo. Perché Raccontami tutto – con le sue “vite ignorate” alle prese con la malattia, il tradimento, l'abuso, la povertà – rende felicissimi. L'esistenza va avanti. La natura segue il solito ciclo. I cuori, perfino quelli infranti, continuano a battere. È la forza delle vita. Ed è in questa umanità ordinaria, ma assolutamente incantevole e ostinata, che risiede la magia di Elizabeth Strout.

Il mio voto: ★★★★½
Il mio consiglio musicale: Birdy – People Help the People

4 commenti:

  1. buondi, non condivido del tutto il tuo giudizio molto positivo. Nei primi libri ha dato di meglio. Eccessivamente frammentaria la narrazione che ti costringe ad una ricerca nelle pagine precedenti del filo della narrazione . non mi ha convinta del tutto.

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    1. Buongiorno! Io purtroppo non ho letto tutti i suoi romanzi, ma ho amato tutto. L'ho letto anche in maniera molto discontinua, causa impegni, e non mi è mai successo di perdere il filo. Anzi: era splendido, per me, tornarmi ad affacciare sulle loro vite; vedere cosa combinavano.

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  2. Da Olive Kitteridge era stata tratta una gran bella serie. Chissà, magari anche questo romanzo...

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